Amaro come il miele

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1 fasguvh, 11/08/11 18:03

http://dariavegan.wordpress.com/2011/08/09/amaro-come-il-miele/
Amaro come il miele
No, il titolo non è sbagliato. Questo purtroppo è uno spaccato reale sulla vita di quelle meravigliose creature chiamate api e sulla produzione del loro nettare dorato.

Al giorno d’oggi purtroppo la maggior parte del miele in commercio è causa dello sfruttamento delle api. Sfruttamento che spesso le condanna a morte. La produzione industriale del miele così come tutte le produzioni su larga scala prevede manipolazioni, regimi alimentari forzati e innaturali, inseminazione artificiale, somministrazione antibiotica, vivisezione.

Il miele è prodotto dalla specie apis mellifica. Conosciamola più da vicino.

Questo straordinario insetto possiede un sistema nervoso molto sviluppato e ha la capacità di provare dolore. E’ dotata di un’intelligenza così particolare che le permette di costruire le celle basandosi sulla percezione dei campi gravitazionale e magnetico terrestri.
Comunica mediante suoni prodotti dalle vibrazioni delle ali, l’emissione di feromoni e un complesso linguaggio di danze. È addirittura in grado, tramite le danze, di dirigere la colonia verso il cibo, specificandone qualità e distanza.

Nelle apicolture industriali tutto il miele immagazzinato con tanta fatica e dedizione nel periodo estivo dalle api viene estratto per la commercializzazione e le colonie vengono nutrite con sciroppo di zucchero per tutto l’inverno.
La tecnica dello sciroppo di zucchero non è assolutamente sufficiente ad immunizzare le api dalle malattie così come invece lo sarebbe un’alimentazione naturale basata sul miele frutto del loro duro lavoro ed è per questo motivo che allo zucchero vengono spesso aggiunti diversi antibiotici. E se la tecnica non ha risultati positivi e le api si ammalano lo stesso? Nessun problema! La soluzione è una sola: si incendiano gli alveari…
Succede anche che alcuni apicoltori distruggano comunque gli alveari prima che sopraggiunga l’inverno altrimenti il miele verrebbe consumato dalla colonia e il loro allevamento risulterebbe economicamente svantaggioso.

Le tecniche di estrazione del miele non sono da meno in termini di crudeltà: per far abbandonare l’alveare lo si scuote con forza oppure lo si spruzza con potenti getti d’aria.
Ovviamente durante questa operazioni è facile che ali e zampe vengano distrutte.
Le api regine vengono tenute in vita finché la loro capacità di deporre uova non declina. Se in natura il loro ciclo biologico arriva a cinque anni negli allevamenti vengono soppresse ogni due anni.
Le regine vengono inseminate in un apposito contenitore e la loro inseminazione artificiale provoca la morte del maschio: il metodo più diffuso per ottenere lo sperma, infatti, consiste nella decapitazione o nello schiacciamento. L’industria, sta inoltre cercando di creare api modificate geneticamente, capaci di impollinare anche quei tipi di piante che, in natura, verrebbero impollinati da api selvatiche e altri insetti che stanno però scomparendo, a causa dell’inquinamento provocato da pesticidi, allevamenti intensivi e sviluppo edilizio.

Le api sono poi sfruttate anche nell’ambito della vivisezione e della biotecnologia. La maggior parte degli esperimenti cui vengono sottoposte ha lo scopo di sviluppare alveari che producano più miele e assicurino maggiori guadagni.

In Giappone vengono irradiate per rendere la loro puntura inoffensiva e per creare una specie priva di pungiglione.
E’ cosa nota che il governo sudamericano finanziò nel 1956 l’ introduzione dell’ Apis mellifera scutellata, originaria del Sudafrica, per ottenere un ibrido che detenesse le qualità positive delle razze europee e africana.
La fuga di 26 sciami di api africane determinò invece la nascita di una popolazione di api selvatiche ibride, nelle quali a prevalere sono le caratteristiche negative.
I media le hanno battezzate “api assassine” a causa dell’aggressività verso gli alveari di api europee che riescono a sopprimere con estrema facilità.
Anche animali domestici e umani hanno pagato un alto prezzo per questo fallimento della bioingegneria: in Messico dal 1986 al 1991 sono stati segnalati almeno 1.000 attacchi a persone che hanno causato 58 decessi.
Si stima che attualmente negli Stati Uniti queste api abbiano già ucciso più di 600 volte tra umani e altri animali.

