Sono vegetariana. Ancora troppi dubbi sulla scelta vegan; pagina 2
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paola74,
15/08/15 17:00
Io credo che di fronte ad una questione di sfruttamento e morte non ci sia posto per i nostri gusti personali, che devono essere messi al secondo posto. Se questo è un "passo" troppo difficile evidentemente il problema non lo si vive profondamente. Qui non si tratta di "io adoro il parmigiano, io invece apprezzo anche il lievito alimentare", ma di vita o di morte! Posso capire se la titubanza dipendesse dalla paura di carenze alimentari e, comunque, i dubbi sarebbero ugualmente chiariti, basta investire un po' di tempo ad informarsi (ormai le informazioni si trovano ovunque), ma di fronte alla certezza che anche i derivati animali celano non solo sfruttamento ,ma anche morte, non ci possono essere dubbi!! Se questo è estremismo io e molte altre persone siamo estremiste! Anch'io sono stata vegetariana per un sacco di anni e ho smesso di mangiare animali solo ed esclusivamente per motivazioni etiche. Pure io sono incappata quasi per caso nella lettera aperta ai vegetariani di Marina (anzi, approfitto per ringraziarti Marina! Sei stata tu l'imput per dare più coerenza alla mia vita...) e dopo averla letta mi sono sentita una scema! Io che stavo attenta allo strutto dei grissini, alla cocciniglia, che non indossavo scarpe o accessori in pelle, ma non sapevo nulla della tosatura delle pecore o del mulesing, che credevo di far tutto il possibile e non sapevo della fine dei pulcini maschi e dei vitelli o dello sfruttamento delle mucche...purtroppo nessuno mi ha mai aperto gli occhi prima e ho dovuto aver la necessita di acquistare un computer per confrontarmi con un'informazione più libera, quella del web. Questo non molti anni fa...lo so, sono un po' retrò ;)
Certo è che, aperti gli occhi, il passo a vegan è stato immediato!
Riguardo al fatto poi che gli allevamenti permettano di portar casa la pagnotta a chi se ne occupa, no comment! A me sembra un po' il tentativo di far passare i vegani da misantropi, per coloro che hanno più a cuore la vita degli altri animali piuttosto che di quelli umani. A me sta a cuore la vita di chiunque e faccio il possibile per rispettarla...
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Marina,
15/08/15 17:32
Ciao Paola,
grazie a te :-)
Io credo che l'errore che fanno in molti - e parlo di chi è in buona fede, perché chi viene qui solo per provocare manco lo conteggio - è che pongono la questione in termini di vegano-vegetariano-carnivoro, o di cosa "si può mangiare" o credono che vi siano delle "regole" per essere vegan.
Invece il punto non sono le regole o le categorizzazioni, il punto sono gli animali! La loro vita, la loro sofferenza, la loro uccisione. E' quello, e SOLO quello, che va considerato.
Se teniamo presente questo semplice ma importantissimo fatto, non servono molte domande, la risposta ce l'abbiamo già...
E quindi, se ci importa di non fare del male agli animali, agiremo di conseguenza.
Alla fin fine la questione è semplice. Chi è in buona fede deve semplicemente vederla così.
A molti invece fa comodo non puntare sul problema vero - non nuocere agli animali - ma su categorizzazioni, definizioni, termini, e creare così confusione e un clima di intolleranza, allontanando le persone da quella che è la questione reale.
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paola74,
15/08/15 18:21
Invece il punto non sono le regole o le categorizzazioni, il punto sono gli animali! La loro vita, la loro sofferenza, la loro uccisione. E' quello, e SOLO quello, che va considerato.
in una frase hai detto tutto. Il punto sono SOLO loro. Tutto il resto passa in secondo piano...forse, noi animali umani, dovremmo imparare a fare un passo indietro, a scendere dal piedistallo, a mettere da parte i nostri "bisogni" che di fronte a tanta ingiustizia e dolore sono a dir poco imbarazzanti.
Mi capita ancora di confrontarmi con chi, di fronte al mio suggerimento di dare un occhio a qualche filmato sulla produzione di latte, mi risponde di non volerlo fare perché immagina il contenuto e soffrirebbe troppo...ecco, sempre là si cade, sulla NOSTRA sofferenza! E la loro? Io sono diventata vegana (o vegetariana prima) non solo perché soffrivo a sapere sfruttati e ammazzati gli altri animali (mi sembra talmente ovvio per chi ha un minimo di empatia) ma soprattutto perché volevo, nel mio piccolo, far in modo che non soffrissero più LORO. E sono estremista a tal punto che, se fosse in mio potere, renderei illegale il cibarsi di carne e derivati. Non dovrebbe essere un'alternativa il veganismo, ma un dovere morale!
