Lista VIVO Lista LAV Lista VeganOK.....; pagina 155

poi se per favore smettesse anche di scrivere Vegan con la v maiuscola mi sentirei anche più a mio agio nel mondo

per il resto sembra il solito spernacchiare a vanvera, tanto qualcuno ci casca e gli crede pure

ariel444 ha scritto:
per il resto sembra il solito spernacchiare a vanvera, tanto qualcuno ci casca e gli crede pure

Si', purtroppo c'e' sempre gente che gli crede, e questo e' molto dannoso per la causa animalista.

Poi c'e' ancora molta gente che crede che veganok sia davvero una certificazione e crede che i prodotti col bollino veganok siano cruelty free, poi quando scopre che invece quel marchietto non assicura proprio nulla sul tema della sperimentazone su animali per prodotti cosmetici - attenzione, nemmeno a livello di AUTO-certificazione, non solo come certificazione vera e propria - allora ci rimane proprio male e - giustamente - si incazza.

Ne capitano ogni giorno...

Una "azienda trasformatrice di ovoprodotti" che a scanso di equivoci contiene perfino la parola "ovo" nel nome, scrive a VeganHome perché desiderosa di farsi conoscere dai mondo vegan in virtù dei suoi "prodotti certificati con i riconoscimenti Vegan ok"

ahahahahah, ma che cos'hanno nel cervello?? Secondo me non sanno neanche cosa vuol dire vegan...che poi ci osno tantissimi che fanno prodotti vegan e NON SONO vegan ma almeno propongono qualcosa che lo è! Ovoprodotti...ma poi che cosa sarebbero??

Probabilmente hanno anche un paio di prodotti vegan, però quello che trovo agghiacciante è che una ditta specializzata in prodotti che uccidono animali, che lo dice nel nome, nel logo (un uovo), che parla dei suoi allevamenti, ecc. ecc. pensi di poter essere vegan-friendly pagando un marchio (per giunta spacciato per certificazione) per un paio di prodotti.

Per carità, dopo il ristorante specializzato in pesce che ha certificato che il suo peperoncino è vegan non dovrebbe stupirci più nulla.

ora anche la rivista La cucina vegetariana (ho detto vegetariana, non vegan) ha in copertina il bollino veganocchei

basta che ci sia qualche ricetta vegan e il bollino arriva

anche il porchettaro vicino casa mia se gli chiedi ti fa il panino con la cicoria invece che con la porchetta, quindi un bollino ci sta tutto pure lì

Andrea ha scritto:
Una "azienda trasformatrice di ovoprodotti" che a scanso di equivoci contiene perfino la parola "ovo" nel nome, scrive a VeganHome perché desiderosa di farsi conoscere dai mondo vegan in virtù dei suoi "prodotti certificati con i riconoscimenti Vegan ok"

ossignur

chissa' come glielo hanno venduto 'sto bollino
gli avran promesso che le porte del mondo vegan si sarebbero spalancate

certo che anche la media degli acquirenti del bollo e' bassina se si considera che un trasformatore di "ovoprodotti" vuole avere mercato coi vegani...

Nuova azienda vegan, anzi, veganok:

Cito dal sito: "Vogliamo essere protagonisti senza mai essere fanatici, nel divulgare queste verità, però nei nostri valori c’è il rispetto per chi non condivide le nostre idee e certificandoci Vegan Ok abbiamo voluto solo dire apertamente i nostri principi, ma non ci facciamo giudici di nessuno perché siamo i primi a sbagliare. Uno dei fondatori del nuovo igienismo non rinunciava ad una fetta di formaggio."

http://www.cibocrudo.com/pag/26/le-certificazioni-di-cibocrudo.html#vegan

Certo, chi siamo noi per dire che non è giusto torturare e ammazzare animali? Per carità, se qualcuno lo vuol fare, lasciamoglielo fare, con la nostra benedizione! Vera filosofia VeganOk, giusto.

