Il mio gatto ha trovato lavoro

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1 Sibyl, 12/05/05 13:11

Vii comunico che Cesare ha deciso di diventare un centralinista. E' da due ora che sta seduto sul mobiletto del telefono, osservando il vuoto.

Nulla, volevo rendervi partecipi.

Ciao

2 buzz, 12/05/05 13:13

oooooooooooooottantanove ventigatto ventigatto!

:D

:D

:D

ok, era bruttissima, faccio il logout..

3 Lucik, 12/05/05 13:26

Occhio alle bollette...che poi ti fa la faccia da innocente come per dire "mica son stato io...son un gatto!"...bella scuasa!

4 Asja, 12/05/05 17:42

Eeheheh chissà cosa pensano quando fissano il vuoto!

5 Sibyl, 12/05/05 19:06

Asja ha scritto:
Eeheheh chissà cosa pensano quando fissano il vuoto!

Molte volte quando fissa il vuoto ogni tanto si arrabbia e fa dei versi, come se in quel momento stesse davvero osservando qualcosa. Ma non c'è niente! Opure segue con lo sguardo qualcosa, ma io non vedo nulla che si muove... ho un gatto parapsicologico.

6 Asja, 12/05/05 20:49

GATTOMAGIA...
ma cos'ha di tanto speciale il Gatto?
di Mirella Rodriguez Lo Savio

Perchè questa piccola creatura si stacca da tutti gli altri animali che vivono accanto all'uomo ed è sempre stata associata all'essenza vitale e agli strati più sottili della spiritualità?
Molte divinità egizie, custodi dell'ordine cosmico, venivano rappresentate con teste di animali ma non per assurde idolatrie, ma perchè l'antica saggezza insegnava che l'armonia dell'Universo sta nell'equilibrio e nell'amore tra l'uomo e le altre creature.

Con l'inizio delle società agricole, l'indiscussa abilità nella caccia ai roditori fu, con molta probabilità, all'origine dell'addomesticamento del gatto.

In Egitto, l'abbondanza delle messi, dovuta allo straripamento del Nilo, assicurava il benessere della popolazione e i gatti, tenendo i roditori lontani dai granai divennero i custodi della vita serena. Nella cultura egizia però, il gatto fu venerato sugli altari e ci chiediamo quindi se ciò avvenne in seguito al rispetto per l'animale protettore delle granaglie o per più importanti motivi trasmessi con il sapere di precedenti culture.

Il gatto veniva chiamato "Mau o Mieu", suono
onomatopeutico che ricorda il miagolio ma significa anche "luce". Nella dilatazione e contrazione della pupilla felina, i sacerdoti vedevano le mutazioni corrispondenti al crescere e al calare della luna cosicchè il gatto venne consacrato ad Iside, dea della luna e simbolo della luce. Ma gli Egizi associavano il gatto al sole non meno che alla luna e il gatto maschio e femmina divennero rispettivamente i simboli del giorno e della notte. Il segno zodiacale astrologico del Leone viene tuttora indicato come una "esse" rovesciata forse ispirandosi alla linea ondulata
che sintetizza la posizione accosciata del re degli animali; questa linea, simile ad una molla, era il simbolo dell'energia concentrata.

Il grande dio solare Ra, combattivo ed indomabile, veniva anche chiamato "Grande Gatto", e la dea Bast, protettrice della sessualità e fecondità, veniva rappresentata con la testa felina. Alla dea che rappresentava l'essenza della vita, gli egiziani dedicarono non un solo tempio ma tutta una città nella quale si celebravano annualmente feste alle quali, come scrive Erodoto, partecipavano non meno di 700.000 persone. Erano feste dedicate alla vita e
all'amore dove rivivevano antichissimi riti legati ai poteri soprannaturali dei gatti.

L'impero egizio decadde nell'ultimo secolo avanti Cristo, sopraffatto dalla potenza di Roma e i profughi del Nord-Africa si dispersero in ogni parte del Mediterraneo tramandando il loro sapere ed edificando luoghi di culto con i simboli egizi che rimasero legati alla magia naturale e all'astrologia. Ancora oggi, miti e leggende di tutti i Paesi ci narrano di fantastici gatti dai poteri meravigliosi e soprannaturali.

