chi è passato da onnivoro a vegano immediatamente?; pagina 7
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seitanterzo,
18/06/12 23:55
AntonellaSagone ha scritto:
- sbaglio a ricordare periodicamente ai miei figli che stanno mangiando animali morti?
secondo me li devi proprio ignorare, anche perchè così di solito si genere unicamente l'effetto contrario...
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Andrea,
19/06/12 00:56
AntonellaSagone ha scritto:
Scenario 3. A tavola, casa mia, mio marito (M) e mio figlio (F) di passaggio a cena, discutono del menu di sabato prossimo, compleanno di mia madre.
F: io posso fare la pasta col tonno
M: (faceto) Ma il tonno è d'accordo?
F (ridendo): ah se non è d'accordo lo convinco io a bastonate
OK però, senza offesa, ma la tua situazione familiare mi pare sconcertante e per fortuna del tutto eccezionale. Sempre senza offesa ma io girerei per casa con un biglietto con scritto "vaffanculo" sulla maglia per non perdere la voce con l'unica parola che sentirei di poter dire loro.
Per questo dico che non si può prender come esempio di scenario tipico.
VeggyMan ha scritto:
Un mio amico vegano ha il
padre cacciatore, classica figura autoritaria, burbera, chiuso nel suo piccolo mondo ed incapace di accettare un'idea simile. Il veg in questione ha 47 anni, e quindi si difende da solo, ma ci è risucito a fatica. E un ragazziono/a di 11-15-18 anni?
Ecco, anche questo è un caso limite. Non dico che in quanto casi limite non siano importanti, basta pensare che per oltre il 99% delle persone la situazione è ben diversa (almeno questo è quello che mi pare dopo che negli ultimi 10 anni ho sentito le vicende di centinaia di persone). Non so, sarebbe come dire che se sei contro il razzismo ti creano problemi facendo come esempio il figlio 11enne di un neo-nazista!
AntonellaSagone ha scritto:
- è tutta una questione di aspettative, come dice Andrea? devo smettere di farne un dramma e semplicemente metterci una pietra sopra?
Aspetta.. io dico che di fronte al collega o agli amici non informati, o informati solo dell'aspetto "tecnico" dell'essere vegan ma che non hanno ben compreso la scelta occorre filtrare quello che dicono. Non dico che si debba lasciar perdere, ma fargli capire le cose. E soprattutto non si applica ai familiari che sanno tutto da anni.
93
Andrea,
19/06/12 00:58
VeggyMan ha scritto:
Bisogna mostrare
carattere, polso, sicurezza in se stessi e venire allo scoperto, anche con le figure con cui è meno facile. Solo così si sistemano certe cose. E questo mi sembra che molti vegan non l'hanno capito.
Ma infatti.. poi un altro aspetto secondo me non trascurabile lo spiego con un esempio.
A scuola (secoli e secoli fa) a volte mi capitava (molto molto raramente) di dover andare vestito leggermente meglio del normale, magari perché dopo dovevo andare da qualche parte e jeans e maglietta dei Saxon sarebbero stati fuori luogo. Vestito "bene" mi sentivo un pirla e attiravo battutine stupide.
Poi ho iniziato a frequentare un paio di amici che invece amavano vestirsi un po' bene e anche se non sono mai stato uno che imita gli altri mi faceva piacere a volte fare lo stesso. Sentendomi del tutto naturale (non si pensi agli idioti che si vestono bene per farsi notare, semplicemente mettere ogni tanto una giacca in un contesto dove pochissimi la mettono) nessuno ha mai notato niente di strano.
La verità e che a nessuno frega come ti vesti e cosa mangi, ma se ti senti a disagio visto che l'essere umano è una specie ripugnante, appena lo percepisce istintivamente ti prende in giro. Così come se sente paura si comporta in modo aggressivo. Non tutti lo fanno, ma in mezzo a 20 persone qualcuno che si comporta così lo trovi sempre.
