Rabbia

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1 Sibyl, 4/03/05 23:22

Ciao a tutti.

Quello di cui vi parlo è un problema riguardante una cosa che forse avete passato un po' tutti. Soprattutto chi è vegano da qualche anno, soprattutto chi è attivista da molti anni. Magari non vi è mai successo, però probabilmente potete capire.

Spesso si sente dire che la scelta vegan è qualcosa che ti toglie un peso, che ti rende più felice perchè sai di non contribuire alla morte e alla sofferenza di moltissimi animali.

Io non mi ritrovo affatto in questa condizione.
Da quando sono vegan posso dire di essere molto più nervosa, triste, sicuramente molto meno spensierata e spesso arrabbiata.

Più approfondisco la conoscenza delle condizioni in cui gli animali vivono, più mi è chiaro nella testa dell'ingiustizia che li tiene in balia di mani viscide e crudeli, più mi sento impotente e nello stato d'animo che vi ho descritto.

Negli ultimi mesi sto leggendo varii testi che trattano da diversi punti di vista della condizione animale... ma ultimamente ho difficoltà a portare a termine un libro, perchè mi deprime così tanto che non riesco a mettere da parte per un attimo la componente emotiva e concentrarmi sugli aspetti più importanti, che servono per aumentare le conoscenze e poter fare qualcosa di concreto.

Sento molta rabbia dentro e anche uscire a mangiare qualcosa con dei conoscenti che si sbafano prosciutto e carne, mi butta davvero giù. Avere a che fare con persone che se ne strafregano mi fa molto male, eppure nella vita di tutti i giorni è normale avere a che fare con la gente. E non ha senso sottrarsi a queste situazioni sociali.

Sono arrabbiata, ma forse sarebbe giusto trasformare questa rabbia in uno stimolo a rendermi utile, e invece mi rendo conto che mi blocca. Io non mi arrabbio in modo ecltatante e nel comportamento esteriore, mi sento molto arrabbiata interiormente.

Forse vi ho tediato un po', però mi piacerebbe sapere se qualcuno si è mai trovato in questo stato d'animo e se ha dei consigli... oppure sapere come fate ad affrontare la vita quotidiana senza incazzarvi troppo ( oppure vi incazzate però sapete come gestire la rabbia e a canalizzarla in qualcosa che possa essere utile, anche per voi stessi, magari facendovi stare più sereni).

Ciao

2 Marina, 5/03/05 00:27

Ciao Sybil,

in realta' non e' il fatto di essere vegan che ti provoca questa rabbia, ma lo sfruttamento degli animali, la scelta vegan e' una conseguenza di questo sentimento di empatia che provi, non e' quella che ti fa provare la rabbia.

Puo' sembrare banale dirlo, ma viverlo non lo e', e se riesci a farlo sara' una grande vittoria: la rabbia va incanalata nella lotta contro chi fa del male agli animali. Lotta che puo' assumere tantissimi modi diversi. Devi trovare il modo di farlo. Non significa che devi "catechizzare" quelli con cui esci a cena e si sbafano l'arrosto, sarebbe solo frustrante e inutile. Significa invece che devi trovare dei canali entro cui fare attivismo per sfruttare la tua rabbia in positivo, perche' ti dia la dedizione necessaria per star li' a fare cose che spesso sono difficili o noiose e prendono un mucchio di tempo, anziche' dire "Ma si', stasera vado a mangiarmi una
pizza".

Questa e' una strada.

Non e' che poi stai meglio o senti meno il dolore degli animali uccisi: pero' fai qualcosa di utile.

E per avere anche qualche momento di pace, credo che l'unico modo sia poter avere attorno a te delle persone, anche da vedere solo ogni tanto, con cui poter stare... tranquilla, che siano, sotto questo aspetto, come te, e non si mangino gli animali.

Pero', al di la' di tutto, credo serva del tempo e che ciascuno debba trovare il suo modo di trasformare questa rabbia in qualcosa di utile, e far sparire la frustrazione e farla diventare energia. O meglio, rabbia, ancora, si', ma costruttiva!
Non ho una ricetta.

Buon lavoro! :-)

Marina

3 Sara, 5/03/05 02:02

Ma io credo che sia una conseguenza...incazzata lo ero anche prima, ero più concentrata sull'attivismo pro-umani, e la rabbia era già grande.
Quando poi sono diventata vegan la rabbia è aumentata perchè mi sono resa conto che la realtà è anche peggiore di quello che pensavo, il destino ha voluto che aprissi gli occhi in un momento nero e questo mi ha dato la forza di darmi da fare, di cercare di combattere almeno un pò quel senso di impotenza devastante che tutti noi conosciamo bene.
Impegnarsi per cambiare lo stato delle cose, anche quelle apparentemente insignificanti, può aiutarti.

