...ammalarsi di ipersensibilità

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1 falco, 21/06/05 10:40

non so voi, ma io mi sto ammalando di ipersensibilità.

tornare a casa dal vegfestival, esperienza a dir poco meravigliosa, con un sorriso che parte da orecchio ad orecchio (4 giorni di vera vita) e vedere in frigor un cadavere abbrustolito mi ha tolto l'appetito e non sono
più riuscito a mangiare.

a quanto pare, nonostante i miei eventuali atti di sabotaggio (buttarlo via, farlo andare a male, etc...) continuerò a trovarmi in situazioni del genere.

l'appetito sparisce, la fame pure. come posso pretendere
di poter mangiare dopo aver appena visto un mio fratello fatto a pezzi e consideranto un avanzo, un downer del frigor?!?

mi dicono che non mi capiscono, dicono che mi passerà... sinceramente sono passato da amichevole ad intollerante (incazzato). Puoi perdonare il TUO nemico, ma come puoi perdonare il nemico dei TUOI amici e startene zitto nel vederlo commettere ripetutamente violenze ed ingiustizie mentre si rifà ad un codice di principio paradossale?

spero che questo periodo mi passi, soprattutto perchè non voglio rimetterci dal punto di vista salutare. ogni persona del forum che mi ha conosciuto come una persona 100% solare ed espansiva, ma di fronte a certe situazioni (anche se solo per brevi momenti) divento l'opposto.

non condivido più la mentalità il "far vedere agli altri quanto sei felice così magari gli altri si incuriosiscono nel tuo stile di vita", perchè mentre gli altri si incuriosiscono, altri esseri muoiono attendendo le loro sagge decisioni.

mi sto orientando verso la mentalità: "fai vedere agli altri quanto sono involontariamente insensibili alla sofferenza e morte di innocenti".

2 Daniele, 21/06/05 11:11

Enrico, sei vegetariano e vegan da meno di un anno. Non ci pensi mai al fatto che un anno fa di questi tempi magari ti strafogavi di salsiccie?

Credo che per il bene della causa sia meglio non considerare gli altri come dei nemici dei NOSTRI amici, dobbiamo sempre ricordarci che anche noi eravamo così e il fatto che ora stiamo dall'altra parte della barricata non ci dà il permesso di esprimere giudizi così netti! Nè avere un atteggiamento di intollerenza nei confronti degli altri può avere effetti positivi nei confronti di quelli che sono i NOSTRI amici.

Può fare male, ma dobbiamo cercare di essere sempre presenti con la nostra testimonianza quotidiana... cercando di fare vedere che vivere vegan non è un'utopia ma è una pratica di vita che tutti possono seguire (convenientemente per tutti, uomini e animali).

Dici che non condividi più la mentalità del "far vedere agli altri
quanto sei felice così magari gli altri si incuriosiscono nel tuo stile di vita"... mi chiedo qual'è
l'alternativa? Credi che suscitando negli altri dei sensi di colpa otterrai risultati? Ti farai soltanto odiare.

Leggevo che tu non andresti mai ad un matrimonio (anche fosse di tuo fratello) in cui si mangiano cadaveri.... e pensavo al fatto che io a ottobre sarò invitato a due matrimoni. Chiederò che mi venga cucinato un menù appropriato e ci andrò, perchè non andando non otterrei nessun risultato... andandoci magari ci sarà la possibilità di parlare con qualcuno, di "evangelizzare"... quantomeno qualcuno saprà che esistono i vegan, e cosa sono. Cosa farei non andandoci? Mi escluderei semplicemente dal mondo reale. Che poi mi sembra la cosa che fanno i vegan che abbandonano i loro vecchi amici (rimasti dietro loro in quanto a sensibilità...) e che cercano nuovi amici vegan. I vostri vecchi "veri" amici se ne ricorderanno quando
avrete bisogno di loro...

3 Skorpio81, 21/06/05 11:11

vedere in frigor un
cadavere abbrustolito mi ha tolto l'appetito e non sono più riuscito a mangiare.

L'unica soluzione a meno che tutta la tua famiglia non si converta di botto al veganismo (difficile...chissà perchè ma i famigliari sono sempre i più ostici!) è aspettare di andare a vivere da solo.
Fortunatamente non ho questi problemi vivendo per conto mio, ma posso immaginare che vedere ogni due secondi cadaveri nel frigo sia pesante...

