Lista VIVO Lista LAV Lista VeganOK.....; pagina 21

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301 danymals, 22/04/11 16:11

Ciao Andrea,

dei chiarimenti per favore ....:-)

VeganOK: auto-certificazione a pagamento (!)

Dal punto di vista della vivisezione dice solo che non viene testato il prodotto finito (cosa che è illegale quindi è quantomento curioso trovarlo come requisiti di una certificazione, mi stupisce che la legge permetta cose del genere) e che l'azienda non commissiona test sugli ingredienti (il che non avviene mai: di norma sono altri enti che fanno questi test). Le aziende dal punto di vista della vivisezione sono come tutte le altre, mentre sembra il contrario, il che è un danno enorme, perché le poche persone che vogliono fare acquisti etici si trovano a comprare prodotti che non lo sono.

In pratica quanto al prodotto finito dichiarano di rispettare la legge...e vabbeh...quanto agli ingredienti non è chiaro: se non testano nè commissionano in cosa si distinguono dalle ditte che si autocertificano gratuitamente? Concerne le materie prime acquistate da terzi?

Io guardo anche la lista VeganOK ma solo per escludere le marche che vi aderiscono. Una marca come Fitocose, che prima compravo, andrebbe bene, perché è nella lista VIVO, ma visto che aderisce a VeganOK rifiuto di dare loro i miei soldi. So per certo di non essere l'unico.

Fitocose non è più nella lista Vivo o sbaglio?

Inoltre vorrei capire cosa si intende precisamente per locale "vegan friendly". E' vero che nessun locale tale parteciperà all'incontro di Camaiore? (e della lista Vivo?)

Grazie in anticipo,
Daniele

302 Andrea, 22/04/11 16:45

In pratica quanto al prodotto finito dichiarano di rispettare la legge...e vabbeh...

"Vabbeh" fino a un certo punto: con quella dichiarazione fanno sembrare che la ditta si distingua dalle altre, quindi il consumatore viene ingannato e le aziende che fanno la scelta cruelty-free vedono i loro sforzi vanificati perché sembrano essere tutti uguali.

quanto agli ingredienti non
è chiaro: se non testano nè commissionano in cosa si distinguono dalle ditte che si autocertificano gratuitamente? Concerne le materie prime acquistate da terzi?

Il cavillo è che i test sugli ingredienti non li fa la ditta che produce il cosmetico, nè li commissiona. Vengono fatti e commissionati da terzi.

Il loro discorso equivale a dire: "io ho una pelliccia, ma non ho ucciso io gli animali nè ho commissionato io la loro uccisione". Questo non vuol dire neinte: gli animali sono stati uccisi da altri su commissione di altri, ma tu che compri la pelliccia sei colpevole ovviamente.

Quindi anche in questo caso sembra che facciano qualcosa di speciale mentre non lo fanno.

Tutto quello che dicono sulla vivisezione è un giro di parole per affermare cose tecnicamente vere, escludendo però l'unica causa di viviseizone: test su ingredienti fatti da terzi e commissionati da terzi. Alla faccia della buona fede..

Fitocose non è più nella lista Vivo o sbaglio?

Esatto, ma avevano scritto sul loro sito delle cose deliranti contro il cruelty-free per cui penso avessero deciso da tempo di uscirne (non voglio pensare che qualcuno sia così stupido da auto-insultarsi)

Inoltre vorrei capire cosa si intende precisamente per locale "vegan friendly". E' vero che nessun locale tale parteciperà all'incontro di Camaiore? (e della lista Vivo?)

Scusa, non ho proprio capito la domanda.

Per locale "vegan friendly" solitamente si intende un locale con una scelta vegan notevolmente superiore alla media, quindi dove un vegan può mangiare con particolare facilità.

La lista VIVO non ha niente a che vedere con i locali, è l'elenco che comrende le ditte di cosmetici e/o prodotti per la casa che non incrementano la vivisezione mediante l'adesione allo standard internazionale "non testato su animali".