Se invece ti senti naturale la gente ti vede come tale e se ti comporti in modo sicuro è difficile che ti mettano i piedi in testa. Poi le eccezion si trovano, ma ci si concentra ad affrontare quelle, inutile crearsi problemi con il nostro atteggiamento.
Se uno si sente in imbarazzo nello spiegare perché è vegan secondo me si attira addosso le battutine, mentre se uno lo spiega con naturalezza no. Non mi spiego altrimenti come mai ci sono persone (la maggior parte) che in decenni non hanno mai avuto pareri negativi sulla loro scelta. E vi assicuro che 20 anni fa questa scelta era infinitamente più "alternativa" rispetto ad oggi.
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Andrea,
19/06/12 01:01
danvegan ha scritto:
Per esempiio, la classica madre di famiglia che e'
stata continuamente pressata dalla famiglia a fare il contrario.
[ ... ]
Oppure ho avuto un caso di una persona, naturalmente sprovveduta ed ignorante, che e' stata convinta dagli altri che la scelta vegan sia poco salutare, che le informazione che trova sono manovrate da noi, eccetera eccetera...
[ ... ]
L' ultimo che mi e' capitato un padre di famiglia che veniva ostacolato da moglie e figli, guardato come un alieno, doveva sentirsi dire ogni volta "non sai cosa ti perdi..." e cose cosi'.
Ecco, io son convinto che queste persone subiscano le stesse cose, se non peggiori, in ogni altro aspetto della loro vita. Magari è gente che si è fatta mettere i piedi in testa da una vita su ogni aspetto. Però questa volta tocca un argomento emotivamente importante e ne sono feriti. Ma per fortuna sono eccezioni.
Mi chiedo: è una coincidenza se in ormai 22 anni di scelta veg (che non ho mai nascosto con nessuno) io abbia trovato 1 sola persona che ha avuto la pessima idea di fare una battutina? E così per la maggior parte degli altri che conosco. Infatti come si dice spesso c'è piuttosto il problema contrario, il coro di "ohh.. ma quanto sei bravo, come ti ammiro", che fa veramente saltare i nervi.
Io dico sempre che se ti prendono in giro una volta è colpa loro, se lo fanno una seconda è colpa tua che non hai chiarito bene come vuoi essere trattato.
Quindi no, continuo a non credere che una percentuale significativa di persone sia frenata dall'essere vegan dai rapporti con gli altri. Semplicemente non lo ritrovo nelle centinaia di storie che ho sentito negli ultimi 10 anni.
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danvegan,
19/06/12 07:05
Si beh, ovvio che la madre di famiglia era pressata anche per altre cose, qualsiasi cosa facesse, la persona che si e' fatta convincere pende dalle labbra del prossimo e crede a tutto quello che gli dicono, e il padre di famiglia alla fine ha ribaltato la situazione. Probabilmente, moglie i figli semplicemente rispondevano al fatto che voleva veganizzare anche loro.
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AntonellaSagone,
19/06/12 08:27
Andrea ha scritto:
Mi chiedo: è una coincidenza se in ormai 22 anni di scelta veg (che non ho mai nascosto con nessuno) io abbia trovato 1 sola persona che ha avuto la pessima idea di fare una battutina? E così per la maggior parte degli altri che conosco. Infatti come si dice spesso c'è piuttosto il problema contrario, il coro di "ohh.. ma quanto sei bravo, come ti ammiro", che fa veramente saltare i nervi.
Quindi no, continuo a non credere che una percentuale significativa di persone sia frenata dall'essere vegan dai rapporti con gli altri. Semplicemente non lo ritrovo nelle centinaia di storie che ho sentito negli ultimi 10 anni.