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Marina,
15/08/15 18:32
paola74 ha scritto:
E sono estremista a tal punto che, se fosse in mio potere, renderei illegale il cibarsi di carne e derivati. Non dovrebbe essere un'alternativa il veganismo, ma un dovere morale!
In un mondo normale dove il senso di giustizia regnasse sovrano, estremista sarebbe chi si ostina a fare del male, non chi lo vuole evitare... E far del male agli animali sarebbe illegale e immorale, appunto, come vorremmo noi. Poi ci sarebbe comunque chi lo fa, ma sarebbe l'eccezione, non la norma.
Non siamo purtroppo in un mondo normale, ma per me continua a essere estremista chi fa del male anche dopo che si è reso conto dei risultati delle sue azioni, quindi lo fa in modo cosciente, anche se non con le sue stesse mani.
E continuerò a usare questa parola - estremista - riferita a loro, non certo a chi vuole solo proteggere gli indifesi ed evitarne la morte, con le sue scelte e informando gli altri.
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paola74,
15/08/15 18:59
La mia voleva essere una provocazione verso chi crede il veganismo un estremismo. Ho dimenticato di virgolettare la parola. Ancora 110 % d'accordo con te che gli estremisti sono gli sfruttatori e chi ammazza (e chi si ciba?) gli animali...solo una provocazione, perché so che la mia ultima frase da molti è considerato estremismo...io credo sia la conseguenza naturale di chi vuole un mondo giusto. E io LO VOGLIO! Perdonatemi, ma questi argomenti mi infervorano :)
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Imperituro,
8/09/15 19:44
scusa se mi permetto mila....... non avere dubbi, diventa come noi immediatamente dopo avrai la risposta......... tu non hai idea di come si stia bene guardando in faccia un fratello e poter sostenere il suo sguardo con la coscenza pulita
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redcat,
9/09/15 13:52
Approvo in pieno...solo che tanti seguono la scia e bon vogliono farsi vedere...diversi ma pensanti...
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Shenny,
22/11/15 23:28
paola74 ha scritto:
in una frase hai detto tutto. Il punto sono SOLO loro. Tutto il resto passa in secondo piano...forse, noi animali umani, dovremmo imparare a fare un passo indietro, a scendere dal piedistallo, a mettere da parte i nostri "bisogni" che di fronte a tanta ingiustizia e dolore sono a dir poco imbarazzanti.
Mi capita ancora di confrontarmi con chi, di fronte al mio suggerimento di dare un occhio a qualche filmato sulla produzione di latte, mi risponde di non volerlo fare perché immagina il contenuto e soffrirebbe troppo...ecco, sempre là si cade, sulla NOSTRA sofferenza! E la loro? Io sono diventata vegana (o vegetariana prima) non solo perché soffrivo a sapere sfruttati e ammazzati gli altri animali (mi sembra talmente ovvio per chi ha un minimo di empatia) ma soprattutto perché volevo, nel mio piccolo, far in modo che non soffrissero più LORO. E sono estremista a tal punto che, se fosse in mio potere, renderei illegale il cibarsi di carne e derivati. Non dovrebbe essere un'alternativa il veganismo, ma un dovere morale!
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Shenny,
22/11/15 23:29
se fosse in mio potere, renderei illegale il cibarsi di carne e derivati
Capa del mondo subito!! :D
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lucio,
26/11/15 22:57
Secondo me è lecito dire che il comportamento di noi vegan è estremista. Nel senso che l'idea che viviamo è ancora oggi al limite della morale comune. In genere la gente è sensibile a qualche individuo di altre specie, non alle altre specie. E questo estremismo non lo considero un difetto, ma una qualità.
Secondo me, invece il comportamento degli onnivori non è estremista: è criminale. Perché da onnivori si commettono delitti efferati, quelli che sappiamo, come mandanti o di persona.
Giuridicamente non si può dirlo, perché la legge attuale rispecchia la morale comune, e considera quasi solo i delitti tra umani.
Moralmente si può dirlo, almeno di quegli onnivori che sono consapevoli di ciò che accade e ammettono che è un'ecatombe, ma scelgono di continuare a delinquere lo stesso.
