I PRODOTTI DELLO SFRUTTAMENTO DELLE API
I dubbi benefici dei prodotti delle api non ne giustificherebbero comunque lo sfruttamento: sono tutti sostituibili con sostanze di origine non animale e dalla comprovata validita': sciroppo di riso, malto d'orzo,
malto di sorgo, succhi concentrati di frutta, zucchero di canna non raffinato, zucchero di barbabietola, succo d'acero, sciroppo d'acero (a quest'ultimo - oltre a coloranti e aromi artificiali - i grossi produttori aggiungono talvolta del lardo, durante la processazione, per minimizzarne la spumatura).
MIELE: Il miele e' il vomito dell'ape.
Ingoiato il nettare, essa lo rigetta e vi aggiunge enzimi mescolandolo con le proprie secrezioni digestive.
La mistura viene poi rigurgitata, per essere ulteriormente digerita da altre api. Non contiene sostanze nutritive rilevanti per l'alimentazione umana.
Le sue modeste quantita' di enzimi vengono generalmente disattivate durante la pastorizzazione o in caso di esposizione al sole.
In US, si e' cercato di dimostrare con prove di
laboratorio che il consumo di miele aiuta a contrastare le allergie, ma esso ha dimostrato un efficacia minima.
Anche il tentativo della Consumer's Association di dimostrare che il miele abbia proprieta' terapeutiche e' fallito.
Al contrario, esistono ottime ragioni per non consumarlo: le modalita' dello sfruttamento delle api e i danni che puo' arrecare alla nostra salute.
Il consumo di miele e pappa reale viene sconsigliato alle persone sofferenti d'asma o allergie e soprattutto ai bambini d'eta' inferiore ai 12 mesi: il loro sistema digestivo, infatti, non e' in grado di interagire con le spore batteriche potenzialmente presenti in esso o - peggio - con la possibile contaminazione da bacterium clostridium botulinum, responsabile di un terzo dei casi di botulismo infantile.
Oltre a liquidi di piante diverse dal propoli, bisogna tener presente che le api possono raccogliere anche sostanze adesive e vernici - i pesticidi che possono trovarsi nel miele includono: cipermetrina, deltametrina, Dieldrin, fenvalerato e pirimifosmetil.
CERA: la secrezione con la quale le api costruiscono gli alveari.
Viene usata dall'uomo nella produzione di cosmetci, farmaci, vernici, candele e alcuni tipi di carta.
VELENO: per raccoglierlo, si stende una membrana elettrificata di fronte all'alveare.
Quando le api la toccano, ne ricevono una scossa alla quale reagiscono pungendola (morendo); il veleno che depositano in questo modo, viene commercializzato in virtu' di indimostrate virtu' curative.
POLLINE: puo' risultare piu' nutriente di altri cibi soltanto se ingerito in quantita' nell'ordine di qualche chilo.
PAPPA REALE: costituisce la sola fonte di sostentamento dell'ape regina - e cio' che le permette di diventare
tale. Rispetto a 500 mg di pappa reale, 30 grammi di cornflakes contengono 30 volte piu' tiamina e riboflavina, 90 volte piu' niacina e circa 400 volte piu' acido
folico. (Guardian 9.4.91.)
Non esiste seria ricerca medica che abbia dimostrato effetti terapeutici nel consumo di pappa reale: sarebbero del resto improbabili perche' la sua composizione non contiene nulla di particolarecomposizione non contiene nulla di particolare.
PROPOLI: usato come ''antisettico'' e come colla.
E' una resina che le api raccolgono dagli alberi e usano per tappare i buchi dell'alveari.
Per loro e' anche un antibiotico, un antivirale e un funghicida naturale, mentre dagli umani viene usato per ''curare'' infezioni gengivali e mal di gola o come ''integratore'' alimentare.
IMPOLLINAZIONE: Il valore monetario dell'impollinazione
e' stimato in Italia in oltre tremila miliardi.
