chi è passato da onnivoro a vegano immediatamente?; pagina 8

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106 Marina, 19/06/12 13:54

Io credo che invece il parallelo con l'omosessualita' non regga proprio: per l'omosessualita' ci sono davvero state in passato comportamenti di intolleranza anche grave, a livello della societa' intera e non solo dei singoli.

Questo non e' mai avvenuto per la scelta vegan o vegetariana, quindi trovo che non si possano davvero confrontare queste situazioni, oltre al fatto che si tratta di questione infinitamente diverse.

Ciao,
Marina

107 mirko_v, 19/06/12 14:19

verdetartarugo ha scritto:
Secondo me i due tipi di coming out vanno a toccare due tasti diversi nella mente di chi ci sta intorno. Quando dichiari di essere vegan e spieghi per benino cosa significa, le persone si sentono implicitamente giudicate, perchè è una scelta non violenta, ambientalista, animalista, ecologista e implica tutta una serie di motivazioni positive che vanno a punzecchiare la coscienza di chi non ha voglia di fare la stessa scelta, ma arriva a capire che sarebbe la cosa giusta.
Queste emozioni contrastanti invece non vengono smosse nell'ascoltare una persona che dichiara al mondo la sua diversità sessuale. Ognuno va a letto con chi vuole, purché tra adulti consenzienti, quindi perchè mai chi ti discrimina o rifiuta dovrebbe farlo perchè si sente giudicato dalla tua scelta?
Un conto è sfruttare, uccidere e mangiare animali. Un altro è scegliersi partner dello stesso sesso e farsi gli affari propri.
Io non vedo il collegamento di cui si parlava sopra.

Un collegamento c'è.

La maggior parte delle persone vive bene in mezzo alla maggioranza come loro, che segue una routine, uno schema, collaudati e usati da sempre, e si sentono bene perché tutto è come sempre e tutto va bene.

No appena salta fuori un "DIVERSO" che sia omosessuale, vegano, vestito da emo o qualunque altra cosa, hanno subito una PAURA TREMENDA di non poter più vivere nel loro solito mondo sempre uguale e la loro reazione istintiva è di condanna, rifiuto, e fanno di TUTTO per far adeguare il diverso e tornare tutti sullo stesso piano, anche a costo di farlo sentire talmente male da farlo ritornare sui loro binari.

Si veda questa immagine che esprime meglio di mille parole quello che sto cercando di dire: https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/533887_430384166982305_2099614227_n.jpg

108 Marina, 19/06/12 14:33

mirko_v ha scritto:
Un collegamento c'è.

La maggior parte delle persone vive bene in mezzo alla maggioranza come loro, che segue una routine, uno schema, collaudati e usati da sempre, e si sentono bene perché tutto è come sempre e tutto va bene.

No appena salta fuori un "DIVERSO" che sia omosessuale, vegano, vestito da emo o qualunque altra cosa, hanno subito una PAURA TREMENDA di non poter più vivere nel loro solito mondo sempre uguale e la loro reazione istintiva è di condanna, rifiuto, e fanno di TUTTO per far adeguare il diverso e tornare tutti sullo stesso piano, anche a costo di farlo sentire talmente male da farlo ritornare sui loro binari.

E' un collegamento troppo debole.

Sono cose diversissime invece, per vari motivi:
- perche' la scelta vegan implica una questione etica molto profonda, non c'entra nulla la diversita' dalla maggioranza, ma il fatto che e' una scelta etica;
- non ci sono mai stati periodi di intolleranza da parte di societa' intere come e' invece accaduto per la questione dell'omosessualita'.

Trovo molto sbagliato mettere queste 2 questioni sullo stesso piano e far credere che vi siano forti analogie, perche' porta a dare un'immagine sbagliata di ciascuna delle due situazioni, con danno per entrambe.

Ciao,
Marina

109 verdetartarugo, 19/06/12 14:44

mirko_v ha scritto:
Un collegamento c'è.

La maggior parte delle persone vive bene in mezzo alla maggioranza come loro, che segue una routine, uno schema, collaudati e usati da sempre, e si sentono bene perché tutto è come sempre e tutto va bene.

No appena salta fuori un "DIVERSO" che sia omosessuale, vegano, vestito da emo o qualunque altra cosa, hanno subito una PAURA TREMENDA di non poter più vivere nel loro solito mondo sempre uguale e la loro reazione istintiva è di condanna, rifiuto, e fanno di TUTTO per far adeguare il diverso e tornare tutti sullo stesso piano, anche a costo di farlo sentire talmente male da farlo ritornare sui loro binari.

