Vegani e musicisti - difficile connubio
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Ubi,
2/04/13 19:23
Ciao a tutti
Sono nuovo del forum e non ho ben capito come fare le ricerche, per cui spero di non aver aperto una discussione su un argomento già esistente.
Piccola e veloce presentazione:
Sono della provincia di Bologna, ho 26 anni e ho fatto da pochi mesi la scelta vegana e devo dire pienamente soddisfatto, contento, appagato, nonostante tutte le difficoltà iniziali che spesso ci si trova a dover affrontare quando si compiono cambi radicali nella propria vita.
Ora vengo al punto del discorso...
Io sono musicista, studio in conservatorio, lavoro in due scuole di musica con i bambini, per cui penso di proprio di poter dire che la musica sia la mia vita.
In particolare il mio strumento principale è il violoncello e già qui, uno potrebbe storcere il naso, visto che magari uno non lo sa, ma nell'utilizzo e nella creazione di tale strumento, ma come quasi tutti, si presentano sfruttamenti animali.
Ad esempio, il crine dell'arco, la colla, la vernice, a volte le corde...ho sempre pensato che a tutte queste cose si potesse ovviare sostituendo con crini sintetici, colle e vernici chimiche, ma in realtà non è così semplice, perchè quando svolgi la professione ti rivolgi ad un Liutaio e questo nei suoi prodotti ricerca una qualità massima che purtroppo non è data da tali prodotti chimici, quindi è anche difficile trovare qualche professionista disposto a darti un prodotto di bassa qualità (sia perchè potrebbe compromettere il suo nome, sia perchè non lavorando con certi materiali, per lui è sicuramente svantaggioso sotto tutti i punti di vista...beh forse non tutti). A questo però mi ero già messo il cuore in pace avendo comprato uno strumento usato.
Ora però, il dubbio è...essendo uno studente da conservatorio e quindi appassionato anche di musica classica, barocca e antica, come potrei mai decidere di mettermi a suonare in una ensamble di musica barocca per esempio? Visto che per farne parte servirebbe per forza di cose uno strumento barocco che monta corde in budello, proprio come si faceva secondo le prassi antiche (vi assicuro che vederle fare è una cosa disgustosa)...
Non lo so, è già da diverso tempo che ci penso a sta cosa...voi cosa ne pensate?
Ci sono altri musicisti nel forum? Sarei curioso di sapere il vostro punto di vista (anche dei non musicisti)....secondo voi mi faccio problemi più grandi di quello che sono effettivamente o sollevo giuste questioni??
Ok, chiedo scusa per il papiro e immagino che molti non avranno la pazienza di leggere, ma dovevo spiegarmi bene. Intanto grazie mille
Saluti
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fiordaliso09,
2/04/13 19:39
Premesso che non sono una musicista, per quanto sia disgustoso che una colla o una corda sia stata fatta a partire da un cadavere di animale credo che non sia errato affermare che nessuno ha ucciso un animale per questo. Spero infatti di non sbagliarmi affermando che dovrebbe trattarsi di sottoprodotti dell'industria della carne. Certo se si potesse trovare una soluzione diversa per produrre ciò che serve per suonare sarebbe meglio, ma immagino che al momento attuale, vista la diffusione dell'abitudine di mangiare carne e lo sviluppo dell'industria che la produce non faccia molta differenza: di budelli purtroppo ce n'è in abbondanza. Lo farebbe invece in una società vegan.
Poi acquistare un prodotto usato mi sembra un buon compromesso...più che altro il discorso è legato a te, se non ti disgusta sapere da dove arrivano.
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Ubi,
2/04/13 20:09
fiordaliso09 ha scritto:
Premesso che non sono una musicista, per quanto sia disgustoso che una colla o una corda sia stata fatta a partire da un cadavere di animale credo che non sia errato affermare che nessuno ha ucciso un animale per questo. Spero infatti di non sbagliarmi affermando che dovrebbe trattarsi di sottoprodotti dell'industria della carne. Certo se si potesse trovare una soluzione diversa per produrre ciò che serve per suonare sarebbe meglio, ma immagino che al momento attuale, vista la diffusione dell'abitudine di mangiare carne e lo sviluppo dell'industria che la produce non faccia molta differenza: di budelli purtroppo ce n'è in abbondanza. Lo farebbe invece in una società vegan.
