Vegan-mamme; pagina 3
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Vale_Vegan,
23/08/11 18:54
XD ma non son mica convinta.. sarà l'artrite!
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seitanterzo,
23/08/11 20:39
AntonellaSagone ha scritto:
Il pregiudizio è che per allaattare ci voglia un'attenzione speciale, che sia una condizione "particolare" e quindi richieda attenzioni in più.
dov'è che ho usato tutti questi termini? Le attenzioni in più ci vogliono dove son presenti specifiche patologie, ma allora non parliamo più solo di allattamento. Ma nel caso di una riduzione della secrezione lattea bisogna analizzare le cause e nel frattempo nulla vieta di mantanere, a maggior ragione, non solo una dieta equilibrata, ma anche un'esercizio fisico adatto!
Per esempio, se la causa fosse una riduzione di prolattina, un buon sistema sarebbe quello di indurre l'organismo a reazioni cataboliche tramite esercizio fisico, sopratutto breve-intenso. Ovviamente in assenza di seri problemi all'ipofisi anteriore, altrimenti servirebbe a poco.
Il messaggio che deve passare è che allattare è FISIOLOGICO, banale, scontato, ordinario.
Antonella, non mi pare di aver scritto da nessuna parte che ci sia da preparare un record del mondo!
La si spinge a rinunce del tutto superflue, o a
calcoli complessi per sapere se si sta nutrendo bene. Alla fine può pensare che sia troppo complicato, o sentire il peso di questo sforzo, preoccupazione, attenzione sempre alta, con il passare dei mesi.
Come ci siamo finiti fin qui? Di solito si da una mano per ovviare a tutto questo, dato che sono proprio le situazioni che veniamo a trovare, sopratutto nelle vegane a cui viene urlato che non potranno partorie e nemmeno allattare. Se questi problemi non esistessero me ne starei tanto tranquillamente a fare altro.....
Io penso che una mamma Veg stia già attenta a ciò che mangia (anche in termini di nutrienti) molto più della media, e quindi non abbia nulla da temere, che possa insomma rilassarsi.
quindi cosa facciamo, evitiamo di dar consigli facendole sbattacchiare da un medico all'altro? Perchè a me pare che la situazione generale sia questa....
Era questo il messaggio che ci tenevo passasse.
anch'io.
non so a quali accorgimenti ti riferisci, ma sappi che andando ad approfondire si scopre che la maggior parte dei casi di "riduzione della sintesi di latte" sono, semplicemente, un effetto della riduzione... delle poppate. O meglio, del tempo che il bambino passa al seno, o dell'efficacia con cui succhia. La vera chiave di volta della produzione di latte è il drenaggio del seno, che deve essere efficace e frequente, specie nei primi mesi. E senza interferenze di formula o tisane o acqua, o di suzione a ciucci e biberon.
Poi, c'è l'allattamento che va avanti bene comunque, ma c'è quello che risente di queste interferenze.
queste sono alcune delle cause, quando qualcuna viene da te le fai un'anamnesi, mica parti direttamente con questa spiegazione! Tutto ciò è logico, ma non stiamo parlando di un caso specifico e non possiamo credo dire cosa vada escluso a priori. O no?
per quanto riguarda le cause di riduzione che tu citi,
- stress: prevalentemente in modo indiretto, cioè, se sei stressato ne risente in genere il tempo che passi ad allattare, e sono più probabili le interferenze con l'allattamento; sono gli aspetti di GESTIONE dell'allattamento in caso di stress che incidono sulla produzione, semplicemente perché il seno viene drenato di meno. Lo stress o gli ormoni dello stress non causano direttamente riduzione della produzione di latte, considera che ad es a Londra sotto i bombardamenti l'allattamento al seno era al suo massimo (perché la formula non c'era!), tornata la pace (e l'accessibilità della formula) l'allattamento al seno è crollato!
Quoto! Spesso lo stress a determinare questo calo è più quello dovuto a gravidanza e parto, infatti mi riferivo più a questo.