La paura del diverso è stata una dei motori scatenanti della maggior parte degli eccidi della storia e tuttora miete vittime in molte parti del mondo, ma parlando per linee generali si corre il rischio di buttare tutto nel calderone e perdere di vista il lato concreto di ciò di cui stiamo parlando.
La paura del diverso può accomunare la maggior parte dei blocchi che la società ci impone con le sue regole non scritte, ma a me sembra eccesivo accomunare una scelta alimentare etica con i grandi problemi della società contemporanea, vedi ad esempio omofobia, esterofobia, razzismo, discriminazione sessuale, ecc.
Ricordiamoci che stiamo parlando di cosa metto nel mio piatto, di scelta di cibi e capi di abbigliamento. Poi per noi vegan è un vero e proprio stile di vita, fa parte della nostra natura profonda, ma per l'onnivoro medio si tratta solo di rinunciare a delle belle e gran abbuffate, al limite ci compatiscono per le rinunce che pensano che noi facciamo.

110 mirko_v, 19/06/12 14:56

verdetartarugo ha scritto:
ma parlando per linee
generali si corre il rischio di buttare tutto nel calderone e perdere di vista il lato concreto di ciò di cui stiamo

Forse ho generalizzato un po' troppo, ma certe reazioni di forte rabbia con cui vengono aggrediti i neo vegani al momento del coming out somigliano tanto alle stesse nel momento del coming out omosessuale. Ovviamente la reazione non è nemmeno lontanamente così scioccante, ma il motivo di base è quello.

111 titti72, 19/06/12 15:02

Andrea ha scritto:
titti72 ha scritto:
non posso imporre a chi non ha ancora raggiunto
la piena convinzione di non mangiarne più, intendo carne, > pesce e compagnia bella in mensa o per condire la pasta o > per il cappuccio della colazione...

No, però puoi ovviamente rifiutarti di comprare latte, formaggio ecc. e prendere solo cibi vegetali. Se vuole il latte usa quello di soia o si compra quello vaccino. Se vuole il formaggio grattugiato sulla pasta usa quello vegan (lievito alimentare + mandorle tritate) o si compra il grana.

ciao Andrea, innanzitutto grazie x aver cancellato il mio pasticcio.
Le dinamiche familiari, purtroppo, non sono mai così semplici. ci sono stati periodi nella vita coniugale in cui la pazienza l'ha avuta lui con me e si è dimostrato rispettoso e comprensivo. io non trovo giusto dire ad un marito, che già ha accettato diversi cambiamenti in poco tempo, non ti faccio più la spesa o non ti cucino più quando arrivi a casa la sera dopo 9/10 ore di lavoro togliendoti il tempo di giocare con il ns bambino. credimi io sono un martello pneumatico quando qualcosa mi interessa per cui a cena non faccio altro che spiegargli che il latte non è quello delle mucche che vediamo al pascolo nelle ns passeggiate estive ma che la maggior parte arriva da allevamenti intensivi in cui le mucche sono sottoposte a maltrattamenti e chissà cos'altro. io all'inizio ho parlato della motivazione primaria che mi ha fatto aprire gli occhi e non ho mai raccontato che anch'io amo molto gli animali altrimenti ne avrei solo ridotto il consumo per la salute mia e della famiglia. oltre al mio bimbo ho 2 bimbe pelose, mio marito quasi ci ammazza tutti in autostrada x salvare un cane fermo in 3° corsia (e non per salvare la macchina come qualcuno ci ha chiesto!) e la pagina di facebook, visto che qualcuno ne ha parlato, è piena di appelli di cani anziani in cerca di famiglia x i quali mi commuovo sempre ma non ho la casa abbastanza grande x accoglierli tutti. le persone non sono tutte uguali ed hanno tempi ed input diversi per arrivare allo stesso obiettivo ma sono fermamente convinta che anche piccoli passi avvicinano al traguardo finale. esempio: se 10 persone diventano subito vegan si sono salvati parecchi animali ma se 100 persone dimezzano la quantità consumata o ancora meglio la mangiano saltuariamente non è sempre una vittoria? io credo di sì, magari sbaglio ma io credo proprio di sì. ho già convinto la vicina di casa ed i miei che è necessario ridurre il consumo di prodotti animali raccontando quanto detto dalla nutrizionista asl senza raccontare la mia scelta, per questo non sono ancora pronta. secondo me alla gente bisogna dare fiducia e tempo di capire e le sorprese non potranno che essere positive (sono un'inguaribile ottimista!). per Antonella: mi spiace molto per le tue incomprensioni familiari ti auguro di risolverle al più presto!