Poi acquistare un prodotto usato mi sembra un buon compromesso...più che altro il discorso è legato a te, se non ti disgusta sapere da dove arrivano.
Grazie per la rapida risposta
Quello che dici è assolutamente vero, sicuramente non si uccide per produrre corde in budello, ci mancherebbe. Sicuramente è il consumo alimentare che porta poi di conseguenza a tutto il resto.
Per il discorso dello strumento usato certo, è un buon compromesso, ma ogni tot le corde devono essere sostituite, perchè a parte il fatto che non suonano più abbastanza, hanno comunque un'usura che parte con la perdita di suono, maggiore fatica a suonarle fino alla rottura, per cui, per quanto sia un buon compromesso, le corde si continuano a comprare e di certo non si possono comprare usate quelle
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Andrea,
2/04/13 20:38
Per quanto riguarda la colla non mi farei problemi: non è che siano necessari prodotti animali, semplicemente essendo disponibili come scarti a costo zero a volte si usano. Lo stesso vale, ad esempio, per la colla della rilegatura di un libro, di un soprammobile ecc. ecc. Non influisce minimamente sul numero di animali uccisi.
Non credo sia neppure il caso di farsi eccessivi problemi per il fatto di suonare con musicisti che hanno strumenti con parti animali: ad esempio se giochi a calcio puoi usare scarpe vegan, ma i tuoi compagni di squadra le avranno tutti in pelle. In un mondo in cui il 99% delle persone non è vegan queste cose sono inevitabili.
Per il crine non ho idea onestamente, ho paura che non sia come la colla (materiale di scarto), ma più come la pelle: sottoprodotto dell'industria alimentare ma che porta un suo fatturato, quindi potrebbe influire sul numero di animali uccisi.
Concludendo:
- Colla: non mi farei nessun problema
- Suonare con musicisti con strumenti non vegan: non lo farei ma riconosco sia solo una mia fisima: gli animali non ne guadagnerebbero niente e sconsiglio agli altri di farsene un problema.
- Crini ecc. personalmente mi farei grossi problemi e non li comprerei ma prima approfondirei per capire se invece è un caso analogo alla colla.
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Ubi,
2/04/13 21:25
Andrea ha scritto:
Per quanto riguarda la colla non mi farei problemi: non è che siano necessari prodotti animali, semplicemente essendo disponibili come scarti a costo zero a volte si usano. Lo stesso vale, ad esempio, per la colla della rilegatura di un libro, di un soprammobile ecc. ecc. Non influisce minimamente sul numero di animali uccisi.
Non credo sia neppure il caso di farsi eccessivi problemi per il fatto di suonare con musicisti che hanno strumenti con parti animali: ad esempio se giochi a calcio puoi usare scarpe vegan, ma i tuoi compagni di squadra le avranno tutti in pelle. In un mondo in cui il 99% delle persone non è vegan queste cose sono inevitabili.
Per il crine non ho idea onestamente, ho paura che non sia come la colla (materiale di scarto), ma più come la pelle: sottoprodotto dell'industria alimentare ma che porta un suo fatturato, quindi potrebbe influire sul numero di animali uccisi.
Concludendo:
- Colla: non mi farei nessun problema
- Suonare con musicisti con strumenti non vegan: non lo farei ma riconosco sia solo una mia fisima: gli animali non ne guadagnerebbero niente e sconsiglio agli altri di farsene un problema.
- Crini ecc. personalmente mi farei grossi problemi e non li comprerei ma prima approfondirei per capire se invece è un caso analogo alla colla.
Ciao, grazie anche a te
Dunque mi spiego meglio, il problema non è suonare con gente che ha strumenti non vegan, ma il problema è che se volessi suonare in gruppo che fa musica barocca, dovrei necessariamente avere uno strumento barocco e di conseguenza che monta corde in budella e che usa rigorosamente archetti con crine naturale...quindi non è tanto un fatto di compagni di musica, ma proprio dello strumento che mi servirebbe.
