svolgo un lavoro anti-vegano; pagina 2
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ravenwolf,
1/02/13 12:37
Ciao Nicole! Purtroppo è una di quelle situazioni di cacca; ti capisco benissimo perché io sto messa male, mi trovo a fare lavori saltuari e le paghe arrivano tutte in ritardo.
Dunque, il mio è un consiglio un pò da opportunista: cerca di tener duro e nello stesso tempo, cercare, cercare, cercare. Ma questa casa editrice fa solo i libri di ricette? E' una cosa che dovrete fare per un periodo oppure è continuativa? E' il classico dilemma: io sono vegan e credo nella mia scelta, ho un lavoro che mi piace, per cui magari ho studiato e mi sono fatto il mazzo, però vivendo in un mondo non vegan mi trovo a fare delle cose non-vegan.
Devi stabilire che cosa è importante per te. Se senti che la pressione è troppa, lascia. Se no, se vuoi fare questo lavoro, continua a cercare. Perché già così hai una atteggiamento mentale diverso: faccio una cosa che va contro i miei principi, però non pr molto, perché sono proiettata in avanti.
E, adesso sarò controcorrente...io non credo che ritoccare una foto spinga la gente a consumare pìdi più quel prodotto. Se uno è onnivoro, lo consumerebbe lo stesso. Però capisco il disgusto di cercare di abbellire la foto di un cadavere di un animale che ha patito le pene dell'inferno per poi finire come ingrediente sopra un piatto di portata.
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AleVimukti,
1/02/13 13:36
Ciao Nicole, ho notato che moltissime aziende cercano operatrici per il Call Center, anche con fisso mensile (part/full-time).
Per iniziare andrebbe bene, potresti provarci.
Certo, lavorare al centralino non è questa grande opportunità di carriera , ma credo che sarebbe un'esperienza formativa per migliorare le doti comunicative e il rapporto con la clientela.
Ce la puoi fare!
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Andrea,
1/02/13 14:37
ravenwolf ha scritto:
E, adesso sarò controcorrente...io non credo che ritoccare una foto spinga la gente a consumare pìdi più quel prodotto. Se uno è onnivoro, lo consumerebbe lo stesso.
Con questo ragionamento però dovremmo sdoganare tutte le attività dannose, dallo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione minorile.
C'è poco da fare: uno compra una rivista di ricette, se trova una ricetta che piace la fa. Si sta promuovendo il consumo, che è proprio la cosa che più influenza il numero di animali uccisi.
Non vedo differenza tra pubblicizzare piatti a bse di carne, fare il macellaio o lavorare in un macello. Anzi, paradossalmente chi pubblicizza la carne spinge per aumentarne i consumi mentre l'operaio del macello asseconda la richiesta.
E' così in tutti i settori: non è l'operaio che fabbrica i cellulari a decidere quanti ne verranno venduti, ma chi li pubblicizza, li diffonde, le riviste che ne parlano spostando i consumi in quella direzione
Piuttosto quello che può frenare dal cambio è il ragionamento "la rivista si farà lo stesso, e quei 600 euro al mese andranno a qualcun altro, quindi io sarò senza lavoro e per gli animali non sarà cambiato niente".Io non condivido questo ragionamento, però ne riconosco la logica.
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ravenwolf,
1/02/13 14:57
Ma se la metti su questo piano può essere la stessa cosa per i piatti di verdure...Renderli belli potrebbe spingere di più al consumo, però è chiaro che non riuscirebbe a "sabotare" i piatti di carne a favore di quelli vegetali. E in un libro di ricette onnivoro, circa 80/90 % di ricette sono non vegetali.
Io non ho una soluzione in tasca; però dico solo che non è una decisione da prendersi a cuor leggero di questi tempi perché è brutto dirselo, ma senza lavoro e senza soldi non si vive.
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Andrea,
1/02/13 17:18
ravenwolf ha scritto:
Ma se la metti su questo piano può essere la stessa cosa per i piatti di verdure...Renderli belli potrebbe spingere di più al consumo
Beh sì certo.. renderli belli, ma anche solo pubblicizzarli, o lavorare per un mezzo d'informazione che promuove l'uso di verdure ne spinge il consumo. Scrivere articoli sui benefici della frutta e verdure ne spinge il consumo.