- disidratazione: devi essere da ricovero per non produrre latte a causa della disidratazione. Se la mamma beve meno del dovuto, lo nota subito perché le sue urine divengono scarse e concentrate, e basta bere un po' di più. Ma anche con poca diuresi, il latte è adeguato per quantità e qualità. Il latte è l'ultima cosa a risentire delle carenze materne. bere troppo, invece (forzarsi a bere) può causare un problema non nella produzione, ma nel rilascio del latte (riflesso di discesa).
ma infatti vengono consigliati indicativamente 2,5 L al giorno, nemmeno chissà che, e in genere è la sete a guidare l'organismo. Anche se, lo ripeto, spesso le giornate con i ritmi odierni tolgono lo stimolo e ci si accorge di avere sete dopo una disidratazione del 2%, che durante la giornata può capitare capitare più volte. Un prolungamento di questa condizione potrebbe indurre ad un ridotto flusso, non sto parlando in questo caso di secrezione azzerata nè di disidratazione grave.
Il dostinex
è un esempio perfetto di farmaco usato a sproposito, sia come indicazione, sia nei tempi e modi di somministrazione, per lo meno qui in Italia (all'estero lo usano in modo più appropriato, e infatti non comprendono tutti i problemi che abbiamo qui).
infatti questa porcheria inibisce la secrezione di prolattina, spargendo paure e disinformazione per tutte le donne che porta a non allattare....e siamo di nuovo alla Holle, quando va bene.....
Tu non hai idea di quante donne, a cui
sono state date queste pasticche i primi giorni, in un momento di grande vulnerabilità, o certe volte persino all'insaputa loro, poi cercano un consulente in allattamento perché vorrebbero tornare indietro e rilattare...
Già, invece ho idea di tutte quelle che un consulente dell'allattamento non sanno nemmeno che esista, e che devi convincerle (spesso invano) che ci sono strade diverse. A quanto pare a molte fa comodo così! Stamattina ne stavo parlando con una ragazza, la quale si diceva contenta di allattare (la sua bimba ha 4 mesi), ma che a 9 mesi forse avrebbe smesso per il lavoro......
vabbè, mi sono lasciata prendere la mano come al solito. Scusate l'OT!
vengo lì e ti rubo la tastiera!
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molly,
24/08/11 14:16
Meno male che ci siete voi.
Si passa da pseudo-litigi a informazioni scientifiche. Vi adoro come sempre!!
Come ho avuto già modo di dire, al corso pre-parto eravamo in 11. Di 11 donne solo 4 hanno allattato al seno, tutte le altre no. I motivi che ho sentito sono: non avevo latte, il bimbo non succhiava, mi faceva troppo male, il bimbo ha avuto "troppo" calo fisiologico (ma se è fisiologico) mia suocera mi ha portato il latte XXX1 direttamente in ospedale...aveva paura per il bimbo, io mi sono agitata quindi gliel'ho dovuto dare....
Anche per me è stata molto dura all'inizio, mi strofinavo i piedi o li sbattevo contro il tavolo per "distrarmi" dal dolore.
Due delle 4 mamme hanno smesso di allattare a 4 mesi del bimbo, poi hanno iniziato subito lo svezzamento. Indovinate chi continua ad allattare? Io e una ragazza romena di 24 anni. (ovviamente ora sono completamente svezzati io mio vegan, il bimbo della mia compagna romena no).
