Istinto

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1 Tami, 12/06/06 16:53

Diverse volte mi sono chiesta se il rifiuto di cibo animale potesse essere istintivo. Il dubbio mi è sorto ripensando a una mia passata esperienza come educatrice in un asilo nido. C'erano circa 40 bambini dai 4 mesi ai 3 anni, io ho lavorato soprattutto con i più piccoli (fino a 1 anno e mezzo) e su questi vorrei ora concentrare le mie riflessioni (anche perchè gli altri avevano, a mio parere, già subito un imprinting alimentare). Per tutti i bimbi lo svezzamento è piuttosto traumatico, ma prescindendo da questo io ho osservato:
- molti bambini rifiutavano il latte con i biscotti frullati dentro
- molti rifiutavano lo yogurt
- alcuni non apprezzavano molto la mela (o la frutta in genere) frullata, ma la mangiavano ugualmente
- nessun bambino rifiutava il succo di frutta e/o la spremuta di arancia
- tutti mangiavano volentieri la pasta in bianco o col pomodoro
- a qualcuno non piaceva la minestrina, ma comunque alla fine la mangiava
- molti rifiutavano la carne e non c'era nessuna maniera per fargliela mangiare - non che io fossi poi così insistente ;-))
- a nessun bambino piaceva il pesce
- quasi tutti mangiavano volentieri patate e carote
- pochissimi mangiavano l'insalata
In conclusione ho osservato che questi bambini molto piccoli, non ancora influenzati dalla "cultura" gastronomica/alimentare degli adulti, preferivano istintivamente cibi vegetali e poco elaborati.
L'altro giorno ero al ristorante a mangiare una pizza, al tavolo vicino si è seduta una famigliola (papà, mamma e due bambini di circa 6 e 2 anni). I genitori hanno ordinato per loro calamari fritti, patate lesse e insalata, per la bimba di 6 anni una bistecca impanata e per il più piccolo un piatto di prosciutto crudo. La bambina ha assaggiato la bistecca, poi ha voluto assaggiare i calamari e alla fine si è mangiata le patate. Il bambino, che stava masticando una big bubble e non voleva sputarla, si è lasciato convincere a mangiare una fetta di prosciutto, l'ha succhiata per un po' e poi l'ha sputata (rivoltante!).
Poi ha preso la foglia intera di insalata che decorava il suo piatto e ha mangiato quella. Infine si è infilato in bocca un'altra gomma.
Che cosa ne pensate? L'istinto potrebbe guidare l'uomo verso il veganismo?

Tamara

2 ischan, 12/06/06 17:07

Che cosa ne pensate? L'istinto potrebbe guidare l'uomo verso il veganismo?

Ottime riflessioni, rapiamo un campione di bambini e li mettiamo in una comune e li cresciamo noi?
eehhe

sul pesce e' molto strano il giudizio universale.
trovami una persona che ti dice che non gli piace il
pesce.
io non l'ho mai mangiato, perche' mia mamma non l'ha mai cucinato , se non la sogliola, che e' cmq semplice.
hai ragione. secondo me molto dipende dal ricordo e dall'associazione che si crea nell'infanzia.
io sono cresciuto odiano i peperoni, ho iniziato a mangiarlo 3 anni fa..
per la storia del pesce mangiavo solo tonno perche' mia mamma lo metteva sempre in tavola, ho avuto difficiolta' zero ad eliminarlo....
chi nasce in una famiglia disperata (che poi e' la maggioranza) che impone quel tipo di dieta avra' della grosse difficolta'.