Io non ho una soluzione in tasca; però dico solo che non è una decisione da prendersi a cuor leggero di questi tempi perché è brutto dirselo, ma
Sì, non sminuivo la decisione nè ho detto a Denise "devi fare così e basta", contestavo solo il fatto che pubblicizzando carne non si faccia del male. Se ne fa eccome.
senza lavoro e senza soldi non si vive.
Per noi però quel "non si vive" è metaforico, nessuno di noi se perde il lavoro, ad esempio per il fallimento della ditta per cui lavora, è realmente in pericolo di vita. Per gli animali invece è letterale. Loro sono gli unici che in base alle nostre azioni e scelte vivono o muoiono.
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Nicole_veg,
1/02/13 20:31
Il fatto è che avete entrambi ragione Andrea e Ravenwolf.
Chi è onnivoro la mangia ugualmente al di là della pubblicità accattivante, ma è vero anche il contrario e posso aggiungere una esperienza che mi ha fatto rattristire.
Su Facebook avevo postato un articolo sul kebab con tanto di foto di un animale sgozzato: l'articolo ovviamente era rivolto a sensibilizzare le persone. Dopo qualche tempo mi ritrovo a casa di un mio conoscente e mi dice che quella sera che avevo postato quell'articolo, gli è venuta voglia di kebab ed è andato subito a comperarlo per sé e la sua famiglia: "vero che era buono?" gli ha chiesto alla sua piccola di nove anni che gioiosamente gli ha risposto di sì...
Manca proprio la sensibilità, il cuore, la coscienza, il rispetto alla vita. Manca di tutto in certa gente. E come lui ce ne sono a milioni.
Quello che voglio dire è che Ravenwolf dice bene che la mangerebbero comunque.
Del resto anche tu Andrea hai perfettamente ragione che un lavoro ,definiamolo anti-veg, è da mettere in discussione perché per gli animali è letale.
Nel mio caso perdere il lavoro sarebbe letale nel senso che ho bisogno anche di una certa assistenza perché non sono completamente autosufficiente e quindi non me la saprei cavare. Ma al di là di me, il discorso che fai Andrea, fila perfettamente. Dovremmo noi rifiutarci di fare una cosa del genere.
Normalmente sì ma in casi isolati, e spero unici come il mio, le cose si complicano.
Però ho quasi una buona notizia, per me. Sono venuta a sapere oggi che perlomeno il progetto non prevede immagini e non sarà una rivista ma un libro all'anno. Quindi niente animali assassinati da abbellire.
Sì, il problema rimane perché le ricette saranno quelle solite e di certo non sto facendo i salti di gioia, sia chiaro.
Poi penso... ma una disabile come me che ha difficoltà a trovare lavoro, non è che potrei rischiare di andare in peggio per poi aver ancora più difficoltà a trovare? Se ora avrò un solo libro all'anno potrei trovarmi in un posto dove ne fanno molti di più.
Con questo voglio dire che non demorderò nella ricerca, ma di certo devo valutare anche questo rischio.
Per AleVimukti. Grazie per il consiglio, sarebbe un'ottima idea ma purtroppo sempre per i problemi fisici, ho difficoltà a parlare tanto. Comunque grazie!
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kiwana,
2/02/13 09:26
Ti auguro tantissima fortuna... Facci sapere!
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ravenwolf,
2/02/13 12:56
Son contenta che almeno non devi più stampare le immagini; buona fortuna ;-)
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Nicole_veg,
2/02/13 13:22
Grazie Kiwana e Ravenwolf, vi farò senz'altro sapere, è un lavoro che avverrà verso fine anno, chissà che magari nel frattempo trovi da qualche altra parte.
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Marina,
2/02/13 17:07
Non capisco comunque come la tua invalidità non sia riconosciuta, se addirittura non riesci a uscire di casa. In una situazione di oggettiva difficoltà come questa, non capisco come questo possa non essere riconosciuto dallo Stato e quindi tu non possa avere delle agevolazioni.