Permette, inatti, la fecondazione delle piante entomofile, cioe' della maggior parte di quelle agrarie (frutticole, orticole, da foraggio ), sia spontanee che coltivate. L'industria, tuttavia, sta cercando di creare api modificate geneticamente, capaci di impollinare anche quei tipi di piante che, in natura, verrebbero impollinati da api selvatiche e altri insetti - che stanno pero' scomparendo, a causa dell'inquinamento provocato da pesticidi, allevamenti intensivi e sviluppo edilizio.
Non si creda che l'impollinazione portata avanti dalle api domestiche possa essere ecologicamente benefica; nelle condizioni create dall'uomo, e' invece dannosa. I
programmi governativi, infatti, sono centrati solo sulla protezione delle api bottinatrici di tipo europeo.
La varroe ha quindi sterminato un gran numero di api selvatiche, riducendone il numero del 50 percento rispetto alla decade scorsa.
In US, non ci sono mai state precedentemente cosi' poche api.
Solo una piccola percentuale dei pesticidi, infatti, raggiunge il proprio obiettivo, mentre la gran parte penetra nelle zone limitrofe, uccidendo milioni di api selvatiche.
E' incalcolabile il numero di insetti utili che viene esposto ai pesticidi.
Una compagnia olandese ha cercato di sostituire il lavoro delle api utilizzando alcuni suoi impiegati forniti di appositi forconi elettrificati, ma i costi sono risultati eccessivi e il lavoro umano non paragonabile qualitativamente a quello svolto dalle api.
Mentre si finanzia una ricerca della quale beneficeranno soltanto gli apicoltori, si continuano ad ignorare le caratteristiche dell'habitat idoneo alla maggior parte delle api selvatiche.
A fronte dei miliardi investiti in tecnologie volte ad aumentare la produzione alimentare, si rinuncia a proteggere le api selvatiche e gli altri impollinatori che hanno efficacemente svolto il loro utilissimo compito per secoli.
Le api sono poi sfruttate anche nell'ambito della vivisezione e della biotecnologia; la maggior parte degli esperimenti cui vengono sottoposte ha lo scopo di sviluppare alveari che producano piu' miele e assicurino maggiori guadagni.
In Giappone vengono irradiate per rendere la loro puntura inoffensiva e per creare una specie priva di pungiglione.
Altre ricerche riguardano: effetti dei fitofarmaci, effetti dei feromoni sul sistema endocrino [13], regolazione del processo riproduttivo, trattamenti topici con ormone giovanile, restrizioni di movimento della regina, confinamento (per indurre la costruzione di cupolini e celle), costruzione di celle artificialmente indotta mediante eccesso di affollamento, test di tossicità acuta e residua degli antiparassitari, effetti di diverse diete, influenza del fotoperiodo e del termoperiodo sui ritmi di volo e per l'induzione della diapausa producono sieri antiveleno utilizzando i corpi stessi delle api.
Il governo sudamericano ha finanziato nel 1956 l' introduzione nel Paese dell' Apis mellifera scutellata, originaria del Sudafrica, per ottenere un ibrido che assommasse le qualita' positive delle razze europee e africana.
La fuga di 26 sciami di api africane determino' invece la nascita di una popolazione di api selvatiche ibride, nelle quali a prevalere sono le caratteristiche negative.
I media le hanno battezzate 'api assassine' a causa dell'aggressivita' verso gli alveari di api europee, che riescono a sopprimere con estrema facilità.
Anche animali domestici e umani hanno pagato un alto prezzo per questo fallimento della bioingegneria: in Messico, dal 1986 al 1991 sono stati segnalati almeno 1.000 attacchi a persone, che hanno causato 58 decessi.
Si stima che attualmente, in US, queste api abbiano gia' ucciso piu' di 600 tra umani e altri animali, oltre alle centinaia di alveari 'africanizzati' che vengono
distrutti ogni anno.
Fonte:
http://utenti.tripod.it/vegan