"Se non metti dentro la benzina giusta..."; pagina 3

Gli utenti registrati possono scrivere una risposta

Pagina 3 di 3

31 mirko_v, 4/07/12 15:36

Mi dispiace molto Kim, l'hanno proprio fatto morire tuo padre :(

32 manu_, 4/07/12 15:47

..mi spiace, penso che quando si vive una esperienza come la tua si senta una specie di "dovere di avvisare" chi ti sta vicino, in modo che almeno faccia la scelta alimentare giusta, poi purtroppo saranno loro a scegliere..per il resto anche se è vero che la vita si è allungata c'è una certa rassegnazione sulla qualità della vita dopo i 60 anni, diabete colesterolo ecc..non si pensa tanto alla prevenzione ma solo alla "cura"...

33 Andrea, 4/07/12 17:10

manu_ ha scritto:
anche se è vero che la vita si è allungata c'è una certa rassegnazione sulla qualità della vita dopo i 60 anni,

E poi che senso ha vivere di più se gli ultimi 20 anni sono un inferno? Meglio vivere 10 anni di meno ma bene.

Ma a parte questo, l'allungamento della vita in realtà non c'è a quanto so. Le statistiche hanno dato un continuo miglioramento della vita media ma questo è dovuto sostanzialmente al crollo della mortalità infantile.

Metto numeri a caso solo per spiegare il concetto.

La gente pensa erroneamente che la situazione sia questa:

* Un tempo nascevano 10 bambini e arrivavano a 70 anni. Vita media: 70 anni.

* Adesso nascono 10 bambini e arrivano a 80 anni.
Vita media: 80 anni.

=> La vita media e l'aspettativa di vita sono
aumentate di 10 anni.

In realtà non è così, la situazione è questa:

* Un tempo nascevano 10 bambini, uno moriva alla nascita o da piccolissimo. Gli altri 9 arrivavano a 80 anni.
Vita media: 72 anni.

* Adesso nascono 10 bambini e arrivano a 80 anni.
Vita media: 80 anni.

In effetti la vita media è aumentata ma è solo un effetto della matematica: chi sopravvive alla nascita arriva a 80 anni "ora" come decenni fa.

=> E' aumentata la vita media ma non l'aspettativa di vita una volta superati i primi mesi di vita.

Questo però non vale proprio "ora". Sono statistiche su gente morta di vecchiaia anni fa, nata quindi circa 1 secolo fa, prima dell boom della carne. Adesso c'è da aspettarsi una diminuzione sia dell'aspettativa di vita che della vita media.

La strage tra gli attuali 50-60 enni onnivori è dovuta al fatto che per loro l'aspettativa di vita è molto più bassa di 70-80 anni che ci danno le statistiche.

E sarà ancora peggio per gli attuali 30-40enni: se pensano che la loro aspettativa di vita sia quella delle statistiche basate sui nati 1 secolo fa è un illuso.

34 Guest, 4/07/12 17:46

La cosa sconvolgente è come le persone non ci arrivino.
E' così logico, così chiaro, così semplice.
Per di più solo nell'ultimo secolo sono state veramente attuate delle semplici regole igieniche che hanno permesso di abbattere la mortalità infantile...ecc.. e tutto ritorna.

35 manu_, 11/07/12 23:42

Guest ha scritto:
La cosa sconvolgente è come le persone non ci arrivino. E' così logico, così chiaro, così semplice.

..avete ragione, sing! devo ammettere che anch'io non c'ero arrivata..

per quanto riguarda la rassegnazione oltre i 60 (o anche prima), un'altra cosa o "consiglio" popolare che non capisco è quello che come "prevenzione" devi prendere un "aspirinetta" tutti i giorni...quindi i 50/60enni vanno avanti a mangiare quasi come 20enni e poi prendono la pastiglietta?..mah

36 camaleonte, 21/07/12 00:18

Anchio ho ereditato la pressione bassa da mia madre.
Aiutati con l'aglio e il peperoncino, non il peperoncino dei barattoli ma quelli freschi rossi e maturi e dimostragli che non sei tu quella che non inserisce la benzina giusta. D'estate faccio molti frullati, ad esempio pomodori e lattuga, si aggiunge olio e sale, e aglio oppure peperoncino.
Un rimedio a lungo termine per la pressione bassa è invece il succo di barbabietola, lo puoi fare con una centrifuga ma devi diluirlo insieme a quello di carota e mela, perchè è molto forte.
Dovrai aspettare alcuni giorni prima che faccia effetto.

