Riscaldamento con stufa a legna
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Margot,
8/04/16 20:14
Salve,
volevo sapere come viene considerato da un punto di vista etico il riscaldamento dell'abitazione per mezzo della stufa a legna. È un aspetto che mi chiedo da molto tempo e siccome sono vegana vengo indicata come ipocrita per l'uso nella mia abitazione di questo genere di riscaldamento in quanto, a detta degli esperti (?) è considerato più inquinante - sebbene le stufe siano le più moderne - e quindi da un punto di vista ambientale è un tipo di riscaldamento maggiormente dannoso rispetto agli altri. So che questo è discutibile, ma la cosa che a me fa riflettere è anche l'impatto che il taglio degli alberi può avere sull'equilibrio che si crea in un bosco del tipo tane per i piccoli animali, rifugi, territorio... Fin da piccola ho lavorato la legna nei boschi e la domanda me la sono sempre posta e non mi fa vivere bene l'utilizzo della stufa...
Avere un'opinione mi farebbe piacere... grazie.
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Andrea,
8/04/16 23:02
Margot ha scritto:
siccome sono vegana vengo indicata come ipocrita per l'uso nella mia abitazione di questo genere di riscaldamento
Come prima cosa in questi casi conviene far notare all'interlocutore che non c'è alcuna ipocrisia. Quasi tutti sono contrari a sgozzare un cane, e nessuno va a dire loro che se usano la legna o guidano un'auto sono ipocriti. Questo perché l'uccisione di un essere senziente non è minimamente paragonabile a una "semplice" questione di impatto ambientale. Lo stesso vale per la vita di mucche, maiali ecc.
Detto questo, va benissimo cercare di limitare il proprio impatto, non so comunque se la stufa a legna sia tanto più inquinante di quella a gas considerandone anche estrazione e trasporto.
Se avessi una stufa a legna probabilmente cercherei di usarla il meno possibile, usando di norma il riscaldamento a gas e la stufa a legna ogni tanto, diciamo più uno "sfizio" che una routine.
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Margot,
9/04/16 11:53
Grazie Andrea per la disponibilità e gentilissima risposta. Ahimè l'unico riscaldamento nella mia abitazione è unicamente con la stufa: la casa è piuttosto vecchia e non prevede altri impianti, né possibilità di ristrutturazione. Mi sa che dovrò scontrarmi con la mia coscienza ancora per molto tempo. Grazie ancora, ciao :)
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Emili@,
9/04/16 12:35
Ciao Margot, anch'io mi chiedo da tempo questa cosa...
(premetto che secondo me ha poco o nulla a che fare con la scelta vegan, le accuse di incoerenza da parte di chi vuole trovare contraddizioni a tutti i costi è meglio lasciarle perdere...)
Ci sono tante persone, tra quelle che cercano di ridurre il proprio impatto e di vivere in parziale autosufficienza, che utilizzano la legna per riscaldarsi e cucinare. Anch'io conosco persone che, credo per motivi di convenienza economica più che ecologici, non utilzzano più il gasolio ma alimentano la caldaia con la legna prodotta nei propri terreni.
La legna (se i dispone di terreno adeguato) una risorsa rinnovabile e che si può autoprodurre, i carburanti fossili non sono rinnovabili e pongono problemi ecologici ed economici. D'altra parte si sente dire spesso che la combistione della legna è inquinante...
E' una questione interessante... probabilmente l'ideale dal punto di vista ecologico sarebbe utilizzare pannelli solari...ma per la legna non saprei...
Anche a me piacerebbe sentire il parere di chi ha approfondito la questione.
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SoniaVeg,
9/04/16 14:55
Ciao a tutti,
Qualche mese fa sono stata ad un incontro presso la Biblioteca Centrale di Pesaro, dove un ambientalista divulgatore e un ingegnere esperto di case eco hanno svelato molte cose.
Quando si dice che il metano o l'elettricità sono riscaldamenti sostenibili non si pensa mai a quanto si è inquinato per ottenerli.
Invece è venuto fuori, dati scientifici alla mano, che il riscaldamento a legna si può considerare sostenibile.
Non è sostenibile il modo in cui lo utilizziamo.