La rabbia c'è sempre...ma poi si impara a conviverci e a gestirla(non sempre, ovviamente), quindi il consiglio è lo stesso che ti dai da sola :-)
Dedicati a qualcosa, qualsiasi cosa...che si tratti di volontariato o attivismo...è l'unico modo per superare questo momento(che probabilmente passiamo tutti).

Ciao :-)

4 Asja, 6/03/05 01:27

Ciao,
anch'io all'inizio mi sentivo così come ti senti tu: arrabbiata col mondo intero... Nn che adesso nn lo sia... ma credo meno di prima.
Litigavo con tutti, amici, genitori, passanti... Nessuno era escluso dalla mia ira funesta :)
Più litigavo e più restavo da sola... Più restavo sola e più mi deprimevo... più mi deprimevo e più mi arrabbiavo... il cagnolino che si morde la coda.
Insomma... alla fine sono stata davvero male! Ho toccato il fondo... Depressione, attacchi di panico, ansia... un casotto!
Adesso sto meglio, forse xché ho capito come dovevo "incanalare" la rabbia...
Riflettici, nn vale la pena star male come ho fatto io, puoi risolvere in altre maniere.

5 Angelica, 6/03/05 08:33

Ciao a te...
Mi sono ritrovata in tutte le risposte che hai avuto e proprio qualche giorno fa ne parlavo con una mia amica vegana: anche lei prova un sacco di rabbia e talvolta senso di impotenza.
Quando magari si organizzano incontri sull'alimentazione senza carne e gli unici a partecipare sono i vegan/vegetariani,quando fai dei tavoli informativi e vieni deriso dai passanti,quando al ristorante rifiuti qualsiasi pasto "animale" e vieni guardato come un povero pazzo.. Insomma,motivi per arrabbiarsi ce ne sono. Però pensa che se già siamo trattati come persone "strane" e fissate, l'atteggiamento rabbioso e solitario non ci aiuta. Se riesci dovresti adottare un'incredibile faccia da schiaffi ed un'aria di serena superiorità : spesso chi sta dall'altra parte si sente piccolo piccolo..

Ovviamente dipende dai casi: se c'è bisogno di alzare i toni ben venga... quando ce vo' ce vo'!! :-)

Ma pensa che grazie a te e a quelli come te si stanno facendo molti piccoli passi in avanti, quindi sei una persona SPLENDIDA che puo' vantarsene!

Per il resto concordo appieno con gli interventi che mi precedono.

E per finire, ora c'è anche questo sito (grazie Marina!) dove sicuramente potrai conoscere persone meravigliose.

Un abbraccio dalla mia famiglia "animalesca" .

Angelica

6 pier, 6/03/05 15:14

ciao sybil ,
non ho grandi consigli da darti, provo ancora spessissimo anch'io quella rabbia, però credo che l'attaggiamente migliore sia quello di essere per gli altri modello che vegan si può,vedndoti capiranno che esiste un'altra
strada, e magari la seguiranno.. un giorno, anche lontano.

7 buzz, 7/03/05 13:40

dato che è da molto poco che sono "nel giro", sento quel senso di incazzatura molto, troppo forse. Sensazione che nasce da tante cose.. ovviamente in primis c'è lo sfruttamento e la violenza gratuita verso gli animali, ok, ma devo ammettere che mi fa arrabbiare moltissimo il menefreghismo, l'ottusità, l'indifferenza della gente. In casa mia sostengono che mi hanno fatto il lavaggio del cervello, se provo a spiegare da cosa dipende ciò che loro chiamano "lavaggio" mi sento solo dire che non è vero, o che è meglio non sentirle certe cose (occhio non vede..). E pensare che conoscono il mio carattere, sanno come sono fatto..
E mi riempio di una sensazione di impotenza: contro l'ignoranza, in tutti i suoi aspetti, è una battaglia persa. E questa impotenza si sfoga in me come rabbia. Ripeto, è da poco che sono vegetariano (9 mesi), non sono ancora vegano anche se ultimamente sto mangiando poco / niente latticini mentre è un sacco di tempo che non acquista capi did origine animali; mi ripeto sempre "un giorno passerà l'arrabbiatura perchè mi sarò abituato, ora è solo l'inizio". Ma credo che sia solo una scusa per non lasciarmi abbattere..