Ma l’ape non è solo miele. I prodotti delle api sono molteplici: cera, polline, pappa reale, propoli e anche veleno. Proprio così. Il veleno viene venduto decantandone virtù curative miracolose in realtà mai scientificamente provate. Per poterlo raccogliere si stende una membrana elettrificata di fronte all’alveare.Quando le api la toccano ne ricevono una scossa alla quale reagiscono pungendola.

Una cosa da non sottovalutare è che per il miele non esiste limite di legge, nazionale o internazionale, relativo al contenuto in metalli pesanti.
L’attuale Direttiva comunitaria lascia aperta la strada a prodotti commercializzati senza indicazione d’origine geografica e con etichette che spesso inducono in errore i consumatori.

Ci hanno insegnato che il miele che non è solo buono, ma è utile anche per curare alcuni disturbi come la tosse e il mal di gola. Decantato da poeti e narratori questo alimento dal colore dorato è stato considerato il cibo degli Dei per eccellenza. Per il popolo Sumero l’ape era una Dea. Oggi invece è solo un’animale come un altro da sfruttare per produrre.

Daniela Ascenzi (Millypro) http://www.crueltyfreewebradio.org/

2 Vale_Vegan, 11/08/11 18:14

azz...

W le api "assassine" allora...

3 Lifting_Shadows, 11/08/11 19:11

Bell'articolo (insomma, "bello"...), mi serviva.

4 fasguvh, 11/08/11 19:39

si l'ho ricopiato qui perche' in tanti si chiedono del
miele
ho notato pero' che l'articolo fa riferimento sempre alla produzione industriale
si puo' pensare quindi che le cose in ambito non industriale le cose possono essere diverse?

giusto per sapere ovviamente considero l'imbiego di qualsiasi animale sfruttamento (piu' o meno cruento ma sempre sfruttamento)

5 Andrea, 11/08/11 23:17

fasguvh ha scritto:
si puo' pensare quindi che le cose in ambito non industriale le cose possono essere diverse?

Possono essere meno peggio a seconda della sensibilità dell'apicoltore, ma su questo forum un ex-apicoltore ha spiegato di aver smesso questa attività una volta diventato vegan perché comunque di api ne muoiono.

Quindi se un apicoltore vegan non può evitare di uccidere api seppur prestando la massima attenzione figuriamoci gli altri.

6 dariavegan, 11/08/11 23:18

fasguvh ha scritto:
si l'ho ricopiato qui perche' in tanti si chiedono del miele
ho notato pero' che l'articolo fa riferimento sempre alla produzione industriale
si puo' pensare quindi che le cose in ambito non industriale le cose possono essere diverse?

giusto per sapere ovviamente considero l'imbiego di qualsiasi animale sfruttamento (piu' o meno cruento ma sempre sfruttamento)

Lo sfruttamento esiste comunque, anche per il miele non industriale, se poi questo è di produzione industriale, come praticamente quasi tutto il miele che si trova in commercio, lo sfruttamento è indubbiamente maggiore. Rimane il fatto che non ci appartiene, così come non ci appartiene nessun prodotto di origine animale.

7 Andrea, 11/08/11 23:20

Andrea ha scritto:
Quindi se un apicoltore vegan

Ovviamente non può esistere un "apicoltore vegan". Intendevo: se un apicoltore nel momento in cui diventa vegan riflette sulla sua attività e capisce di non poterla continuare senza uccidere api figuriamoci gli altri.

8 fasguvh, 12/08/11 07:24

dariavegan ha scritto:
Lo sfruttamento esiste comunque, anche per il miele non industriale, se poi questo è di produzione industriale, come praticamente quasi tutto il miele che si trova in commercio, lo sfruttamento è indubbiamente maggiore. Rimane il fatto che non ci appartiene, così come non ci appartiene nessun prodotto di origine animale.

si si infatti avevo specificato "giusto per sapere ovviamente considero l'imbiego di
qualsiasi animale sfruttamento (piu' o meno cruento ma sempre sfruttamento)"

9 seitanterzo, 12/08/11 07:35

Per non parlare di chi fa degustazioni del proprio miele nei negozi-cliente e porta questa povere api in visione dentro un quadrato strettissimo fra due lastre di vetro per mostrare com'è fatto un'alveare, le quali sono costrette a volare nello spazio di pochi cm....orribile! Questo l'ho visto quando lavoravo a NaturaSì, quindi parlo di un'azienda biologica e non certo di una vera e propria produzione industriale.