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flokim,
30/11/15 15:53
Ciao Mila, è trascorso qualche mese sei diventata vegan? Mi auguro di si! Io a suo tempo ci misi qualche mese per delle mie assurde paure .... salvo poi pentirmi amaramente per non averlo fatto subito. In effetti fu un filmato su pulcini e vitelli che mi diede l'imput defiitivo ... ancor oggi quelle immagini mi tormentano anche perchè passano gli anni ma la violenza e l'ingiustizia sugli animali è sempre la stessa e SOLO noi possiamo fare la differenza.
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Ettore,
11/12/15 00:51
Andrea ha scritto:
Non esistono prodotti animali privi di sfruttamento e uccisione. Fare ingravidare le mucche, per poi strappare loro il vitellino e ucciderlo, in modo da poter prendere il latte è sfruttamento e uccisione.
Lo stesso vale per le uova.
Andrea ha scritto:
No, ma se anche fosse, non bisogna mai cadere nella trappola del "visto che non puoi evitare ogni minima cosa negativa allora tanto vale non fare niente".
Comunque l'uso di concimi animali è rarissimo, in generale il concime è chimico o vegetale. Semplicemente chi è sia allevatore di animali che agricoltore userà il letame come concime invece di buttarlo via. Non è che si uccidono animali per produrre concime.
non credo che lo stesso discorso del latte valga per le uova. mia nonna ha 3 galline che fanno uova senza essere sfruttate o maltrattate o peggio uccise. io mi sto riferendo al caso delle uova su piccola scala e non su scala industriale. quello è un altro discorso
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Andrea,
11/12/15 09:18
Ettore ha scritto:
non credo che lo stesso discorso del latte valga per le uova. mia nonna ha 3 galline che fanno uova senza essere sfruttate o maltrattate o peggio uccise. io mi sto riferendo al caso delle uova su piccola scala e non su scala industriale. quello è un altro discorso
Purtroppo non è così.
In primo luogo quando si prendono le galline per ciascuna di esse è stato ucciso un pulcino maschio: nascono in media 50% maschi e 50% femmine ma i maschi di gallina ovaiola non servono e vengono uccisi subito. Le femmine vengono vendute o pià raramente regalate.
Poi le galline come tutti i volatili depongono e covano il numero di uova giusto per una normale continuazione della specie,. Se invece portiamo via loro le uova l'istinto le porta a deporne in continuazione: invece di farlo solo poche volte l'anno lo fanno in continuazione. So che non sono uova fecondate ma è quello che fanno per istinto.
Questo deporre continuamente le uova porta a perdite di calcio, una riduzione drastica dell'aspettativa e della qualità di vita rispetto a quanto avverrebbe in natura. E' un maltrattamento vero e proprio, solo che si percepisce molto mento rispetto al maltrattamento di un cane o gatto.
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Andrea,
11/12/15 09:19
Quando vengono dei dubbi sul fatto che possano esistere prodotti animali che non fanno male agli animali basta pensare questo: essere vegan non significa eliminare i cibi animali a priori, significa eliminare ciò che uccide e fa soffrire animali. Quello che poi si vede analizzando le cose è che questo porta, come conseguenza, ad eliminare tutti i cibi animali.
Se esistessero uova o altri cibi animali la cui produzione non comporta uccisione e sofferenza noi vegan le mangeremmo.
Dire che esistono cibi animali senza sofferenza equivale ad ire che per secoli milioni di persone vegan si sono sbagliato, quanto è probabile questo?
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Marina,
11/12/15 10:07
Riporto la FAQ sul tema di latticini e uova prodotti "in casa", diciamo così, perché può essere utile come spunto di riflessione per chi ancora non l'ha letta, vosto che purtroppo molti tendono ancora a illudersi che ci sia modo di produrre queste cose senza danneggiare e ammazzare animali, cosa che è invece impossibile.
- "Le uova di mia zia che tratta le galline come figlie, le posso mangiare?"
- "Se avessi un terreno e avessi una mucca, potrei bere il suo latte, cosa ci sarebbe di male?"
Va tenuto presente che quando c'è allevamento, c'è sempre macellazione. SEMPRE. Non esistono e non possono esistere allevamenti in cui gli animali siano lasciati morire di morte naturale. Quando non producono più abbastanza, quando non sono più utili, vengono uccisi, punto e basta, e non può essere altrimenti. Quindi, illudersi che, siccome lo scopo di un dato allevamento non è la produzione di carne, allora gli animali non verranno uccisi, è irrazionale e illogico. Che si tratti di latte, di uova, di lana, di piume, qualunque sia il "prodotto" che si ricava dagli animali, quegli animali finiranno al macello, e usando quel prodotto si condannano a morte quegli animali.
