fast food vegan: consigli e proposte

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1 chaval, 8/10/10 21:24

ci è venuta un'idea un po' ambiziosa in quel di bologna: aprire il primo fast food vegan in italia. abbiamo diverse idee sulla questione ma volevo sapere da voi qualche parere su come reperire i fondi (se ci sono incentivi statali, se qualche associazione potrebbe aiutarci..), sui costi (affitto, allestimento, burocrazia..), insomma idee, opinioni, consigli..
grazie

2 ariel444, 8/10/10 23:43

vai all'Informagiovani della tua città intanto e chiedi se ci sono fondi per progetti di giovani che si vogliono mettere in proprio, loro dovrebbero saperlo (ci ho lavorato per anni qui a Roma e funzionava così)

3 cane_vegan, 10/10/10 15:57

mi date un lavoro? ahaha :D
no, seriamente, se lo aprite e avete bisogno di una mano.. anche se a me piace lo slow food, ma vabbè.. :P

4 fasguvh, 10/10/10 17:14

prova a sentire loro:
http://www.maozveg.com/
in giro per l'europa ce ne sono parecchi e i falafel sono ottimi

5 Suffi, 10/10/10 18:54

Su Facebook c'è una nota proprio su questo, non se l'hai già vista... http://www.facebook.com/home.php?#!/note.php?note_id=459116894624&id=1263266459 Se non si dovesse leggere, la nota riprende questo post: http://www.mondoviaggiblog.com/2008/09/24/come-aprire-un-fast-food-vegetariano-consigli-utili-per-un-attivita-di-successo/ Ciao
Stef

6 chaval, 11/10/10 00:05

ariel: girando un po' in rete ho visto che c'è uno sportello unico che si occupa di accompagnare passo passo chi vuole avviare un'attività quindi mi sembra perfetto, sempre che mi rispondano alla mail, sennò mi tocca di girare tutta bologna (in bici naturalmente) perché ho trovato quattro diversi indirizzi della sede di tale ente..

cane_vegan: se sei a bologna puoi partecipare al progetto ma di "lavorare" in senso stretto mi sa che per ora è azzardato parlare..

fasguh: l'idea del franchise l'abbiamo valutata ma a me non piace perché la mia intenzione di base è quella di diffondere il più possibile il veganismo e avere la libertà di decidere come per me è meglio fare. poi il falafel vorrei che fosse solo una delle nostre svariate prelibatezze. infine credo che i costi siano proibitivi per noi!

suffi: ahah quell'articolo l'ha postato su fb la mia "socia", simona. l'ho conosciuta sabato della settimana scorsa per il banchetto della settimana vegetariana ed è lei che mi ha messo in testa questa follia.

vi tengo aggiornati sugli sviluppi e non esitate a darci spunti e opinioni..

7 Andrea, 11/10/10 00:46

Il mio consiglio è quello di non fare l'errore comune di calcolare solo quanti soldi servono per aprire l'attività, ma di decidere un periodo di prova (relativamente lungo) e fare in modo di essere essere economicamente coperti per questo arco di tempo.

Ad esempio uno può dire che dal momento dell'apertura effettiva vuole darsi 1 anno di tempo per capire se l'attività funziona o meno.

Quindi deve calcolare quanto serve per mandare avanti l'attività (affitto, bollette, commercialista, spese varie) e per le proprie spese personali (vitto, alloggio, ecc.) e avere le spalle coperte per tutti questi 12 mesi.

Perché altrimenti uno spende tutto per aprire e se l'attività non decolla immediatamente deve vendere tutto per pagare i conti.

Lo stesso vale se uno chiede finanziamenti: se poi non ha i soldi per vivere comunque non può andare avanti.

8 Suffi, 11/10/10 14:46

chaval ha scritto:
suffi: ahah quell'articolo l'ha postato su fb la mia "socia", simona. l'ho conosciuta sabato della settimana scorsa per il banchetto della settimana vegetariana ed è lei che mi ha messo in testa questa follia.

Ah ecco, infatti mi sembrava strana la coincidenza di un post sul tema proprio nello stesso periodo del tuo! :)

9 cane_vegan, 11/10/10 15:45

chaval ha scritto:
cane_vegan: se sei a bologna puoi partecipare al progetto ma di "lavorare" in senso stretto mi sa che per ora è azzardato parlare..

no, non sono di bologna, comunque scherzavo è che per cercare un lavoro bisogna bussare a tutte le porte.. :P

10 chaval, 11/10/10 16:45

cane_vegan ha scritto:
anche se a me piace lo slow food, ma vabbè.. :P

anch'io sono totalmente per lo slow piuttosto che per il fast, ma questo a livello ideale. se devo pensare a mettere su un'attività con lo scopo di diffondere il veganismo però punto a sfruttare le tendenze sociali (appunto la necessità di fast, anche se detesto il concetto) per cercare di sfondare il più possibile il muro dell'ignoranza e dell'egoismo carnivoro.

11 chaval, 11/10/10 16:49

Andrea ha scritto:
Il mio consiglio è quello di non fare l'errore comune di calcolare solo quanti soldi servono per aprire l'attività, ma di decidere un periodo di prova (relativamente lungo) e fare in modo di essere essere economicamente coperti per questo arco di tempo.

Ad esempio uno può dire che dal momento dell'apertura effettiva vuole darsi 1 anno di tempo per capire se l'attività funziona o meno.

