seitanterzo ha scritto:
Ma infatti le indicazioni sull'allattamento citate servono per sfatare le credenze stupide che il latte vada "fatto" con latte animale e carne!
e su questo non ci piove :-)
Poi è vero che non servono particolari accorgimenti, ma se dobbiamo dare dei consigli nulla ci vieta di darli nella maniera corretta. Infatti di parla delle RDA di calcio, ferro, zinco, folati, ecc, e i relativi cibi consigliati. Nessuno dice che senza quelli non venga fuori il latte, questi consigli servono per cimentarsi da soli con un' alimentazione equilibrata (senza bisogno di dietisti, a meno di problemi particolari).
Non mi pronuncio sul libretto xché non l'ho letto, la mia risposta era una reazione a un aspetto culturale per il quale ho, come dire, gli anticorpi alti. Un aspetto del quale raramente si è consapevoli, e quindi anche i messaggi animati da buone intenzioni si fanno spesso veicolo di questi pregiudizi culturali.
Il pregiudizio è che per allaattare ci voglia un'attenzione speciale, che sia una condizione "particolare" e quindi richieda attenzioni in più.
Ora, per carità, chiunque fa bene a mettere cura nella sua salute, tuttavia, dato che l'allattamento è un cardine della sopravvivenza della specie, è in realtà più protetto di altre funzioni del nostro corpo. Non c'è nulla di speciale da fare per allattare un bambino. Le nostre antenate passavano la maggior parte della loro vita fertile ad allattare, quindi semmai erano i periodi fertili con cicli mestruali ad essere una condizione speciale, di maggior stress per l'organismo (si pensi alla perdita ematica e all'effetto degli estrogeni sui nostri organi riproduttivi ad ese).
Il messaggio che deve passare è che allattare è FISIOLOGICO, banale, scontato, ordinario.
Poiché invece da ogni parte la donna che aspetta un bambino o allatta si sente dire quanto è arduo avere latte, e quante attenzioni e accorgimenti occorre mettere in atto per avere una minima probabilità di successo, l'effetto su di lei in genere è di spavento, scoraggiamento, timore di commettere errori. La si spinge a rinunce del tutto superflue, o a calcoli complessi per sapere se si sta nutrendo bene. Alla fine può pensare che sia troppo complicato, o sentire il peso di questo sforzo, preoccupazione, attenzione sempre alta, con il passare dei mesi.
Io penso che una mamma Veg stia già attenta a ciò che mangia (anche in termini di nutrienti) molto più della media, e quindi non abbia nulla da temere, che possa insomma rilassarsi.
Era questo il messaggio che ci tenevo passasse.
Ci possono anche essere i casi di riduzione della sintesi di latte per varie cause come stress, disidratazione, farmaci e sostanze anti-galattogoghe, e varie, dove vai dal medico e subito ti rifila la Holle! Invece si può benissimo evitare, semplicemente seguendo alcuni accorgimenti, che in questo caso sono certamente da favorire.
non so a quali accorgimenti ti riferisci, ma sappi che andando ad approfondire si scopre che la maggior parte dei casi di "riduzione della sintesi di latte" sono, semplicemente, un effetto della riduzione... delle poppate. O meglio, del tempo che il bambino passa al seno, o dell'efficacia con cui succhia. La vera chiave di volta della produzione di latte è il drenaggio del seno, che deve essere efficace e frequente, specie nei primi mesi. E senza interferenze di formula o tisane o acqua, o di suzione a ciucci e biberon.
Poi, c'è l'allattamento che va avanti bene comunque, ma c'è quello che risente di queste interferenze.
per quanto riguarda le cause di riduzione che tu citi,
- stress: prevalentemente in modo indiretto, cioè, se sei stressato ne risente in genere il tempo che passi ad allattare, e sono più probabili le interferenze con l'allattamento; sono gli aspetti di GESTIONE dell'allattamento in caso di stress che incidono sulla produzione, semplicemente perché il seno viene drenato di meno. Lo stress o gli ormoni dello stress non causano direttamente riduzione della produzione di latte, considera che ad es a Londra sotto i bombardamenti l'allattamento al seno era al suo massimo (perché la formula non c'era!), tornata la pace (e l'accessibilità della formula) l'allattamento al seno è crollato!
- disidratazione: devi essere da ricovero per non produrre latte a causa della disidratazione. Se la mamma beve meno del dovuto, lo nota subito perché le sue urine divengono scarse e concentrate, e basta bere un po' di più. Ma anche con poca diuresi, il latte è adeguato per quantità e qualità. Il latte è l'ultima cosa a risentire delle carenze materne. bere troppo, invece (forzarsi a bere) può causare un problema non nella produzione, ma nel rilascio del latte (riflesso di discesa).
- farmaci e sostanze antigalattogoghe: l'unica che veramente causa problemi è il Dostinex (il parlodel, che si usava prima, e meno micidiale, ormai non è più usato). Il dostinex è un esempio perfetto di farmaco usato a sproposito, sia come indicazione, sia nei tempi e modi di somministrazione, per lo meno qui in Italia (all'estero lo usano in modo più appropriato, e infatti non comprendono tutti i problemi che abbiamo qui).
Alla prima difficoltà, si danno le famose pasticche "per mandare via il latte". L'uso più frequente è per far fronte a gravi ingorghi del seno, il che è quanto di più illogico che ci sia.
la mamma con ingorgo è una mamma il cui latte c'è fin troppo, il problema è che non viene rimosso dal seno per darlo al bambino, col tiralatte o la poppata. Invece di risolvere il problema a monte, si danno le pasticche per mandare via il latte! Tu non hai idea di quante donne, a cui sono state date queste pasticche i primi giorni, in un momento di grande vulnerabilità, o certe volte persino all'insaputa loro, poi cercano un consulente in allattamento perché vorrebbero tornare indietro e rilattare... cosa possibile ma impegnativa. Infatti il Dostinez è anche potenzialmente tossico nel latte, per cui c'è anche il dubbio se dover tirare il altte e buttarlo per un certo periodo, prima di poter riprovare. Inoltre spesso le pasticche vengono date anche dopo mesi di allattamento: non sono efficaci in quel modo, non servono a nulla, la mamma smette di allattare e si ingorga, ma lo stesso a quel punto il latte non è più il caso di darlo al bambino quindi non puoi tornare indietro, se ci ripensi per almeno 2 settimane devi tirare e buttare.
vabbè, mi sono lasciata prendere la mano come al solito. Scusate l'OT!