112 manu_, 19/06/12 15:13

mirko_v ha scritto:
No appena salta fuori un "DIVERSO" che sia omosessuale, vegano, vestito da emo o qualunque altra cosa, hanno subito una PAURA TREMENDA di non poter più vivere nel loro solito mondo sempre uguale e la loro reazione istintiva è di condanna, rifiuto, e fanno di TUTTO per far adeguare il diverso e tornare tutti sullo stesso piano, anche a costo di farlo sentire talmente male da farlo ritornare sui loro binari.

infatti Mirko, parlando sempre di paura, tu sposti l'obbiettivo sulla paura di chi ci sta vicino ed ha sempre conosciuto il nostro modo di comportarci e quindi di tenerci in qualche modo sotto controllo, ogni cambiamento anche positivo della persona che ti sta vicino può creare domande, io per esempio anche se sono una persona che non ricerca l'approvazione degli altri, anzi in genere me ne frego proprio..non mi vergogno a dirlo ho avuto un pò di paura, non a fare la scelta, vegetariana e poi vegan, ma a cose fatte a dirlo ai familiari, diciamo che forse il mio è un caso limite (visto la realtà lavorativa..)

loro all'inizio tentano di farti ritornare sui binari, vogliono la persona di prima che non li giudichi, che non le faccia le morali, che non si mette idee in testa per cambiare il suo futuro, vogliono andare avanti a farsi le grigliate in santa pace..e allora se guardiamo bene sono loro ad avere paura

113 verdetartarugo, 19/06/12 15:14

mirko_v ha scritto:
verdetartarugo ha scritto:
ma parlando per linee
generali si corre il rischio di buttare tutto nel calderone > e perdere di vista il lato concreto di ciò di cui stiamo

Forse ho generalizzato un po' troppo, ma certe reazioni di forte rabbia con cui vengono aggrediti i neo vegani al momento del coming out somigliano tanto alle stesse nel momento del coming out omosessuale. Ovviamente la reazione non è nemmeno lontanamente così scioccante, ma il motivo di base è quello.

Forte rabbia? Hai mai assistito a reazioni del genere?
Ci sono ancora paesi in cui la pederastia è considerata illegale e viene punita con la reclusione e le frustate, ma stiamo parlando di angoli del mondo per fortuna remoti e in via di estinzione.
E i vegan aggrediti? Qualche battuta, un po' di cazzeggio tra i colleghi tipo quando la squadra perde, ma di più non direi.
Ci sono persone intelligenti e altre idiote (anche tra i vegan), ma non si deve far trasparire il messaggio che a diventare vegan si va incontro all'ostracismo sociale e al pubblico ludibrio, primo perchè non è vero, secondo perchè l'attegiamento vittimistico danneggia e anche là dove qualcuno incontra difficoltà personali, non sono certo per la scelta vegan ma per insicurezze o situazioni familiari sue personali.


114 Lele88, 19/06/12 15:16

Posso capire che siano cose diverse, d'altronde essere omosessuali non è una scelta, essere vegani si.
Però, verdetartarugo, mi ha colpito una tua frase sull'amare chi si vuole tra adulti e consenzienti.
Consentimi di dirti: Magari fosse così!
La gente non vuole libertà, vuole conformismo, e anche quello che faccio in camera è sbagliato.

Anche nell'essere vegan non si fa del male a nessuno, si tratta solo di mettere nel proprio piatto vegetali, eppure guarda quante critiche e problemi!

115 mirko_v, 19/06/12 15:21

verdetartarugo ha scritto:
mirko_v ha scritto:

Forte rabbia? Hai mai assistito a reazioni del genere? Ci sono ancora paesi in cui la pederastia è considerata illegale e viene punita con la reclusione e le frustate, ma stiamo parlando di angoli del mondo per fortuna remoti e in via di estinzione.
E i vegan aggrediti? Qualche battuta, un po' di cazzeggio tra i colleghi tipo quando la squadra perde, ma di più non direi.
Ci sono persone intelligenti e altre idiote (anche tra i vegan), ma non si deve far trasparire il messaggio che a diventare vegan si va incontro all'ostracismo sociale e al pubblico ludibrio, primo perchè non è vero, secondo perchè l'attegiamento vittimistico danneggia e anche là dove qualcuno incontra difficoltà personali, non sono certo per la scelta vegan ma per insicurezze o situazioni familiari sue personali.

