Primo "raduno VeganHome" a Torino!; pagina 7
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nirvana11,
20/04/05 13:31
Marina, non mi sembra che nessuno abbia offeso qualcuno in questo thread, ci sono state solo delle discussioni molto accese, ma niente più.
Non si è mai arrivati all'insulto becero, solo qualche sfottò da tifosi.
Speravo che almeno tu potessi essere Juventina, ma non te ne frega niente, peccato.
Volevo dire a tutti quelli con i quali ho "discusso" che
io non ho niente contro di loro e le loro squadre.
Però è strano che dei vegan abbiano gli stessi pregiudizi (che nascono dalla stessa mentalità) sulla Juventus che hanno i carnivori su noi vegan.
Comunque, ciao a tutti, resto qui a difendere la mia posizione di Vegan e di Juventino.
Attilio.
Marina ha scritto:
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Daniele,
20/04/05 13:32
Marina ha scritto:
Infatti stavo proprio per scrivere questa cosa, dimenticavo che il calcio scatena lo stesso genere di "passioni"... non ci avevo pensato perche' del calcio non me ne frega niente e non mi ricordo nemmeno della sua esistenza.
Non ho ancora letto i vostri vari "discorsi", visto che sono un po' lunghetti, ma vi avverto gia' che potrebbero essere cancellati, in ossequio al "divieto di insulto" della policy.
In ogni caso, fermatevi qui e discutete dell'argomento in mailbox o in qualsiasi altro posto vogliate.
Grazie, ciao.
Marina
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Finirà che non si potrà parlare più di niente!^_^
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nirvana11,
20/04/05 13:34
Quell'eredi della prima squadra di calcio Italiana ha una duplice valenza: eredi della FC Torinese e eredi della Juventus FC. LOL
Ciao.
Attilio.
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Sara,
20/04/05 13:49
Il calcio scatena le stesse discussioni della politica...anzi leggendo questa discussione forse ci si infiamma anche di più :-)
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Lucik,
20/04/05 14:26
Siete dei chiacceroni....passiamo ai fatti: organizziamo un incontro tra noi e ce le diamo, calcisticamente parlando. Poi magari, ci beviamo una birra insieme....per chi la vuole :-)
Luciano.
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shivers,
20/04/05 14:43
Per quanto concerne il gusto cromofilo, specifico che il bianco e nero è amabile solo al cinema.
La vita, invece, la preferisco a colori, e il colore viola è uno dei più belli.
s.
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nirvana11,
20/04/05 19:42
Vabbè Luciano, ma io che faccio?
Gioco da solo?
Sembra che io sia l'unico Juventino, tu per chi tifi?
Ma lo sapete che è da tanto tempo che pensavo di fare un Vegan Team?
Potremmo farlo ed andare in giro a fare partite il cui incasso andrebbe agli animali, ai canili, alle organizzazioni che proteggono i nostri amici.
Che ne pensate?
Secondo voi è fattibile?
Ciao.
Attilio.
Lucik ha scritto:
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Lucik,
20/04/05 20:23
Io non seguo molto il calcio, comunque mi piace essere sportivo e rispettare tutti (ovvio che non rispetto le furbizie e quello che esula dallo sport). E devo dire, pensando esclusivamente al gioco, che quando una squadra ha motivo di essere soddisfatta glielo riconosco volentieri. Se devo dire una squadra, direi la Juventus, perchè è quella che ho "scelto" tanti anni fa. Così siamo nella stessa squadra. Ma comunque possiamo farla a "simpatia", magari quelli che hanno discusso si inseriscono come avversari....così si ha modo anche di sfogarsi in modo "sportivo" (beh, questa si può intendere in diversi modi....intendiamo quello buono, anche se un'pò di sano scontro fisico, fa anche bene). Io però o gioco in difesa o in porta...mi sa che sono ruoli che mi competeno meglio. Per il Vegan Team, non saprei. Ma per incassare un'pò di fondi come si deve si potrebbe aprire un bel locale vegano ben studiato....