Queste ditte sono:
- le ditte che pagano per la certificazione ICEA/LAV
- le ditte che dichiarano le stesse cose ma con un'auto-certificazione che viene analizzata da Antonella de Paola

Per aiutare il più possibile chi vuole prodotti cruelty-free (e quindi gli animali) viene offerta l'auto-certificazione gratutita e l'elenco altrettanto gratuito (nessuno può pagare per avere maggiore visibilità di altri e cose del genere).

303 danymals, 22/04/11 19:34

Andrea ha scritto:
In pratica quanto al prodotto finito dichiarano di > rispettare la legge...e vabbeh...

"Vabbeh" fino a un certo punto: con quella dichiarazione fanno sembrare che la ditta si distingua dalle altre, quindi il consumatore viene ingannato e le aziende che fanno la scelta cruelty-free vedono i loro sforzi vanificati perché sembrano essere tutti uguali.

Sì è vero non ci avevo pensato.

Il cavillo è che i test sugli ingredienti non li fa la ditta che produce il cosmetico, nè li commissiona. Vengono fatti e commissionati da terzi.

Quindi i controlli riguardano solo la data dell'entrata in commercio delle materie prime usate giusto? Dire non testo e non commissiono non è più sufficiente ok.

Inoltre vorrei capire cosa si intende precisamente per > locale "vegan friendly". E' vero che nessun locale tale > parteciperà all'incontro di Camaiore? (e della lista Vivo?)

Scusa, non ho proprio capito la domanda.

Volevo sapere se a Camaiore ci sarà qualche ristoratore/ditta di cosmesi "sana" agli stands.

Per locale "vegan friendly" solitamente si intende un locale con una scelta vegan notevolmente superiore alla media, quindi dove un vegan può mangiare con particolare facilità.

Capisco. Il tipo di Promiseland ha precisato in una nota che ho letto su Fb che il certificato Vegan Ok va ai ristoratori che hanno almeno due antipasti/primi/secondi/dolci per vegan. In realtà non è così?

Grazie,Daniele

304 Marina, 22/04/11 19:53

danymals ha scritto:
Volevo sapere se a Camaiore ci sarà qualche ristoratore/ditta di cosmesi "sana" agli stands.

Ma non è quello il punto, Daniele.

Leggiti tutto il thread, per capire i danni che fa Promiseland.
Se anche c'e' qualche azienda realmente cruelty free tra quelle veganok o tra quelle che partecipano al VeganFest, dovrebbero proprio evitarlo, se a loro sta a cuore in qualche modo la difesa degli animali, perché le iniziative di Promiseland non vanno sostenute in alcun modo.

Per locale "vegan friendly" solitamente si intende un locale > con una scelta vegan notevolmente superiore alla media, > quindi dove un vegan può mangiare con particolare facilità.

Capisco. Il tipo di Promiseland ha precisato in una nota che ho letto su Fb che il certificato Vegan Ok va ai ristoratori che hanno almeno due antipasti/primi/secondi/dolci per vegan. In realtà non è così?

Allora, il marchietto veganok non va all'azienda, ma al prodotto, questo l'han dovuto specificare perché sennò la quasi totalità dei loro clienti l'avrebbero persa.
Quindi se un'azienda ha un dato prodotto vegan, puo' autocertificareapagamento quello (leggi: pubblicizzare quello), pero' in realta' il banner e la pubblicità in generale non è per quel prodotto, ma per tutta l'azienda, quindi di fatto viene pubblicizzato il sito del'azienda, anche quando ha i cadaveri in home page.

Come già spiegato, va benissimo elencare ristoranti che sono vegan-friendly, cioe' che hanno un'offerta di piatti vegan superiore alla media, lo facciamo anche noi qui, ma una cosa è farlo gratis per dare un servizio agli utenti, come facciamo noi, altra cosa è vendere pubblicità e dare "bollini" nel modo spiegato sopra, a scopi commerciali.

Ciao,
Marina

305 danymals, 22/04/11 20:30

Sì concordo pienamente. Non ero a conoscienza in modo adeguato della situazione. Ora mi è chiaro.

Grazie,Daniele

306 Andrea, 22/04/11 20:55

danymals ha scritto:
Quindi i controlli riguardano solo la data dell'entrata in commercio delle materie prime usate giusto? Dire non testo e non commissiono non è più sufficiente ok.