Noi che amiamo i gatti intuiamo dietro i loro occhi luminiscenti, ancestrali spiriti selvatici che trasmettono loro questa magia. Ma cosa intendiamo per "magico, soprannaturale"? Semplicemente che esula da spiegazioni scientifiche o razionali e si inoltra per sentieri dove lo spirito, la mente e il corpo si possono unificare. Quello che nel passato si conosceva ed ha innalzato questo piccolo essere al di sopra di altri, si è perduto nella notte dei tempi, ma l'uomo alla continua ricerca della conoscenza
sta faticosamente riscoprendo ciò ha fatto del gatto un essere speciale, a cominciare dalle doti essenzialmente fisiche quali una vista ed un udito molto superiori a quelli umani, all'eccezionale quoziente intellettivo, ai poteri psichici, telepatia, premonizione e homing (capacità di ritorno alla casa da distanze incredibili) e per ultimo, gli straordinari poteri curativi non solo del corpo ma anche dello spirito.
Tratto da http://web.tiscali.it/acquabranda/gattomagia.htm

7 Asja, 12/05/05 20:52

Ed ancora:

Norvegia... terra d'oscure foreste e di laghi illuminati dalla luna, terra di montagne innevate, di torrenti impetuosi e gelidi fiumi. Cascate nebbiose e spumeggianti scendono dai pendii, i fiordi profondi sono circondati da montagne imponenti, e l'Oceano Atlantico frusta incessantemente le coste rocciose e frastagliate di questa terra lunga e stretta. Norvegia... terra ricca di leggende nelle quali la realtà e la fantasia si confondono, terra di uomini e di dei che continuano a vivere attraverso il ricordo delle loro gesta. Narra la leggenda che Freya, la bellissima dea dell'amore e della fertilità, viaggiasse
sul suo carro d'oro elargendo abbondanza e prosperità. Il suo carro era trainato da una coppia di gatti maestosi e superbi: erano i Gatti Norvegesi delle Foreste.Gatti senza uguali, autentici felini simili alle linci, nei quali la bellezza equivale alla funzionalità, intelligenti e nati per vivere in condizioni estreme, ma anche affettuosissimi e adatti alla vita d'appartamento.L'allevamento "Il
Carro di Freya" propone gatti di altissima genealogia come i loro mitici antenati. I cuccioli sono allevati in casa e sono provvisti di pedigree A.N.F.I. e F.I.Fe. e regolari vaccinazioni. Scegliere un gatto Norvegese delle Foreste equivale ad immergersi in una dimensione di puro contatto con la Natura, dalla quale l'Uomo sembra essere destinato ad allontanarsi sempre più. IL MITO

La mitologia identifica il Norvegese della foresta con il mito di Freya, la dea nordica del sole che procedeva su un carro di fuoco trainato in cielo da una pariglia di gatti. Tutti i contadini che mettevano del latte fuori dalla porta per i gatti randagi ricevevano la benedizione di Freya, la quale benediceva anche gli innamorati e proteggeva le messi. Venerdì, infatti, in inglese si dice Friday, ossia "il giorno di Freya", ed era considerato il giorno più propizio per le nozze. Si riteneva che questi gatti fossero in grado di predire i matrimoni, e la loro presenza ai festeggiamenti era di buon auspicio. In conclusione, il Norvegese della foresta tutto sommato era un gatto buono, la cui assenza da casa poteva significare una cosa sola: che era uscito a caccia. In Scandinavia, i gatti che cacciano all'aperto hanno acquisito la fama di amare la solitudine e le meditazioni accanto al fuoco, diventando quello che si difinisce "gatto del burro". A differenza
del gatto del granaio inglese, la cui fama di divorare qualunque derivato del latte era tanto negativa quanto positive erano le sue doti di cacciatore di topi, il gatto del burro si è tramutato in un improbabile guardiano del burro stesso. Questo è un caso di cameratismo spinto all'estremo; ma il punto è che, qualunque cosa il gatto fosse, era dotato di un tale fascino che poteva diventare il difensore di chiunque o di qualunque cosa, persino di un panetto di burro. Un gatto del genere aveva fama, in Lapponia come dalla Norvegia ai Paesi Bassi, di mettere in fuga i troll. La leggenda racconta di un contadino che la sera di Natale cenava sempre con un gruppo di troll. Una volta, un vagabondo con il suo orso addomesticato trascorse la notte alla fattoria proprio durante il cenone. Uno dei troll, scambiando l'orso per il gatto del contadino, offrì del cibo all'animale addormentato, al che la bestia, che stava sognando, si lasciò sfuggire un ringhio spaventoso. Ora, poiché i troll hanno terrore dei tuoni, uscirono a precipizio dalla casa del contadino, scacciati per sempre dal terrore ispirato loro dal presunto gatto! Ed è per questo che il Norvegese della foresta è così popolare nella tradizione: chiunque riesca a stregare un troll, facendogli credere di avere un tuono nella gola è davvero un amico prezioso. E anche l'amico del burro si lascia sfuggire un piccolo assaggio di questo tuono, ogni volta che gli viene concesso di dare una leccatina a quel tesoro dorato. Altrimenti, dice la leggenda, lo protegge a costo della vita.
FREYA LA REGINA DEI VANI