Luciano.
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dike,
20/04/05 20:37
Aspettate, vi prego, prima di chiudere il discorso fatemi postare solo più questo; è un pò lunghetto lo so, scusate ma lucik e soprattutto nirvana, leggi attentamente così forse ti toglierai le fette salame (oops) dagli occhi ed eviterai di sproloquiare su argomenti che assolutamente non conosci!
dopodichè amici come prima, ci mancherebbe, continuiamo pure a parlare dei nostri amici animali...magari evitiamo di parlare delle zebre però... non so perchè ma mi viene l'orticaria! ; - )
La congiura del silenzio.
Torino, dal punto di vista calcistico, ma non solo, è divisa in due entità, ciascuna delle quali con motivazioni sportive, storia, caratteristiche, immagine e quant’altro ben distinte ed estremamente diverse l’una dall’altra. Del Toro sappiamo tutto: una squadra con un passato glorioso, tragico, ormai diventato mito e con un presente che peggiore non poteva essere. L’altra entità è la diretta emanazione di un potentato economico e politico, non solo cittadino. Torino non è Milano, dove due squadre con pari dignità pagano il dovuto per utilizzare San Siro. Non è nemmeno Roma, dove due squadre, sempre di pari dignità, possono comunque contare su un appoggio mediatico e politico che ne mette sì in luce ogni difficoltà, ma si attiva anche per risolverle. A Torino nulla di tutto questo. Un sobrio ed aristocratico silenzio. Ma non tutti lo accettano, qualche voce plebea ogni tanto si leva, ed elenca i volgari fatti…
Partiamo da qualche anno fa.
La gi*ve voleva uno stadio di proprietà, e voleva il Delle Alpi. Lo voleva con il minimo sacrificio economico, con una spesa ridicola se paragonata al valore stimato suo e dell’area circostante, sfruttabile commercialmente. Per arrivare a questo, vista la presenza di due realtà che potenzialmente potevano essere interessate all’affare, dovevano verificarsi un insieme di circostanze particolari:
1- Il Delle Alpi, raro esempio d'edificazione recente non realizzata dal gruppo Fiat, doveva essere percepito dall’opinione pubblica come inadatto, un inutile spreco di denaro pubblico, una cattedrale nel deserto. Questo per prepararne l’abbattimento od il rifacimento senza la minima resistenza. Che siano state divulgate, attraverso la stampa cittadina, notizie false sui costi di realizzazione o sull’infelice collocazione geografica dell’impianto, era strumentale.
2- Occorreva esercitare pressioni sulle autorità cittadine affinché eventuali opposizioni venissero scavalcate: finto ricatto con la minaccia di andarsene da Torino, attraverso il quale si è da subito ottenuta la gestione della pubblicità allo stadio, senza per questo doversi sobbarcare i costi di manutenzione dello stesso, lasciati al comune che, incredibilmente, accetta.
100
dike,
20/04/05 20:39
3- Bisognava raffigurare la gi*ve come unico vero interlocutore cittadino, unica entità sportiva rappresentativa di tutta la comunità, e così nei suoi gagliardetti sparisce la zebra, da sempre simbolo bianconero, ed appare il toro rampante, da sempre emblema granata. Vi immaginate la Lazio con la lupa nel simbolo? Non sarebbe sicuramente passato inosservato, a Roma.
4- Il Torino Calcio non doveva intromettersi nella questione Delle Alpi. Avendo diritto, almeno teoricamente, alle stesse opportunità della gi*ve, poteva ostacolarne l’esproprio o renderlo più dispendioso. In parole povere, il Toro non doveva presentarsi ad un’eventuale asta. Per esserne certi occorreva tuttavia controllarlo direttamente, non bastavano le forzature esterne di sempre.
