cani in affido
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flokim,
5/04/12 17:46
La prima parola che mi viene in mente è sfruttamento. Fin tanto che sono piccoli vengono lasciati alle famiglie affidatarie poi a 10 mesi devono essere restituiti per poter cominciare l'addestramento e soltanto dopo troveranno il vero "padrone".
Non voglio essere cattiva, intendiamoci mi dispiace per tutte le persone non vedenti, però ai sentimenti dei cani che vengono strappati dalla famiglia d'origine che li accudiva e alla quale si saranno sicuramente affezionati nessuno ci pensa?
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Marina,
5/04/12 22:22
E non è solo questo lo sfruttamento e il maltrattamento cui sono sottoposti.
Me lo diceva proprio un non vedente, che i metodi di addestramento di questi cani sono veramente allucinanti, e che lui si era rifiutato di prendere un cane sfruttato in questo modo, e alla fine, se non ricordo male, ne aveva preso uno trattato in modo normale, a cui venivano insegnate delle cose, sì, ma senza fargli del male.
Diceva però che è rarissimo trovare cani guida non sfruttati.
Non ho approfondito la cosa perché è ancora un altro filone di cui occuparsi e non ce la farei proprio come tempo ed energie, ma deve essere anche questo un settore davvero orrendo.
Ciao,
Marina
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danvegan,
5/04/12 22:25
Oh cavolo queste cose non le immaginavo...
Che mi dite delle unita' cinofile e dei cani attori?
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Marina,
5/04/12 22:50
danvegan ha scritto:
Che mi dite delle unita' cinofile e dei cani attori?
Beh, cani attori è sfruttamento come gli animali nei circhi, anche se non stanno in gabbia.
Unità cinofile, cosa intendi, polizia?
Di certo non fanno una bella vita nemmeno lì, c'è poi il dubbio su che fine facciano quando non sono più utili, mi pare non fossimo riusciti a capire con certezza cosa succede, anche se in diversi casi vengono adottati.
Ciao,
Marina
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AntonellaSagone,
5/04/12 23:00
sul sito di Gary Yourofsky è ampiamente trattato anche questo aspetto:
http://adaptt.org/animalrights.htmlbisogna andare a "Four mith about "helper" animals"
ho tradotto proprio pochi giorni fa questo brano. Presto dovrebbe essere online il sito in italiano, manca poco ormai da tradurre!
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danvegan,
5/04/12 23:07
Si in effetti c'e' sta specie di tabu' su quello che succede "a fine carriera" una cosa che solo gli addetti ai lavori sanno, il che desta i peggiori sospetti
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Cassiopea,
6/04/12 10:15
danvegan ha scritto:
Si in effetti c'e' sta specie di tabu' su quello che succede "a fine carriera" una cosa che solo gli addetti ai lavori sanno, il che desta i peggiori sospetti
So che a Torino i cani della polizia (di solito sono pastori tedeschi) quando arrivano a fine carriera (di solito verso i 7 o 8 anni) o vengono adottati da un poliziotto (molti poliziotti si affezionano al cane con cui lavorano sempre) oppure vengono dai in adozioni ma con controlli rigorosi sugli affidatari
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Vulneraria,
6/04/12 10:32
La preparazione di cani per non vedenti è particolarmente difficile e innaturale.
Ci sono molti modi di preparare, insegnare, educare, chiamatelo come volete, un animale. Non è corretto fare di un erba un fascio. Ci sono metodi decisamente vecchi e ormai obsoleti, che molti usano ancora, ma anche metodi divertenti e rispettosi dell'animale. Quest'ultimi spesso richiedono più tempo e maggior impegno da parte del preparatore più che del preparato.
Il problema maggiore è che il cane deve essere abituato ad usare molto la vista, non è naturale per lui, e questo è dovuto al fatto che è un animale socialmente accettato, non certo il migliore per quel compito. (supporto a non
vedenti)
Per quanto riguarda l'utilizzo degli animali nella cinematografia, anche qui è argomento molto vario.
I cavalli sono tipicamente molto sfruttati perché gli viene spesso richiesto di cadere e non sono simulazioni, con tutte le conseguenze del caso. Oggi con la computervision, tutto è più semplice e ormai perfettamente reale anche se nessun cavallo varca il set.
Per i cani è spesso un discorso diverso. Al cane viene richiesta la stessa prestazione di un attore, la naturalezza, altrimenti si ottiene l'Arcuri.
Considerate poi che quella che sembra una lunga scena è in realta spezzata in due tre o quattro.
Ho visto la scena di un combattimento di cani, ma in realta i due cani giocavano, solo un occhio esperto e attento, e non al primo giro, se ne sarebbe accorto. Chi gestisce la macchina da presa sa molti trucchi. I due cani prima della scena giocavano, in modo irruento, come spesso fanno i pitbull, ma un gioco, aggiungete una visione in soggettiva, aggiungete un sonoro fatto per l'occasione e non quello reale, mostrate certe parti e meno altre (coda), avrete un combattimento molto reale.