Esatto, perché nessuna ditta testa e nessuna ditta commissiona.

Volevo sapere se a Camaiore ci sarà qualche ristoratore/ditta di cosmesi "sana" agli stands.

Per le ditte di cosmesi mi pare tipo 1 su 10, quindi la maggior parte della gente comprerà prodotti che incrementano la vivisezione senza saperlo.

Per i ristoratori non credo.

Capisco. Il tipo di Promiseland ha precisato in una nota che ho letto su Fb che il certificato Vegan Ok va ai ristoratori che hanno almeno due antipasti/primi/secondi/dolci per vegan. In realtà non è così?

Non credo proprio. Viste tutte le cose false non credo che proprio questa sia vera. Peraltro è curioso che nemmeno ne accennino sui loro siti: se fanno lo sforzo di introdurre questi piatti vegan perché nemmeno lo dicono?

Visti i giri di parole e i cavilli sui cosmetici mi apsetto che chi abbia come primi pasta in bainco e pasta al pomodoro possa dire di avere due primi vegan.

Comunque come detto sopra, anche se così fosse, questo non giustifica il fatto di spacciarli per cose che non sono. Vedi il ristoratore di cui dicono che è vegan e che cucina carne e pesce solo se proprio obbligato quando poi si trova in un attimo che invece il suo menù a sorpresa è tutto a base di carne o pesce, e che organizza degustazionei per far conoscere carni particolari.

Se anche avessero questi fantomatici due antipasti/primi/secondi/dolci, ristoratori che organizzano degustazioni a base di carne, che quando il cliente chiede il "menù a sorpresa" portano pesce, non possono essere pubblicizzati si un sito che si definisce vegan, portati a un evento vegan, certificati VeganOK.

307 danymals, 23/04/11 21:22

Allora, il marchietto veganok non va all'azienda, ma al prodotto, questo l'han dovuto specificare perché sennò la quasi totalità dei loro clienti l'avrebbero persa.
Quindi se un'azienda ha un dato prodotto vegan, puo' autocertificareapagamento quello (leggi: pubblicizzare quello), pero' in realta' il banner e la pubblicità in generale non è per quel prodotto, ma per tutta l'azienda, quindi di fatto viene pubblicizzato il sito del'azienda, anche quando ha i cadaveri in home page.

I ristoranti invece mi sembra che li promuovano direttamente in blocco...senza meriti specificati.

Ciao,
Daniele

308 danymals, 23/04/11 21:30

Andrea ha scritto:
Esatto, perché nessuna ditta testa e nessuna ditta commissiona.



Chi sono allora coloro che compiono questi test? Industria chimico/farmaceutica suppongo.

Comunque come detto sopra, anche se così fosse, questo non giustifica il fatto di spacciarli per cose che non sono. Vedi il ristoratore di cui dicono che è vegan e che cucina carne e pesce solo se proprio obbligato quando poi si trova in un attimo che invece il suo menù a sorpresa è tutto a base di carne o pesce, e che organizza degustazionei per far conoscere carni particolari.

Se anche avessero questi fantomatici due antipasti/primi/secondi/dolci, ristoratori che organizzano degustazioni a base di carne, che quando il cliente chiede il "menù a sorpresa" portano pesce, non possono essere pubblicizzati si un sito che si definisce vegan, portati a un evento vegan, certificati VeganOK.

Pienamente d'accordo.

Ciao,
Daniele

309 Marina, 23/04/11 21:45

danymals ha scritto:
Andrea ha scritto:
Esatto, perché nessuna ditta testa e nessuna ditta commissiona.



Chi sono allora coloro che compiono questi test?

I produttori degli ingredienti.

Ciao,
Marina

310 Amexis, 24/04/11 14:01

Esiste una normativa europea che riguardi la certificazione vegana?

311 Marina, 24/04/11 14:48

Amexis ha scritto:
Esiste una normativa europea che riguardi la certificazione vegana?

Non credo esistano normative, anche la ceritficazione dello Standard "non testato su animali" non c'entra nulla con la normativa, è uno Standard mondiale che è stato deciso tra varie associazioni antivivisezioniste.