Andrea sono contenta se il resto del mondo non ha il problema del "mobbing" per la scelta veg. Mi hai fatto riflettere, e devo dire che anche io, al di fuori della famiglia, non ho poi avuto tutte queste reazioni "aggressive". Anche se a volte ho risposte di disaccordo drastico (con le solite obiezioni sull'indispensabilità della carne, o che il latte fa bene, ecc), o reazioni fastidiose quanto, secondo me, inconscie per cui dal mio "sono veg" inspiegabilmente la conversazione degli altri va sul cibo con minuzia di particolari su ricette onnivore e su quanto era buono il fegato alla veneta che faceva la su' nonna... Ma non risposte cattive verso di me.
Ricordo comunque diversi 3d su questo forum in cui altri utenti si lamentavano invece di essere sfottuti o tormentati per la loro scelta, chi si lamentava degli "amici" da cui veniva sfottuto, chi dei colleghi e delle loro battutine continue, e diversi della propria famiglia, soprattutto ragazzi giovani che ancora vivevano in casa dei loro genitori.
Quindi andrea penso che anche tu hai le tue lenti colorate (di rosa) dovute alla tua esperienza particolarmente positiva, e tendi a non notare questi episodi degli altri, oppure li noti ma li trovi poco rilevanti, mentre chi come me ha una situazione pesante in famiglia entra in risonanza e li trova, al contrario, molto negativi, probabilmente più di quanto sono, avendo le lenti colorate di blu.
Insomma trovo comunque il tuo suggerimento di cambio di prospettiva molto interessante (non sono gli altri che ci rifiutano, siamo noi che - con tutte le ragioni - ci allontaniamo dagli altri). E' proprio vero che in fondo possiamo scegliere che occhiali metterci, o magari toglierli e basta, e che un diverso atteggiamento mentale influenza sia le reazioni degli altri, sia il modo in cui noi stessi percepiamo queste reazioni.
Non è facile, per chi ha un'esperienza come la mia, abbandonare l'amarezza interiore, ma magari aumentando il livello di consapevolezza ce la si può fare.
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AntonellaSagone,
19/06/12 08:46
Andrea ha scritto:
Se uno si sente in imbarazzo nello spiegare perché è vegan secondo me si attira addosso le battutine, mentre se uno lo spiega con naturalezza no. Non mi spiego altrimenti come mai ci sono persone (la maggior parte) che in decenni non hanno mai avuto pareri negativi sulla loro scelta. E vi assicuro che 20 anni fa questa scelta era infinitamente più "alternativa" rispetto ad oggi.
mi vengono in mente un paio di esempi che confermano il concetto. Anche se per me può trattarsi di imbarazzo, come può trattarsi invece di paura "preventiva" di essere feriti (per esperienza familiare personale, come si diceva sopra).
Conosco svariate persone (in genere donne di una certa età ma anche qualcuna giovane) che vivono nel terrore di essere scippate o borseggiate. Ebbene, va sempre a finire che prima o poi a loro succede, e c'è anche qualcuna di loro a cui è successo più volte.
Possibile che a me, che mi curo molto poco di questo pericolo (più di una volta nella vita mi è capitato in autobus che mi avvertissero "guardi ha la borsa aperta!") e cammino serena per strada, non sia proprio mai successo che mi sfilassero il portafoglio o che mi strappassero la
borsa?
secondo esempio. Ci sono molti pregiudizi rispetto ad allattare un bambino oltre i primi mesi, e in generale c'è chi dice che non si dovrebbe allattare in pubblico e anzi esiste una certa corrente di pensiero per cui si debbano creare angolini appositi, riservati, nei negozi ecc per allattare. Io sono sempre stata contraria e ho sempre affermato che non è vero che qui in italia esiste un atteggiamento di riprovazione per chi allatta in pubblico, anzi in genere ci sono sorrisi di tenerezza o commenti sorpresi tutt'al più. Io ho allattato per un totale di 7 anni della mia vita e solo 1 volta un vecchiaccio al parco passando mi ha gridato "si vergogni!" ed è evidente che aveva un problema suo. Però altre donne si lamentano invece di commenti negativi.