E' evidente che un'analoga concezione del mondo ha
prodotto i medesimi simboli nelle varie parti della Terra. E' Freya che, come Bastet e Diana, incarna l'amore, la sessualità e la fertilità e attraversa i cieli su un carro trainato da due grandi gatti argentati dalle code svolazzanti. I gatti, uno bianco ed uno nero, rappresentano i due aspetti della notte che, nella crescita luminosa e nel buio declino della luna, rispecchiano l'evolversi e il rinnovarsi della Natura; sono maschio e femmina poiché senza i due sessi non c'è la vita. Nella mitologia germanica, il dio Odino concede alla dea un potere illimitato su nove mondi, le nove sfere create dagli dei. Come gli astrologi egizi e nelle scienze medioevali, ritroviamo i nove piani delle stelle tra i quali è compresa la superficie della terra. Nell'antico simbolismo, Freya vola con il suo tiro di gatti attraverso questi piani e lungo le strade di cristallo di sette pianeti per recarsi in tutti i mondi dove regnano l'amore e la vita. Freya,
per il bene di tutti gli esseri viventi, regola i raggi del sole e la pioggia determinando la fertilità della terra. Ancora oggi, nella credenza popolare mitteleuropea, i gatti vengono collegati ai fenomeni atmosferici. La dolce Freya, signora dei nove mondi, era la protettrice delle nozze e, per ingraziarsela, la novella sposa doveva nutrire il gatto di casa con cibi particolari per essere certa del bel tempo nelle ore di festa. Anche il dono di un gatto era molto apprezzato dagli sposi quale precursore di doni celesti. Nella nuova casa i novelli sposi dovevano preparare una ciotola di latte fresco e se il gatto correva subito a berlo, era segno che nella casa vi era già uno spirito buono. I gatti di Freya, dal lungo mantello argentato e dalle code svolazzanti, sono tuttora patrimonio culturale dei paesi nordici ed in special modo della Norvegia che ha protetto e salvaguardato una razza antica e naturale, il Gatto Norvegese delle Foreste. Lo "Skogkatt", nel
folklore nordico, è un gatto-fata dai poteri straordinari protagonista di mille avventure che Asbjørnsen e Moe, due scrittori scandinavi della metà dell'Ottocento, hanno trascritto in una bellissima raccolta di fiabe che vengono lette in tutte le scuole scandinave.
MAGA E REGINA

Freya, secondo cronisti nordici del Medioevo, era una principessa dei Vani, un popolo esperto di magia che abitava nel nord del Mar Nero, presso la foce del Don, l'antico Tanais. Da lì, sul finire dell'impero romano, questa stirpe sarebbe migrata nel nord dell'Europa. Dalla bella regina e maga Freya, sarebbero discese le
"streghe", donne esperte nell'arte pitica, capaci di modificare il tempo atmosferico e di volare. Il culto di Freya si accompagnò sempre a quello dei gatti che le sua devote consideravano maestri e tramiti nella ricerca dei segreti nelle notti di luna. Il culto di Freya causò la decimazione dei gatti tedeschi nel XV secolo. Papa Innocenzo VIII considerò pagano questo culto e migliaia di devote della Dea, accusate di stregoneria, bruciarono sui roghi e anche molti dei loro gatti perirono tra le fiamme. La condanna papale è probabilmente all'origine della superstizione secondo la quale il venerdì 13 porta sfortuna poiché il giorno dedicato a Freya era il venerdì e il 13 era il suo numero sacro.
Tratto da: http://www.ilcarrodifreya.it/mito_e_realta.htm

8 Sibyl, 12/05/05 20:53

Ma Cesare ha sonno....

Come sarebbe potuto essere una divinità? :-)

Bellissimo comunque quell'articolo Asja, i gatti sono incantevoli. Peccato che siano carnivori.

9 Asja, 12/05/05 20:53

Azzz ma è un allevamento!!!
Ho letto solo adesso!

10 Sibyl, 12/05/05 20:58

Ah.. meno male che non ho guardato il link.. : )

11 Sibyl, 12/05/05 21:06

Mi chiedo come si fa ad essere così... come si fa a dare quei nomi ai gatti e a fare quelle assurde selezioni di razza... il carro di freya... non ce la fanno proprio più! :-)

12 elivege, 13/05/05 15:26

Se il tuo gatto sta sul telefono, il mio è un paracadutista mancato!! Già ha voluto provare l'ebbrezza della finestra di cucina e prima quella della camera da letto!!! Salti da 4 metri....mica robetta.

13 Asja, 13/05/05 23:31

Attenzione alla cadute dalla finestra...
Il micio di una mia amica ci ha rimesso la pelle :(
Io ho comprato delle zanzariere mobili apposta x evitare brutte sorprese...

"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.

Scrivi la storia con noi