Qui nel nostro paese c'è proprio una mentalità sbagliata. Mi sembra che ne avevamo già parlato recentemente. L'allattamento al seno (e quindi a richiesta) è una delle esperienze più dure per una donna. Siamo in balia del piccolo notte e giorno. All'inizio anche ogni ora e mezza o due. Dormire 4 ore di fila (per una mamma che allatta al seno) è un sogno. Ciò nonostante, l'allattamento al seno per me resta la cosa più bella che mi sia capitata nella vita e che per fortuna mi capita ogni giorno ancora adesso. Allacciandomi ai vostri messaggi, devo dire che anche io temevo di perdere il latte causa forte stress. Perdita del lavoro, trasloco, cambiamento casa, città, ricerca nuovo lavoro....il tutto con il bimbo attaccato sempre al seno. Più litigi con il mondo perchè sono vegan e piatti e bicchieri lanciati contro i suoceri!! Temevo fortemente di perdere il latte e invece per fortuna ce l'ho ancora. Come è stato detto qui da qualcuno molto più preparato di me, dipende dalla stimolazione e drenaggio del seno stesso. Lasciar attaccare il bimbo ogni volta che desidera anche di notte. Se si lavora, lasciarlo succhiare almeno la notte quando vuole. E' durissima ma passa anche questa. un grande abbraccio
Molly
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silviangelina,
24/08/11 20:03
Ci vuole molta forza di volontà per continuare ad allattare anche dopo lo svezzamento.Io ho tre figli, e li ho allattati fino a 5 mesi,poi non ce l'ho più fatta.é veramente dura allattare a richiesta e ad un certo punto io ero così stanca che ho preferito smettere.Mi hanno detto che 5 mesi sono meglio di niente,e io credo di aver fatto ciò che ho potuto,ma ammiro moltissimo le mamme che allattano oltre l'anno.
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seitanterzo,
24/08/11 20:11
molly ha scritto:
Meno male che ci siete voi.
Si passa da pseudo-litigi a informazioni scientifiche. Vi adoro come sempre!!
se i litigi fossero questi ben vengano! Solo che abbiamo invaso il topic di Kika, ma su questo siamo specializzati.... :D
Come ho avuto già modo di dire, al corso pre-parto eravamo in 11. Di 11 donne solo 4 hanno allattato al seno, tutte le altre no. I motivi che ho sentito sono: non avevo latte, il bimbo non succhiava, mi faceva troppo male, il bimbo ha avuto "troppo" calo fisiologico (ma se è fisiologico) mia suocera mi ha portato il latte XXX1 direttamente in ospedale...aveva paura per il bimbo, io mi sono agitata quindi gliel'ho dovuto dare....
ed è qui che serviamo noi! Anche dopo 8 ore di lavoro in fabbrica ti sdrai sul divano e c'è un calo fisiologico, per loro si tratterà di carenza di latte?
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seitanterzo,
24/08/11 20:16
silviangelina ha scritto:
Ci vuole molta forza di volontà per continuare ad allattare anche dopo lo svezzamento.Io ho tre figli, e li ho allattati fino a 5 mesi,poi non ce l'ho più fatta.é veramente dura allattare a richiesta e ad un certo punto io ero così stanca che ho preferito smettere.Mi hanno detto che 5 mesi sono meglio di niente,e io credo di aver fatto ciò che ho potuto,ma ammiro moltissimo le mamme che allattano oltre l'anno.
Io parlo senza essere parte in causa, visto che non allatto, e quindi per me è troppo comodo dire che 5 mesi sono pochi, mentre bisognerebbe farlo almeno fino all'anno, minimo.
Se ci son problemi bisogna rivolgersi ad una consulente come Antonella, la quale potrà dare una serie di valide indicazioni. Altrimenti è illogico che per qualcuno l'allattamento sia la cosa più bella al mondo, e per altri sia impossibile andare avanti.
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AntonellaSagone,
25/08/11 09:51
io ho una convinzione indistruttibile: che ogni madre faccia il suo meglio per il proprio bambino. Quindi dire "sarebbe stato meglio se" è corrosivo e inutile. Certamente il latte materno continua a dare benefici per tutto il tempo in cui si continua ad allattare; e certamente, il latte materno ha un tale potere di salute che cinque mesi, seppure siano un periodo breve se misurato in termini generali, è comunque un periodo che garantisce al bambino una base molto solida di salute.
Inoltre, non è l'allattamento al seno in sé ad essere faticoso, o allattare ogni ora, o allattare la notte. E' fare tutto questo in una società e una cultura che non ti sostiene né economicamente, né socialmente, né culturalmente, né emotivamente.
