Secondo voi andrebbe bene?; pagina 2

Andrea ha scritto:
Quello che vorrei fosse chiaro è che:

1) Il fatto di dover uccidere animali per produrre derivati è una semplice questione aritmetica:

Aggiungo: e fisiologica. Un mammifero femmina non può produrre latte se non partorisce e quindi mette al mondo un altro animale che poi va mantenuto. E dopo un po' smette di produrne e deve partorire di nuovo. E dopo alcuni parti non può partorire di nuovo, e quindi pure lei va mantenuta come animale improduttivo.

E lo stesso per le uova: già l'attuale produzione di circa un uovo al giorno è una forzatura estrema, perché in natura gli uccelli producono 10-15 uova l'anno, non oltre 300. Inoltre, pure queste povere galline selezionate geneticamente e forzate a produrre in modo innaturale (anche quelle "del contadino", perché anche quelle fanno centinaia di uova l'anno) a un certo punto smettono di produrre uova, e quindi diventano improduttive.

Quindi ci sono 2 limiti:
1. fisiologico: nessuno potrà mai "inventare" degli animali che non abbiano questi limiti naturali;
2. economico/aritmetico: nessuno potrà mai mantenere gli animali maschi e le femmine improduttive e allo stesso tempo guadagnare economicamente da questa produzione. Chi dice che riesce a farlo racconta storie.

Andrea ha scritto:
In pratica in origine non c'era distinzione tra vegetariani e vegan: i cosiddetti vegetariani corrispondevano sostanzialmente a quello che oggi indichiamo con l'essere vegan.

Poi secondo quanto spiegava qui sul forum una ragazza che lo aveva studiato ( se ricordo bene studiava filosofia) le prima associazioni "animaliste" per aumentare i consensi hanno iniziato ad ammettere il consumo di derivati e l'uso di pelle e pelliccia.

Watson ha coniato il termine "vegan" ma si tratta di fatto a un ritorno al vero significato di questa scelta.

Wow non lo sapevo! Grazie!