Andrea ha scritto:
Nuova azienda vegan, anzi, veganok:

Cito dal sito: "Vogliamo essere protagonisti senza mai essere fanatici, nel divulgare queste verità, però nei nostri valori c’è il rispetto per chi non condivide le nostre idee e certificandoci Vegan Ok abbiamo voluto solo dire apertamente i nostri principi, ma non ci facciamo giudici di nessuno perché siamo i primi a sbagliare. Uno dei fondatori del nuovo igienismo non rinunciava ad una fetta di formaggio."
http://www.cibocrudo.com/pag/26/le-certificazioni-di-cibocrudo.html#vegan

Ah, non sono fanatici, sono i primi a sbagliare...una fetta di formaggio ogni tanto...Nella pizzeria a taglio che frequento spesso appoggiano distrattamente la mia pizza con patate su quella con mozzarella. Io protesto e mi faccio dare la parte che non è stata contaminata dalla mozzarella o peggio, dal prosciutto, cioè da sofferenza e morte. I gestori della pizzeria si offendono perché non sono fanatici. Sapete che vi dico? Io ordino da Ivegan, che sono fanatici, forse addirittura talebani. Amo il loro fanatismo, hanno parecchi alimenti crudi e vegan e sono anche simpatici.

ho appena scoperto che l'insalata ha bisogno del bollino vegan

perchè tu la facevi facile! io entro sempre in crisi al mercato, ho sempre paura di sbagliare, sarà vegan, non sarà vegan, e alla fine nel dubbio finisco a comprar ravanelli finalmente qualcuno ci ha pensato, vivaddio

fasguvh ha scritto:

Vorrei spezzare una tavoletta di legno da karate in favore del bollino in oggetto. Gli imprenditori seri della bollinatura, secondo me, vivono in un eterno e dilaniante conflitto interiore, in un'ansia bollinara indicibile. In continuazione devono fronteggiare nuove e inedite circostanze. Non possono entrare in un esercizio commerciale senza adempiere al dovere morale di ispezionare il contesto e domandarsi cosa sia opportuno bollinare. Prendiamo una pizzeria. Si potrebbe apporre il bollino sulla parte inferiore della pizza e va da sé che la parte superiore (contenenti spesso secrezioni organiche animali, se non peggio) possa essere considerata esente, non recando apposto alcun certificato. L'accorto consumatore ne dedurrà che potrà ordinare solo la parte inferiore della suddetta pizza, cioè la pasta di pizza nuda ma non necessariamente cruda, riservandosi di portare il condimento da casa per sicurezza. In una macelleria si potrà apporre il bollino sugli scontrini e sulle piante antistanti il negozio, lasciando l'astuto consumatore libero di decidere cosa fare riguardo al bollino.
L'imprenditore coscenzioso e dinamico è continuamente sollecitato da nuove idee. Mettendomi nei suoi panni imprenditoriali ma gureschi, me ne vengono in mente alcune: che ne dite dei pali della luce, come quello che incontra tutti i giorni uscendo di casa e che molte volte è stato tentato di...no, non voglio essere indiscreta ed entrare nelle sue tentazioni, è giusto che ognuno abbracci chi gli pare. Di sedie, tavoli e lampade mi pare che abbiamo già parlato e non vorrei annoiarvi. Che ne dite allora delle casse da morto? E' un mercato che non teme crisi. Si potrebbe certificare la parte esterna in legno vegan, lasciando incertificata la seta che riveste l'interno, i cuscini che potrebbero essere di piume o lana, però le corone di fiori con messaggi dei parenti e amici afflitti, quelle sembrano predestinate per il bollino. Pretenderei comunque che siano assicurate alcune garanzie: inchiostro bio per le scritte sulle corone, linguaggio educato e forbito per le scritte, niente parolacce e mortacci, fiori esenti da pesticidi e fertilizzanti chimici, smaltimento differenziato per le bare o meglio ancora riciclaggio e riuso, come destinazione niente tombe pretenziose costruite con materiali inquinanti e spreco di risorse ma molto più ecologiche fosse comuni.

Potrebbero creare e bollinare il robot anti soffocamento per le persone che soffrono da "Steakhouse Syndrome" o bollinare i fili delle canne da pesca perché fatti in plastica o i calzini fatti con il 5% di cotone e il resto lana (dopo tutto il bollino garantisce che quel 5% sia effettivamente pure cotone.. ma fermiamoci qui altrimenti potrebbe farlo sul serio. Sono veramente vergognosi.

si ma la plastica del filo da pesca solo se è riciclata, siamo per la decrescita neh