Considerate che noi viviamo già in un contesto sociale che è lontanissimo dai nostri bisogni umani. Dovremmo vivere in comunità di persone che si sostengono amorevolmente fra loro e che condividono fatiche e responsabilità. In una comunità vicina al concetto del Continuum biologico della nostra specie (se nn l'avete letto, leggete quel libro, il concetto del continuum), le donne non sono sole a portare avanti la loro esperienza di madri. La loro vita è in mezzo alle altre persone. I bambini sono spesso in braccio ai bambini più grandi e in loro compagnia, finché non hanno bisogno della mamma, a cui vengono prontamente restituiti. Le attività quotidiane sono fatte in compagnia, e i bambini che non sono col "branco" dei più grandicelli sono addosso alle mamme in comode fasce, nelle quali sono tranquillissimi per la maggior parte del tempo. Se vogliono poppare, girano la testa e lo fanno, con poco impiccio da parte delle loro madri che possono anche continuare nelle faccende in cui sono prese. I bambini fanno parte della vita degli adulti, e le donne non sono segregate a causa del fatto che hanno un bambino piccolo. Non sono ingabbiate in assurde regole su come dove e quando il bambino dovrebbe mangiare, dormire, essere accudito. Chiunque apprezza la mamma che allatta e il suo status si eleva per questo; nessuno mette in dubbio la sua competenza o la capacità del suo corpo di produrre latte. Nessuno le dice cosa deve fare o le prospetta catastrofi per il solo fatto di seguire il suo istinto, di essere, cioè, materna. Se è stanca, c'è sempre un altro paio di braccia a darle il cambio.
Ora guardate le madri di oggi. Chiuse fra quattro mura, con un bambino che piange e senza alcuna esperienza diretta di accudimento di altri bambini piccoli. Passeggini, lettini, box, biberon, ciucci, trattati di puericultura ed esperti saccentoni, tutto e tutti si frappongono fra lei e il suo bambino. Tutti le danno consigli, di tutto e il contrario di tutto. Tutti mettono in dubbio le sue capacità di allattare e accudire. Lei stessa, probabilmente, non è stata allattata a lungo. Ha partorito in un ospedale dove l'hanno separata da suo figlio appena nato, e sta cercando di allattare con regole e modalità adatte a dare un biberon ma totalmente inadatte a dare un seno. La sua esperienza di allattamento è costellata di problemi reali (causati da questo contesto) o presunti, insinuati; falsi problemi che avvelenano il suo allattamento e le impediscono di stare, semplicemente, in modo rilassato col suo bambino, facendo la cosa meno faticosa: allattarlo quando vuole. Ha probabilmente un lavoro e altri mille impegni in casa e fuori, che non aspettano i suoi tempi e bisogni, figuriamoci quelli del suo cucciolo. La notte non riesce a dormire bene perché le è stato proibito di farlo con suo figlio, il modo più semplice per proteggere il proprio sonno allattando o toccando il bambino al primo accenno di risveglio. Inoltre appunto spesso ci sono problemi (come un posizionamento e attacco inadeguati) causati dalla "cultura del biberon", che interferisce e ignora la fisiologia, e dalla mancanza di esperienza diretta, che rendono le poppate difficoltose o dolorose, e poco efficaci ai fini del trasferimento di latte.
Intorno alla mamma in questa situazione, non passa giorno che qualcuno non metta in dubbio le sue capacità, non le dica che sta sbagliando, che vizia il bambino, che lo fa "morire di fame" o che si sta rovinando la salute, e giù consigli come se piovesse. Nessuno si ferma ad osservare la mamma e il bambino, nessuno ascolta la mamma e il bambino.
ecco, è solo un accenno. Ci sarebbe molto da dire. Nessuno può giudicare una mamma che alla fine, estenuata da questo contesto, sceglie di svezzare prima del termine spontaneo di un allattamento. Quando non ha più risorse, e quando, in base a quello che sa e che può, ritiene di aver fatto tutto il possibile e di non poter andare oltre, la sua scelta è per definizione sempre quella giusta.
Certo, si può definire "sfortunata" di non aver avuto magari le informazioni o il sostegno che le servivano, al momento giusto. Ma per me, non si tratta di sfortuna: è purtroppo una grave responsabilità della nostra società, che, come per quanto riguarda il mangiare carne, sostiene idee e informazioni distorte perché dietro ci sono interessi economici enormi, e perpetua una cultura che è scollata dai nostri istinti e dalla nostra vera umanità.
