Bulimia

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1 Made_in_80s, 14/01/07 10:14

Facciamo che...si parla di qualcuno che conosco.
Bene.
Qualcuno che, dopo 2 anni da vegan intransigente senza parentesi vegetariane di sorta, si ritrova a mangiare formaggi, cioccolata al latte, panettoni (interi e per solo colazione) e schifezze varie (seppur ancora con lo scrupolo di farsi il latte di soia per colazione e senza riuscire a toccare uova se non trasformate come ingredienti nelle varie schifezze di cui sopra). E si ritrova a mangiarne con "gusto", dopo l'annuncio in casa di "ho troppe intolleranze, ho ristretto di troppo la mia dieta (mai stata variata neanche prima), divento vegetarian per un paio di mesi". >E che litiga e si incazza se viene fatta notare l'incoerenza.
La realtà è che, pur con problemi di sovrappeso reali (non le fisse da donnina "oddio, sono ingrassata 3 etti") e nonostante sappia benissimo che, negli ulrimi 3 mesi vegetariani, ha preso circa 5kg (alla faccia!), il problema è la bulimia. Grandi abbuffate per due dita in gola.
E non sempre ste due dita bastano o si riesce a vomitare tutto.
Si parla di una persona che non ha mai saputo mangiare nè regolarsi. E che vede fallire le diete in seguito a questi raptus che la portano a mangiarsi un barattolo di nutella (sì, quelli da 750gr..) in una giornata. O mezzo pacco di biscotti come stamattina.
Che fare?
(contatti di medici sono ben accetti..)

2 Marina, 14/01/07 10:26

Credo che qui piu' che un nutrizionista sia necessario uno psicologo. Se provi a scrivere a domande@scienzavegetariana.it indicando la citta', puo' darsi che sia possibile che ti indichino una persona di riferimento. Dico "puo' darsi" perche' non e' detto
affatto che sappiano chi consigliare per ogni singola citta', pero' tu prova.

Ciao,
Marina

3 Made_in_80s, 14/01/07 10:33

Marina ha scritto:
Credo che qui piu' che un nutrizionista sia necessario uno psicologo. Se provi a scrivere a domande@scienzavegetariana.it indicando la citta', puo' darsi che sia possibile che ti indichino una persona di riferimento. Dico "puo' darsi" perche' non e' detto affatto che sappiano chi consigliare per ogni singola citta', pero' tu prova.

Ciao,
Marina

Psicologi sono già stati tentati e viene riposta poca fiducia.
D'altra parte un dietologo che fa discorsi tipo "mangia quello che ti pare, basta che non superi le 1000 calorie...ma se non mangi carne ti manca la funzione attivatrice delle proteine e sarà più difficile perdere peso...bene, imparerò con te cosa mangia un vegetariano...carenze?! macchè! tu resta nelle 1000..." ha traumatizzato non poco.
Penso serva qualcuno che dica "mangia questo, questo e quest'altro, in queste quantità e non sgarrare".
Ma io non son capace, forse un nutrizionista sì.

4 Maya, 14/01/07 11:37

Per esperienza personale ti posso dire che un nutrizionista può fare ben poco.. è vero, può darti una dieta da seguire, può dirti cosa mangiare e cosa no.. ma non servirà a nulla, perchè cmq questa dieta non la seguirai mai! O magari la seguirai, ma le abbuffate ci saranno sempre e cmq, credimi. Non è una questione di "regime", è una questione di
testa.. e di un star male interiore.. quindi, beh, penso che quella dello psicologo sia ancora la strada migliore...

5 mariele, 14/01/07 18:56

Confermo, per esperienza personale, quanto detto da Maya. Di fronte a un attacco di fame compulsiva (o, peggio ancora, bulimica), il nutrizionista scompare. Ho persino forti dubbi che possa davvero servire a qualcosa lo psicologo: occorre lo psichiatra, con apposita specializzazione in materia. Il mio consiglio, al quale cerco non senza grandi difficoltà di attenermi, è quello di evitare, per quanto possibile, di abbuffarsi di schifezze. Ingozziamoci almeno di cose "buone".

6 Lucik, 14/01/07 19:41

Digli magari anche questo, se lo capirà.
Mangiare i derivati per poi rimettere è come prenderli tutti e buttarli direttamente nello scarico del bagno. Col tuo corpo che fa semplicemente da contenitore provvisorio portandoli dal piatto al lavandino.
Il corpo non è uno strumento meccanico in cui puoi mettere e levare tranquillamente il cibo. Fa male. In che modo? Si rovina l'esofago, e l'organismo subisce un caos. Per non parlare dei grassi che potrebbero anche creare residui di occlusione che poi uno pagherà trent'anni dopo. Si pensa
di controllare le cose in modo calcolato. Il fatto è che non immaginiamo che sotto sotto ci sono danni che non pensiamo possano esserci, perchè ci sentiamo giovani ed invulnerabili.