Per il resto ti capisco perfettamente, credo che questo tipo di sensazioni le abbiamo passate tutti.
All'inizio si è più tolleranti, ma man mano che il nostro passato da onnivori si allontana e ci sembra sempre più inconcepibile, è difficile continuare ad esserlo.
Penso però che sia solo una fase, o che perlomeno con il tempo ci si calmi un po'. Deve essere così, altrimenti tutti quelli che sono vegan da più di due anni si sarebbero suicidati!!!
io per ora ci sono ancora dentro...

non condivido più la mentalità il "far vedere agli altri quanto sei felice così magari gli altri si incuriosiscono nel tuo stile di vita", perchè mentre gli altri si incuriosiscono, altri esseri muoiono attendendo le loro sagge decisioni.
mi sto orientando verso la mentalità: "fai vedere agli altri quanto sono involontariamente insensibili alla sofferenza e morte di innocenti".

Sono d'accordo. Meglio puntare sulla sensibilità o insensibilità di una persona, metterla a nudo nelle sue contraddizioni e nel suo causare involontariamente sofferenza.
La "curiosità verso il nostro stile di vita" non basta,
ho conosciuto molte persone che erano incuriosite ma poi non hanno mai fatto nulla,a quanto pare non provavano un sufficiente coinvolgimento emotivo per decidere di cambiare.
E poi allo stesso modo tra due giorni saranno
"incuriosite" da uno che si proclama macriobiotico, dal fanatico new age, dal naturista, e da milioni di altre cose... bisogna fargli capire che essere vegan non è una moda!!!

4 Daniele, 21/06/05 11:17

Secondo me bisogna puntare sulla normalità dell'essere vegan.

5 falco, 21/06/05 11:39

dalla varietà delle vostre risposte, posso dire che:

Daniele: ti mostri disponibile, cortese, gentile ad aiutare gli altri a capire questa cosa (dal punto di vista salutare per la maggior parte delle volte, perchè, figurati, gli animali sono nati per gli allevamenti...). Gli altri si fingono o magari sono davvero interessati, ci pensano, poi un altra fetta di prosciutto, ci pensano, poi un prodotto per capelli ipertestato, ci pensano, poi... "mah sì, figurati, perchè complicarsi la vita". Adesso mi sto anche un pò rompendo di utilizzare toni gentili simpatici e cortesi con chi si ostina a non VOLER capire (i bambini capiscono sicuramente meglio di chiunque altro che uccidere un vitello per mangiarlo è una cosa atroce... basta spiegarglielo).
Meno di un anno fa ero non veg*, vero, e fino a meno di un anno fa sbagliavo completamente vita e modo di atteggiarmi. Ma perchè non ho mai trovato nessuno che mi spiegasse REALMENTE cosa c'era dietro quello che mangiavo? Perchè ho dovuto aspettare di vedere la parola "vegan" su internet, informarmi sul significato ed esserne d'accordo di mia spontanea volontà? Quanti animali avrò sfruttato nei 20 anni precedenti?

Skorpio: non voglio arrivare a non veder l'ora di andare a vivere da solo, per vari motivi (anche perchè se veramente volessi le possibilità le avrei). vorrei semplicemente far capire quanto sto male a tali viste.
ottima la considerazione sulla moda.

6 Daniele, 21/06/05 12:00

Enrico, il problema non è la parola "vegan" o meno. Anzi
a volte sentirsi etichettati o dare etichette può essere un problema in altro senso, le etichette possono anche allontanare.

Nel corso della tua vita, prima di incontrare questa "magica" parola, non hai mai pensato al fatto che quella carne che mangiavi apparteneva ad altri esseri viventi, a quelli che ora consideri i tuoi amici? Io sì, in fondo ci ho sempre pensato... eppure anche io sono vegetariano solo da poco più di un anno e vegan da qualche mese... a volte mi sembra che il fatto di non sapere, che nessuno ce l'hai mai spiegato... sia solo, un pò, una scusa... senza voler offendere... ma dico credo che nessuno di noi in passato, prima di diventare veg*ano, non fosse a conoscenza della differenza tra una fettina di carne e una melanzana... o no? Semplicemente eravamo passivi di fronte a questa ingiustizia...

7 shivers, 21/06/05 12:12

Sono d'accordo con Daniele. Siamo tutti uguali. Vegani, vegetariani, carnivori, cannibali, stronzi pari pari. A me l'incazzatura sta passando. Sta maturando la disillusione. Che non significa remissione.