1) Il bosco va gestito opportunamente (far crescere anche alberi alti che non verranno tagliati, non tagliare tutta una zona e desertificarla ma tagliare qua e là, scegliere il giusto tipo di alberi, piantare e usare boschi vicino alle nostre zone evitando le importazioni dall'estero come succede ora). Quindi nel lungo periodo vanno creati gruppi, va convinta un po' di gente a collaborare per cambiare le cose.
2) Le stufe vanno posizionate nel posto giusto (ad es. una stufa può riscaldare 4 stanze: due al piano terra e due al piano superiore se si incastra dentro il muro!),devono essere spesse, in materiale che assorba il calore e lo rilasci lentamente durante la giornata, utilizzando il giro dei fumi. In questo modo ad es. si può accendere il fuoco il mattino qualche ora e poi lasciar spegnere. La stufa rilascerà il calore per tutta la giornata.
2) La casa deve essere coibentata ma non isolata completamente come se fosse ermetica.
3) La legna usata deve essere ben secca; va seccata in appositi luoghi all'aria aperta ma al coperto per almeno due anni, altrimenti (come succede ora) brucia sì lentamente, ma non raggiunge il giusto grado di temperatura per scaldare a sufficienza, inoltre immette nell'ambiente fumi tossici. La legna invece deve bruciare velocemente, raggiungendo in fretta altissime temperature che scalderanno il materiale refrattario delle stufe e non ci saranno problemi di fumi tossici.
Con queste accortezze si usa solo un terzo della legna che usa una normale abitazione oggi. E i boschi non muoiono mai (compresa la splendida fauna che li abita).
Per me è stato un incontro illuminante.
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danvegan,
9/04/16 16:40
Che io sappia, bruciare la legna è più inquinante solo per quanto riguarda l' emissione delle polvere sottili; le quali possono essere drasticamente abbattute, con l' installazione di filtri a manica e/o l' installazione di abbattitori di polveri sottili. Per l' emissione di altre sostanze invece, i valori sono uguali o inferiori ai combustibili fossili.
Strano però che per l' ambiente si preoccupino tanto di cosa bruci tu, e poco invece di cosa mangiano loro...
Inoltre hai l' autosufficienza termica, almeno per scaldarti non dipendi da nessuno. Non è poco.
Il massimo sarebbe se potessi provvedere tu stessa a procurarti la legna, non so se adesso hai un terreno, se vai a raccoglierla nei boschi o se la compri
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Margot,
9/04/16 17:53
Vi ringrazio tutti per le vostre risposte, e quasi mi sento più sollevata :) . In effetti sì, diciamo che i tagli della legna avvengono esattamente in quello che è il rispetto del bosco e l'utilizzo della legna nei tempi di essiccazione corretti. Per me appunto il problema è l'impatto sull'equilibrio, perché per quanto pochi siano gli alberi che si tagliano, là c'è territorio, c'è nascondiglio, ci sono tane e chissà quant'altro.
È anche vero che per quanto poco, in questo mondo, un impatto ce lo abbiamo sempre: per esempio basta pensare a quando prendiamo l'auto e facciamo strage di insetti. Voglio dire, ci saranno sempre delle azioni che non potremmo evitare perché non abbiamo i mezzi per poterlo fare. Certamente non disponiamo ancora dei mezzi tecnologici per poterci permettere di essere più rispettosi, e in quel verso dobbiamo sperare di arrivare, magari il prima possibile. Vi ringrazio ancora per il vostro tempo e le gentilissime risposte.
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ghichtin,
12/04/16 20:56
Premetto che l'idea di tagliare un albero per bruciarlo mi disturba un po'.
Detto questo, se i tagli sono fatti con criterio il bosco non muore, anzi. In quarant'anni di frequentazione dell'Appennino Emiliano non ho visto calo di superficie boschiva; tutt'altro. Certo la fauna la si disturba, però posso assicurare che (almeno per quanto riguarda la zona che frequento io) non si è ridotta la popolazione. Piuttosto servirebbe eliminare i cacciatori, ma questo è un altro discorso.
L'emissione di CO2 della legna è neutra, nel senso che viene restituita all'atmosfera quella "sequestrata" dall'albero durante la crescita. Per quanto riguarda le emissioni inquinanti potrebbe essere una soluzione l'adozione di questi "cosi" :
https://en.wikipedia.org/wiki/Rocket_mass_heaterche tra l'altro pare diminuiscano drasticamente i consumi.
Per ora credo che in Italia non siano legali, però.
My two cents.