Così, dopo una campagna di stampa violentissima nei confronti degli allora padroni del Torino Calcio, i cosiddetti genovesi, ai quali certamente non ne era andata bene una, il Torino viene acquistato da Francesco Cimminelli, padrone della Ergom e fornitore della Fiat, al quale vengono avvallati i pagamenti delle fatture a 30 giorni, contro i 90/120 degli altri, finanziamenti fino a 500 miliardi di vecchie lire, costruzione di due stabilimenti nel Sud i quali provvedono, tra le altre cose, ad assicurare la produzione quando altrove si sciopera. Commesse oltre il 2010. Sicuramente sarà un caso, un insieme di fattori oggettivi e, tra l'altro,
documentabili. Nessun complotto.
Fatto sta che Francesco Cimminelli, certamente un industriale avveduto, noto però fino ad allora soprattutto per essere stato l'artefice del primo caso di mobbing, applica questa stessa filosofia nella sua gestione del Torino Calcio. Si dichiara da subito tifoso bianconero, al Toro solo per ragioni affaristiche. Ridicolizza ed insulta chi, tra i tifosi del Toro, si rechi ancora a Superga, luogo dove, oltre alla lapide del Grande Torino, ha sede provvisoria il Museo dedicatogli.
Dopo una breve fase in cui il presidente è Giuseppe Aghemo, che gli aveva spianato la strada verso l’acquisto del Torino Calcio annunciando, tra le altre cose, la presenza di 70 miliardi di fidejussioni per la ricostruzione del Filadelfia, viene assegnato all’incarico Attilio Romero, noto alle cronache per essere una delle persone coinvolte nell’incidente in cui trovò la morte Gigi Meroni, e in precedenza dirigente Fiat con mansioni di rilievo.
Decide di destinare l’incarico di general manager a Pieroni, in causa con il portiere del Torino Luca Bucci per via di un battibecco precedente. Questa decisione sarà annullata in seguito alle proteste dei tifosi.
Sposta la storica sede del Torino Calcio in un ex magazzino di via del Carmine, e lascia i prestigiosi uffici precedenti al figlio Simone.
Annuncia la ricostruzione del Filadelfia, abbattuto anni prima da Novelli, che ne aveva promessa la ricostruzione con tanto di conferenze stampa, progetti, date d’inizio lavori e d’inaugurazione.
Viste le difficoltà nel farsi approvare il progetto esecutivo sul Fila, che alcuni dicono cercate (l'archittetto che stilò il progetto), Cimminelli propone la realizzazione presso Borgaro, nell’hinterland torinese, di Borgarello, un’area comprendente nove campi di calcio, forestierie, spogliatoi, sede di prima squadra e settore giovanile ed ottiene dal comune di Borgaro le delibere necessarie.
Il Comune di Torino, che ha già stabilito fin dal 1999 con un accordo tra Giraudo e l’allora sindaco Castellani, la cessione del Delle Alpi e dell’area circostante alla società bianconera, deve almeno salvare le apparenze dando una parvenza di equità. Così, dopo aver assegnato l’area del Delle Alpi alla gi*ve per meno di 5 euro al metro quadro, contro i circa 70 normalmente necessari per la concessione di spazi commerciali, provvede a fare grosso modo altrettanto nei confronti del Torino, concedendogli il vecchio stadio comunale, nel frattempo diventato sede delle cerimonie delle olimpiadi invernali del 2006, e concedendo i permessi per la realizzazione un supermercato sull’area ex Filadelfia, necessario per il sostentamento futuro del club.
A fronte delle tardive ma efficaci proteste dei tifosi, il supermercato viene spostato in area vicina, ma viene concessa l’edificazione di due palazzi, con relative strade d’accesso, su metà dell’area originale.
Lo Stadio Comunale, dopo aver precedentemente attraversato una fase in cui se n’era prospettato l’abbattimento, diventa d’improvviso un monumento d’importanza tale da non poterne modificare né la prospettiva, né abbassare il terreno di gioco, realizzato con un sistema di drenaggio a fascine incrociate che sembra irripetibile. Il costo del ripristino dell’impianto passa dai 20 milioni di euro iniziali a più di 50, per la capienza di 27000 posti.