8 falco, 21/06/05 12:47

sinceramente, non me lo ero mai posto il problema, prima di diventarlo. e nessuno mi aveva mai fatto riflettere su questa cosa.

non è una scusa, è la verità. sono diventato di colpo vegan (che è uno stile di vita, non una scelta alimentare, diciamolo) perchè di colpo ho aperto gli occhi su un aspetto prima sconosciuto, ma mai negato.

ed il motivo di questa apertura mentale non l'ho ancora capito e forse non lo capirò mai. sono certo però che se avessi trovato di fronte ai miei occhi certe verità impostate in un certo modo, sicuramente avrei riflettuto anche prima.

l'incazzatura sta già passando, soprattutto grazie a
queste discussioni
(e mi sta tornando anche un pò di fame...).

9 demon_vegan, 21/06/05 12:49

non sapevo fossi vegano da cosi poco. cmq adesso che lo dici ho visto che hai una intolleranza abbastanza sviluppata verso gli onnivori.
l aggressività non serve a nulla.
incazzarsi ancora di meno.
un esempio.. se tu difendi una tua idea e uno ti viene contro tu difendi questo tuo pensiero ancora piu saldamente(capita anche quando non si è pienamente convinti). se l altra persona pensa diversamente ma cercando di capire, il tuo tono sarà di conseguenza diverso e probabilmente più costruttivo. è anche vero che con certi soggetti non esiste dialogo...
io sono vegeta da 12 anni e da meno di un anno vegan. in questo anni le ho passate tutte. non puoi immaginare al liceo le prese per il culo varie dei compagni che ti trattavano come un emarginato e per le ragazze eri lo sfigato di turno e poi anche alla scuola di grafica dove in teoria ci sono persone piu adulte e speri di trovare piu comprensione e piu rispetto..ma mi illudevo..un professore mi chiamava ironicamente cotoletta di soya.
Non ho mai reagito male a provocazioni perchè mi sono sempre sentito solo in questa scelta. non conoscevo nessun vegeta ne avevo amici tali.
per le amici non ho mai avuto discriminazioni. era una mia scelta e quindi mi è sempre sembrato assurdo basare un amicizia su questo mio pensiero. la sensibilità non è uguale in tutti.
del resto non posso fare razzismo con le amicizie sennò non dovrei nemmeno uscire con chi crede in Dio dato che non concepisco la cosa e sono ateo nel DNA
Ma con ogni amico ho un dialogo differente e parlo di argomenti che vanno al di fuori dell animalismo.
NON POSSIAMO RIDURCI AD ESSERE MONO TEMATICI.
non è che se esco con gente mi presento" ciao sono Pierpaolo e sono vegan.. perchè l effetto sarebbe come dire...ho una malattia contagiosa e stammi lontano.
Molte persone che mi conosco superficialmente non sanno nemmeno che sono vegan. ma è meglio se lo scoprono piu tardi.cosi vedono che sono una persona normale e non ho nulla di spaventoso( a parte l orecchio per alcuni :D).
Se vedono che sei una persona piacevole che non stressa con i suoi ideali...che non vuol far sentire nuessuno in colpa ti apprezzano e se poi scoprono che sei vegan non associano questa parola a uno SFIGATO EMARGINATO.
In casa porto pazienza. ci sono nato ci sono cresciuto ma spero vivamente di scappare appena posso!!! mi trovo pesci sventrati nel frigo e tempo fa le varie budella ne lavandino. ma che ci posso fare? nulla.
quando vivrò finalmenete da solo decidero io. per ora non posso imporre la mia scelta agli altri.
per matrimoni feste di compleanno ecc...
non mi sono mai fatto problemi... a volte manco dico che sono vegan e neppure vegetariano... magari mangio qualcosa prima o chi mi conosce magari mi fa delle verdure. ma poi a tavola posso stare civilmente anche circondato da onnivori che si mangiano di tutto.
l ultima esperienza è stato un battesimo ..piatto forte maialino intero al latte... bello schifo. alla fine era rimasta solo la testa intera nel piatto. vedere un animale intero cucinato..che orrore. ho evitato di passarci davanti ma non ho detto nulla a nessuno.

penso che un tuo problema sia il fatto di essere diventato vegan a un età gia avanzata.
io avevo 14 anni ero solo in questa scelta e sono cresiuto in mezzo a onnivori. ci ho fatto il callo.