Sarà la stessa storia?
Una postilla personale:
certo che gli mando i link e gli ho lasciato in giro libretti vari, ma mi sembra evidente che non li hanno
letti.
A quanto pare ieri dalla bocca di mio figlio è uscita la verità: è carnivoro perché gli piace. E anche la sconcertante convinzione che i macelli non siano causati dal loro essere consumatori di carne, il che mi fa riflettere su quanto bassa sia la sua coscienza di consumatore... forse su questo, non toccando direttamente l'argomento cibo, ci si potrebbe lavorare.
Per quanto riguarda mia figlia, lei ha un ragazzo che ama cucinare e non è affatto veg. Se cambiasse, dovrebbe seriamente chiedersi se restare con lui o entrare in conflitto, e credo che questo purtroppo sia un deterrente. Lei è sostanzialmente pigra, ma se sono io a cucinare versioni veg dei piatti che a lei piacciono, non ha nulla da obiettare qui in casa. Ma anche lei, se lasciata a se stessa, non fa molto caso a quello che mangia.
Di mio "marito" preferisco non parlare, per lui la mia scelta è un affronto personale; ma è anche quello che mi ferisce di meno, eprché le aspettative mie verso di lui sono attualmente zero.
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Marina,
19/06/12 10:07
Antonella, dire che Andrea vede le cose con le lenti colorate di rosa mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere :-D
Non esiste proprio questa cosa.
Certo che nel corso degli anni c'e' stata gente che si e' lamentata sul forum per le reazioni degli altri (familiari e conoscenti), ma:
1. nella maggior parte dei casi si e' visto che era solo una loro paura preconcetta e in realta' le cose si sono messe a posto presto;
2. e' ovvio che siano i pochi che trovano quelle difficolta' a scrivere per lamentarsi, e non i moltissimi di piu' che non le trovano; cosa scriverebebro a fare?
3. certo che ci sono i casi in cui uno ha problemi nel rapportarsi con gli altri su questa scelta, nessuno ha detto di no, ma sono pochi e sono solitamenti dovuti a una cattiva gestione della cosa, che si sarebbe ritrovata anche in altri contesti.
I casi di problemi reali in cui davvero le persone attorno facciano cosi' tante pressioni da renderti difficilissima la scelta sono davvero pochissimi e sono eccezioni.
La cosa piu' comune e' semplicemente la noia per dover rispondere sempre alle solite domande con ogni nuova persona, quello si', e il sentirsi male perche' voremmo che gli altri capissero e invece non capiscono o non gliene frega. Ma nessuna di queste cose puo' impedire o rendere piu' difficile essere vegan.
Ciao,
Marina
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verdetartarugo,
19/06/12 10:29
Marina ha scritto:
I casi di problemi reali in cui davvero le persone attorno facciano cosi' tante pressioni da renderti difficilissima la scelta sono davvero pochissimi e sono eccezioni.
Mi sembra che generalmente siano i genitori onnivori dei minorenni vegan che rompono allo sfinimento.....o sbaglio?
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VeggyMan,
19/06/12 10:34
Andrea ha scritto:
VeggyMan ha scritto:
Un mio amico vegano ha il
padre cacciatore, classica figura autoritaria, burbera, > chiuso nel suo piccolo mondo ed incapace di accettare > un'idea simile. Il veg in questione ha 47 anni, e quindi si > difende da solo, ma ci è risucito a fatica. E un > ragazziono/a di 11-15-18 anni?
Ecco, anche questo è un caso limite. Non dico che in quanto casi limite non siano importanti, basta pensare che per oltre il 99% delle persone la situazione è ben diversa (almeno questo è quello che mi pare dopo che negli ultimi 10 anni ho sentito le vicende di centinaia di persone). Non so, sarebbe come dire che se sei contro il razzismo ti creano problemi facendo come esempio il figlio 11enne di un neo-nazista!