3 Nuanda, 12/06/06 18:44

Ciao Tami!
sono completamente d'accordo con te e rivedo alcune delle tue riflessioni nel mio trascorso con i bambini.
Purtroppo ho lavorato e lavoro di più con bambini di 5-10 anni, quindi ormai sono stati sicuramente influenzati dallo stile di vita dei genitori...
però nei più piccoli invece è diffusissimo il rifiuto carne pesce e formaggi, e non è come il rifiuto delle verdure o insalate varie...queste ultime si sforzano un po' di mangiarle se "insisti", mentre il rifiuto della carne e
del pesce è irrevocabile!!!
:-D

4 ania, 12/06/06 21:19

Io sarò in controtendenza..ma da quando ho ricordi (e mia madre conferma che anke prima fosse così) vedo nel mio piatto solo un'infinità di cadaveri e nessuna traccia di altro...poi va beh, quando ho capito cosa fosse ho smesso di mangiarli, ma da piccola sono certa fosse l'unica cosa che non dovevano farmi mangiare a forza!

5 Neomys, 12/06/06 21:50

Ti racconto la mia esperienza.
Quando mia madre mi stava svezzando, non c'era verso di farmi mangiare l'omogeneizzato di carne...
Niente da fare, tiravo fuori la linguetta e, appena sentivo qule saporaccio serravo la bocca come la serranda di un negozio e non magiavo più. Qualunque carne.
Alla fine mia madre, convinta come tante che io DOVESSI mangiare carne, aveva trovato l'espediente di mettere l'omogeneizzato alla frutta sulla punta del cucchiaio per propinarmi quello alla carne posto astutamente nel reswto del cucchiaio...
Anche crescendo ho sempre rifiutato la carne, da bambina mangiavo solo quella "mascherata", tipo impanata o bruciacchiata...
Quindi... vegan sin dallo svezzamento!!!! ;-)

6 Eika, 13/06/06 13:43

Boh non lo so... il cuginetto del mio ragazzo si è sempre divorato le bistecche di pollo macinate o la cotoletta. E le verdurine non le vuole neppure assaggiare. Solo le patatine fritte.

Io ho sempre mangiato tutto, senza fare distinzioni. Solo il latte non mi è mai piaciuto. Poi frutta, verdura, carne e pesce...sempre. Anzi la carne doveva essere al sangue.

Non so da che cosa dipende.

I miei cuginetti hanno sempre mangiato di tutto.
Il mio ex ragazzo da piccolo, mi raccontava sua mamma, mangiava solo pasta al pomodoro e fettina di pollo cotta nel burro. Ebbene sì, anche a due anni... mentre la frutta e la verdura non li mangiava.

7 ischan, 13/06/06 14:31

* Eika
Non so da che cosa dipende.

I miei cuginetti hanno sempre mangiato di tutto.
Il mio ex ragazzo da piccolo, mi raccontava sua mamma, mangiava solo pasta al pomodoro e fettina di pollo cotta nel burro. Ebbene sì, anche a due anni... mentre la frutta e la verdura non li mangiava.

dipende anche da dinamiche non esclusivamente alimentari all'interno
della psicolgia familiare.
associazioni. assegnazioni...
il microscopico si trasforma in macro. e diventa un vizio, un abitudine, una cabeza dura...

8 Tami, 13/06/06 15:23

ischan ha scritto:
* Eika
Non so da che cosa dipende.

I miei cuginetti hanno sempre mangiato di tutto.
Il mio ex ragazzo da piccolo, mi raccontava sua mamma, > mangiava solo pasta al pomodoro e fettina di pollo cotta > nel burro. Ebbene sì, anche a due anni... mentre la frutta > e la verdura non li mangiava.



Forse se lo forzava un pochino ...

dipende anche da dinamiche non esclusivamente alimentari all'interno
della psicolgia familiare.
associazioni. assegnazioni...
il microscopico si trasforma in macro. e diventa un vizio, un abitudine, una cabeza dura...

Sono perfettamente d'accordo. A volte un bambino rifiuta una pietanza e la mamma non gliela propone più per il resto della sua vita perchè "tanto non gli piace" e col passare degli anni si convincerà sempre di più e non l'assaggerà mai.
Avevo sentito dire che cambiamo gusti ogni 5 anni. Sarà vero?

