Ho trovato un blog
http://notturnoconluna.splinder.com/la cui proprietaria scrive nella data di due giorni fa di aver deciso di diventare vegetariana (ma anche che non diventerà mai vegan). Le lasciamo qualche commento per incoraggiarla e sfatarle qualche mito sui vegan?
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lunedì, 19 settembre 2005
Vi sono, è vero, cose che, a pensarci bene, sono contro natura. Vi sono cose tipiche dell'uomo che sono contro natura; la morale è, evidentemente, una di queste. Potrebbero rivelarcisi contrarie alla natura scelte di ordine etico, e così in passato è accaduto a me.
Tutto questo preambolo al solo scopo di annunciare la scelta di convertirmi al vegetarismo, scelta che a lungo, poichè la ritenevo (come effettivamente continuo a ritenerla) contro natura, mi aveva intrappolata in un infinito dilemma etico: nessun animale onnivoro forza la propria natura per compassione nei confronti delle specie di cui si nutre, ma io che non sono in grado di uccidere una zanzara (sic) sarei in grado di ammazzare un coniglietto se altri non lo facessero per me lasciandomi la sola incombenza di cucinarlo, già macellato? Ebbene, noi abbiamo una morale caro lettore, e una volta che l'abbiamo non possiamo ignorarla, indipendentemente dal fatto che gli altri onnivori non l'hanno. Ognuno di noi può compiere le proprie scelte entro uno spettro parecchio ampio (dal punto di vista etico, intendo) pertanto mai punterò il dito contro un onnivoro, come io stessa ero fino a ieri: un rapido giro nel web mi ha rivelato una grande intransigenza da parte del popolo vegetariano/vegan. Non condivido affatto, continuo piuttosto a ritenere che un uomo abbia il pieno diritto, laddove la sua coscienza non sia così tanto suscettibile da scatenargli dubbi simili ai miei, di vivere come la sua natura suggerisce: tutto sommato, la morale è culturale, ma non istintiva e, vivessimo in tempi e/o modi diversi, problemi del genere non sfiorerebbero nessuno; mi rendo conto anzi che suonerebbero in certi casi di una frivolezza quasi fastidiosa.
Aggiungo ancora che non ho in mente di diventare mai vegana. In merito la mia posizione si è molto ammorbidita in seguito ad una certa "acculturazione", fino a poco
tempo fa, mentre valutavo le mie scelte, definivo ancora la categoria come "fanatici"; ora rispetto le loro ragioni senza condividerle fino in fondo.
Concludo ammettendo che risulterò ridicola come vegetariana con le mie (numerose) scarpe di pelle e la giacchetta di mucca; non vanificherò la morte delle bestiole sacrificate per la loro confezione, ma prometto (solennemente) di non contribuire più all'eccidio.
[Altro non è mutato; come prima, resto incapace di far del male a qualsiasi animale ma disposta, in caso di assoluta necessità, a farlo nei confronti di un mio simile ]