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kiwana,
3/02/13 12:33
Marina ha scritto:
Non capisco comunque come la tua invalidità non sia riconosciuta, se addirittura non riesci a uscire di casa. In una situazione di oggettiva difficoltà come questa, non capisco come questo possa non essere riconosciuto dallo Stato e quindi tu non possa avere delle agevolazioni.
È vero, ti sei rivolta ai sindacati/Asl? Le invalidità in qualsiasi lavoro sono super-mega tutelate in Italia. Mi raccomando...
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pamela,
3/02/13 17:09
Per quello che so io, un invalido ha diritto ad una pensione di invalidità, se la sua invalidità supera una certa percentuale e mi sembra di capire che questo sia il tuo caso, a meno che non lavori, ma in questo caso ha diritto ad agevolazioni sul lavoro, a seconda delle sue limitazioni fisiche.
Se poi la percentuale di invalidità è molto alta, può avere il cosiddetto accompagno, cioè un ulteriore assegno.
Le ditte grandi devono assumere una certa percentuale di invalidi (su questo non so se ci siano nuove norme, ma mi sembra che non ce ne siano).
Per le pratiche di invalidità ci si rivolge all'assistente sociale della Asl, che indicherà tutti i documenti necessari, ad esempio un certificato del proprio medico curante che attesti tutte le patologie di cui si soffre).
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Nicole_veg,
3/02/13 20:37
Purtroppo le patologie rare non sono riconosciute dallo Stato. Ce l'ho da 30 anni e di battaglie ne sono state fatte da parte della'associazione di questa patologia.
Quest'anno era previsto di inserire 109 patologie da riconoscere, ma la mia non ne fa ancora parte. Siamo 50.000 casi in Italia e non si parla più di patologia rara ma di malattia vera e propria però si cerca di non farla passare, non c'è interesse. Soprattutto perché non c'è cura e saremmo completamente a carico.
C'è gente che si suicida dalla disperazione, io ancora sono fortunata perché comunque riesco a camminare e una certa autosufficienza, anche se non completa, riesco ad avercela.
Mi devo arrangiare ma grazie all'aiuto degli altri, se fosse per me non riuscirei neppure ad andare a fare la spesa per il mangiare, non sempre almeno perché camminando riesco comunque a farcela in qualche modo.
Capisco tutti quelli che si tolgono la vita per questa patologia, perché oltre il disagio fisico, hai il peso che sei lasciato a te stesso ed economicamente solitamente non ti rimane nulla perché hai una infinità di limiti e non riesci ad avere un lavoro normale.
Quindi nulla, purtroppo non ho diritto economico da parte dello Stato.
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kiwana,
4/02/13 11:45
Allucinante.
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Carlovegan,
4/02/13 12:39
Andrea ha scritto:
Anche alla luce di queste informazioni in più, personalmente credo che lascerei subito il lavoro. Il "credo" lo metto perché è una situazione che non mi è mai capitata (non il lasciare o rifiutare un lavoro, ma le difficoltà aggiuntive nel trovarne un altro).
Sì è vero, fare un lavoro che pesa mentre se ne cerca un altro rende tutto più facile. Questo però è solo un lato del problema, cioè il peso per te. Poi c'è l'altro lato, cioè il danno agli animali, e quello non è affatto mitigato dal cercare altro.
Non so, l'idea di migliorare la foto di un pezzo di animale morto per farla apparire più appetitosa e far dire al lettore: "Oh, bene, stasera cucino un arrosto" (= stasera uccido un animale innocente) mi sarebbe veramente impossibile da accettare.
Quoto al 100%
Ascolta Nicole, se ti va possiamo fare una prova?
Io ho qua dei bonus AdWords da 75 Euro, e fare con pubblicità AdWords (la faccio solo per clienti che hanno aziende vegan compatibili) sono bravino. Inoltre si tratterebbe da parte tua di crearti un account Google AdWords, pagare inizlamente 25 Euro comprensivi di traffico, cosa che fino all'anno scorso era gratuita, e caricare il codice bonus. Io ti creerò la campagna pubblicitaria, poi creiamo assieme un piccolo sitino con landing page e proviamo?
Non ti chiedo nulla, lo faccio volentieri!
Non voglio illuderti, prò perchè non fare questa prova?