7 lemurella, 15/01/07 16:09

Purtroppo di solito chi soffre di disordini alimentari conclamati sa tutto sui danni che provocano, se non sulle cause o sulla maniera giusta di alimentarsi. se questa persona è messa davvero male può trarre giovamento da un periodo in day hospital, sempre che non lo usi come 'palcoscenico' o solo per perdere un po 'di peso grazie
al controllo esterno. dove abita?

8 zora, 16/01/07 16:21

per esperienza personale credo che dai disturbi alimentari ci si possa curare soltanto da soli. non credo che l'aiuto di un medico, se non c'è davvero la voglia di cambiare, possa fare qualcosa...andare dallo psichiatra o dallo psicologo per poi non fidarsi o rifiutare l'aiuto
'dentro' non ha senso. per me la cosa sconvolgente è
stata ammettere di avere un problema, riconoscermi in un manuale di psichiatria e capire che non ero quasi più una persona ma una sindrome. quando ho capito che era un ciclo senza speranza (digiunare/abbuffarsi/digiunare) e ho cominciato ad accettarmi, allora sono tornata 'normale',
ma questa è soltanto la mia storia, l'unica cosa che penso possa funzionare è molto appoggio dagli altri ma senza condiscendenza...e capire quali sono le motivazioni che portano alla bulimia (ogni persona ha le sue, x me era la frustrazione di non riuscire a dimagrire che mi faceva dire, allora tanto vale darsi all'abbrutimento più completo) per poi mettere questa persona faccia a faccia con il dover riconoscere che ha una malattia psicologica. se si riesce a far fare questo grandissimo passo, allora si è già a buon punto!
comunque, buona fortuna

9 Eika, 16/01/07 18:00

http://www.bulimianoressia.it/

Una mia amica si è rivolta a loro. Bulimia.
Ne è uscita.
Tentare non fa male, se c'è il desiderio (e magari non la forza) di uscirne da sola.

10 GoVeg, 16/01/07 19:43

Spero che tutto si risolvi nel migliore dei modi!! Auguroni!!

11 Lene, 16/01/07 21:57

Lucik ha scritto:
Il corpo non è uno strumento meccanico in cui puoi mettere e levare tranquillamente il cibo. Fa male. In che modo? Si rovina l'esofago, e l'organismo subisce un caos. Per non parlare dei grassi che potrebbero anche creare residui di occlusione che poi uno pagherà trent'anni dopo. Si pensa di controllare le cose in modo calcolato. Il fatto è che non immaginiamo che sotto sotto ci sono danni che non pensiamo possano esserci, perchè ci sentiamo giovani ed invulnerabili.

Luci, una persona bulimica o anoressica è consapevolissima delle cose che hai scritto e spesso lo fa perchè VUOLE farsi del male, perchè odia il suo corpo, ha scarsissimo amore per sè.... (Basti pensare che a volte questi disturbi sono accompagnati da atti di autolesionismo più evidenti, come incidersi la carne).

Concordo sul fatto che la vera molla verso la guarigione siano la presa di coscienza di essere malati e la volontà di uscirne (il fatto di parlare è già comunque indice che il primo passo è stato fatto!). Tuttavia, secondo me, resta indispensabile anche l'aiuto esterno, non certo di un nutrizionista, ma di uno psichiatra o di un centro specializzato come può essere quello indicato da Eika, che ti obblighino ad affrontare e insegnino a gestire i traumi e le vere cause che portano ad assumere simili comportamenti.

In bocca al lupo, con tutto il cuore.

12 Lucik, 17/01/07 17:42

Non avendo presente il perchè della situazione, ho scritto una cosa che poteva funzionare per chi magari non aveva problemi seri... Certo che se la situazione è ben più grave, il più logico dei discorsi non cambiano di per sè la situazione. Però bisogna appunto capire il perchè del caso in questione.

13 Made_in_80s, 22/01/07 09:01

Lucik ha scritto:
Non avendo presente il perchè della situazione, ho scritto una cosa che poteva funzionare per chi magari non aveva problemi seri... Certo che se la situazione è ben più grave, il più logico dei discorsi non cambiano di per sè la situazione. Però bisogna appunto capire il perchè del caso in questione.

Direi che questo è un problema serio in ogni caso, quindi probabilmente non funzionerebbe con nessuna persona bulimica. Più sopra t'hanno spiegato perchè.

14 Made_in_80s, 22/01/07 09:02

lemurella ha scritto:
Purtroppo di solito chi soffre di disordini alimentari conclamati sa tutto sui danni che provocano, se non sulle cause o sulla maniera giusta di alimentarsi. se questa persona è messa davvero male può trarre giovamento da un periodo in day hospital, sempre che non lo usi come 'palcoscenico' o solo per perdere un po 'di peso grazie al controllo esterno. dove abita?

Roma.
Ma il day-hospital sarebbe scartato a priori per esigenze di studio e lavoro.

15 lemurella, 22/01/07 13:40

potrebbe valere la pena chiedere un paio di settimane dal lavoro ed evitare magari di starsene in malattia assai più a lungo per infarto o rottura gastrica..no? anche a roma ci saranno strutture pubbliche specializzate, come ci sono qui o a pisa, dove possono studiare insieme una soluzione.

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