37 camaleonte, 21/07/12 13:50

Ho notato che l'account della ragazza che ha iniziato il topic è stato cancellato, spero che legga comunque il consiglio che le ho dato per la pressione bassa.

38 Jak, 21/07/12 15:56

flokim ha scritto:
le uniche
cose che mi sono sentita dire fino allo sfinimento è che se una persona è già geneticamente predisposta alle malattie tumorali c'è ben poco da fare

praticamente come dire che quelli che nascono con le ossa più sottili sono predisposti alle fratture... in una società in cui tutti si lanciano dalla finestra per uscire di casa

39 AntonellaSagone, 25/07/12 17:16

Esatto... quando si esamina l'età media in cui si muore, occorre andare a guardare come sono nati vissuti e cresciuti gli individui che oggi sono morti... se sono morti a 80 anni, come si nasceva 80 anni fa? come ci si nutriva?

aggiungiamo a queste giustissime considerazioni statistiche il fattore allattamento. In Italia il boom del latte artificiale è arrivato negli anni 50-60. Dopo gli anni 80 la percentuale di bambini che hanno ricevuto "un qualsiasi quantitativo" di latte materno ha cominciato a risalire, ma ancora oggi siamo lontanissimi dalla fisiologia, cioè dal ricevere esclusivamente latte materno fino a sei mesi almeno, e poi ancora per anni afiancato da cibi solidi (non derivati del latte di altri animali!!!).

Il danno dell'allattamento artificiale è duplice: sottrae al bambino l'alimento fisiologico, cioè il latte della propria madre, e gli somministra un alimento altamente patogeno, cioè latte vaccino o derivati.

Gli individui che oggi muoiono a 80 anni sono nati nel periodo della guerra: si mangiava male, malissimo dal punto di vista dei nutrienti, specie nelle città e per chi si nutriva con la "tessera", eppure proprio per la miseria che c'era si mangiava frugale, e ben poco di derivazione animale; e si allattava al seno, sia perché non c'era la disponibilità di formula artificiale, sia perché allora era così rozzamente composta che faceva strage di neonati, e inoltre pochi se la potevano permettere. E queste persone, nonostante quello che hanno passato con la guerra, sono ancora vive o sono morte da pochissimo.

In compenso oggigiorno assistiamo a una vera e propria strage di persone che muoiono ancora nel fiore degli anni. Come sono state nutrite queste persone nei primi anni di vita?

40 manu_, 1/08/12 15:50

latte in polvere, omogenizzati, preparati ecc.., e poi appena un pò cresciuti..bastoncini, spinacine, sottilette..ecc..tutto dettato dalla pubblicità ogni nuovo prodotto può essere venduto alle "ingenue" mamme,
che in buona fede pensano che il bambino ha bisogno di prodotti vitaminizzati e non si affidano alla natura, anzi non si fidano semplicemente della natura.
ancora oggi siamo tartassati da pubblicità di prodotti con aggiunta di..vitamine, calcio, a, b, c...
ricordo anche quando erano piccoli i miei figli, un continuo sentire consigli da amiche ,pediatra, parenti, riviste..dappertutto consigli... " il brodo deve essere fatto con 1 gamba di sedano,1 carota.." "..magari tu hai poco latte, adesso è ora che le dai quello in polvere.." "a sei mesi devi iniziare con..questo e quello.."
è certo che alcune mamme si sentono insicure! e così cadono nel tranello delle mode e della pubblicità,
fortunatamente anche allora,dopo essermi informata, ho comunque cercato di ragionare con la mia testa, ho allattato al seno, ho cucinato cibi freschi variando il più possibile i sapori, così si sono abituati a mangiare tutto...per esempio avete assaggiato un omogenizzato alla frutta? è dolcissimo..e sa di tutto ma non di frutta..è logico che un bambino cresciuto con frutta in vasetto, poi crescendo magari rifiuta la frutta vera, e si abitua così a dei sapori finti,poi li ho lasciati sporcare e giocare con il cibo in modo che il momento del pranzo diventi un piacere( ignorando i commenti di mamma e suocera), non li ho mai forzati a mangiare se non avevano voglia (non penso che un bambino si lasci morire di fame)
non sarò una mamma da manuale, ho semplicemente seguito il buon senso senza lasciarmi condizionare,mi spiace solo che all'epoca non ero ancora vegan..