Il discorso dei crini, sì è più complicato...ho provato a cercare informazioni ma non ho trovato molto, dovrei rivolgermi direttamente agli archettai, ma probabilmente nemmeno loro sapranno la provenienza e il modo di prelevamento dei crini, e penso che non siano molto interessati. Di certo immagino che non stiano lì a pettinare le code per recuperare quelli staccati.
Il fatto è che dei crini non posso farne a meno, cioè...anche quelli col tempo si consumano e vanno cambiati e non conosco nessun archettaio che monti crini sintetici perchè comunque sono di scarsa qualità...lo stesso discorso del prodotto che facevo prima.
Inoltre, mi viene in mente che ai cavalli che utilizzano per giocare a polo vengono tagliate le code e immagino che quei crini non vengano buttati via, quindi mi sento di poter dire che buona parte provengano da quelli (però che schifo...per una peculiarità di un gioco andare a rovinare un animale)
Inoltre mi sorge anche dubbio dal punto di vista ecologico....a volte mi dico, ok, tutti questi prodotti sintetici, abiti, accessori vari e gli stessi prodotti di cui vi ho parlato prima non sfruttano animali (forse), ma sicuramente rovinano l'ambiente....in ogni caso del danno lo si fa da qualche parte :( è dura...secondo me comunque, ormai, per la società in cui viviamo si può puntare ad essere il più rispettosi possibile della natura e degli animali e perchè no, anche dell'uomo, purtroppo però è veramente difficile se non impossibile essere impeccabili da tutte le parti
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Andrea,
2/04/13 23:36
Ubi ha scritto:
Dunque mi spiego meglio, il problema non è suonare con gente che ha strumenti non vegan [...]
OK, ho risposto senza leggere fino in fondo e ho capito tutta un'altra cosa..
Inoltre mi sorge anche dubbio dal punto di vista ecologico....a volte mi dico, ok, tutti questi prodotti sintetici, abiti, accessori vari e gli stessi prodotti di cui vi ho parlato prima non sfruttano animali (forse), ma sicuramente rovinano l'ambiente....in ogni caso del danno lo si fa da qualche parte :( è dura...secondo me comunque, ormai, per la società in cui viviamo si può puntare ad essere il più rispettosi possibile della natura e degli animali e perchè no, anche dell'uomo, purtroppo però è veramente difficile se non impossibile essere impeccabili da tutte le parti
Sì però tieni conto che da vegan riduciamo il nostro impatto ad una frazione di quello degli onnivori (il grosso è dovuto agli allevamenti e quindi all'alimentazione onnivora) e il rimanente è facile limitarlo molto evitando di cambiare cellulare ogni 6 mesi, acquisti inutili pieni di packaging ecc. ecc.
Alla fine quasi tutto l'impatto ambientale è dovuto a cose del tutto superflue, quindi direi che sia possibile fare gli acquisti "importanti" (nel senso di significato che rivestono, non di costo) senza grossi sensi di colpa.
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Ubi,
3/04/13 00:09
Andrea ha scritto:
Ubi ha scritto:
Dunque mi spiego meglio, il problema non è suonare con gente > che ha strumenti non vegan [...]
OK, ho risposto senza leggere fino in fondo e ho capito tutta un'altra cosa..
Inoltre mi sorge anche dubbio dal punto di vista > ecologico....a volte mi dico, ok, tutti questi prodotti > sintetici, abiti, accessori vari e gli stessi prodotti di > cui vi ho parlato prima non sfruttano animali (forse), ma > sicuramente rovinano l'ambiente....in ogni caso del danno lo > si fa da qualche parte :( è dura...secondo me comunque, > ormai, per la società in cui viviamo si può puntare ad > essere il più rispettosi possibile della natura e degli > animali e perchè no, anche dell'uomo, purtroppo però è > veramente difficile se non impossibile essere impeccabili da > tutte le parti
Sì però tieni conto che da vegan riduciamo il nostro impatto ad una frazione di quello degli onnivori (il grosso è dovuto agli allevamenti e quindi all'alimentazione onnivora) e il rimanente è facile limitarlo molto evitando di cambiare cellulare ogni 6 mesi, acquisti inutili pieni di packaging ecc. ecc.
Alla fine quasi tutto l'impatto ambientale è dovuto a cose del tutto superflue, quindi direi che sia possibile fare gli acquisti "importanti" (nel senso di significato che rivestono, non di costo) senza grossi sensi di colpa.