9 Eika, 13/06/06 15:52

ischan ha scritto:
dipende anche da dinamiche non esclusivamente alimentari all'interno
della psicolgia familiare.
associazioni. assegnazioni...
il microscopico si trasforma in macro. e diventa un vizio, un abitudine, una cabeza dura...

Certamente le dinamiche familiari sono importanti!
Se la mio ex hanno smesso di dare le verdure è perché non c'era verso di farle mangiare, cotte in tutti i modi... crude... sua mamma cercava anche di creare dei piattini esteticamente belli per invogliarlo.
Dico solo che non so se si deve parlare di istinto a non mangiare carne. Poi io sono la prima a sostenere uno svezzamento veg*.

10 ischan, 13/06/06 16:09

Tami ha scritto:
Sono perfettamente d'accordo. A volte un bambino rifiuta una pietanza e la mamma non gliela propone più per il resto della sua vita perchè "tanto non gli piace" e col passare degli anni si convincerà sempre di più e non l'assaggerà mai.
Avevo sentito dire che cambiamo gusti ogni 5 anni. Sarà vero?

stasera festeggio, sei la prima che d'accordo con me su qualcosa..

11 samuele, 13/06/06 18:29

Scusami per la battutta, ma ci vuole:

"non hai provato a vedere se i bambini rifiutavano la barbabietola?"
".. e le coste al vapore?"

[secondo me ciò avrebbe fatto cadere in pieno la tua teoria]

12 Tami, 14/06/06 11:04

samuele ha scritto:
Scusami per la battutta, ma ci vuole:

"non hai provato a vedere se i bambini rifiutavano la barbabietola?"
".. e le coste al vapore?"

[secondo me ciò avrebbe fatto cadere in pieno la tua teoria]

La mia non è una teoria, ma un'ipotesi che si basa sulla semplice osservazione di un gruppo di bambini molto piccoli, che non avevano ancora un gusto personale ben definito e un'abitudine alimentare consolidata. Tra
l'altro i bambini in fase di svezzamento e quelli appena svezzati non è che mangino una gran varietà di cose (almeno in asilo) :-P
Non volevo neppure prendere in considerazione i capricci, che spesso non dipendono solo dal fatto che una cosa piaccia oppure no, ma sono un modo come un altro (anzi un modo molto efficace) di ottenere attenzione. Infatti mi è capitato spesso di vedere bambini che fanno capricci per farsi prendere qualcosa (cibo o altro) che poi non degnano neppure di uno sguardo.
Mia mamma sostiene che io ho sempre mangiato di tutto, anche quello che non mi piaceva, e ti assicuro che non sono di bocca buona. La carne, il formaggio, gli affettati e la verdura cruda non mi sono mai piaciuti, ma quando avevo qualcosa nel piatto lo mangiavo perchè così mi era stato insegnato. Finchè non ho cominciato a farmi da sola da mangiare ;-)
Io credo che, fin da piccolissimi, i bambini abbiano bisogno di regole e paletti per crescere sereni ed equilibrati sia in campo alimentare che in quello comportamentale; credo che le cattive abitudini le imparino più dai genitori, dai compagni e dalla società (tv, spot, ecc.) piuttosto che dall'istinto.

13 Nuanda, 14/06/06 11:17

credo che le cattive abitudini le imparino

più dai genitori, dai compagni e dalla società (tv, spot, ecc.) piuttosto che dall'istinto.

quoto e straquoto.
e come già detto la tua teoria osservativa secondo me e secondo le mie esperienze è molto veritiera.