Sono d'accordo per il primo esempio del cacciatore in famiglia, meno per il secondo che non puoi confrontare con gli ultimi 10 anni. Oggi la scelta vegan può avvenire in giovanissima età grazie alla rete. I ragazzini che navigano su internet dai 10 anni in poi e quelli che finiscono sui siti vegan stanno crescendo a ritmo esponenziale per una semplice conseguenza tecnologica dello sviluppo di internet. E non credo affatto che, quando ai genitori dichiarano "non mangio più carne, formaggio, latte e uova" sarà solo l'uno per cento ad avere qualche problema in famiglia.
Se uno si sente in imbarazzo nello spiegare perché è vegan secondo me si attira addosso le battutine, mentre se uno lo spiega con naturalezza no.
Esatto! Ma tu vallo a spiegare a quei vegan che hanno un carattere introverso, timido, timoroso dei giudizi altrui. E' un po' come dire che nella vita si riesce meglio se non si è timidi e si è sicuri di sè. Ovvio, ma ripeto, non tutti sono dei Gary Y.
[snip]
Quindi no, continuo a non credere che una percentuale significativa di persone sia frenata dall'essere vegan dai rapporti con gli altri. Semplicemente non lo ritrovo nelle centinaia di storie che ho sentito negli ultimi 10 anni.
Ma infatti. Nel fare la scelta, se si è convinti, la si fa e basta. Indipendentemente dal rapporto con gli altri. E anche a me non è mai capitato di essere preso in giro, o avere problemi di sorta. Però, anche solo leggendo su questo forum, si vede che di gente che vive questa scelta con difficoltà, con quel misto di paura, vergogna e rabbia, ce n'è. Magari non lo dicono apertamente dal vivo, ma nell'anonimato della rete si vede che salta fuori. E quello che mi pare di capire è che quello che succede non è tanto che gli altri la prendono in giro o trattano male, ma che loro hanno paura di essere presi in giro, e si immaginano dei pericoli e conseguenze fittizie che poi risulteranno essere inesistenti. O peggio, con un atteggiamento sbagliato creano ostilità che avrebbe potuto benissimo evitare. Di vegan che si sono bloccati a questo stadio io credo ce ne sia una marea.
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VeggyMan,
19/06/12 10:39
AntonellaSagone ha scritto:
mi vengono in mente un paio di esempi che confermano il concetto. Anche se per me può trattarsi di imbarazzo, come può trattarsi invece di paura "preventiva" di essere feriti (per esperienza familiare personale, come si diceva sopra).
"paura "preventiva" di essere feriti"..... ESATTO! Non potevi esprimere meglio la cosa. Io credo questo sia il 90\5 del problema di quei vegan che si lamentano dell'atmosfera ostile.
secondo esempio. Ci sono molti pregiudizi rispetto ad allattare un bambino oltre i primi mesi, e in generale c'è chi dice che non si dovrebbe allattare in pubblico e anzi esiste una certa corrente di pensiero per cui si debbano creare angolini appositi, riservati, nei negozi ecc per allattare. Io sono sempre stata contraria e ho sempre affermato che non è vero che qui in italia esiste un atteggiamento di riprovazione per chi allatta in pubblico, anzi in genere ci sono sorrisi di tenerezza o commenti sorpresi tutt'al più. Io ho allattato per un totale di 7 anni della mia vita e solo 1 volta un vecchiaccio al parco passando mi ha gridato "si vergogni!" ed è evidente che aveva un problema suo. Però altre donne si lamentano invece di commenti negativi.
Sarà la stessa storia?
Beh.... non ho esperienza di allattamento in pubblico... ;) .... ma direi: ASSOLUTAMENTE SI!
Una postilla personale:
certo che gli mando i link e gli ho lasciato in giro libretti vari, ma mi sembra evidente che non li hanno letti.
Non è che sia un rifiuto visto l'atmosfera tesa?