41 Roderick, 1/08/12 17:11

flokim ha scritto:
Ho sempre avuto il desiderio di poter assistere ad un'autopsia ma non ho le conoscenze giuste e quindi mi sono dovuta accontentare di vederla in rete. E' stata un'esperienza molto interessante! Il corpo era di una donna abbastanza giovane, ma ragazzi dovevate vedere com'era ridotto il cuore ... completamente ricoperto da non so quanti centimetri di grasso

Sì, mi pare che nel numero di luglio (o in quello prima, non ricordo) di "Le Sciene" ci siano foto di cuori provevienti da individui con varie patologie tra cui colpisce uno ricoperto di grasso.

e i polmoni .. praticamente neri
per il fumo.

C'è un resoconto molto interessante di una autopsia di questo genere sul libro "L'imperatore del male" di Mukherjee Siddharta, che racconta la storia della lotta contro il cancro: colpiva il fatto che, nonostante questo ovvio riscontro visivo, a nessuno venisse in mente di pensare alla possibile correlazione tra fumo e cancro. Che venne infatti dimostrata dopo per altre vie.

A me poi fa impazzire il fatto che si continuino a consigliare latte e latticini contro l'osteoporosi o comunque come fonti di calcio...

42 VeggyMan, 1/08/12 18:19

Roderick ha scritto:

....
e i polmoni .. praticamente neri
per il fumo.

C'è un resoconto molto interessante di una autopsia di questo genere sul libro "L'imperatore del male" di Mukherjee Siddharta, che racconta la storia della lotta contro il cancro: colpiva il fatto che, nonostante questo ovvio riscontro visivo, a nessuno venisse in mente di pensare alla possibile correlazione tra fumo e cancro. Che venne infatti dimostrata dopo per altre vie.

A me poi fa impazzire il fatto che si continuino a consigliare latte e latticini contro l'osteoporosi o comunque come fonti di calcio...

Questa cosa del fatto che non si sapesse che il fumo provocasse il cancro non mi ha mai convinto. In che anni era? Io ricordo benissimo che da piccolo (inizi anni '70) TUTTI davano per scontata la correlazione tra fumo e cancro. E non sono nato in una famiglia di medici. Forse si minimizzava, si tendeva a non pensarci, c'era rimozione, ma per NESSUNO è stata una sorpresa che poi si accettasse questo dato di fatto anche a livello scientifico. E anche scientificamente era una cosa ben nota come ceneri per combustione fossero cancerogene, p.es. in GB le statistiche già 200 anni fa mettevano in evidenza che l'incidenza dei tumori per gli spazzacamini schizzava alla stelle. Il problema è che altre ricerche "scientifiche" vengono finanziate dalle lobby che vogliono dimostrae il contarrio della verità. E ci riesci sempre se sai come farlo (se vai su pubmed troverai ricerche pubblicate su riviste autorevolissime in cui si decantano le proprietà del parmigiano.... visto anche su questo forum da qualche parte....) E' questo che ha ritardato l'accettazione di certe correlazioni a livello ufficiale. Ma chi non voleva mettere la testa sotto la sabbia non poteva non sapere già molto prima. Oggi succede qualcosa di simile con il latte, ma c'è anche un facile gioco delle lobby perché la maggior parte dei medici non si informano, non leggono riviste scientifiche, non si tengono al corrente e ripetono acriticamente vecchi ritornelli. Ma non penso che tutti sono venduti ad Assocarne o in malafede, moltissimi sono ignoranti, disinformati e pigri, perché fa comodo cantare in coro una falsità che viene ciecamente ripetuta da tutti e che per questo diventa una ovvia "verità". Scomodo invece è rimettere in discussione certi dogmi....

