"sono vegano ma rispetto la scelta onnivora"?

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1 Enfer, 7/01/16 21:19

quale astruso senso dovrebbe avere questa frase?
leggo spesso nei vari forum, questa sorta di abracadabra che molti pacifisti usano come cavallo di battaglia, ma esattamente cosa vuol dire?
badate, non voglio il significato etimologico di ogni termine, piuttosto, di cosa si tratta?
è una sorta di "metto le mani avanti così non mi giudicano come il vegano rompipalle", oppure un modo per fare il piacione ed essere uno del gruppo?
vorrei capire se il motivo di questo obrobio di frase sia voluto da una questione sociale, oppure se è usato come difesa, perché vorrei escludere a priori il fatto che ad un vegano vada bene che la gente mangi i cadaveri sotto al suo naso, anche perché tanto vale rimanere onnivori se la lotta si estende solo alla facciata.

2 polento71, 7/01/16 21:37

È come dire sono pacifista, ma rispetto i guerrafondai.....

Un modo gentile di far sapere al mondo che alla bisogna si è disponibili con tutti, un lacchè o parac..o,

3 fasguvh, 12/01/16 16:42

mah guarda... dopo aver sentito di vegetariani che daranno la carne ai propri figli perche' non possono scegliere da soli cosi' piccoli di alimentarsi veg...
non mi stupisco piu' di niente o quasi

4 Enfer, 13/01/16 22:13

fasguvh ha scritto:
mah guarda... dopo aver sentito di vegetariani che daranno la carne ai propri figli perche' non possono scegliere da soli cosi' piccoli di alimentarsi veg...
non mi stupisco piu' di niente o quasi

Quelli sono i migliori.
Perché effettivamente mangiare carne non è una scelta, assolutamente.

5 d0nz, 26/01/16 10:33

Enfer ha scritto:
quale astruso senso dovrebbe avere questa frase?
leggo spesso nei vari forum, questa sorta di abracadabra che molti pacifisti usano come cavallo di battaglia, ma esattamente cosa vuol dire?
badate, non voglio il significato etimologico di ogni termine, piuttosto, di cosa si tratta?
è una sorta di "metto le mani avanti così non mi giudicano come il vegano rompipalle", oppure un modo per fare il piacione ed essere uno del gruppo?
vorrei capire se il motivo di questo obrobio di frase sia voluto da una questione sociale, oppure se è usato come difesa, perché vorrei escludere a priori il fatto che ad un vegano vada bene che la gente mangi i cadaveri sotto al suo naso, anche perché tanto vale rimanere onnivori se la lotta si estende solo alla facciata.

Tolleranza: il permettere o l’accettare idee e atteggiamenti diversi dai propri; il dimostrare comprensione o indulgenza per gli errori e i difetti altrui (fonte http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=tolleranza)

6 Andrea, 26/01/16 11:18

d0nz ha scritto:
Tolleranza: il permettere o l’accettare idee e atteggiamenti diversi dai propri; il dimostrare comprensione o indulgenza per gli errori e i difetti altrui (fonte http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=tolleranza)

In base a questa interpretazione della definizione dovremmo rispettare un assassino, uno stupratore, un pedofilo, un avvelenatore di cani per non essere accusati di intolleranza. Se qualcuno decide di ammazzarti dovremmo rispettare la sua scelta per non essere intolleranti. Se qualcuno stesse per spararti e cerassimo di impedirglielo ci fermeresti dicendo <<no ragazzi, lasciatelo fare, dovete essere tolleranti con questa persona, che ha "idee e atteggiamenti diversi" dai nostri>>.

Non mi pare uno scenario credibile.

Io rispetto tutte le opinioni e gli atteggiamenti, finché non fanno del male agli altri. Ovviamente ci può essere comprensione per una persona che non ha mi riflettuto su cosa comporti il consumo di prodotti animali, ma ormai è veramente difficile con tutta l'informazione che c'è in giro.