8 Marina, 7/03/05 13:46

Buzz, non posso assicurarti che ti passera', perche'
ognuno di noi e' diverso, ma e' molto probabile che
passi.
Usa il sarcasmo, per rispondere ai rompiballe, ridigli in faccia e va' avanti per la tua strada.

E poi, comunque, non dobbiamo stare troppo concentrati su noi stessi e su quello che ci fa rabbia e sul nervoso che ci fa venire chi non capisce: ignoriamo chi non capisce e non vuole capire, lasciamoli perdere, usiamo le energie invece per colpire chi e' sensibile e indurlo al cambiamento e, quando possibile e fattibile, per creare problemi a chi ammazza gli animali (tipo proteste e boicottaggi vari).

Ciao,
Marina

9 buzz, 7/03/05 13:52

grazie Marina :)

certo, continuerò a combattere, quello è sicuro. Ma mi chiedo: vinceremo? O meglio, vinceranno gli animali? Se la mia arrabbiatura fosse necessaria per ottenere ciò che cerchiamo, allora ben venga!! Più che altro il tutto nasce dalla paura che gli animali continueranno ad essere violentati e noi, uniche persone che possono fare qualcosa per loro, non riusciremo a garantire loro ciò che in realtà si meriterebbero.

Ciao

10 Marina, 7/03/05 14:09

buzz ha scritto:
grazie Marina :)

certo, continuerò a combattere, quello è sicuro. Ma mi

chiedo: vinceremo? O meglio, vinceranno gli animali?

No. Per me, no.
Per dirla alla Screaming Wolf: non possiamo cambiare il mondo. Ma possiamo salvare animali. E rendere al vita difficile ai loro aguzzini.
E mi sembra veramente il minimo che possiamo fare.

Poi se uno e' ottimista ed e' anche convinto che davvero
il mondo cambiera', tanto meglio, ma il salvare animali e rompere le balle a chi fa loro del male, non cambia :-)

Ogni vita salvata E' una vittoria.

Bye,
Marina

11 buzz, 7/03/05 14:42

Marina ha scritto:
Ogni vita salvata E' una vittoria.

mi paice questo slogan!
bene allora, lo terrò sempre in mente ;)

Saluti!
Davide

12 Pessoa, 7/03/05 19:08

"Rabbia: malattia virale trasmessa dal morso di mammiferi, specialmente cane o lupo, attraverso l'inoculazione di saliva, caratterizzata da sintomi nervosi con senso di angoscia e dolorosi crampi muscolari. Dizionario Zanichelli". Ebbene sì, questa è la tipica malattia dei veg*ani. E' tipica di chi vive in simbiosi con gli
animali, di chi riceve slinguazzate quotidiane dagli amici a quattro zampe, di chi lussureggia amorevolmente a morsi tra veg*ani. E' una malattia dalla quale non si può guarire, anche perchè eventuali antidoti sono farmaci sperimentati su animali, quindi va da sè che...E' una malattia che quando la prendi non ti molla più! Ma la cosa straordinaria è che non limita il tuo corpo, non lo deperisce, anche se all'apparenza potrebbe sembrare il contrario. Causa problemi psico-fisici fintanto che non viene veramente compresa, ovvero finchè non viene trasformata, tradotta, trasmutata L'ostacolo maggiore alla sua comprensione è il contesto in cui si sviluppa e il contesto è un mondo che ti ride dietro proprio quando si accorge degli errori e gli orrori che sta compiendo. E'
qui che bisogna capire e carpire il vero senso della rabbia. La rabbia è solo energia pura. La rabbia è la benzina del motore veg*ano. La rabbia è il motore del pianeta vegan. Non ne puoi fare a meno. Quando mi infervoro parlando con qualcuno -e succede spesso!- dentro di me rido, gonfio il petto, mi rassicuro, mi conforto, e non lo faccio per puro esercizio edonistico, ma perchè la rabbia è la mia energia, è gasolina (citando Rino Gaetano). Anch'io non riesco a finire di leggere certi libri, come altri non li leggo nemmeno e come certi filmati non riesco a vedere. Ma non attribuisco a ciò un'accezione negativa, anzi,
penso che grazie alla rabbia, la mia coscienza sia pronta ad 'accogliere' sempre di più ogni giorno, e che ogni giorno sempre di più sia pronta a trasformare le idee in azioni. E le azioni si sa, servono per salvare le vite, e ogni vita salvata -come dice marina- è una vittoria. Perciò vivi la tua rabbia come se fosse solo tua, la tua energia. ciao
pessoa

