1 Credo che potrei andarmene a vivere con gli animali, così placidi sono e dignitosi.
Io mi soffermo e li guardo a lungo e ancora li guardo.
Non sudano né lamentano la loro condizione, non giacciono svegli nell’ombra a piangere i loro peccati, non mi fanno venire la nausea discutendo dei loro doveri, nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce per la mania di possedere cose, nessuno s’inginocchia dinanzi al suo simile, né a coloro che vissero mille anni or sono, nessuno di essi è rispettabile o infelice su tutta la terra.
Walt Whitman
2 Noi dovremmo adottare un'altra concezione, più saggia e forse più intuitiva, degli animali.
L'uomo civilizzato, che conduce lontano dalla natura universale un'esistenza artificiale e complicata, li osserva attraverso la lente delle proprie conoscenze, che gli restituisce un'immagine enormemente deformata. Noi trattiamo gli animali con condiscendenza, come se fossero creature
incomplete alle quali un tragico destino abbia imposto delle forme molto inferiori alle nostre. E quello è il nostro errore, il nostro grave errore. Perché non si devono misurare gli animali col metro dell'uomo. Sono creature complete e finite, dotate di un'estensione dei sensi che noi abbiamo
perso o non abbiamo mai posseduto, e che agiscono seguendo voci che noi non udremo mai. Non sono per noi dei fratelli inferiori; non sono degli schiavi. Appartengono ad altri gruppi
viventi, intrappolati insieme a noi, nella rete della vita e del tempo. Sono nostri compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio di questa terra.
Henry Beston
3 Abu Bakr, il mistico di Bagdad, morì nel 945. Dopo la sua morte apparve in sogno a un amico che gli chiese:
"Come ti ha trattato Dio?"
Egli rispose: "Mi ha posto al suo cospetto e mi ha chiesto: ‘Abu Bakr, sai perché ti ho perdonato?'
Risposi: 'A causa delle mie buone azioni.'
Lui disse: 'No.'
Io dissi: 'Perché ero sincero nella mia devozione.'
Lui disse: 'No.'
Io dissi: 'Grazie al mio pellegrinaggio e al mio digiunare e alle mie preghiere.'
Lui disse: 'No, non per questo ti ho perdonato.'
Io dissi: 'Grazie ai miei viaggi per acquisire sapere e perché mi sono recato presso i devoti.'
Egli disse: 'No.'
Io dissi: '0 Signore, queste sono le opere che conducono alla salvezza, esse ho posto al di sopra di tutto e compiendole pensavo che grazie ad esse mi avresti perdonato!'
Egli disse: 'Eppure non ti ho perdonato per tutte queste cose!'
Io dissi: 'Perché allora, o Signore?'
Lui disse: 'Ricordi quando camminando per le strade di Bagdad trovasti un gattino, che il freddo aveva reso debolissimo e che si muoveva da un muro all'altro per cercare riparo dal freddo e dalla neve e che tu, preso da compassione, lo sollevasti e tenesti sotto la pelliccia che portavi, e così facendo lo proteggesti dal tormento del gelo?'
Io dissi: 'Sì, lo ricordo.'
Lui disse: 'Perché avesti pietà di quel gatto, per questo Io ho avuto pietà di te.'
(tratto da A. Schimmel, Die Orientalische Katze, Dieiderichs, Koln 1983)
A. Schimmel
4 Quando vedo animi senza orgoglio,
senza collera e passione,
senza nulla che li spinga a piacere;
quando tra gli uomini distratti o pensierosi
nessuno che si ponga sotto il segno del fuoco:
quando osservo torpide le fronti, l’anima nuda,
la promessa d’amore debolmente mantenuta,
l’assenza d’universo nella voce e gli occhi,
voi ai quali ho regalato fino alle stelle il mondo
è una fortuna che mi abbiate conosciuta!
Anna-Elisabeth De Noailles (1876-1933)
"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.