La naturalezza è spesso fondamentale, non potrete mai obbligare un cane a fare agility, è un gioco troppo dinamico.
o gli piace o non gli piace. Spesso chi lo insegna, ama questa disciplina e sa ben trasportare questa sensazione. Come un buon allenatore d'altro canto. In fondo il segreto è sempre quello.
Poi come tutte le cose, l'esasperazione porta a ditorcere la realta, ma anche questa è un'altra storia.
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verdetartarugo,
6/04/12 10:55
Io conosco un ex cane attore in pensione. E' uno stupendo esemplare di doberman pluricampione, che ha recitato in moltissimi spot pubblicitari di cibo per cani e in telefilm. Verso i 5 anni era ormai vecchio. Il nuovo proprietario l'ha preso dal canile dove era stato portato a fine carriera. Ha sette anni ma sembra un esemplare di 10, ha problemi alle gambe a causa degli allenamenti intensivi e agli eccessivi sforzi fisici per eseguire le coreografie ginniche nelle prove di agility.
Mi ha riferito che è sempre stato trattato bene, infatti è molto socievole e equilibrato, però sicuramete consumato dall'attività intensiva. Fa una tenerezza a guardarlo, così fiero e allo stesso tempo debilitato. In questi ultimi anni almeno sta godendo del sincero affetto di una famiglia.
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Andrea,
6/04/12 10:58
Vulneraria ha scritto:
Ci sono metodi decisamente vecchi e
ormai obsoleti, che molti usano ancora, ma anche metodi divertenti e rispettosi dell'animale.
Il problema è che non esistono metodi non coercitivi per far sì che un cane ignori tutti gli altri cani e resti concentrato al 100% sul suo "lavoro", che si parli di accompagnamento ai non -vedenti o di unità cinofile.
D'altra parte abituare un bambino sin da piccolo a non reagire agli stimoli degli altri bambini sarebbe giustamente considerata una forma di violenza, anche se non ci sono percosse ecc. (che per gli animali comunque ci sono quasi sempre).
Per quanto riguarda l'utilizzo degli animali nella cinematografia, anche qui è argomento molto vario.
OK per l'esempio che fai del combattimento non reale, ma anche un cane che si limita a comparire per due minuti in una pubblicità correndo in un prato viene maltrattato per la preparazione.
Tutte le inchieste fatto hanno dimostrato che c'è sempre sfruttamento, vedi ad esempio:
Lo sfruttamento degli animali nei film
https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=462
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Andrea,
6/04/12 10:59
verdetartarugo ha scritto:
Verso i 5 anni era ormai vecchio. Il nuovo proprietario l'ha preso dal canile dove era stato portato a fine carriera.
Ecco.. nella migliore delle ipotesi vengono sfruttati e abbandonati in canile quando non servono più.
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Vulneraria,
6/04/12 11:04
è vero molti cani che fanno sport intenso invecchiano più rapidamente.
Anche per loro, come per gli umani, una preparazione atletica non corretta, spesso esasperata porta a ciò.
Anche l'alimentazione non corretta conduce a questo.
Ma è altrettanto vero che l'uso corretto dello sport è salutare, sicuramente meglio della vita da divano che spesso, siamo costretti, a far fare ai nostri amici. E' sempre una questione di equilibrio.
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Vulneraria,
6/04/12 11:08
Guarda Andrea io sono un istruttore di cani, come vedi dal mio profilo e non uso metodi coercitivi di nessun tipo.
Chi mi ha insegnato il lavoro, non ne ha mai usati e lo ha insegnato anche ad altri.
Non ti posso dire che non esistono perché non è vero, come è vero che molti li usano, ma devo dire molto meno di un tempo.
Io comunque non li ho mai usati e sono diversi anni che sono istruttore.
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Vulneraria,
6/04/12 11:13
Andrea Scrive:"Il problema è che non esistono metodi non coercitivi per far
sì che un cane ignori tutti gli altri cani e resti concentrato al 100% sul suo "lavoro", che si parli di accompagnamento ai non -vedenti o di unità cinofile."
Io ho preparato il mio vecchio cane anche per ricerca in superficie.
Io non ho usato metodi coercitivi.
Lei cercava la persona nel bosco, come avrebbe cercato me o un altro gioco, libera, senza guinzaglio e se si fermava segnalando la persona sbagliata, un passante o altro, bastava andare oltre.
In quel caso serviva a me capire che non avevo insegnato bene la discrezionalità tra una persona che passeggia in montagna e una persona immobile sotto un cespuglio.
Ma non esiste coercizione. E' un gioco che si fa insieme in un bosco.