Quindi deve calcolare quanto serve per mandare avanti l'attività (affitto, bollette, commercialista, spese varie) e per le proprie spese personali (vitto, alloggio, ecc.) e avere le spalle coperte per tutti questi 12 mesi.

Perché altrimenti uno spende tutto per aprire e se l'attività non decolla immediatamente deve vendere tutto per pagare i conti.

Lo stesso vale se uno chiede finanziamenti: se poi non ha i soldi per vivere comunque non può andare avanti.

sì, è un ottimo consiglio, anche se così si va a parlare di cifre spropositate, cmq al di fuori della nostra portata. sarebbe bello trovare dei finanziatori che credano nel progetto e che ci coprano loro le spalle, ma a chi rivolgerci? associazioni animaliste? sponsor privati? fornitori di prodotti vegan in cambio di pubblicità?

12 Marina, 11/10/10 17:42

chaval ha scritto:
sì, è un ottimo consiglio, anche se così si va a parlare di cifre spropositate, cmq al di fuori della nostra portata. sarebbe bello trovare dei finanziatori che credano nel progetto e che ci coprano loro le spalle, ma a chi rivolgerci? associazioni animaliste?

Ma non credo proprio, perche' una associazione animalista dovrebbe spendere dei soldi per finanziare un progetto imprenditoriale altrui?
Voglio dire, se uno lo fa come lavoro non puo' certo pretendere che i soldi delle donazioni a un'associazione vadano a finanziare il suo lavoro.
Non e' nemmeno pensabile questa cosa, secondo me, e non sarebbe nemmeno giusta.

sponsor privati?
fornitori di prodotti vegan in cambio di pubblicità?

Ma per avere degli sponsor devi avere qualcosa che gia' funziona, perche' un produttore dovrebbe darti dei soldi per avviare un'attivita' lavorativa? Te li dara' per fargli pubblicita', se gli dimostri che hai un canale pubblicitario valido, ma senno' perche' dovrebbe farlo?

Non so, io non so nulla di imprenditoria, ma non mi pare proprio questa cosa possa stare in piedi.

Credo che l'unica possibilita' siano fondi pubblici appositi per questo tipo di progetti, ma ovviamente non e' facile averli, e devi presentare un progetto solido con tutti i dettagli del caso.

Ciao,
Marina

13 chaval, 11/10/10 23:29

grazie per l'incoraggiamento marina

14 Andrea, 12/10/10 00:29

chaval ha scritto:
anch'io sono totalmente per lo slow piuttosto che per il fast, ma questo a livello ideale. se devo pensare a mettere su un'attività con lo scopo di diffondere il veganismo però punto a sfruttare le tendenze sociali (appunto la necessità di fast, anche se detesto il concetto) per cercare di sfondare il più possibile il muro dell'ignoranza e dell'egoismo carnivoro.

Io non so niente di questo settore, ma non credo che un fast food vegan abbia molte possibilità di sopravvivere (se intendi proprio un analogo vegan dei posti tipo McDonald's)

- moltissimi vegan non amano il concetto di fast food, quindi parti già male con quello che dovrebbe essere il tuo target ideale
- chi è interessato a provare un tipo di cucina nuova non va al fast food, e perdi un'altra fetta di mercato interessante per un locale vegan
- chi è interessato ad un'alimentazione salutare ovviamente non va al fast food, e questi sono altri potenziali clienti persi

Per come la vedo io un locale vegan parte con un grosso handicap rispetto agli altri locali, deve quindi recuperare il terreno perso con delle carte in più.

Caratterizzare il locale in modo abbastanza particolare ad esempio è una cosa che trovo molto più facile da farsi con un classico pub che con un fast food, che è un luogo abbastanza impersonale

Lo stesso vale per organizzare conferenze o eventi benefit.

Anche pubblicizzare il menù di volta in volta come gustoso, sano, poco calorico, ecc. ecc. lo vedo più facile per un normale pub.

Io prenderei come esempio un posto come il Rewild: non so come gli vadano gli affari, ma in generale mi pare un progetto molto ben fatto. Il locale è particolare, un luogo adatto ad animalisti e non. E' un ottimo posto per organizzare conferenze e incontri, e la gente che partecipa magari ci tornerà per mangiare.

15 pluto_1973, 12/10/10 07:49

ciao,

chiedi agli uffici di regione e provincia...inizia dai siti istituzionali per capire se ci sono prestiti a fondo perduto o agevolati.
Il progetto si fa, ci si affida ad un consulente. Nulla è impossibile cavolo.
Riguardo fast-slow-pub......è una grande pippa, nel senso che, la magior parte delle volte, la locazione fa metà del lavoro.
Intendo dire che un fast food andrà moltissimo in alcuni posti (ex. vicino scuole, uffici, posti cittadini molto frequentati da passanti frettolosi), un PUB o altro tipo di locale a prescindere dalla locazione devono essere ben pubblicizzati su siti e magari con volantinaggio, inoltre avere un parcheggio almeno almeno agevolato e dare un qualcosa in più.
Tieni conto dell'investimento iniziale a seconda del locale...un PUB o ristorante con arredamento etc etc e metratura ha un costo mooolto superiore ad un mininegozietto (tipo Maoz) nel quale avrai bisogno di friggitrice, piastra e poco altro (magari due fuochi per saltare verdure o caxxi altri).

Il gran lato negativo è l'italia in se per i nuovi imprenditori, tasse alte e burocrazia fetente.....ma ci vuole forza e coraggio, che l'avventura vada bene o male.

Bonne Chance
Dan

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

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