13 Lilou, 8/03/05 11:22

L'ASINO .
Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non
si era fatto
male, ma non poteva uscire. Così continuò a ragliare sonoramente
per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino
prese una decisione crudele: concluse che l'asino era
ormai molto vecchio e che
non serviva più a nulla,che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo
bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirarne fuori
l'animale. Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a
seppellirlo vivo . Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare
palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello
che stavano succedendo e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di
tutti, dopo un certo numero di palate di terra,l'asino si tranquillizzò. Il
contadino non sentendolo più ragliare guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello
che vide. Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne
liberava,scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In
questo modo, in poco tempo tutti videro come l'asino
riuscì ad arrivare
all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.
Morale:
Nella vita ti butteranno addosso molta terra, di ogni tipo. Sopratutto quando
ti sentirai solo e senza via di uscita. Il segreto per uscire dal pozzo consiste
semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che ci tirano e nel salirci
sopra per trovare la via di fuga. Penseranno di seppellirti, ma invece tu ne
uscirai vincitore.
Quindi, accetta la terra che ti tirano addosso, poiché essa può
costituire la soluzione e non il problema.

14 michelangelo, 8/03/05 12:58

Più approfondisco la conoscenza delle condizioni in cui gli animali vivono, più mi è chiaro nella testa dell'ingiustizia che li tiene in balia di mani viscide e crudeli, più mi sento impotente

CONDIVIDO PERFETTAMEBTE

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Vico T.V.Lippolis, 22
70011 - Alberobello (Bari)
3471031051 / 0804321465

15 Sabina, 10/03/05 03:26

Ciao sibyl,
credo che un po’ tutti proviamo quello che provi tu…di sicuro io! Mi fa rabbia l’indifferenza della gente, mi fa rabbia tutta qst crudeltà gratuita e senza senso, mi fa rabbia qst sentirci superiori ad altri esseri viventi, mi fa rabbia lo sguardo da “che palle questa!” quando ordino al ristorante o rispondo ad una delle solite domande che per l’ennesima volta mi vengono rivolte, mi fa rabbia questo razzismo che sento nei miei confronti (xkè anche qst è una forma di razzismo, a parer mio!), mi fanno rabbia tante cose..potrei continuare all’infinito!
Ma dopo diverse capocciate, ho capito un po’ di cose:
Ho capito che se mi arrabbio ed aggredisco qst persone l’unica reazione che provoco in loro è quella di alzare i muri, chiudere mente e cuore ed andare in autodifesa…e quindi non trasmetterò mai niente loro…a parte ancora più antipatia verso i vegani.
Ho capito che se voglio arrivare ai loro cuori ed alla loro mente, è solo tramite il rispetto e l’Amore che devo esporre loro le mie motivazioni ed i perché .
Ho capito che la rabbia non è vera e propria “rabbia”, ma un mix tra: il dolore per qst creature, il nervoso per l’ignoranza della gente, e la paura di rimanere sola…allora ho capito che potevo trasformare qst “rabbia” negativa in energia attiva, più utile e meno dannosa.
Ho capito che non potevo pretendere rispetto per le mie scelte, se non rispettavo io per prima le loro… E’ un cammino quello che porta a fare qst scelta di vita, ed un cammino è fatto di tanti piccoli passi uno davanti all’altro: non posso pretendere che le persone cambino dall’oggi al domani…ma posso dare loro i semi per coltivarla.
Così, ogni volta che mi trovo in queste situazioni, chiudo gli occhi un momento…faccio un respiro profondo (conto fino a 10!)…sorrido dolcemente…e poi, guardandoli intensamente negli occhi, rispondo nel modo più gentile ed educato che posso (nonché breve, altrimenti si addormentano!). Voglio arrivare ai loro cuori, non alla loro rabbia. Anche se loro continueranno a sottolineare il loro “amore” per la carne…intanto la loro mente avrà registrato cio’ che io avrò detto (si spera!), ed inconsciamente questa rielaborerà i concetti e…chissà, magari, con il tempo, sarò riuscita a piantare un piccolo seme!
Per quanto riguarda il sentirsi impotenti…bèh, spesso mi sento così anche io…ma poi ripenso alle parole di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che ho fatto è come una goccia nell’oceano. Ma se non l’avessi fatta l’oceano avrebbe una goccia in meno.”…e poi l’oceano è fatto di tante piccole gocce, no? E allora, come dico sempre io: non bisogna mai smettere di essere una contraddizione per il mondo…magari il mondo potrebbe cambiare! ;oP

Un abbraccio forte…

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