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1 elisa1979, 18/04/06 15:27

Ciao a tutti, sono nuova al sito e nuova al vegetarianesimo... (rimando il grande passo al veganesimo..anche se ho già capito che prima o poi lo farò!)

Vorrei farvi qualche domanda... ho già spulciato sia le faq che un pochino anche il forum ma qualche dubbio mi è rimasto...sapete com'è quando si inizia... si cercano
info, ma a volte anche "conferme" ;-)
Spero di non annoiarvi.....abbiate pazienza!

- Ferro: ne ho carenza da anni, finora il mio medico -sebbene non mi abbia mai detto di mangiar carne, anzi mi abbia subito spinta a consumare legumi- mi ha detto che comunque con la sola alimentazione non riesco ad averne a sufficienza (e in effetti gli esami lo provano).. così mi tocca prendere delle maledette bottigliette che mi appesantiscono molto la digestione... Cerco di abbinare vitamina C agli alimenti che contengono ferro, ed evito l'associazione con latticini (sebbene io li mangi in altri momenti durante la giornata), ma forse sbaglio comunque da qualche parte.... Avete qualche dritta ulteriore?

- Miele: non è certo vegano... e mi piace molto, ma... è eticamente accettabile?

- Stagionalità: come fate a variare la verdura consumata, nonostante la stagionalità? ci sono periodi, come questo, in cui l'orto non produce più le verdure invernali, ma per il freddo di questa primavera non produce ancora
null'altro che insalata! Come regolarsi per non incorrere in "orrori" come verdure fuori stagione dallo scarso
sapore e valore nutritivo (magari piene di concimi chimici già che ci siamo...)?

A presto!

Elisa

2 shivers, 18/04/06 16:08

ciao ben trovata nel mondo veg.
fai un giro su www.scienzavegetariana.it dove puoi trovare tutte le dritte per evitare carenze di ferro e altro; puoi anche inviare mail per avere risposta a tutti i tuoi dubbi. in ogni caso il consiglio è di evitare gli integratori per quanto possibile e, sempre per quanto riguarda il ferro, di passare il prima possibile all'alimentazione vegan perché
i latticini ne inibiscono l'assimilazione.
per quanto riguarda il miele, la dieta vegan dovrebbe escluderlo perché è praticamente impossibile che non vengano uccise delle api nella prodizione e nel prelievo, però sul tema c'è dibattito.

3 Marina, 18/04/06 16:56

elisa1979 ha scritto:
- Ferro: ne ho carenza da anni, finora il mio medico -sebbene non mi abbia mai detto di mangiar carne, anzi mi abbia subito spinta a consumare legumi- mi ha detto che comunque con la sola alimentazione non riesco ad averne a sufficienza (e in effetti gli esami lo provano).. così mi tocca prendere delle maledette bottigliette che mi appesantiscono molto la digestione... Cerco di abbinare vitamina C agli alimenti che contengono ferro, ed evito l'associazione con latticini (sebbene io li mangi in altri momenti durante la giornata), ma forse sbaglio comunque da qualche parte.... Avete qualche dritta ulteriore?

Ciao Elisa,

dato che l'abbinamento con la vitamina C gia' lo fai, io
ti direi provare due cose:
1. aumentare in quantita' gli alimenti ricchi di ferro;
2. diminuire il piu' possibile i latticini, anche lontano dai pasti.

Io so di varie persone che passando da vagetariane a vegan hanno risolto problemi di anemia, quindi, dato che comunque questo passp lo vuoi fare, inizia il prima possibile a diminuire i latticini e vedi che effetto fa.

Se ancora non riesci, prova a scrivere a SSNV.

- Miele: non è certo vegano... e mi piace molto, ma... è eticamente accettabile?

Su questo concordo con la risposta di shivers.