Sto continuando ad esprimermi male. Volevo dire aggrediti verbalmente con frasi del tipo "cosa??? non mangerai più carne, pesce, latte, uova, formaggio??? scordatelo!!!" e segue litigata dove se il neovegan ha carattere la spunta, quelli tanto deboli e timidi no (ma sono casi rari) cosa che avviene spesso se non si vive da soli, perché spezza la routine familiare.

E poi esagerato, addirittura la pederastia come paragone...qui si va ben oltre l'omosessualità!

116 Guest, 19/06/12 15:31

titti72 ha scritto:
secondo me alla gente bisogna dare
fiducia e tempo di capire

Si, certo non comprandogli prodotti animali ma condividendo la scelta vegana facendo di tutto per offrire piatti "alternativi" come i formaggi vegan consigliati in un altro thread o questi, per farti un esempio: https://www.agireoraedizioni.org/catalogo/alimenti-vegan/all/veganismo/

Poi dai... non è che si lavora 7 giorni a settimana e non si ha un'oretta al massimo in un giorno per comprare quello che si vuole... perché se tuo marito vuole mangiare animali non vedo perché deve obbligare te a comprare animali morti ammazzati o cucinati o cose (i derivati) per le quali gli animali sono stati sfruttati e poi ammazzati. Certo che devi fare di tutto ma con piatti vegan e gustosi.
Non si può essere disposti a comprare animali morti per persone verso le quali si sente il bisogno di "sdebitarsi per tutta la pazienza avuta"; ora..io non conosco nulla di te, non so che problemi tu abbia avuto, ma nessun compagno credo dovrebbe farti pesare il fatto che visto che gli devi parecchio tu devi cucinare o comprare animali morti (o derivati, è uguale), quando puoi preparare cose gustose per tutta la famiglia e non fargli mancare nulla. Se tu un giorno ti rendessi conto che per una marca di caffè muoiono al giorno ed effettivamente 3 bambini la compreresti? E se tuo marito la pretende? Lo faresti? o penseresti che il fatto che non lo bevi tu sia già abbastanza?

E' bellissimo che tu abbia fatto questa scelta, però non è possibile far passare il messaggio che una persona che comprende cosa significa mangiare animali li compri per gli altri perché gli altri sono impegnati.

e le sorprese non potranno che
essere positive (sono un'inguaribile ottimista!).

Io invece credo che le persone che stanno con noi o capiscono dopo un po' di tempo (ralativamente poco) o non cambiano affatto (anche se si spera che prima o poi..).

Antonella: mi spiace molto per le tue incomprensioni familiari ti auguro di risolverle al più presto!

Ecco, probabilmente Antonella avrà a che fare con il fatto che i figli non diventeranno mai vegan come molti di noi avranno a che fare con il fatto che i genitori o i parenti non diventeranno mai vegan. Se tuo marito non cambia cosa fai.. gli compri animali per tutta la vita? Prima o poi bisogna fare i conti con questo e credo sia meglio farlo prima piuttosto che poi. Gli altri si devono abituare alla tua scelta? In fin dei conti hai solo scelto di non mangiare animali e di non contribuire alla loro moria, non serve l'abitudine, serve solo che gli altri capiscano. E' ovvio che è assurdo pensare che serva essere disposti a servire animali per far capire alle persone che si trovano accanto a noi che possono cambiare; di fatto se hanno sempre quello che vogliono nel piatto senza mai assaggiare altro non avranno modo di cambiare sopratutto se sono convinti carnivori. Non esiste <io ti rispetto e tu mi rispetti> quando non si parla di te o di me ma degli animali. Che differenza c'è tra il fatto che compri tu un derivato animale piuttosto che tuo marito? La differenza sta nel fatto che tu prendi una posizione chiara nei confronti della tua scelta e anche nei confronti di tuo marito che capirà appunto quanto sia importante per te tutto ciò; è così che le persone capiscono. Non si tratta di esagerazione o di estremismo, come tuo marito può pensare, si tratta di prendere una posizione per difendere gli animali.

Ora, è chiaro che tu farai come ti pare, ho scritto ciò perché non può passare il messaggio che con il tempo le persone "onnivore" cambiano se i vegan comprano per loro il formaggio di mucca. Non è concepibile una cosa del genere.

117 jessie, 19/06/12 15:45

Io vivo coi miei, ammetto che non ho avuto problemi quando diventaì vegetariana, nè tanto meno vegana. Idem con amici. Anzi, ultimamente, da quando ho spesso di starmene in un angolino a vivermi in solitaria la mia scelta e ho iniziato a parlarne, spiegare, etc etc, si stanno incuriosendo un pò tutti.