In pratica ristrutturare il Comunale costa il doppio della cifra a cui è stato venduto alla gi*ve il nuovissimo delle alpi, perfettamente utilizzabile già così com’è ora, tant’è che entrambe le squadre cittadine ci giocano pur se una, il Torino, per farlo paga l’affitto all’altra.
In tutto questo marasma edilizio s’inserisce la situazione della squadra, sempre più allo sbando. I giocatori migliori, quelli che potrebbero anche essere ceduti ricavandoci qualcosa, vengono lasciati andare via per scadenza contratto. Parecchi tra loro passano prima da una fase nella quale vengono lasciati in tribuna, presentati all’opinione dei tifosi come mercenari, incapaci, piantagrane, lavativi o quant’altro, in modo da poterli cedere senza lasciare rimpianti o costretti ad andare via. Mobbing.
Nessun calciatore vuole più venire al Toro, compreso chi proveniva dalle giovanili granata, chi c'è se ne vuole andare, chi sarebbe obbligato a rientrare afferma che piuttosto smette di giocare.
Il settore giovanile viene semi-abbandonato e resiste, pur se a livelli minimi rispetto al passato, solo grazie alla buona volontà e all’attaccamento degli allenatori rimasti. Il settore marketing è un fantasma. In tutta Torino, in qualunque negozio o supermercato, non si trova nessun tipo di gadget granata. I tifosi vengono abbandonati, il coordinamento dei club, sempre promesso, non viene realizzato.
La tifoseria viene continuamente accusata di scarsa presenza, di eccessivo romanticismo, di essere fonte di pressioni esagerate sui giocatori. Non un'operazione commerciale viene intrapresa per riavvicinare i simpatizzanti, i prezzi degli abbonamenti sono il doppio rispetto ad un Udinese e pari a Milan ed Inter. Ma il Toro è in serie B. Nel contempo Cimminelli dichiara a più riprese che dei tifosi non gl'importa nulla, o che se li gira come vuole. Va a vedersi le partite della gi*ve, cena con Moggi. Piange miseria ma non tratta la vendita del club. Chiunque ci provi si trova davanti una scatola nera di cui non può conoscere prezzo e contenuto.
Intanto al Filadelfia, i cui lavori di costruzione dovevano iniziare in concomitanza con quelli del comunale, è tutto fermo tranne l’erbaccia, che continua a crescere.
Il centro commerciale è stato già venduto alla Bennet, e quindi non potrà più servire per l’autofinanziamento del Club.
A Borgarello la lottizzazione è partita e le villette a schiera sorgeranno come funghi.
I lavori del Comunale non hanno minimamente tenuto in considerazione le aspettative dei tifosi. Mentre in tutto il mondo i campi di calcio vengono realizzati con le gradinate a ridosso del terreno, qui lo spazio occupato dalla precedente pista d’atletica sarà ricoperto dall’erba. L’aumentare annunciato dei costi di ristrutturazione, otterrà come probabile esito che cimminelli potrà accampare scuse per non far fronte agli stessi, tant’è che i lavori procedono con notevole ritardo.
Accadrà che il Comune, dovendo provvedere alle cerimonie olimpiche, le dirotterà al Delle Alpi (inizialmente presentato al CIO in tale veste e poi, non si sa perché, sostituito dal Comunale). Pagherà il disturbo alla gi*ve che così, dopo averlo ottenuto ad un decimo della sua valutazione, si farà anche eventualmente rimborsare le spese di rifacimento o pagare l’affitto.
Non ci sono complotti, a Torino.
Non c’è cupola e non c’è piovra. C’erano due società di calcio. Una potente, vincente, ricca e famosa, l’altra meno, ma con in dote un bagaglio di storia, orgoglio, dignità ed attaccamento dei tifosi che non aveva uguali in Italia e probabilmente nel mondo.