Però è importante che la mamma che ha terminato un allattamento prima di quanto avesse preventivato, e le persone intorno a lei, comprendano il peso di questo contesto ostile e quanto possa aver inciso sull'andamento dell'allattamento, il livello di fatica e disagio, e quanto possa aver pesato sulla sua decisione: questo per mettere le cose al loro posto, e non colpevolizzare la madre che invece ha sicuramente fatto tutto quello che era in suo potere, con ciò che aveva e ciò che sapeva, per dare il meglio al suo bambino.
e con ciò mi riscuso per essere partita per la tangente e per la filippica, ma mi infiammo sempre su questi argomenti...
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molly,
25/08/11 10:03
silviangelina ha scritto:
Ci vuole molta forza di volontà per continuare ad allattare anche dopo lo svezzamento.Io ho tre figli, e li ho allattati fino a 5 mesi,poi non ce l'ho più fatta.é veramente dura allattare a richiesta e ad un certo punto io ero così stanca che ho preferito smettere.Mi hanno detto che 5 mesi sono meglio di niente,e io credo di aver fatto ciò che ho potuto,ma ammiro moltissimo le mamme che allattano oltre l'anno.
Purtroppo, anche se i mariti di oggi collaborano molto in casa, il lavoro più duro spetta alla donna, non c'è nulla da fare. Quindi se si riesce ad allattare in maniera prolungata tanto meglio, se non ci si riesce meglio non colpevolizzarsi. Il pediatra del corso pre-parto diceva: meglio un biberon con il sorriso che l'allattamento al seno col rodimento di cxxo. Io sono una che ancora allatta ma ammazzarsi non serve se oltre a crescere i figli dobbiamo lavorare per portare lo stipendio a casa, pagare il mutuo, pulire casa, fare milioni di lavatrici e stirare....tanto alla fine nessuno ci darà una medaglia. O a me ancora non è arrivata...
ciao
Molly
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fiordaliso09,
25/08/11 10:04
Hai proprio ragione Antonella. Io mi ero sentita proprio così, mia madre non aveva allattato, mia suocera nemmeno, le nonne erano morte, le mie amiche, quelle che avevano figli, erano messe come me. Il colpo di grazia lo diede il lavoro che dovetti riprendere quando il bambino aveva 6 mesi, il tiralatte purtroppo non era altrettanto efficace.
Mia sorella si rifiutò di allattare da subito, peccato, perchè poi la bambina a 3 mesi finì in ospedale per una gravissima intolleranza al latte vaccino, non volle darle nemmeno il colostro.
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AntonellaSagone,
25/08/11 10:32
seitanterzo ha scritto:
AntonellaSagone ha scritto:
Il pregiudizio è che per allaattare ci voglia un'attenzione > speciale, che sia una condizione "particolare" e quindi > richieda attenzioni in più.
dov'è che ho usato tutti questi termini?
guarda gianfranco, onde non trasformare questo TD in un battibecco, voglio chiarire che non stavo rintuzzando quello che hai detto te, ma il modo in cui ciò che dici può essere inteso. Con il tempo ho imparato a dare molta importanza al modo in cui si espongono dei concetti, perché chi legge li legge con le lenti distorte del nostro paradigma culturale riguardo all'allattamento e, credimi, intende un messaggio completamente diverso da quello che tu vuoi dare, se non fai attenzione a come ti esprimi.
In concetto che mi premeva di trasmettere è che l'allattamento fallisce nel 99,9% dei casi (non è una percentuale a casaccio) per cause culturali (falsi allarmi, mancanza di sostegno, non conoscenza della fisiologia e dei ritmi normali di un lattante) o per una gestione inadeguata (orari, aggiunte, posizionamento e attacco al seno non corretto), mentre gli aspetti di cui parli, legati alla prolattina e a fattori organici, sono davvero una proprorzione minima, e anche in quei casi spesso potenziando il drenaggio del seno (bambino o tiralatte) e con altri accorgimenti si riesce a compensare in tutto o in parte. Certo la dieta sana e l'attività fisica aiuta a sostenere l'organismo materno, ma è la gesstione dell'allattamento, la suzione al seno il fattore cruciale e irrinunciabile, ed è importante mantenere il focus su questo. Siamo d'accordo su molte cose, ma quello che mi preme è mantenere l'enfasi sugli aspetti veramente predominanti nei problemi di allattamento.
certo che poi davanti a una mamma in difficoltà non vado per schemi ma la ascolto e traccio la storia del suo allattamento!