10 fasguvh, 12/08/11 09:06

quando l'ultima volta che ho visto le arnie ad un mercato la sensazione e' stata che le stessero prendendo in giro... guardate come lavorano ordinate e poi le rubiamo il loro lavoro!

11 fasguvh, 14/08/11 11:37

dimenticavo di aggiungere che anche la pratica di spostare lòe arnie in zonepiu' ricche di un tipo di fiore (acacia per fare un esempio)
non e' una bella pratica
sottraggono polline alle api selvatiche e ad altri insetti in sostanza si vedono recapitare li', fanno razzia, e vengono portate indietro con conseguenze non da sottovalutare per la fauna selvatica e la biodiversita' tutta

12 AntonellaSagone, 14/08/11 15:24

orrore...
che comunque immaginavo per sommi capi, anche se nn sapevo nei dettagli.

Le api (e anche le vespe) mi sono sempre piaciute tanto e siamo sempre andate così d'accordo. Sono intelligenti e non aggrediscono mai se non le minacci.

In vacanza riordo un anno in campeggio in un luogo zeppo di vespe, mangiavamo pane e marmellata a colazione, noi a un'estremità della fetta e la vespa dall'altra (non per affettazione veg, ma perché era inutile cercare di sfuggire loro, tanto valeva lasciarle mangiare tranquille in un angolo). Arrivati all'ultimo pezzetto, si scuoteva e si fuggiva velocemente qualche metro più in là, ficcando tutto in bocca prima che la vespa ci ritrovasse :-D

Invece delle api ho un bellissimo ricordo sotto la cupola verde di una FItolacca in fiore. Un albero enorme, che andavo spesso a trovare, con i rami che spiovevano a terra. Sono andata là sotto una primavera - bellissima luce e profumo tenue di foglie nuove... e poi sento un suono diffuso e meraviglioso, come un OMMM sonoro e delicato... guardo meglio... migliaia di api stavano succhiando i capolini delle infiorescenze tutto intorno a me... magico!

queste creature degne davvero di essere considerate divine, come sono felice di aver smesso di usare miele appena diventata veg...!

13 AntonellaSagone, 14/08/11 15:33

piuttosto, alla ricerca di un'alternativa allo zucchero di canna (che so essere una "sola" ma cmq lo sciroppo d'acero ha costi proibitivi e il malto non mi piace...) ho recentemente trovato in un negozio un "fruttosio liquido" (sciroppo di fruttosio) del Baule Volante che di sapore è buono, e il costo accettabile. Che mi dite, è OK o è testato su topolini ciechi o magari ottenuto disboscando la foresta dell'amazzonia? ditemi di no...
Antonella

14 dariavegan, 15/08/11 00:01

AntonellaSagone ha scritto:
piuttosto, alla ricerca di un'alternativa allo zucchero di canna (che so essere una "sola" ma cmq lo sciroppo d'acero ha costi proibitivi e il malto non mi piace...) ho recentemente trovato in un negozio un "fruttosio liquido" (sciroppo di fruttosio) del Baule Volante che di sapore è buono, e il costo accettabile. Che mi dite, è OK o è testato su topolini ciechi o magari ottenuto disboscando la foresta dell'amazzonia? ditemi di no...
Antonella

Lo sciroppo di fruttosio non contiene solo fruttosio ma è composto da glucosio + fruttosio.
il glucosio mi pare sia presente in natura come una molecola o qualcosa del genere, mentre il fruttosio deriva dalla frutta zuccherina, entrambi sono dei carboidrati che comunque non sono testati sugli animali e non causano disboscamento. Lo sciroppo di glucosio non è poi tanto diverso dallo zucchero...

15 ariel444, 15/08/11 00:08

io le accarezzo le api, quando vengono a bere nella fontanella o nello stagno, si appoggiano sulla mano oppure sul bordo della fontana e si fanno accarezzare, ogni tanto ne salviamo qualcuna che non riesce più a venir su dall'acqua quando fa caldo... non hanno motivo di pungere se non sono minacciate

quest'anno ce ne sono tantissime, credo anche perchè ci sono delle arnie abbandonate qui vicino e magari si sono stabilite lì

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!