- Stagionalità:

Questo problema sinceramente non me lo pongo piu' di
tanto, dato che esula dal veganismo, quindi non ti saprei rispondere, comunque qui trovi una lista di verdure di stagione mese per mese:

https://www.vegpyramid.info/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=186
Ciao,
Marina

4 Lucik, 18/04/06 17:43

Ciao Elisa, benvenuta :-)

Per il ferro anche io suggerirei di aumentare gli alimenti che la contengono (ricordando che i borlotti sono quelli che dovrebbero contenerne di più tra i legumi, e che quelli secchi ne contengono di più rispetto a qulli in scatola). Aggiungendoci rucola, uva passa e cereali rinforzati. Leggendo il forum ho letto in più casi (anche di recentissimo) di persone che erano anemiche quando non erano vegetariane che hanno visto andare a posto i valori dopo essere diventati veg. Lo dico per riportare un dato oggettivo che ho riscontrato leggendolo per diverse persone (non è per far subito propaganda, cosa che non avrei difficoltà a dire apertamente :-) ).

Per il miele... si schiacciano le api. Per rispondere alla domanda: eticamente... non è accettabile.

Per la stagionalità... ma le barbabietole, le carote, gli spinaci ed altro sono fuori stagione adesso?
Presumo ti riferissi al tuo orto personale... e volessi evitare i concimi e i pesticidi di prodotti che seppur disponibili non sono biologici (o costano di conseguenza). Beh, di mio mangio le verdure comprate al supermercato... se pensi comunque agli alimenti di origine animale, in qualsiasi stagione hanno sia gli inquinanti delle verdure, che quello dei farmaci che gli danno.
Quindi magari altri ti sapranno dire meglio.
Comunque benvenuta ancora, brava :-)
Di mio so di poter dire che c'è molto da guadagnarci,
sotto tanti punti di vista... aspetti dell'intelletto, consapevolezza e qualità umane comprese :-)
A presto...

Luciano.

5 elisa1979, 19/04/06 09:02

Grazie a tutti per le risposte e per l'accoglienza!

Per quanto riguarda il ferro cercherò di "studiarci su"
un po' meglio, soprattutto per quanto riguarda l'aumento
di alimenti che ne contengono, per esempio non sapevo che cereali come miglio e grano saraceno ne contenessero molto, l'ho trovato sul sito scienzavegetariana proprio ieri... e cercherò di iniziare fin da subito a limitare i latticini.

Per il miele: ho provato a cercare in internet, anche se rapidamente, per la verità... qualcuno ha un link "a portata di mano" in cui ci siano maggiori informazioni sulla produzione del miele?

La stagionalità: sì, Luciano, mi riferivo all'orticello di casa.... le barbabietole non ce le abbiamo, le compriamo al supermercato, e per quanto riguarda il resto... carote e spinaci sono estivi, e adesso li compriamo.. le carote da serra e gli spinaci surgelati... I surgelati dal punto di vista nutrizionale come sono? Ho letto che in linea generale sono comunque da preferire a verdure fuori stagione o che sono state "in giro" tanto prima di essere consumate, ma da qualche altra parte mi pare di aver letto che questo metodo di conservazione riduce il contenuto nutrizionale degli alimenti... ricordo male?

Scusate per le domande da "novellina"... all'inizio non
è proprio facilissimo :-)

6 Skorpio81, 19/04/06 13:04

elisa1979 ha scritto:
- Ferro: ne ho carenza da anni, finora il mio medico -sebbene non mi abbia mai detto di mangiar carne, anzi mi abbia subito spinta a consumare legumi- mi ha detto che comunque con la sola alimentazione non riesco ad averne a sufficienza (e in effetti gli esami lo provano).. così mi tocca prendere delle maledette bottigliette che mi appesantiscono molto la digestione... Cerco di abbinare vitamina C agli alimenti che contengono ferro, ed evito l'associazione con latticini (sebbene io li mangi in altri momenti durante la giornata), ma forse sbaglio comunque da qualche parte.... Avete qualche dritta ulteriore?

