come essere vegan in tempi di guerra

Gli utenti registrati possono scrivere una risposta

1 simone86, 2/06/24 01:36

Ciao a tutti,

è ormai da settimane che ho paura che la situazione in Ucraina possa precipitare, e che a seguito di varie escalation l'Italia possa trovarsi coinvolta in modo diretto nella guerra.
Una delle domande che mi sto ponendo in questi giorni è questa.
Se l'Italia fosse coinvolta nuovamente in un conflitto globale, come potrei continuare a essere vegan?
Nel caso in cui il cibo diventasse razionato, e magari ci si ritrovasse in una situazione apocalittica (penso a Gaza), avrei ancora la possibilità di scegliere cosa consumare?

L'argomento del post vuole essere assolutamente serio. Sono vegan da più di 10 anni e vorrei continuare a esserlo per tutta la vita.

Ciao,
Simone

2 Andrea, 3/06/24 00:00

Credo che se un conflitto del genere dovesse arrivare a coinvolgere l'Italia allora sarebbe la terza guerra mondiale, non lo vedo uno scenario plausibile.

Comunque i primi cibi a scomparire sarebbero probabilmente quelli animali perché a parità di vegetali di partenza si nutre un numero 6-7 volte maggiore di persone consumandoli direttamente rispetto a usarli per nutrire animali e poi ucciderli. Inoltre sono complessi da produrre (coltivare, allevare animali ecc. ecc.).

3 aliciamcmeow, 9/07/24 14:15

Avevo scritto un commento, ma con dispiace noto che non è mai stato pubblicato. Amen e auguri

4 ste-ste, 18/09/24 07:47

Credo che in questa situazione prospettata i problemi sarebbero molteplici e non solo sul procurarsi cibo vegano. Nei paesi dove arriva la guerra solitamente arriva anche la coscrzione obbligatoria. Ovvero la chiamata alle armi per tutti i maggiorenni. Questo accade sicuramente ad esempio in Ucraina ora e sta accadendo in grande parti della Russia. La prima scelta quindi sarebbe sedersi alla macchia o farsi arruolare. La scelta vegan è legata anche la non uccisione di essere senzienti quindi cozza un po' con l'idea di fare la guerra. Io prospetterei fin da ora delle alternative di autoproduzione ed autoconsumo. Aumentare le capacità di adattamento. Organizzarsi in comunità.
Stando nell'argomento del poster credo che i fagioli in scatola sarebbero comunque uno dei cibi più diffusi anche in quelle situazioni.

5 Marilen, 25/09/24 21:26

Riprendendo da Ste-ste, io penso invero che la cosa migliore da fare, direi pure a prescindere dai tempi, sia concentrarsi sulla possibile attuazione di una vita tesa il più possibile all'autosostentamento e alla vita in comune immersi nella natura con persone affini, il più possibile lontani dalle città... invero è un modello di vita che ho anche sperimentato con gioia per diversi anni, circa quindici anni fa, poi per questioni familiari sono tornata nella cittadina marinara dove risiede la mia famiglia, ma la mia aspirazione resta sempre la stessa, ritenendo la natura l'unica possibilità di equilibrio e libertà a questo mondo, almeno così mi pare.
Ad ogni modo confidando nei principi universali ritengo opportuno mantenere alta speranza verso la vibrazione di Pace... allontanare le negatività, paure comprese, operare per migliorare se stessi e nutrire fiducia verso la Luce, poiché "come vibri risuoni e richiami".... io visualizzo un bel ecovillaggio vegano magari nei pressi delle zone laziai etrusche a cui sono tanto legata e chissà che magari qui su vegan home ci si incontri per un futuro progetto di Pace con tanto di super forest fruit :) Un augurio di Buona Vita a tutte le creature naturali viventi su questo caro pianeta...

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!