FrancescaBean ha scritto:
voi cos'avrese risposto al posto mio? come difente la vostra scelta? scrivetemi qualsiasi cosa pensiate possa essermi utile, non è la prima volta che mi succede ma è la prima che posso confontarmi con chi forse c'è hià passato..grazie Francesca
1) Dovrebbe essere a conoscenza del fatto che in medicina ci sono molte opinioni e credenze, che la medicina non è propriamente una scienza esatta ed è in continua evoluzione.
2) Non importa se l'uomo è onnivoro o un marziano che si cibava di sassi e si è adattato a vivere sulla terra a seguito della caduta di una astronave. Non importa se l'uomo è onnivoro perché il fatto che l'uomo sia tale implica solo che egli ha la possibilità di cibarsi di molte cose, anche carcasse, ma non implica che deve mangiarle.
3) Non importa cosa pensa o crede di sapere un medico sull'alimentazione di per sé: se un buddhista va dal medico e gli dice che non mangia prodotti animali, il medico, proprio per le competenze che dovrebbe avere e secondo i giuramenti che ha fatto, deve mettere le sue conoscenze scientifiche al servizio di quel particolare paziente e deve proporre la soluzione migliore secondo il volere del paziente. Per fare questo un medico deve essere informato e se si informa troverà cose interessanti sull'alimentazione a base vegetale.
4) Lo inviterei a informarsi (PCRM e SSNV), perché non esiste solo una voce medica e perché non esiste solo un tipo di medico (quello che non si informa, sicuro della sua laurea); un medico che si rispetti avrà anche i suoi pregiudizi, ma continua a studiare. Un medico non è una persona che prende gli studi di un biologo e fa di quegli studi una legge; il medico è una persona che raccoglie più dati possibili, si fa una idea (anche diversa dai suoi illustrissimi, esimi, famigerati egregi colleghi) in base alle conoscenze a lui contemporanee, continua a studiare ed è sempre al servizio del paziente.
5) Lo inviterei a rivedere i concetti di onnivoria, erbivoria, ecc.. perché non sono concetti del tutto esatti; sono definizioni iper-limitate e semplicistiche (un esempio è il panda, definito dalla tassonomia [altra scienza non perfetta] carnivoro, che però si ciba di piante, o le mucche, definite erbivore, ma che sopravvivono con farina di pesce finché non vengono ammazzate nei macelli dove viene propinata loro tale bruttura,..); la capacità di sopravvivenza di molti animali è molto più grande di quello che il tuo medico può pensare, ma dopo tutto non è uno zoologo, né un biochimico...Ah, è vero.. oggi i medici sanno e possono tutto.
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Anche se un medico è contrario a una alimentazione vegetale per il preconcetto dell' onnivoria (e non capisco perché dovrebbe), deve comunque riconoscere che un'alimentazione a base completamente vegetale è assolutamente possibile, senza problemi (Ma si deve informare! Non posso dire al mio meccanico come fare il suo lavoro perché ho una laurea in chimica o in letteratura come un'altra persona non può dire che l'alimentazione vegetale non è adatta perché ha studiato l'apparato genitale).
Inoltre Gary Y tocca le corde emotive e non l'ignoranza delle persone. Per alcune persone "di scienza" sembra che il "cuore" non abbia altro posto se non la gabbia toracica; io dico che in alcune persone la "razionalità" non ha altra sede se non i loro piedi (si, molte persone ragionano con i piedi, perché dissociano concetti scambiando le necessità [in questo caso nutritive] con le potenzialità, perché scambiano freddezza emotiva per scientificità e perché usano la laurea per far sentire delle merde le altre persone).