A parte le dritte che ti hanno già dato non saprei cosa aggiungere, ma sul ferro ti posso portare la mia esperienza. Anemico da sempre in una famiglia di anemici (ho due sorelle carnivore con valori di ferro sottozero), dopo un anno e mezzo di veganismo ho fatto i primi esami del sangue e... i miei valori, incredibilmente, ora rientrano nella norma!!! Evita il più possibile gli integratori, che tra l'altro hanno l'effetto di
appesantire tantissimo il fegato.

- Miele: non è certo vegano... e mi piace molto, ma... è eticamente accettabile?

No, non lo è. Fai un cerca su questo sito con la parola "miele", troverai varie discussioni con anche link
esterni.

- Stagionalità: come fate a variare la verdura consumata, nonostante la stagionalità? ci sono periodi, come questo, in cui l'orto non produce più le verdure invernali, ma per il freddo di questa primavera non produce ancora null'altro che insalata! Come regolarsi per non incorrere in "orrori" come verdure fuori stagione dallo scarso sapore e valore nutritivo (magari piene di concimi chimici già che ci siamo...)?

Consuma il più possibile verdure e frutta biologiche... i surgelati non sono certo il massimo, perdono molto del loro valore nutritivo. Consolati, sta per arrivare l'estate che in fatto di frutta è ricchissima!

7 Lucik, 19/04/06 14:12

No, no... gli spinaci ok (non ne ero sicuro) ma le carote in Italia vanno tutto l'anno :-) Magari solo al Nord si interrompe la coltura per i tre mesi invernali. Nel senso che anche se non si fanno nel proprio orto magari si possono trovare sul mercato anche non di serra (proveniente da altre regioni).
Per i surgelati: togliendo il consumo di verdure fresche, è la modalità di conservazione industriale migliore per quel che riguarda i valori nutrizionali (se ricordo bene).
Pensa che il miele da poter mangiare io, ce l'avrei... ho un paio di barattolini aperti che avevo ancora quando non ero vegano... Ma pur avendoli lì potrei anche non mangiarli, non mi cambia nulla. E questa cosa che ti dico si vede più dopo rispetto a come viene da esser vista forse prima :-)
Ciao ancora! Il grano saraceno!!! :-) Non sapevo ancora fosse ricco di ferro :-) Ottima cosa :-)

8 elisa1979, 20/04/06 10:11

Grazie Skorpio, la tua testimonianza mi pare essere comune a varie persone "qui dentro" ed è un'ottimo sprone per
me! :-)
Lucik, eh già io abito al nord (quest'anno poi tutti gli ortaggio sono in ritardo a causa della primavera che tarda) proverò ad essere più attenta nella scelta al supermercato... o meglio ancora cercherò qualche azienda agricola biologica locale (caspita a cercarle ce ne saranno pure...)

a presto e grazie a tutti

9 michelangelo, 27/04/06 00:12

Ferro: evita durante pranzo e cena alimenti contenenti tannino(che ne inibisce l'assimilazione) come cacao,vino rosso e caffè.

10 Fox_Mulder, 20/05/06 02:22

l'osservazione quotidiana per cui chi ha anemie sideropeniche e passa da onnivoro a vegan le risolve nela magigor parte dei casi è ben supportata sia dagli studi scientifici che dalla natura stessa degli alimenti.
Nel più grande studio epidemiologico condotto, il china project, si è visto che la dieta vegetale consumata dai contadini nelle zone rurali conteneva 3 volte il ferro di una dieta onnivora con carne. Stessi risultati nell'epic study su migliaia di vegetariani in europa.

Inoltre sentirete dire spesso che il ferro dei vegetali non è assimilabile, o altre cose del genere. in realtà è errata come affermazione e cmq andrebbe chiarita. Se guardiamo i fatti, il contenuto di ferro per calorie (e non per 100g di cibo), e le percentuali di assorbimento si capisce che il modo migliroe di superare un anemia è consumare una dieta ricca di ortaggi, vegetali e legumi. carne e latticini non servono affatto, e anzi, evitandole non avremo il rischio di assumere troppo ferro (troppo fa male ed è connesso a varie malattie degenerative), perchè il ferro contenuto nei vegetali ha un delicato meccanismo di auto-regolazione, per cui se saremo carenti ne assorbiremo di più, se ne avremo abbastanza ne assorbiremo di meno per evitare eccessi.
la natura è magnifica ^^ e quasi tutto ciò che l'uomo fa contronatura gli si rivolta contro inevitabilmente.

