Bigini da portare sempre dietro - cosmetici altern. P&G; pagina 2

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16 falco, 2/07/05 14:37

dovremmo studiare un modo per fare i bigini di cosa assolutamente non comprare... ma sarebbero liste infinite

17 Marina, 2/07/05 17:45

Ciao a tutti,

vorrei fare una "raccomandazione" generalizzata:
resistete alla tentazione di farvi delle liste di prodotti (cosmetici e per la pulizia) "fai da te", perche'
senno' vanificate il lavoro di chi cerca di fare le cose
in modo sensato.

Di liste ce ne sono tantissime, ogni associazione ha la sua, e questo e' uno dei motivi per cui c'e' tanta confusione sull'argomento e per cui non funziona cosi'
bene questa iniziativa (di invitare a comprare i prodotti cruelty-free).
In quasi tutti i casi non c'e' un reale lavoro di
costante verifica dietro, per cui queste liste non hanno alcun valore.
Lo scopo non e' avere una lista il piu' lunga possibile,
ma di avere una lista il piu' veritiera possibile.

Il miglior lavoro svolto in questo campo e' quello di Antonella de Paola, con la sua "Guida ai prodotti non testati". Nella nuova edizione e' raccolto tutto quanto c'e' da sapere, e su quello si basa la "lista positiva" pubblicata in un comodo volantino sul sito VIVO. http://www.consumoconsapevole.org
Man mano che nuove aziende si aggiungono, o si tolgono, la Guida, essendo cartacea, non puo' essere costantemente aggiornata, ma il sito e il volantino si', e cosi'
infatti avviene.
Ogni altra lista non e' basata su criteri rigorosi come quella di Antonella de Paola, e soprattutto non e' sottoposta a verifica e aggiornamento costante, quindi e' bene IGNORARLA, se non si vuole creare confusione.

L'unica lista ancora piu' rigorosa e' quella della LAV, perche' le aziende elencate li' (che comunque sono anche nella lista di VIVO, tranne una, che produce solo cose a base di prodotti delle api e quindi non e' stata inclusa
in VIVO perche' nessuno dei suoi prodotti e' vegan) hanno accettato di sottoporsi al controllo della ICEA (una azienda che si occupa di verifiche di questo tipo), quindi non si basa su una autocertificazione.
Dato che per ora le aziende elencate in questa lista sono pochissime, come VIVO abbiamo deciso di accontentarci anche di quelle che hanno fornito una autocertificazione ad Antonella de Paola, anche per non scoraggiare i consumatori che vogliano compiere questa scelta.

Di ogni altra lista piu' allargata io non mi fido,
perche' so come e' stata ottenuta quella di Antonella di Paola, e se una azienda compare nelle altre liste ma non in quella della De Paola vuol dire che non se la sono sentita di mandare a lei un documento di autocertificazione firmato (dopo vari solleciti...). Quindi, perche' dovrei fidarmi
di loro?

Nel volantino di VIVO c'e' anche un riquadro alla fine intitolato "In breve le ditte senza crudelta'" che puo' essere ritagliato e tenuto in portafoglio.

Detto questo, poi ognuno faccia quel che vuole e si inventi pure le liste che vuole, ma tenete conto che la situazione e' questa.

Ciao e grazie.
Marina

18 falco, 2/07/05 19:19

Marina ha scritto:

sono d'accordo su quanto affermi che bisognerebbe
affidarsi alle liste di comitati di consumo consapevole come Vivo per i propri acquisti, per essere sicuri che le aziende siano state controllate da entità esterne di cui ci potremmo fidare.

Ma tali liste, non ti sembrano eccessivamente limitative? tengo ancora a precisare che tali bigini non sono stati fatti per noi, ma per chi non conosce alternative a P&G, Garnier e varie.

Ogni azienda inserita è comunque ritenuta migliore nelle politiche di sperimentazione animale delle multinazionali più affermate nel mercato e se solo si cominciassero a considerare questi consumi (che io definisco consapevoli) la situazione migliorerebbe di ben poco.

Sinceramente, non capisco i tuoi inviti a lasciar perdere quese cose. Se il lasciar perdere è tale perchè ci si rivolge unicamente alle liste di Vivo in tutto e per tutto, son d'accordo. Ma altrimenti non condivido il lasciar perdere (perchè vorrebbe dire: ma tanto anche quelle non sono cruelty free al 100%, tanto vale non considerarle). Purtroppo le liste di Vivo è anche difficile seguirle per problemi economici o per il semplice fatto di "trovare i prodotti".

Detto questo, poi ognuno faccia quel che vuole e si inventi pure le liste che vuole, ma tenete conto che la situazione e' questa.

non mi sembrava necessario specificare, ma le liste non me le sono inventate. sono frutto dell'unione di vari
prodotti trovati in liste quali vivo, in fonti della peta ed in varie liste di consumo consapevole.

19 Marina, 3/07/05 00:49

Enrico Foschi ha scritto:
Ma tali liste, non ti sembrano eccessivamente limitative?

Sono le liste delle aziende che hanno sottoscritto lo Standard.
Quelle sono, bisogna fare i conti con la realta'.

Se poi si vuole dire "Queste non sono aziende
cruelty-free, pero' sono meno peggio di queste altre", si puo' anche fare, pero' e' un altro discorso. A quel
punto, allora, fai una lista di cruelty-free, una lista di aziende che sono IL MALE ASSOLUTO, e tutte le altre sono una via di mezzo e sta al consumatore se scegliere una via di mezzo o quelle davvero cruelty-free. Ma cosi' almeno
non assimili quelle realmente positive alle altre.