Nel caso degli alimentari penso che una certificazione non abbia nemmeno senso, perché lo puoi vedere già dagli ingredienti. Poi la certificazione si può fare per semplice comodità, così uno vede solo il bollino e non serve che legga gli ingredienti, ma proprio per questo non ha bisogno di una normativa, è l'ente certificatore che definisce il requisiti che un dato prodotto deve avere per poter essere certificato in un dato modo.

Ciao,
Marina

312 Amexis, 24/04/11 15:18

parlavo ieri con una persona che lavora nel settore delle certificazioni biologiche. Mi diceva che se ci fosse una normativa europea che sancisce chi e come può imporsi come certificatore vegano, questa società certificatrice ne dovrebbe rispondere.
Inoltre mi diceva che la società certificatrice deve essere riconosciuta come tale, ovvero deve avere delle credenziali per potersi dire certificatrice.
Ci dovrebbero essere delle persone specializzate atte a far questo all'interno della ditta certificatrice.

Mi diceva che si una persona può leggere gli ingredienti, ma dal momento che qualcuno si dice certificatore di qualcosa sta creando dei precedenti ed allora potrebbe non bastare più leggere gli ingredienti.

313 Marina, 24/04/11 15:30

Amexis ha scritto:
parlavo ieri con una persona che lavora nel settore delle certificazioni biologiche. Mi diceva che se ci fosse una normativa europea che sancisce chi e come può imporsi come certificatore vegano, questa società certificatrice ne dovrebbe rispondere.

Ok, ma non c'e', e comunque faccio notare nuovamente che veganok NON e' una certificazione, si definisce auto-certificazione, quindi non è comunque una certificazione, è pura e semplice pubblicità con vendita di banner.

Mi diceva che si una persona può leggere gli ingredienti, ma dal momento che qualcuno si dice certificatore di qualcosa sta creando dei precedenti ed allora potrebbe non bastare più leggere gli ingredienti.

Mah, no, questo non direi, non ha senso.
Gli ingredienti sono comunque obbligatori per legge, e da quelli si può capire se uno cosa è vegan o meno. Certo, ci sono cose particolari che si possono anche non capire, tipo i famigerati mono e digliceridi degli acidi grassi, che possono essere sia di origine vegetale che animale, e non c'è obbligo di specificarlo. In questo caso occorre chiedere al produttore, e se ci fosse un bollino di un ente serio non sarebbe necessario chiedere, ma a parte questi casi non vi è una reale necessità.
E di certo non verrà meno l'obbligo di indicare gli ingredienti se anche esistesse una normativa che indicasse cosa si può indicare vegan e cosa no o se esistesse un disciplinare per la certificazione.

Di per sé non è che una certificazione dei prodotti vegan sia una cosa sbagliata o da evitare, anzi, sarebbe una comodità.
Il problema è che:

1. una cosa sono gli alimentari, altra sono i prodotti cosmetici, per cui il fatto che gli ingredienti non siano di origine animale non basta, e servirebbero entrambe le certificazioni; inoltre, quella dello Standard "non testato" è data all'azienda, mentre quella sugli ingredienti vegan o meno andrebbe data al singolo prodotto;

2. quando si usa la certificazione come forma di pubblicità è troppo facile certificare un solo (o pochi) prodotti vegan ma vedere poi pubblicizzata tutta l'azienda, quando questa non è vegan.

Ciao,
Marina

314 Amexis, 24/04/11 15:46

stavo cercando di capire se fosse legale questo fatto o se ci fosse qualcuno che potrebbe far smettere di fare pubblicità a locali o ditte che usano/ammazzano/vivisezionano animali, solo perchè hanno 1 o 2 prodotti vegani. Ci dovrà pur essere un modo per regolamentare il marchio vegan friendly...

315 Andrea, 24/04/11 16:43

Amexis ha scritto:
stavo cercando di capire se fosse legale questo fatto

E' legale, perché di fatto loro pubblicizzano un locale che ha anche prodotti vegan. La cosa ai limiti è il discorso dei test sui cosmetici, ma è più roba da associazione di consumatori.

Come cacciatori, vivisettori, macellai ecc. insegnano si può causare la morte di animali senza infrangono nessuna legge.

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!