11 Pazzerellona, 20/05/06 15:13

Ciao fox. Mi sei mancato molto. ^_^

12 Lucik, 20/05/06 15:16

Ah, dimenticavo che anche l'aceto inibisce
l'assimilazione del calcio.

13 Lucik, 20/05/06 15:17

Inibisce... volevo dire peggiora, ovviamente!

14 michelangelo, 21/05/06 08:32

elisa1979 ha scritto:
- Miele: non è certo vegano... e mi piace molto, ma... è eticamente accettabile?

LE API
L'Apis mellifera possiede un sistema nervoso sviluppato,
la capacita' di provare dolore e un'intelligenza che le permette, ad esempio, di costruire le celle basandosi sulla percezione dei campi gravitazionale e magnetico terrestri. Comunica mediante i suoni prodotti dalle vibrazioni delle ali, l'emissione di feromoni e un complesso linguaggio basato su danze, tramite il quale e' in grado, ad esempio, di dirigere la colonia verso il cibo, specificandone qualita', distanza ed esatta locazione.

Apis Mellifera

Prima di uccidere questi animali, l'industria li sottopone a manipolazioni continue, regimi alimentari forzati e innaturali, inseminazione artificiale, trasporti spossanti e vivisezione.
Gli apicoltori non si limitano a sottrarre alle api il miele prodotto in eccesso; al contrario, spesso si estrae tutto quello immagazzinato nel periodo estivo e si nutrono le colonie con sciroppo di zucchero per tutto l'inverno.

Questo non e' un equivalente adeguato della dieta naturale delle api, delle quali abbassa infatti la durata della vita, esponendole a diverse malattie. Per questo motivo, allo zucchero vengono spesso aggiunti diversi antibiotici (tetraciclina, terramicina, ecc) che espongono le colonie selvatiche ad un maggior rischio di contrarre le malattie stesse.

In presenza di contagi per i quali non si conoscano trattamenti efficaci - gli apicoltori incendiano gli alveari.
Le pratiche di fumigazione eliminano la perdita del'alveare: permettono, infatti, di avvelenare le api con cianuro.

Altri apicultori distruggono gli alveari prima che sopraggiunga l'inverno - altrimenti, circa 60 libbre di miele verrebbero consumate dalla colonia, rendendone l'allevamento piu' costoso dell'acquisto di un nuova colonia a fine inverno.

Per far abbandonare l'alveare, lo si puo' anche scuotere con forza o irrorarlo con potenti getti d'aria.
Durante queste operazioni e' facile che ali e zampe
vengano distrutte.
Per impedire alle regine di sciamare, si bloccano loro le ali.
Per estrarne piu' facilmente il miele, spesso si riscalda l'alveare.
Le api, spinte dal calore, volano verso un uscita, dove vengono catturate in un cono metallico o in un bee escape. In mancanza di uscite, per eliminare le api fuggitive si usa una griglia elettrica.
Quando due colonie vengono mischiate, la regina di quella piu' debole viene uccisa.
Uno dei piu' evidenti segnali della sofferenza implicita nell'allevamento delle api e' la la difesa dell'alveare
che mettono in atto pungendo gli apicultori.
Questo avviene nonostante essi usino il fumo per farle calmare (previene agitazioni della colonia, mascherando il feromone che le api rilasciano per dare l'allarme in situazioni di pericolo).