E' sempre cosi', in ogni genere di allevamento, anche quelli "familiari".
Se i parenti ci assicurano che non faranno mai del male alle galline che allevano, non possiamo crederci, perché, anche loro, quando le galline smettono di produrre le uova, non le terranno in vita, con molta probabilità le uccideranno, per quanto promettano di non farlo. Inoltre, quelle galline da dove arrivano? Vengono comprate, e per ogni pulcino femmina che viene venduto come gallina ovaiola c'è un pulcino maschio che invece viene ucciso appena nato perché "inutile". Quindi, anche questo genere di allevamenti familiari uccidono animali.
L'unico caso in cui questo non si verifica è quando si adottano delle galline salvate dagli allevamenti (caso comunque molto raro): in quel caso, le stiamo semplicemente ospitando per salvare loro la vita, quindi si può pensare che se fanno le uova non c'è nulla di male nel mangiarle. Invece, togliendo loro le uova si danneggia la loro salute, perché se gliele si lascia, loro le covano e anche se non nasce il pulcino (perché ovviamente non sono fecondate) comunque non ne producino altre, se gliele si toglie continuano a produrne e questo fa esaurire le loro riserve di calcio e quindi sono esposte ad osteoporosi, fratture ossee ed altri disturbi.
Ma ci sono anche altre ragioni per evitare di consumare queste uova: primo, non c'è nessun bisogno di uova nell'alimentazione, le uova sono piene di sostanze dannose, meglio evitarle; secondo per una questione di comunicazione: se le persone sanno che siamo vegan e ci vedono mangiare uova è molto difficile spiegare che quelle vanno bene perché bla bla bla, ma solo in questo caso molto particolare, ecc. E' molto più semplice e sensato evitarle e basta. Inoltre, se ci teniamo così tanto a mangiare le uova in questo caso particolare, significa che non ci siamo ancora liberati dello scoglio psicologico del "come faccio senza uova?". Dobbiamo invece liberarcene, sennò non possiamo dire di aver pienamente fatto la scelta vegan.
Teniamo conto, inoltre, che la quantita' di uova che per una gallina in natura e' normale fare e' molto bassa, non piu' di 2 al mese in media, quindi in un'ottica di rispetto degli animali e della loro natura non ha alcun senso pensare di usarle come fabbriche di uova da mangiare.
La femmina del pollo rosso della giungla, l'antenato selvatico del pollo domestico, depone circa 25 uova l'anno. Gli uomini hanno cominciato a selezionare gli animali in modo da massimizzare la produzione di uova. Prima degli anni quaranta l'industria avicola aveva creato una gallina che poteva deporre un centinaio di uova l'anno, ma naturalmente non erano ancora soddisfatti. Nei moderni allevamenti le galline depongono in media 260 uova all'anno, circa 10 volte la quantita' di uova deposta dai loro progenitori selvatici. La quantita' di calcio richiesta per produrre cosi' tante uova è tremenda, quando le galline sfornano uova in continuazione esauriscono le loro riserve di calcio e quindi sono esposte ad osteoporosi, fratture ossee ed altri disturbi, come detto prima.
Per quanto riguarda il latte, non esistono casi di produzione di latte senza uccisione, perché la mucca per dare latte deve per forza partorire, e il latte che produce serve a nutrire il suo vitello. Quindi, se anche avessimo la possibilità di adottare una mucca incinta solo per salvarla, il suo latte va a suo figlio, e non a noi, e poi i due animali vanno mantenuti vita natural durante, fino alla loro morte naturale (e nessuno dei due produrrà latte, ovviamente).
In tutti i casi "normali", invece, anche di allevamento familiare, il vitello viene venduto per essere macellato, e la mucca stessa viene macellata quando non serve più - e per produrre latte deve essere ingravidata ogni anno.
Quindi, non esiste NESSUN caso realistico in cui si possa produrre latte per il consumo umano senza uccidere animali. D'altra parte, consumare latte da adulti, e latte do un'altra specie, è un'aberrazione. Il latte è fatto per i cuccioli, e per ciascuna specie solo il latte di quella specie è adatto.