Tolleranza è la parola chiave che so benissimo ci costa parecchio ma piu ci facciamo vedere aggrssivi intolleranti e indisposti andrà sempre peggio con le pubbliche relazioni. la gente comune ci vedrà come estremisti fanatici diversi. e un onnovoro anche se crede che la scelta sia eticamente giusta davanti a certe cose si spaventa e non farà il grande passo.

ho fatto un discorso un po contorto ma il contenuto spero sia chiaro

10 Simona, 21/06/05 13:05

Ciao Enrico..
io ti capisco perfettamente..
quando ho cominciato ad avvicinarmi a questo mondo ero la persona più tollerante del mondo (ed ancora lo sono per quanto riguarda "il resto"), ma ora...
Non ce la faccio.. non mi si può più dire nulla..
Mi fanno rabbia le battute..
mi fa rabbia che una persona venga al VegFestival e mi chieda un panino al prosciutto altrimenti la bambina cosa mangia..
mi fanno rabbia gli amici di vecchissima data che neanche si sono presentati al suddetto VegFestival come se fosse una cosa solo mia, un mondo da cui sfuggire a tutti i costi, un qualcosa di cui non parlare..
mi fa rabbia che i suddetti amici chiedano di non parlare di certe cose perchè 'sai.. sono sensibile.. poi sto male'...
mi fanno rabbia i 'io rispetto la tua scelta.. tu perchè non rispetti la mia?'..
mi fa rabbia portare qualcuno a mangiare vegano per poi sentire la solita frase 'non male ma una bistecca ci starebbe'..

I sorrisi, quelli veri, li riservo a voi.. che per fortuna non siete così pochi..
Spero di rivedervi presto

Un abbraccio
Simona

11 falco, 21/06/05 13:18

demon vegan ha scritto:
non sapevo fossi vegano da cosi poco. cmq adesso che lo dici ho visto che hai una intolleranza abbastanza sviluppata verso gli onnivori.

non è per niente sviluppata. sta nascendo.

l aggressività non serve a nulla.

opinabile. se stai per tagliare la gola ad un maiale davanti a me, io ti salto addosso e con molta aggressività te lo impedisco.

incazzarsi ancora di meno.

non riuscirei a venire li vicino e a chiederti: "per piacere, puoi evitare di ammazzare il maiale"? nel frattempo il maiale è già morto.

un esempio.. se tu difendi una tua idea e uno ti viene contro tu difendi questo tuo pensiero ancora piu saldamente

non sono d'accordo. non sarei diventato vegan.
metto sempre in discussione le mie argomentazioni.
l'unico principio che do per oggettivo è il rispetto della vita atrui... se un qualsiasi ragionamento gli va contro, lo considero a prescindere da tutto sbagliato.

..un professore
mi chiamava ironicamente cotoletta di soya.

chiamarlo "cimitero vivente"?

mi è sempre sembrato assurdo basare un
amicizia su questo mio pensiero. la sensibilità non è uguale in tutti.

concordo. ma mi sento a disagio parlare di stile di vita non violento davanti ad uno che mi annuisce e nel contempo continua a mangiare carne, e continuerà a mangiarla.

NON POSSIAMO RIDURCI AD ESSERE MONO TEMATICI.

il veganismo è tutt'altro che monotematico.
anzi, è migliaia di volte più tematico di ogni stile di vita inconsapevole.
confondi il monotema con quello tra i tanti temi che più preme ogni vegan, il salvare più vite possibili.

non è che se esco con gente mi presento" ciao sono Pierpaolo e sono vegan.. perchè l effetto sarebbe come dire...ho una malattia contagiosa e stammi lontano.

scusami, ma chi lo fa?
di certo non sono però il tipo da dirlo all'ultimo o su domanda (almeno, non più). cerco di evitare termini
"vegan" o che altro.
semplicemente colgo ogni occasione per far riflettere il prossimo, a volte anche buttandogli in faccia la realtà.

quando vivrò finalmenete da solo decidero io. per ora non posso imporre la mia scelta agli altri.

far sentir in colpa le persone per il male che ti hanno e che ti continuano ad infliggere può essere producente.
non si tratta di "rispettare le scelte", perchè loro sono
i primi a non rispettare nè quelle, nè la vita del prossimo.
se le scelte si rifacessero al principio oggettivo poco tempo fa citato, andrebbero sì rispettate.

l ultima esperienza è stato un battesimo ..piatto forte maialino intero al latte... bello schifo. alla fine era rimasta solo la testa intera nel piatto. vedere un animale intero cucinato..che orrore. ho evitato di passarci davanti ma non ho detto nulla a nessuno.

avrei detto a più persone possibili quanto è crudele una cosa, magari con qualche volantino e foto dietro.
ovviamente in questo caso, essendo il maialino giovane e trattandosi di una festa di un bambino, avrei citato argomentazioni etiche ed il rapporto mamma maiale e figlio maialino.

penso che un tuo problema sia il fatto di essere diventato vegan a un età gia avanzata.

non è un problema. è una fortuna (esserlo diventato).