Sì, qui mi trovi molto d'accordo...ormai c'è un consumismo che fa paura....
ok, te lo dice una che sta scrivendo da un macbook, ma è anche il mio primo computer portatile della vita che ho comprato per lavoro, ma ho anche un cellulare letteralmente senza tasti perchè comunque riesco a farlo funzionare lo stesso e finché non andrà più non lo cambierò....hai pienamente ragione, si fanno spesso acquisti eccessivi e inutili...come chi cambia la macchina ogni anno bah...
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Carlovegan,
4/04/13 11:12
In un mondo giusto, e questo non lo è, "utilizzare" un budello di un essere vivente equivarrebbe a dire "utilizzare" un budello di un essere vivente umano di una tratta di organi. In questo mondo ingiusto ci sono tanti piccoli mondi giusti che corrispondono al vivere in un ottica antispecista. Quindi basta scegliere di vivere in questi piccoli mondi giusti
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kiwana,
4/04/13 12:53
Secondo me la cosa importante è vivere vegan nei limiti del possibile e al massimo che si può fare. Se per quanto riguarda gli strumenti proprio non si possono trovare alternative sintetiche, non puoi smettere di suonare! Io continuerei senza tirarmi paranoie eccessive.
C'è tanto altro da fare :) :)
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Carlovegan,
4/04/13 13:16
Preciso che ciò che ho detto è un mio punto di vista, avrei dovuto scriverlo, io stesso, ad esempio, con i nostri cani, nonostante mangino vegan, prendo delle decisioni non vegan quali ad esempio vaccini, protezione da flebotomi, da filaria. Lo faccio per il loro benessere, però è dura. Questo per dire che neanche io ho costruito un mondo
giusto.
Che la musica sia importante non c'è dubbio, però come in tante persone abbiamo adattato il nostro lavoro ad essere vegan compatibile lo si può fare anche con la musica e suonare qualche strumento che non abbia a che fare con dei pezzi di cadavere, credo.
Un musicista che studia al conservatorio può spaziare di strumento in strumento a differenza di un autodidatta, eccezionale, che suona il basso, o no?
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Andrea,
4/04/13 16:32
Sono d'accordo sul fatto che si debba essere vegan "nei limiti del possibile", ma le eccezioni sono appunto i vaccini, le crocchette non vegan per le colonie (non è possibile dare crocchette vegan ai gatti non di casa), non ci includerei uno strumento.
Anche perché per uno è lo strumento, per un altro è il motociclismo (parlo di professionismo, non credo esistano tute a norma non in pelle per poter accedere ai circuiti), per un altro ancora potrebbe essere un certo tipo di scarpe in pelle o un certo piatto non veganizzabile.
Anche se capisco molto di più chi vive per uno strumento che uno che vive per un piatto particolare sono cose
soggettive.
Diverso come si diceva se si tratta di scarti.
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kiwana,
5/04/13 09:27
Andrea ha scritto:
Sono d'accordo sul fatto che si debba essere vegan "nei limiti del possibile", ma le eccezioni sono appunto i vaccini, le crocchette non vegan per le colonie (non è possibile dare crocchette vegan ai gatti non di casa), non ci includerei uno strumento.
Ma se non ci sono alternative vegan per uno strumento come fa a continuare a suonare? Io mi chiedevo solo quello. E' triste e disgustoso che certe parti di uno strumento siano fatte di animali -Io ad esempio volevo imparare a suonare il sitar, non chiedetemi perchè :) ma mi era venuto questo schizzo, ero già vegan e informandomi ho scoperto che c'erano animali ovunque nella sua costruzione e allora ho lasciato perdere- ma lui studia musica da anni, da prima di diventare vegan, è la sua vita immagino, la sua professione; è un problema certo, perchè non ci sono alternative sintetiche per ora, ma come dicevo non può smettere di suonare per questo secondo me, non si tratta di un piatto a cui non vuole rinunciare o di un paio di scarpe che gli piacciono troppo da non poterne fare a meno, è una cosa più profonda la musica. Si è anche posto il problema giustamente e doverosamente, ma se non c'è una soluzione io includerei questa storia nell'elenco insieme ai vaccini e alle crocchette per gatti :) :)
Secondo me è un po' come i vecchi vestiti o scarpe di pelle: la maggior parte di noi non le butta via, le usa fino allo smaltimento.