43 Roderick, 1/08/12 20:02

VeggyMan ha scritto:
Roderick ha scritto:

....
e i polmoni .. praticamente neri
per il fumo.

C'è un resoconto molto interessante di una autopsia di > questo genere sul libro "L'imperatore del male" di Mukherjee > Siddharta, che racconta la storia della lotta contro il > cancro: colpiva il fatto che, nonostante questo ovvio > riscontro visivo, a nessuno venisse in mente di pensare alla > possibile correlazione tra fumo e cancro. Che venne infatti > dimostrata dopo per altre vie.

A me poi fa impazzire il fatto che si continuino a > consigliare latte e latticini contro l'osteoporosi o > comunque come fonti di calcio...

Questa cosa del fatto che non si sapesse che il fumo provocasse il cancro non mi ha mai convinto. In che anni era? Io ricordo benissimo che da piccolo (inizi anni '70)

Certo, infatti il primo sutdio di Doll sull'argomento risale al 1951. Prima, come ricordi giustamente Tu, la cosa venne rimossa in tutti i modi possibili. E anche dopo. In quel libro, infatti, vengono citati una serie di esempi che rappresentano esempi fin troppo lampanti di quanto si possa essere ciechi quando no si vuol vedere. O quando ci sono buone motivazioni per non vedere...

Ricordo anche come sia stato dimostrato, dall'analisi dei documenti che l'industria del tabacco fu costretta a rendere pubblici (mi pare si parli di 16 milioni di pagine circa), come tale industria abbia influenzato la ricerca scientifica cercando di distorglie l'attenzione dal fumo e finanziando in modo più o meno diretto la ricerca su altri fattori di rischio oncologico (tipicamente ambientali). Dal punto di vista della sociologia della ricerca questo è un fatto straordinariamente interessante. Sul piano pratico, fondamentalmente, si voleva fare in modo che passasse il seguente messaggio: "Ok, ormai sappiamo tutti che il fumo fa male, ma considerando tutto il resto (inquinamento, esposizioni in ambiente di lavoro, predisposizione genetica, alimentazione, radon, sfiga, ecc.) diventa una delle tante possibili cause che, in sè, incidere per un niente %...". Ora, non è che tutte le cause elencate non siano importanti, ma da banali calcoli si può dimostrare come la maggior parte dei tumori polmonari derivi proprio dal fumo. Meno noto, forse, è che il fumo rappresenti un fattore di rischio anche per altri tumori. Oltre che per le malattie
cardiovascolari.

Ringrazio VeggyMan per l'attenzione e per avermi dato l'opportunità di ciarire questo punto.

44 VeggyMan, 1/08/12 21:16

Ringrazio te. Aggiungo anche che cose simili si sono viste anche per l'asbesto, e altro. E gli stessi meccanismi economico-politici delle lobby che cercavano di dimostrare "scientificamente" che il fumo non fa male si sono, e si stanno sempre più, organizzando di nuovo alla grande nel settore della carne.

Per chi non l'avesse ancora visto vale la pena di leggere l'articolo sulla FAO: https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1309
E anche quello molto illuminante della SSNV: https://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1302

45 Roderick, 2/08/12 09:16

VeggyMan ha scritto:
E gli stessi meccanismi
economico-politici delle lobby che cercavano di dimostrare "scientificamente" che il fumo non fa male si sono, e si stanno sempre più, organizzando di nuovo alla grande nel settore della carne.