Tolleranza è la parola chiave che so benissimo ci costa parecchio ma piu ci facciamo vedere aggrssivi intolleranti e indisposti andrà sempre peggio con le pubbliche relazioni.

tolleranza è l'ultima cosa che mi salterà in testa.
lungi da me l'essere tollerante nel vedere i miei fratelli squartati e mangiati.
l'unica soluzione che vedo è repressione della rabbia o il cercare momentaneamente di "non pensarci".

12 Skorpio81, 21/06/05 13:25

mi fanno rabbia gli amici di vecchissima data che neanche si sono presentati al suddetto VegFestival come se fosse una cosa solo mia, un mondo da cui sfuggire a tutti i costi, un qualcosa di cui non parlare..
mi fa rabbia che i suddetti amici chiedano di non parlare di certe cose perchè 'sai.. sono sensibile.. poi sto male'...
mi fanno rabbia i 'io rispetto la tua scelta.. tu perchè non rispetti la mia?'..
mi fa rabbia portare qualcuno a mangiare vegano per poi sentire la solita frase 'non male ma una bistecca ci starebbe'..

Le ho sentite anch'io tutte queste battute, e fanno
davvero male.
Credo che l'unica soluzione per uscirne, e per non rodersi il fegato ogni due secondi quando la società intorno a noi sembra composta solo da persone di plastica senza cuore, sia consolarci pensando che non siamo gli unici.
Magari non conosciamo altri veg*, ma ci sono, e lottiamo per le stesse cose.

Oppure fare nostro lo slogan "Ogni vita salvata è una vittoria!"... sappiamo che difficilmente il mondo
cambierà, che le persone egoiste ed insensibili esisteranno sempre, ma comunque noi stiamo facendo il possibile, e gli animali che con il nostro sforzo abbiamo salvato sono sicura che se potessero parlare ci ringrazierebbero.

Per quanto riguardo il momento del "risveglio", cioè la presa di coscienza che ti porta a diventare vegan... anche per me è successo come ad Enrico. Improvvisamente mi è arrivata la consapevolezza che quello che stavo facendo fosse sbagliato, assurdo, e che dovevo cambiare. Nessuno purtroppo aveva mai messo in discussione prima il mio mangiare carne, nessuno mi aveva fatto riflettere su cosa implicasse e significasse...magari lo avessero fatto!!! Ancora adesso non mi capacito di come non possa esserci arrivata prima. Dormivo?? Ce l'avevo un cervello?? Vi
giuro che è come se da un momento all'altro fossi caduta dal pero.

E' vero che uno che mangia la bistecca sa che quello era
un animale, ma non ci pensa praticamente mai. Per la nostra società è una cosa talmente normale che cresci senza porti nemmeno la domanda: è giusto o sbagliato? Lo fai e basta.
E' la stessa cosa di chi va in chiesa ogni domenica perchè nella sua famiglia si usa così, e magari non si è nemmeno mai chiesto se lui in dio ci crede o no.

Viviamo in un mondo di automi!!!!!!

13 Audrey, 21/06/05 14:06

Enricoooooo!!! Ma chi è che ti mette i cadaveri in frigooo! :-(

Orrori a parte...anche io i primi tempi ero abbastanza intollerante e pepata nel furore dei miei 23 anni, ma col passare di mesi e mesi mi sono calmata un po' (anche se il senso di ingiustizia sotto sotto mi fa ancora ink@zzare) e sono diventata un'adorabile vegevangelizzatrice :-) (come confermato dal test di veghome!).

I primi tempi sono quelli di maggior "scombussolamento" emotivo, perchè ti rendi conto delle ingiustizie, perchè scopri nuove cose, nuovi modi di vita....poi si trova un equilibrio!

Baciuzzi!

A.

14 Audrey, 21/06/05 14:09

Aggiungo che col tuo entusiasmo hai un futuro di fantastico "convertitore"!

A.

15 falco, 21/06/05 14:19

Audrey ha scritto:
Aggiungo che col tuo entusiasmo hai un futuro di fantastico "convertitore"!

A.

lo penso anche io.
ne stavo parlando con anna su msn... ognuno ha la sua via nel ribellarsi.
chi protesta contro le pellicce, chi rompe a chi mangia carne, chi rischia la libertà per salvare la vita di poveri innocenti...
la mia non l'ho ancora trovata, forse è per questo che ancora a volte mi arrabbio e non riesco a trattenere
l'ira.
sicuramente la mia va ben oltre quello che sto facendo adesso, sto cercando di capire come, dove raggiungerla.

ps: secondo voi poi li venderanno i veg*convertitori a natale alle famiglie credenti ancora nel "miracolo italiano" (con la mia foto e le mie registrazioni sopra, ovviamente) :)?

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!