Ok. Allora tu continua a lasciarli in giro senza dire niente e lascia che intanto si calmino le acque. Io dico che prima o poi li leggeranno.
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AntonellaSagone,
19/06/12 11:01
Marina ha scritto:
Antonella, dire che Andrea vede le cose con le lenti colorate di rosa mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere :-D
sì, ora che ci ripenso mi viene da ridere anche a me :-DD
Certo che nel corso degli anni c'e' stata gente che si e' lamentata sul forum per le reazioni degli altri (familiari e conoscenti), ma:
(risparmio il quoting dei punti 1-2-3)
I casi di problemi reali in cui davvero le persone attorno facciano cosi' tante pressioni da renderti difficilissima la scelta sono davvero pochissimi e sono eccezioni.
sicuramente hai ragione sui vari punti, e mi avete convinta che il mondo è meno ostile di quanto si pensi... diciamo però che le reazioni ci sono sempre, e sono quelle che dici qui:
La cosa piu' comune e' semplicemente la noia per dover rispondere sempre alle solite domande con ogni nuova persona, quello si', e il sentirsi male perche' voremmo che gli altri capissero e invece non capiscono o non gliene frega.
che sono reazioni difensive: dover prendere atto della verità costringerebbe a fare scelte che non vogliono fare, o a rendersi conto di che ipocriti sono.
comunque, mi semrba un po' come la storia dell'omosessualità: quanti ce ne sono che vivono nascostamente la loro identità, per timore di tremende reazioni di rifiuto che poi, una volta fatto il coming out, non ci sono state affatto, e hanno rimpianto di non averlo detto prima?
sono colpita da quello che scriveva non ricordo chi (non riesco a ritrovare il messaggio) dicendo che un sacco di potenziali vegan sono bloccati paralizzati su questo punto, e mi fa molta rabbia non riuscire a capire come modificare l'ago della bilancia.
Probabilmente, anche se nel mondo reale dei rapporti reali con persone vere non c'è tutto questo ostracismo e ostilità, ciò esiste (e fa da deterrente) nel mondo immaginario che abbiamo nella mente, e che è costruito sulla fiction che ci propinano ogni giorno (la "matrix" di cui si parla in altro 3D). In questa fiction chi è vegan è un perdente, anormale, è ridicolizzato, mentre chi è onnivoro è forte, vincente, buono (tiene le galline sul cuscino di velluto) e soprattutto NORMALE, ed è questo messaggio che si imprime nei neuroni di chi non mangia la pillola rossa.
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Marina,
19/06/12 13:09
AntonellaSagone ha scritto:
sono colpita da quello che scriveva non ricordo chi (non riesco a ritrovare il messaggio) dicendo che un sacco di potenziali vegan sono bloccati paralizzati su questo punto, e mi fa molta rabbia non riuscire a capire come modificare l'ago della bilancia.
Probabilmente, anche se nel mondo reale dei rapporti reali con persone vere non c'è tutto questo ostracismo e ostilità, ciò esiste (e fa da deterrente) nel mondo immaginario che abbiamo nella mente, e che è costruito sulla fiction che ci propinano ogni giorno (la "matrix" di cui si parla in altro 3D). In questa fiction chi è vegan è un perdente, anormale, è ridicolizzato, mentre chi è onnivoro è forte, vincente, buono (tiene le galline sul cuscino di velluto) e soprattutto NORMALE, ed è questo messaggio che si imprime nei neuroni di chi non mangia la pillola rossa.
E quello che dobbiamo fare, e che questo sito fa, e' proprio far capire che la realta' non e' quella, e che sono, anche questi, tutti preconcetti, esattamente come quelli degli onnivori.
Tutte le informazioni che trasmettiamo e le campagne che facciamo mettono in luce questo.
Ciao,
Marina
104
Lele88,
19/06/12 13:27
Ciao Antonella,
hai citato il problema omosessualità, e secondo me non c'è esempio più azzeccato.