7 d0nz, 26/01/16 22:32

Andrea ha scritto:
In base a questa interpretazione della definizione dovremmo rispettare un assassino, uno stupratore, un pedofilo, un avvelenatore di cani per non essere accusati di intolleranza. Se qualcuno decide di ammazzarti dovremmo rispettare la sua scelta per non essere intolleranti. Se qualcuno stesse per spararti e cerassimo di impedirglielo ci fermeresti dicendo <<no ragazzi, lasciatelo fare, dovete essere tolleranti con questa persona, che ha "idee e atteggiamenti diversi" dai nostri>>.

Non mi pare uno scenario credibile.

Io rispetto tutte le opinioni e gli atteggiamenti, finché non fanno del male agli altri. Ovviamente ci può essere comprensione per una persona che non ha mi riflettuto su cosa comporti il consumo di prodotti animali, ma ormai è veramente difficile con tutta l'informazione che c'è in giro.

reato
re·à·to/ sostantivo maschile Comportamento cui il legislatore ricollega una sanzione penale, a causa dell'aggressione recata ad un bene giuridico meritevole di tutela. (fonte google)

Beh, era la prima risposta che mi è venuta in mente alla domanda iniziale

Poi però ho riletto il post e ora che ci penso meglio mi sono convinto che la spiegazione più probabile sia già stata scritta da Enfer qualche riga sotto alla sua stessa domanda. Sempre più il vegano è identificato come un rompipalle. La figlia di sette anni di una mia amica a scuola dice che la mamma è "MOLTO VEGETARIANA" per non usare il termine vegano :) Quindi capisco uno che scriva così per scrollarsi di dosso questa apparenza. Qualche anno fa andavo più fiero di dire che sono vegano ora un po' mi sono rotto di dover dire che non credo nelle scie chimiche appena viene fuori. :) Non è in discussione la mia scelta è in discussione il pregiudizio che questa innesca negli altri.
Quindi ritratto e dico che probabilmente è per quel motivo che uno dice così, non per la tolleranza.

8 Andrea, 26/01/16 22:50

d0nz ha scritto:
reato
re·à·to/ sostantivo maschile Comportamento cui il legislatore ricollega una sanzione penale, a causa dell'aggressione recata ad un bene giuridico meritevole di tutela. (fonte google)

Quindi se una cosa è permessa dalla legge va bene e va tollerata, altrimenti no?

Un pedofilo che molesta un bambino in Italia non lo tolleriamo perché viola la legge, se però lo stesso pedofilo va in uno dei tanti paesi in cui a legge permette cose del genere va bene?

O prendiamo molto più banalmente una persona che prende in giro un disabile, gli fa notare tutte le cose che non potrà mai fare nella vita a differenza dei suoi coetanei per ferirlo; visto che non viola la legge devo rispettarla?

Forse invece di fare copia-incolla di definizioni dai dizionari sarebbe il caso di mettersi per un istante nei panni delle vittime.


Il resto del messaggio non ho capito cosa c'entrasse.

9 Marina, 26/01/16 22:53

d0nz ha scritto:
reato
re·à·to/ sostantivo maschile Comportamento cui il legislatore ricollega una sanzione penale, a causa dell'aggressione recata ad un bene giuridico meritevole di tutela. (fonte google)

Non c'entra molto se una cosa è un reato o meno, si stava parlando di "tolleranza", è non è certo sulla base delle liceità in termini legali che certe azioni si possano o meno "tollerare". La tolleranza viene vista come qualcosa di positivo, ma non è positiva affatto quando quello che si tollera è la violenza estrema contro gli altri.
Ci si convive perché non c'è la possibilità di fare altrimenti, ma non certo perché sia giusto.

d0nz ha scritto:
Poi però ho riletto il post e ora che ci penso meglio mi sono convinto che la spiegazione più probabile sia già stata scritta da Enfer qualche riga sotto alla sua stessa domanda. Sempre più il vegano è identificato come un rompipalle.

Il concetto espresso nel messaggio iniziale mi pare invece ben diverso. Ci si chiede come una persona che si definisce vegan possa "rispettare" ia scelta di uccidere.

d0nz ha scritto:
Quindi capisco uno che scriva così per scrollarsi di dosso questa apparenza.

Magari. Lo pensano purtroppo sul serio.


d0nz ha scritto:
Qualche anno fa andavo più fiero di dire che sono vegano ora un po' mi sono rotto di dover dire che non credo nelle scie chimiche appena viene fuori. :)
Non è in discussione la mia scelta è in discussione il pregiudizio che questa innesca negli altri.