Non so, io la vedo così.
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Andrea,
5/04/13 11:14
kiwana ha scritto:
Ma se non ci sono alternative vegan per uno strumento come fa a continuare a suonare?
Suona un altro strumento.
è la sua vita immagino, la sua professione;
Non come per gli animali, per loro e letteralmente la loro vita. In un caso sono morti, nell'altro sono vivi. Se l'unico modo per suonare un dato strumento molto costoso fosse uccidere qualcuno che ne possiede uno e rubarglielo sarebbe giustificabile? Per me no, allora perché lo è causare la morte di animali?
E se venisse ucciso il tuo cane per quegli strumenti lo accetteresti perché per qualcuno la musica è una passione enorme?
Proporrei (si fa per dire) un patto in questi casi: per 2 anni suoni i tuoi strumenti crudeli e poi ti uccidi. Prendi delle vite per la tua passione e poi dai la tua. Se sei disposto a uccidere per una cosa devi anche essere disposto a morire. Ovviamente nessuno accetterebbe.
non può smettere di
suonare per questo secondo me, non si tratta di un piatto a cui non vuole rinunciare o di un paio di scarpe che gli piacciono troppo da non poterne fare a meno, è una cosa più profonda la musica.
Non nego che sia molto più profonda ma allora stiamo dicendo che la vita degli animali vale più di un piatto o un paio di scarpe ma meno di una passione musicale. Quindi uccidere animali per mangiarli non va bene ma ucciderli per la musica sì?
E ci stiamo anche arrogando dil diritto di decidere per quali passioni si può uccidere e quali no. Il motociclismo agonistico? Le tute omologate sono solo in pelle. Per quello possiamo uccidere o no? Chi decide se uno sport vale quanto la musica? Uno chef sopraffino per cui certi piatti non veganizzabili sono ragione di vita? Lui può uccidere? Decidiamo noi cosa è passione e cosa no?
Si è anche posto il problema giustamente
e doverosamente, ma se non c'è una soluzione io includerei questa storia nell'elenco insieme ai vaccini e alle crocchette per gatti :) :)
Beh no, in questo caso non è questione di vita o di morte.
Secondo me è un po' come i vecchi vestiti o scarpe di pelle: la maggior parte di noi non le butta via, le usa fino allo smaltimento.
Ma qui non si parla di usare cose che già si hanno, ma di comprarne sempre di nuove.
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Carlovegan,
5/04/13 11:43
Quoto ogni cosa detta da Andrea!
Le corde di budello, mi sono informato, non sono un prodotto di scarto. Il liutaio non ravana nel bidone dell'umido della macelleria e tira su dei budelli a caso.
C'è un commercio, fra l'altro reddittizio, ed inoltre sono selezionate. In un forum di musicisti leggo "Sono 4 corde di budello nudo di montone (eccetto il sol che è rivestito in argento)".
Ho scoperto che vengono usate anche nelle racchette da tennis, non in tutte, pazzesco questi poveri animali non hanno tregua :-(
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fiordaliso09,
5/04/13 12:36
Carlovegan ha scritto:
Quoto ogni cosa detta da Andrea!
Le corde di budello, mi sono informato, non sono un prodotto di scarto. Il liutaio non ravana nel bidone dell'umido della macelleria e tira su dei budelli a caso.
C'è un commercio, fra l'altro reddittizio, ed inoltre sono selezionate. In un forum di musicisti leggo "Sono 4 corde di budello nudo di montone (eccetto il sol che è rivestito in argento)".
Ho scoperto che vengono usate anche nelle racchette da tennis, non in tutte, pazzesco questi poveri animali non hanno tregua :-(
Aiuto, che brutta notizia Carlo!! Speravo che fossero prodotti di scarto, ora si selezionano pure i budelli!!! Starò attenta anche alle racchette di mio figlio, per ora sono tutte di nylon, ma mi hai messo la pulce nell'orecchio, mano a mano che cresce e cambia racchetta ci farò attenzione.