Anzitutto io sono uno di quelli che ha fatto la transizione dura da onnivoro a vegan, e non ho avuto alcun problema. Detto questo, io tutte queste reazioni negative non le ho viste, all'annuncio di essere vegan.
O meglio, ne ho avute due:
1) Amica, mia coetanea, mangiatrice industriale di carne, non mangia assolutamente ne verdura ne frutta se non il sugo di pomodoro e la minestra passata ma solo una volta alla settimana.Ovviamente questo le ha portato diversi problemi gastro intestinali, ma lei persevera.Sin dall'annuncio dell'essere vegano ho subito da lei tutte le possibili obiezioni cretine, tipo uccidi i cavolfiori, etc... addirittura imboscate, cioè lei che quando poteva tentava con l'inganno di farmi mangiare prodotti animali (esempio metteva il burro di nascosto nei sughi, etc...).
Alla fine la verità è che mi critica perchè, come ha detto lei stessa: senza carne morirei, non mangerei più niente.
Ha il rifiuto psicologico delle verdure
2) Amica, ultracinquantenne, prima reazione: sei pazzo.Lei sostiene che potrei essere vegetariano e non vegano, accampando danni alla salute, all'intelletto, addirittura una volta mi ha fatto un discorso cosi fatto: se non mangiassimo carne le mucche, che sono animali inutili (!!!!!), e inquinano, dovremmo ucciderle tutte.Quindi meglio mangiare carne per continuare a far esistere le mucche.
Come potrai vedere, reazioni alquanto particolari.Dagli altri?A parte i miei genitori, che all'inizio erano scettici, ma adesso mi aiutano, accoglienza totale, salvo il restare sulle proprie posizioni onnivore.
Riscontro un bel parallelo con l'omosessualità, perchè quando feci coming out, successe pressappoco la stessa identica cosa.Ho perso giusto due persone, gli altri l'hanno accettato, e anzi ovviamente tutto è migliorato, perchè ho potuto parlare con franchezza della mia vita sentimentale. Ne ho passate di tutti i colori a scuola, ma quello è un caso particolare, gli adolescenti sanno essere molto crudeli con le diversità.Non escluderei che la stessa cosa capiti agli adolescenti vegan, anche se i tempi sono un pò cambiati.Gli adolescenti di oggi sono indifferenti a molte cose, e chi non la pensa così potrebbe essere emarginato.Nonostante ciò, rimpiango di non essere diventato vegan prima.
Secondo me la schiettezza, in queste cose, paga sempre.Con l'accoglienza, e con la perdita delle persone ottuse: sembra all'inizio uno svantaggio, ma dopo un pò non si rimpiangeranno più le persone perse: sono contentissimo di aver smascherato le persone che non sono neanche capaci di accettarmi come sono
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verdetartarugo,
19/06/12 13:53
Secondo me i due tipi di coming out vanno a toccare due tasti diversi nella mente di chi ci sta intorno. Quando dichiari di essere vegan e spieghi per benino cosa significa, le persone si sentono implicitamente giudicate, perchè è una scelta non violenta, ambientalista, animalista, ecologista e implica tutta una serie di motivazioni positive che vanno a punzecchiare la coscienza di chi non ha voglia di fare la stessa scelta, ma arriva a capire che sarebbe la cosa giusta.
Queste emozioni contrastanti invece non vengono smosse nell'ascoltare una persona che dichiara al mondo la sua diversità sessuale. Ognuno va a letto con chi vuole, purché tra adulti consenzienti, quindi perchè mai chi ti discrimina o rifiuta dovrebbe farlo perchè si sente giudicato dalla tua scelta?
Un conto è sfruttare, uccidere e mangiare animali. Un altro è scegliersi partner dello stesso sesso e farsi gli affari propri.
Io non vedo il collegamento di cui si parlava sopra.