Per confinare le api lontano dall'area nella quale hanno raccolto il miele, si usano apposite trappole.
Nel processo di verifica delle condizioni dell'alveare e
di estrazione del miele, anche il piu' attento degli apicultori non potra' fare a meno di calpestare e uccidere incidentalmente un buon numero di api.
Le regine vengono soppresse ogni due anni (in natura vivono fino a cinque), quando la loro capacita' di deporre uova declina - rendendone il mantenimento economicamente svantaggioso.
La loro inseminazione artificiale provoca la morte del maschio; il metodo piu' diffuso per ottenere lo sperma, infatti, consiste nella decapitazione di quest'ultimo (quando la testa viene staccata, il sistema nervoso centrale riceve un impulso elettrico, che provoca eccitazione sessuale).
A volte, testa e torace del maschio vengono schiacciati per provocare l'uscita dell'endofallo.
Lo sperma di diversi esemplari viene raccolto e l'inseminazione della regina, anestetizzata con ossido di carbonio, avviene all'interno di un apposito contenitore tubulare. Per aprire la vagina ed iniettarvi il seme, vengono adoperati microscopici uncini.

Fonte: http://utenti.tripod.it/vegan

15 michelangelo, 21/05/06 08:33

I PRODOTTI DELLO SFRUTTAMENTO DELLE API

I dubbi benefici dei prodotti delle api non ne giustificherebbero comunque lo sfruttamento: sono tutti sostituibili con sostanze di origine non animale e dalla comprovata validita': sciroppo di riso, malto d'orzo,
malto di sorgo, succhi concentrati di frutta, zucchero di canna non raffinato, zucchero di barbabietola, succo d'acero, sciroppo d'acero (a quest'ultimo - oltre a coloranti e aromi artificiali - i grossi produttori aggiungono talvolta del lardo, durante la processazione, per minimizzarne la spumatura).

MIELE: Il miele e' il vomito dell'ape.
Ingoiato il nettare, essa lo rigetta e vi aggiunge enzimi mescolandolo con le proprie secrezioni digestive.
La mistura viene poi rigurgitata, per essere ulteriormente digerita da altre api. Non contiene sostanze nutritive rilevanti per l'alimentazione umana.
Le sue modeste quantita' di enzimi vengono generalmente disattivate durante la pastorizzazione o in caso di esposizione al sole.
In US, si e' cercato di dimostrare con prove di
laboratorio che il consumo di miele aiuta a contrastare le allergie, ma esso ha dimostrato un efficacia minima.
Anche il tentativo della Consumer's Association di dimostrare che il miele abbia proprieta' terapeutiche e' fallito.
Al contrario, esistono ottime ragioni per non consumarlo: le modalita' dello sfruttamento delle api e i danni che puo' arrecare alla nostra salute.

Il consumo di miele e pappa reale viene sconsigliato alle persone sofferenti d'asma o allergie e soprattutto ai bambini d'eta' inferiore ai 12 mesi: il loro sistema digestivo, infatti, non e' in grado di interagire con le spore batteriche potenzialmente presenti in esso o - peggio - con la possibile contaminazione da bacterium clostridium botulinum, responsabile di un terzo dei casi di botulismo infantile.
Oltre a liquidi di piante diverse dal propoli, bisogna tener presente che le api possono raccogliere anche sostanze adesive e vernici - i pesticidi che possono trovarsi nel miele includono: cipermetrina, deltametrina, Dieldrin, fenvalerato e pirimifosmetil.

CERA: la secrezione con la quale le api costruiscono gli alveari.
Viene usata dall'uomo nella produzione di cosmetci, farmaci, vernici, candele e alcuni tipi di carta.

VELENO: per raccoglierlo, si stende una membrana elettrificata di fronte all'alveare.
Quando le api la toccano, ne ricevono una scossa alla quale reagiscono pungendola (morendo); il veleno che depositano in questo modo, viene commercializzato in virtu' di indimostrate virtu' curative.

POLLINE: puo' risultare piu' nutriente di altri cibi soltanto se ingerito in quantita' nell'ordine di qualche chilo.