Nel caso io avessi avuto dei problemi in passato quando scelsi di cambiare, se avessi avuto reazioni negative dagli amici, non avrei avuto problemi a lasciarmeli indietro, se avessi avuto reazioni negativi dal parentame, non avrei avuto problemi a scegliere lostesso di mangiare solo vegetali, e di rifiutarmi di mangiare cadaveri.
Alla fine ti possono fare sentire un alienato, un matto, un rifiutato, etc etc, quello che ti pare, chissene, per me non c'è nulla di più grave di uccidere gli animali.
Mi fa così strano pensare che ci siano persone che non riescano a diventare vegan per colpa di chi hanno attorno, forse è meglio dire che queste persone non sanno relamente chi c'è nel loro piatto, e le persone che hanno attorno, non fanno altro che distoglierle da questo, semplicemente continuando la loro routine onnivora.

Non metto in dubbio che ci siano situazioni pesantissime, come quella di Antonella, (e io, purtroppo, non mi sento in grado di dare consigli sù queste situazioni) ma è pure vero che lei nonostante tutto è vegan e sbandiera tranquillamente la sua scelta. Perchè credo che per quanto ci possa deprimere per colpa di chi si ha attorno, la scelta vegan va ben oltre.

Condivido sul fatto che essere vegan è una presa di coscenza, mentre il proprio orientamento sessuale non lo si decide.
Non li vedo correlati tra loro, a meno che non li si viva entrambi di persona.

118 titti72, 19/06/12 15:58

Guest ha scritto:
titti72 ha scritto:
secondo me alla gente bisogna dare
fiducia e tempo di capire

Si, certo non comprandogli prodotti animali ma condividendo la scelta vegana facendo di tutto per offrire piatti "alternativi" come i formaggi vegan consigliati in un altro thread o questi, per farti un esempio: https://www.agireoraedizioni.org/catalogo/alimenti-vegan/all/veganismo/

Poi dai... non è che si lavora 7 giorni a settimana e non si ha un'oretta al massimo in un giorno per comprare quello che si vuole... perché se tuo marito vuole mangiare animali non vedo perché deve obbligare te a comprare animali morti ammazzati o cucinati o cose (i derivati) per le quali gli animali sono stati sfruttati e poi ammazzati. Certo che devi fare di tutto ma con piatti vegan e gustosi.

forse non hai letto il post precedente ma io a acasa non cucino più cadaveri, al massimo concedo a mio marito di mettere il grana sulla pasta o il latte nel cappuccio. io le ricette le ho scaricate e le uso e preparo ogni sera qualcosa di elaborato x dimostrare che le alternative ci sono eccome...

e le sorprese non potranno che
essere positive (sono un'inguaribile ottimista!).

Io invece credo che le persone che stanno con noi o capiscono dopo un po' di tempo (ralativamente poco) o non cambiano affatto (anche se si spera che prima o poi..).

si, ma sempre in un precedente post ho scritto che è una scelta mooolto recente...io ho sempre preferito la carota al bastone, comunque rispetto il tuo punto di vista.

119 Guest, 19/06/12 16:05

titti72 ha scritto:
forse non hai letto il post precedente ma io a acasa non cucino più cadaveri,

Benissimo!

al massimo concedo a mio marito di
mettere il grana sulla pasta o il latte nel cappuccio.

A maggior ragione lui avrà una mezzoretta per andarsele a comprare queste cose.

titti72 ha scritto:
...io ho sempre preferito la carota al bastone..

C'è da specificare però che dire ad una persona che se vuole un derivato animali se lo può andare a comprare da solo non mi pare bastonare.

120 Marina, 19/06/12 20:07

Si stanno intrecciando varie discussioni diverse, comunque, vi prego: non fate passare su questo sito l'idea che esternare la propria scelta vegan sia in qualsiasi modo paragonabile ad esternare l'omosessualità in epoche passate (o ancora oggi, in certe regioni delle Terra). Non esiste proprio, vuol dire fare le vittime senza motivo, e anche insultare chi invece ha dovuto subire persecuzioni reali.

E' SBAGLIATISSIMA questa idea, è sbagliatissimo crederci e far credere che sia così, non esistono queste situazioni, esiste solo la rotttura di scatole di genitori o altri familiari che ti fanno prediche senza senso (ma sta a noi non dargli peso). Non è nemmeno lontanamente paragonabile a episodi di reale intolleranza, anche violenta.

Non scherziamo, dai, chiudiamo qui questa cosa che è
meglio.

Non esiste nessun ostracismo, non esiste nessuna discriminazione, esistono solo nella nostra testa e solo se le vogliamo noi.

Ciao,
Marina

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!