Sinceramente, non capisco i tuoi inviti a lasciar perdere quese cose.

Non invito a lasciar perdere a DIFFONDERE le liste cruelty-free, ma a lasciar perdere il fai-da-te nel decidere quali aziende inserire, o fidarsi di liste non sono ben controllate.
Anche perche' se poi ci si mette a dire
- queste sono cruelty-free (sempre nel senso dello Standard)
- queste non lo sono proprio, ma sono meno peggio
- queste sono cosi'-cosi'
non ci si capisce piu' nulla.

Purtroppo le liste di Vivo è anche difficile seguirle per problemi economici o per il semplice fatto di "trovare i prodotti".

Sono tutte cose che si trovano in erboristeria.
Il problema del costo riguarda la qualita', come su tutto, non il fatto che siano cruelty-free o meno.

non mi sembrava necessario specificare, ma le liste non me le sono inventate.

Io dicevo in generale, visto che si parlava
dell'argomento, ho voluto fare questa precisazione, anche per spiegare il fatto che ci sono tante liste diverse in giro.

Ciao,
marina

20 Sara, 3/07/05 03:01

Marina ha scritto:
Di ogni altra lista piu' allargata io non mi fido, perche' so come e' stata ottenuta quella di Antonella di Paola

Ma altri sanno come sono state ottenute altre liste ancora, che di liste ce ne sono tante è vero, ma allora chi garantisce cosa?A questo punto bisogna solo fidarsi delle liste fatte dai nostri amici o da noi stessi?

Bene o male a parte qualche erroruccio mi affido a prodotti esclusivamente naturali e quindi non testati(e senza tante altre cose negative), ma chi non ne sa nulla come fa?Di chi si fida?

21 Marina, 3/07/05 15:55

Sara ha scritto:
Marina ha scritto:
Di ogni altra lista piu' allargata io non mi fido, > perche' so come e' stata ottenuta quella di Antonella di > Paola

Ma altri sanno come sono state ottenute altre liste ancora, che di liste ce ne sono tante è vero, ma allora chi garantisce cosa?A questo punto bisogna solo fidarsi delle liste fatte dai nostri amici o da noi stessi?

Quello dell'affidabilita' e' un problema che c'e'
sempre, in ogni cosa.
Io mi baso su miei criteri, ognuno avra' i suoi.
Pero' se vedo segnalata come "psotiva" una azienda che
so che ha sempre risposto che non esegue i test del prodotto finito (come il 99% delle aziende fanno) e che non garantisce gli ingredienti... beh, ovvio che di quella lista non mi fido, e mi fido di quelle che sono come state ottenute. Di quelli di cui non lo so, non mi fido.

Bene o male a parte qualche erroruccio mi affido a prodotti esclusivamente naturali e quindi non testati(e senza tante altre cose negative), ma chi non ne sa nulla come fa?Di chi si fida?

Di me :-)
A parte gli scherzi: legge come sono state ottenute le dichiarazioni, se la spiegazione lo soddisfa, si fida, senno' non si fida. Se non e' nemmeno scritto come sono state ottenute o non e' chiaro... non c'e' da fidarsi.

Quello di affidarsi a prodotti vegetali e non di sintesi
e' un ottimo approccio. Purtroppo non esistono prodotti senza nulla di sintesi (almeno, non in vednita nei negozi), pero' se hannp pochissimi ingredienti sintetici e' un compromesso accettabile.

Ciao,
Marina

22 Sara, 3/07/05 16:03

A proposito di prodotti di sintesi e non di sintesi...mi hanno chiamato dall'azienda Regno Verde(o qualcosa di simile)per vendermi i loro prodotti...hanno subito specificato che i loro prodotti non sono testati, quindi ho chiesto come facevano per gli ingredienti comprati da altre aziende...ma loro mi hanno assicurato che i prodotti contengono esclusivamente argilla.Se ci posso credere per quanto riguarda magari i trucchi o i deodoranti, non ci credo invece per quanto riguarda gli shampoo(che hanno sempre o quasi prodotti chimici).Chi ne sa di più?

23 Skorpio81, 3/07/05 16:26

Secondo me per quanto riguarda i cosmetici, la lista di VIVO è la più affidabile e io infatti mi baso su quella.

Quello che invece manca è una lista di marche eticamente accettabili di prodotti di uso comune che si comprano al supermercato, per l'alimentazione.

Facciamo un esempio, se la mia acqua del rubinetto facesse schifo e dovessi comprare una bottiglia al supermercato... mi troverei in difficoltà, perchè escludendo quelle di plastica (più inquinanti, più tossiche) non saprei davvero cose scegliere, dato che quasi tutte le marche sono di proprietà delle aziende da boicottare e sinceramente non me le ricordo tutte.
Se almeno sapessi quali sono le 2 o 3 ok, andrei sul sicuro comprando quelle.

Stessa cosa per marchi di pasta, minestre, surgelati, bibite, legumi in scatola e quant'altro...
Basta prendere un elenco di marche comunemente reperibili nei supermercati ed eliminare tutte quelle bastarde, proprietà di multinazionali dai comportamenti molto cruelty... le pochissime che rimangono sono da segnarsi!!!! :-)

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