Una di queste società c’è ancora, ed è più potente, più ricca di prima, potendo ora anche contare su un patrimonio immobiliare costato niente e di valore immenso.
Il Torino, con il susseguirsi di progetti fantasma, false vendite e vere delibere, finti padroni, non possiede nemmeno più ciò che era suo e che n’era simbolo, luogo e patrimonio. Restano i suoi appassionati, sempre più disorientati e sempre meno pazienti.
Non c’è nessuna cospirazione. Non serviva a chi, potendo gestire la cosa pubblica imponendo le proprie scelte, non aveva necessità di metterla in atto.
Non c’è progetto d’annientamento del Toro. Non occorreva studiarne uno a chi per attitudine, tradizione consolidata, connivenze politiche e possibilità di ricatto sociale, non lascia niente agli altri, ed agli altri non resta altro che andarsene o sparire.
Non c’è nulla di nascosto a Torino, tranne tutto ciò che non viene detto dal TG regionale o pubblicato da La Stampa, che è quello che più o meno avete letto sin qui.
Non c’è nessuna congiura, a Torino, tranne la peggiore: quella del silenzio.
101
Angelica,
23/04/05 09:46
Ammetto che ho saltato ben bene un sacco di interventi che si dilungavano sul Toro o sulla Juve perchè anche a me, come Marina, del calcio non potrebbe fregarmene di meno e tra l'altro non sopporto cio' che vi è stato costruito intorno (basti vedere i giocatori che sono delle divette).
Mi è dispiaciuto vedere che il 3d sul raduno si è trasformato in una discussione sul calcio. Perciò penso che d'ora in avanti sia piu' corretto aprirne uno
apposta...Non è una polemica, solo un suggerimento, sempre che Marina e Andrea non vogliano sentirne nemmeno parlare come per la politica o la religione (ma poi perchè? Se si apre un 3d apposito ci posta solo chi vuole, o no?).
Io confido molto nei frequentatori di questo forum: saranno persone sì sensibili da non inquinarlo con insulti e litigi no?
;-)
Io volevo curiosare per leggere com'era andato l'incontro
e già mi è dispiaciuto perchè ho visto che c'era anche Saretta di VdC con la sua goblin adorabile e magari portavo di nuovo la mia ciccionissima beagle che arriva proprio da Sara. Magari. Ma poi non so perchè l'ultima volta che
l'ho fatto lei ed altri maschietti hanno fatto un po' di pipì in giro.. mi sa che gli amici del km
Volevo leggere le vostre impressioni e forse confortarmi un pochino perchè io all'inizio sono timidissima con chi non conosco.
Spero che si possa ripetere di nuovo l'incontro anche se scrivo poco su questo forum (dipende solo dal fatto che ho un contratto internet un po' strano)...
Ciao a tutti
Angel
102
Angelica,
23/04/05 09:48
Com'è che mi ha mangiato una parte? o_O
Avevo scritto che gli amici del kmO magari non ne erano stati tanto felici...
Boh
103
pier,
23/04/05 11:20
Com'è che mi ha mangiato una parte? o_O
Avevo scritto che gli amici del kmO magari non ne erano stati tanto felici...
Boh
ma come non eravamo felici???
ma se la tua cagnetta è adorabile??
:)
104
Amuk,
23/04/05 15:46
nessuno al raduno ha fatto qualche foto? :-D
105
Marina,
23/04/05 16:11
Angelica ha scritto:
Mi è dispiaciuto vedere che il 3d sul raduno si è trasformato in una discussione sul calcio. Perciò penso che d'ora in avanti sia piu' corretto aprirne uno
apposta...
Si', infatti e' meglio.
Non è una polemica, solo un suggerimento, sempre
che Marina e Andrea non vogliano sentirne nemmeno parlare come per la politica o la religione
Non necessariamente, basta che non ci si insulti :-)
Ciao,
Marina