Uova coltivate? Non sono dei vegetali.
Per capire il perché la produzione di latte e uova uccide animali, l'invito è sempre quello di leggere la lettera aperta:
https://www.veganhome.it/vegetariani/lettera-aperta/Se effettivamente ti interessa diventare vegan, lì troverai la risposta.
Buona lettura.
A questa aggiungo anche la risposta a una tipica FAQ:
- "Le uova di mia zia che tratta le galline come figlie, le posso mangiare?"
- "Se avessi un terreno e avessi una mucca, potrei bere il suo latte, cosa ci sarebbe di male?"
Perché a volte uno ha la romantica idea che ci sia un qualche modo per ricavare latte e uova senza far del male a nessuno: beh, non c'è, nel mondo reale! Ed ecco perché:
Va tenuto presente che quando c'è allevamento, c'è sempre macellazione. SEMPRE. Non esistono e non possono esistere allevamenti in cui gli animali siano lasciati morire di morte naturale. Quando non producono più abbastanza, quando non sono più utili, vengono uccisi, punto e basta, e non può essere altrimenti. Quindi, illudersi che, siccome lo scopo di un dato allevamento non è la produzione di carne, allora gli animali non verranno uccisi, è irrazionale e illogico. Che si tratti di latte, di uova, di lana, di piume, qualunque sia il "prodotto" che si ricava dagli animali, quegli animali finiranno al macello, e usando quel prodotto si condannano a morte quegli animali.
E' sempre cosi', in ogni genere di allevamento, anche quelli "familiari".
Se i parenti ci assicurano che non faranno mai del male alle galline che allevano, non possiamo crederci, perché, anche loro, quando le galline smettono di produrre le uova, non le terranno in vita, con molta probabilità le uccideranno, per quanto promettano di non farlo. Inoltre, quelle galline da dove arrivano? Vengono comprate, e per ogni pulcino femmina che viene venduto come gallina ovaiola c'è un pulcino maschio che invece viene ucciso appena nato perché "inutile". Quindi, anche questo genere di allevamenti familiari uccidono animali.
L'unico caso in cui questo non si verifica è quando si adottano delle galline salvate dagli allevamenti (caso comunque molto raro): in quel caso, le stiamo semplicemente ospitando per salvare loro la vita, quindi si può pensare che se fanno le uova non c'è nulla di male nel mangiarle. Invece, togliendo loro le uova si danneggia la loro salute, perché se gliele si lascia, loro le covano e anche se non nasce il pulcino (perché ovviamente non sono fecondate) comunque non ne producono altre, se gliele si toglie continuano a produrne e questo fa esaurire le loro riserve di calcio e quindi sono esposte ad osteoporosi, fratture ossee ed altri disturbi.
Ma ci sono anche altre ragioni per evitare di consumare queste uova: primo, non c'è nessun bisogno di uova nell'alimentazione, le uova sono piene di sostanze dannose, meglio evitarle; secondo per una questione di comunicazione: se le persone sanno che siamo vegan e ci vedono mangiare uova è molto difficile spiegare che quelle vanno bene perché bla bla bla, ma solo in questo caso molto particolare, ecc. E' molto più semplice e sensato evitarle e basta. Inoltre, se ci teniamo così tanto a mangiare le uova in questo caso particolare, significa che non ci siamo ancora liberati dello scoglio psicologico del "come faccio senza uova?". Dobbiamo invece liberarcene, sennò non possiamo dire di aver pienamente fatto la scelta vegan.
Teniamo conto, inoltre, che la quantita' di uova che per una gallina in natura e' normale fare e' molto bassa, non piu' di 2 al mese in media, quindi in un'ottica di rispetto degli animali e della loro natura non ha alcun senso pensare di usarle come fabbriche di uova da mangiare.
La femmina del pollo rosso della giungla, l'antenato selvatico del pollo domestico, depone circa 25 uova l'anno. Gli uomini hanno cominciato a selezionare gli animali in modo da massimizzare la produzione di uova. Prima degli anni quaranta l'industria avicola aveva creato una gallina che poteva deporre un centinaio di uova l'anno, ma naturalmente non erano ancora soddisfatti. Nei moderni allevamenti le galline depongono in media 260 uova all'anno, circa 10 volte la quantita' di uova deposta dai loro progenitori selvatici. La quantita' di calcio richiesta per produrre cosi' tante uova è tremenda, quando le galline sfornano uova in continuazione esauriscono le loro riserve di calcio e quindi sono esposte ad osteoporosi, fratture ossee ed altri disturbi, come detto prima.
Per quanto riguarda il latte, non esistono casi di produzione di latte senza uccisione, perché la mucca per dare latte deve per forza partorire, e il latte che produce serve a nutrire il suo vitello. Quindi, se anche avessimo la possibilità di adottare una mucca incinta solo per salvarla, il suo latte va a suo figlio, e non a noi, e poi i due animali vanno mantenuti vita natural durante, fino alla loro morte naturale (e nessuno dei due produrrà latte, ovviamente).
In tutti i casi "normali", invece, anche di allevamento familiare, il vitello viene venduto per essere macellato, e la mucca stessa viene macellata quando non serve più - e per produrre latte deve essere ingravidata ogni anno.
Quindi, non esiste NESSUN caso realistico in cui si possa produrre latte per il consumo umano senza uccidere animali. D'altra parte, consumare latte da adulti, e latte do un'altra specie, è un'aberrazione. Il latte è fatto per i cuccioli, e per ciascuna specie solo il latte di quella specie è adatto.