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seitanterzo,
25/08/11 17:29
AntonellaSagone ha scritto:
guarda gianfranco, onde non trasformare questo TD in un battibecco, voglio chiarire che non stavo rintuzzando quello che hai detto te,
lo so, questo mi è chiaro :P
ma il modo in cui ciò che dici può essere
inteso. Con il tempo ho imparato a dare molta importanza al modo in cui si espongono dei concetti, perché chi legge li legge con le lenti distorte del nostro paradigma culturale riguardo all'allattamento e, credimi, intende un messaggio completamente diverso da quello che tu vuoi dare, se non fai attenzione a come ti esprimi.
ma infatti era una discussione con te, non con chi ha solo bisogno di informazioni pratiche, in quel caso certo che serve essere il più incisivi possibile.
In concetto che mi premeva di trasmettere è che l'allattamento fallisce nel 99,9% dei casi (non è una percentuale a casaccio) per cause culturali
Non conoscevo questo dato, ma alla fine la discussione è tutta qui. Entrambi abbiamo cercato di affermare questo concetto, ma scrivendolo spesso si arriva da strade diverse e sembra di essere opposti.
Certo la dieta sana e l'attività fisica aiuta a sostenere l'organismo materno, ma è la gesstione dell'allattamento, la suzione al seno il fattore cruciale e irrinunciabile, ed è importante mantenere il focus su questo. Siamo d'accordo su molte cose, ma quello che mi preme è mantenere l'enfasi sugli aspetti veramente predominanti nei problemi di allattamento.
infatti le prime due sono la parte del mio lavoro (che non è escusivo sull'allattamento), non va certo espressa come l'unica, però va fatta. La gestione dell'allattamento è fondamentale, e per questo ci sei tu. Sono due parti complementari.
Vuè, non ho letto tutto il malloppo e nemmeno credo che riuscirò a farlo, altrimenti mi ci vuole una giornata di 40 ore e il mantenimento da parte del governo!
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seitanterzo,
25/08/11 17:31
molly ha scritto:
Io sono una che ancora allatta ma
ammazzarsi non serve
Infatti tu sei l'esempio! Chi meglio di te potrebbe dirlo? ;)
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Claire,
25/08/11 20:57
Antonella ha detto cose giustissime.
Non ce n'è una che io non appoggi incondizionatamente.
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seitanterzo,
25/08/11 21:17
Claire ha scritto:
Antonella ha detto cose giustissime.
Non ce n'è una che io non appoggi incondizionatamente.
Sono perfettamente d'accordo anch'io (e ci mancherebbe, Antonella è un'esperta del suo settore!), e abbiamo parlato di due lavori diversi.
Di certo non entro nel merito del "gesto tecnico" dell'allattamento, quindi l'aiuto che posso dare è nel lavoro che svolgo, e di quello parlo.
Sarebbe come se preparassi un programma di fitness per una persona obesa, e il suo nutrizionista mi dicesse che non va bene, perchè deve solo seguire una dieta ipocalorica (è un esempio, nessuno sconsiglierebbe il resto).
Sarebbe invece corretto lavorasse con me (o con qualcun altro) in sinergia, visto che ogni problema va affrontato con approci diversi ma complmentari, i quali non devono escludersi.
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Claire,
25/08/11 21:36
Certo Gianfri.
:-)
Solo che Antonella mi ha colpito moltissimo.
Le cose che ha scritto le ho pensate sempre anch'io e con due allattamenti lunghissimi alle spalle posso dire di aver conosciuto tutte le cose da lei scritte.
:-)