Questo è tutto un altro discorso, infatti non c'entra con la scelta vegan. E' un pregiudizio che fa credere agli altri che i vegan c'entrino coi complottismi idioti, ma questo non ha nulla a che vedere col significato di vegan e comunque non c'entra con la domanda iniziale, che chiede come fa una persona a definirsi vegan e dire allo stesso tempo che rispetta chi invece decide di ammazzare animali.

10 lucio, 27/01/16 21:40

Enfer ha scritto:
quale astruso senso dovrebbe avere questa frase? 
leggo spesso nei vari forum, questa sorta di abracadabra che molti pacifisti usano come cavallo di battaglia, ma esattamente cosa vuol dire? 

Non so rispondere alla tua domanda. Posso solo dire come tratto il problema che tu poni.

La frase, come tu l'hai scritta, contiene una contraddizione. Infatti non è possibile contemporaneamente: rispettare gli animali (vegan vuol dire questo) e rispettare i comportamenti irrispettosi degli animali (onnivoro vuol dire questo).

Rilevata la contraddizione, il mio interessamento si ferma qui. Se la conclusione è sbagliata, vuol dire che le premesse e/o il ragionamento sono sbagliati. E chi lo fa sbaglia.
Quindi perché perdere tempo a sviscerare?

Qualcuno dirà che il mio è un atteggiamento anti intellettuale, che tutto va indagato. Sono d'accordo... ma non sarò io a farlo.

P.S.
Non ho capito perché definisci queste persone "pacifisti".

11 Enfer, 28/01/16 12:05

lucio ha scritto:
P.S.
Non ho capito perché definisci queste persone "pacifisti".

Perché chi si pone nei panni di mediatore tanto da dire di tollerare degli assassini, o è un ipocrita, o per il quieto vivere deve fare la parte del pacifista.

12 Enfer, 28/01/16 12:19

d0nz ha scritto:
Tolleranza: il permettere o l’accettare idee e atteggiamenti diversi dai propri; il dimostrare comprensione o indulgenza per gli errori e i difetti altrui (fonte http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=tolleranza)

La tolleranza non c'entra niente.
Come dice qualcuno quissù, a questo punto dovremmo tollerare anche stupratori e pedofili, che alla fine son pure sinonimi di allevatore.
Non si tratta di accettare idee diverse, il vegano che accetta tutto ciò che fa un onnivoro, non è vegano, è un modaiolo, perché son capaci tutti di non mangiare determinati alimenti, di fare la bella faccia agli aperitivi, e non alzare il culo per cambiare le cose.

Visto che sei tanto lanciato col dizionario, ti lascio anche io qualche link, che so, magari servono a qualcosa.

Coerenza: persona fedele ai suoi principî o che agisce in modo conforme al proprio pensiero http://www.treccani.it/vocabolario/coerente/

Etica: ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane http://www.treccani.it/vocabolario/etica/

Pacifismo: tendenza, che rifiuta e condanna il ricorso a ogni tipo [...] di aggressione come mezzi per risolvere le controversie http://www.treccani.it/vocabolario/pacifismo/

Stronzo: persona inetta e incapace, o che comunque si comporta in modo criticabile http://www.treccani.it/vocabolario/stronzo/

13 VVale, 28/01/16 15:24

Enfer ha scritto:
stupratori e pedofili, che alla fine son pure sinonimi di allevatore.

Forse esageriamo un po'...Non trovi?

14 Jedi_L, 28/01/16 21:53

Dal nuovissimo Dizionario Vegan:
Dilplomazia: vedi Enfer. ☺

15 Enfer, 29/01/16 10:44

Jedi_L ha scritto:
Dal nuovissimo Dizionario Vegan:
Dilplomazia: vedi Enfer. ☺

Chiedo estrema venia, non sono esattamente in grado di usare mezzi termini
(e la definizione di "stronzo" non era diretta al ragazzo a cui ho risposto, ma è una seconda definizione di chi sottovaluta la scelta onnivora pur essendo vegano)

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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

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