Ecco, avendo avuto modo di collaborare con una delle persone che in Italia si è molto sbattuta nella lotta contro il fumo, ho maturato la convinzione che, paradossalmente, questa guerra sia stata/sia più semplice di quella contro la lobby dei dei prodotti animali. La ragione, a mio avviso, è che nel caso del tabacco, si trattava di lottare contro un pugno di aziende che, per quanto enormi, potentissime, e con interessi ramificati, erano comunque poche. Insomma, era ben chiaro chi ci fosse sul banco degli imputati, e questo ha semplificato azioni legali come le class action e azioni di altro genere, forse ancora più efficaci, volte a creare un clima culturalmente ostile a quelle aziende e alla stessa pratica del fumo. Non ultimo il fatto che, nonostante quanto gli interessi forti abbiano cercato di remare contro, le evidenze sanitarie contro il fumo sono talmente forti che resistere ad oltranza sarebbe stato praticamente impossibile. Non dimentichiamo, inoltre, che non mi risulta un esplicito supporto pubblico all’industria del tabacco (anche se non mi meraviglio più di nulla e temo che esistano forme di sovvenzione, più o meno dirette, per chi lo coltiva).

Nel caso dei prodotti di origine animale, la situazione è molto più complessa. Vero è che ci sono i giganti dell’industria alimentare da una parte, ma al loro fianco c’è pure una miriadi di operatori delle più varie dimensioni, con un peso politico spropositato (quanti allevatori conoscete? Eppure andate a vedere quanto sono rappresentati in parlamento in modo più o meno esplicito...). Il supporto pubblico, poi, è inverosimile: ora non lo so, ma in passato in Italia c’era chi entrava nel settore lattiero-caseario con prodotti inverosimili al solo fine di lucrare sui contributi UE: per intenderci, si impiantava un’azienda che guadagnava non tanto dalla vendita dei prodotti, ma solo dai contributi che per il solo fatto di avere messo in piedi l’azienda venivano elargiti. E parliamo di soldi nostri, proprio quei soldi che si sarebbero potuti utilizzare per fare più asili, piste ciclabili, servizi per gli anziani, miglioramento della scuola dell’obbligo, sostegno economico alle fasce deboli della popolazione, ecc. Dal punto di vista culturale, la percezione della tossicità di questi alimenti è vaga: basta andare a pranzo con un medico e ve ne accorgete. Mia madre, anziana signora diabetica, odia la carne: eppure si costringe a mangiarla una volta alla settimana perché i suoi medici le hanno detto che deve farlo per ragioni di salute... Ora, considerando che viviamo in un paese in cui programmi come Il Grande Fratello (scusate, non sono aggiornato su cose più recenti, ma penso che nel frattempo sia successo di peggio...) saturano l’esposizione mediatica di gran parte della popolazione, mi pare ovvio che in un contesto culturale di questo genere se non si da adeguato spazio ad una corretta comunicazione sanitaria e alimentare la speranza che la gente si muova di propria spontanea volontà sono minime: anche perché l’industria alimentare è un grande acquirente degli spazi pubblicitari e magari non gradisce che si dia troppo rilievo a messaggi che le potrebbero nuocere...

Per questi motivi, nella lotta contro la lobby della carne credo non si possano replicare facilmente gli schemi già adottati contro l’industria del tabacco, o comunque solo in parte: forse in questo caso l’azione sulle coscienze individuali, facendo leva sulle più diverse motivazioni, dovrebbe avere un rilievo molto maggiore. Anche perché senza l’industria del tabacco sarebbe più complesso fumare, al di là del fatto che molte meno persone inizierebbero senza quel particolare tipo di pressione mediatica più o meno occulta. Mentre senza l’industria della carne, comunque, in un modo o nell’altro il consumo continuerebbe: sicuramente non con le dimensioni attuali, ma si tratta di una cosa talmente connaturata nelle tradizioni alimentari e nel vissuto quotidiano della gente che emergerebbero forme di autoproduzione più o meno diffusa che in qualche modo andrebbero a compensare la cosa. Per intenderci, in molte zone rurali è diffusissimo l’acquisto diretto di piccoli animali (tipicamente conigli e polli, ma a volte anche agnelli) e carne (tipicamente di maiale) dal contadino/piccolo allevatore (tralasciamo poi i dettagli di come vengano uccisi questi animali che ci sarebbe di che rabbrividire...), e mi pare che il fenomeno sia pure in crescita: se ci fosse una flessione dell’offerta da parte della grande distribuzione, temo che il canale diretto aumenterebbe molto di più.

Scusate, sono andato un po’ OT.

Pagina 3 di 3

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!