14 AntonellaSagone, 16/06/06 22:36

c'è da aggiungere un dato molto improtante a questo discorso.
In realtà il gusto dei bambini si comincia a formare fin dall'utero. Il liquido amniotico, che viene deglutito dal feto, cambia sapore assumendo quello di ciò che la madre mangia; e lo stesso avviene, dopo la nascita, con il latte materno. Quindi è importante anche in questo senso l'alimentazione della mamma e i sapori di ciò che mangia. Sono stati fatti studi che hanno evidenziato come i bambini, in fase di vezzamento, preferiscano i sapori che hanno già assaggiato in utero e con il latte della mamma. Un corollario di questo è che limitare l'alimentazione della mamma che allatta, facendole evitare tutto ciò che è minimamente "saporito" (ad es. tutti gli aromi, aglio, cipolla, piccante, erbette ecc) per scongiurare il rischio che il sapore passi nel latte, è un'emerita ca**ata: è proprio questo che deve succedere! Così il bambino impara i sapori che dovrà apprezzare al momento dello svezzamento (sempre che la mamma non venga costretta a mangiare in modo innaturale in nome di assurde regole, o che al bambino una volta in fase di svezzamento non vengano propinati, invece di cibi normali, tapioca, pappe formulate di latte vaccino o chissà quali altre sostanze aliene). Se si procede in questo modo, e si dà al bambino il tempo di avvicinarsi ai cibi quando è naturalmente interessato, invece di forzarlo, lo si lascia esplorare il cobo con le mani e non si propinano cadaveri o altri cibi assurdi, lo svezzamento non è affatto necessariamente qualcosa di sofferto e costellato di rifuti, anzi! come innumerevoli mamme che allattano e conducono uno svezzamento guidato dal bambino possono testimoniare.

Ultima considerazione: i bambini che purtroppo ricevono come "imprinting" alimentare la formula delle industrie invece del latte della propria madre, per 5-6 mesi ricevono un cibo non solo lontano da quello naturale, ma dal gusto monotono ed esageratamente dolce: ecco perché poi fanno tanta fatica a passare alla varietà dei cibi solidi, e finisce che apprezzano pappette insapori e dolciastre. I bambini allattati al seno e poi svezzati naturalmente con cibi simili a quelli del resto della famiglia, invece, per esperienza diretta delle mamme, in genere si schifano dei cibi dolci e degli omogeneizzati ed apprezzano i sapori naturali della frutta, dei vegetali e dei cereali.
Antonella

15 Eika, 18/06/06 21:12

Antonella Sagone ha scritto:
Ultima considerazione: i bambini che purtroppo ricevono come "imprinting" alimentare la formula delle industrie invece del latte della propria madre, per 5-6 mesi ricevono un cibo non solo lontano da quello naturale, ma dal gusto monotono ed esageratamente dolce: ecco perché poi fanno tanta fatica a passare alla varietà dei cibi solidi, e finisce che apprezzano pappette insapori e dolciastre. I bambini allattati al seno e poi svezzati naturalmente con cibi simili a quelli del resto della famiglia, invece, per esperienza diretta delle mamme, in genere si schifano dei cibi dolci e degli omogeneizzati ed apprezzano i sapori naturali della frutta, dei vegetali e dei cereali. Antonella

Sono completamente d'accordo con quello che tu dici. Per
lo meno è il tipo di svezzamento che vorrei per il mio figlio (quando ne avrò uno).
Però se penso a me... mia madra miha allattato solo le prime due settimane, poi ha deciso che era meglio il latte in polvere, così "non doveva più dipendere da me (sono sue parole O.o). Tra le altre cose ero pure allergica a quasi tutti i latti in polvere -_-'
E dopo il latte sono arrivate le pappette plasmon...
Eppure una votla finito lo svezzamento ho sempre mangiato tutto. E mi piaceva tutto. Dalla carne alla frutta e adoravo la verdura.
Non dipende solo dallo svezzamento o dall'istinto del bambino. E ti assicuro che mia mamma di verdura ne mangiava davvero poca.
In questi caso l'imprinting materno non c'è stato.
A questo punto non capisco...
perché ci sono bambini che odiano tutto quello che non è pasta in bianco e ci sono bambini che mangiano qualsiasi cosa? Non sono ancora convinta che ci sia un'"istinto"
che fa preferire le verdure alla carne...

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