PAPPA REALE: costituisce la sola fonte di sostentamento dell'ape regina - e cio' che le permette di diventare
tale. Rispetto a 500 mg di pappa reale, 30 grammi di cornflakes contengono 30 volte piu' tiamina e riboflavina, 90 volte piu' niacina e circa 400 volte piu' acido
folico. (Guardian 9.4.91.)
Non esiste seria ricerca medica che abbia dimostrato effetti terapeutici nel consumo di pappa reale: sarebbero del resto improbabili perche' la sua composizione non contiene nulla di particolarecomposizione non contiene nulla di particolare.

PROPOLI: usato come ''antisettico'' e come colla.
E' una resina che le api raccolgono dagli alberi e usano per tappare i buchi dell'alveari.
Per loro e' anche un antibiotico, un antivirale e un funghicida naturale, mentre dagli umani viene usato per ''curare'' infezioni gengivali e mal di gola o come ''integratore'' alimentare.

IMPOLLINAZIONE: Il valore monetario dell'impollinazione
e' stimato in Italia in oltre tremila miliardi.
Permette, inatti, la fecondazione delle piante entomofile, cioe' della maggior parte di quelle agrarie (frutticole, orticole, da foraggio ), sia spontanee che coltivate. L'industria, tuttavia, sta cercando di creare api modificate geneticamente, capaci di impollinare anche quei tipi di piante che, in natura, verrebbero impollinati da api selvatiche e altri insetti - che stanno pero' scomparendo, a causa dell'inquinamento provocato da pesticidi, allevamenti intensivi e sviluppo edilizio.
Non si creda che l'impollinazione portata avanti dalle api domestiche possa essere ecologicamente benefica; nelle condizioni create dall'uomo, e' invece dannosa. I
programmi governativi, infatti, sono centrati solo sulla protezione delle api bottinatrici di tipo europeo.
La varroe ha quindi sterminato un gran numero di api selvatiche, riducendone il numero del 50 percento rispetto alla decade scorsa.
In US, non ci sono mai state precedentemente cosi' poche api.
Solo una piccola percentuale dei pesticidi, infatti, raggiunge il proprio obiettivo, mentre la gran parte penetra nelle zone limitrofe, uccidendo milioni di api selvatiche.
E' incalcolabile il numero di insetti utili che viene esposto ai pesticidi.
Una compagnia olandese ha cercato di sostituire il lavoro delle api utilizzando alcuni suoi impiegati forniti di appositi forconi elettrificati, ma i costi sono risultati eccessivi e il lavoro umano non paragonabile qualitativamente a quello svolto dalle api.
Mentre si finanzia una ricerca della quale beneficeranno soltanto gli apicoltori, si continuano ad ignorare le caratteristiche dell'habitat idoneo alla maggior parte delle api selvatiche.
A fronte dei miliardi investiti in tecnologie volte ad aumentare la produzione alimentare, si rinuncia a proteggere le api selvatiche e gli altri impollinatori che hanno efficacemente svolto il loro utilissimo compito per secoli.

Le api sono poi sfruttate anche nell'ambito della vivisezione e della biotecnologia; la maggior parte degli esperimenti cui vengono sottoposte ha lo scopo di sviluppare alveari che producano piu' miele e assicurino maggiori guadagni.
In Giappone vengono irradiate per rendere la loro puntura inoffensiva e per creare una specie priva di pungiglione.

Altre ricerche riguardano: effetti dei fitofarmaci, effetti dei feromoni sul sistema endocrino [13], regolazione del processo riproduttivo, trattamenti topici con ormone giovanile, restrizioni di movimento della regina, confinamento (per indurre la costruzione di cupolini e celle), costruzione di celle artificialmente indotta mediante eccesso di affollamento, test di tossicità acuta e residua degli antiparassitari, effetti di diverse diete, influenza del fotoperiodo e del termoperiodo sui ritmi di volo e per l'induzione della diapausa producono sieri antiveleno utilizzando i corpi stessi delle api.

Il governo sudamericano ha finanziato nel 1956 l' introduzione nel Paese dell' Apis mellifera scutellata, originaria del Sudafrica, per ottenere un ibrido che assommasse le qualita' positive delle razze europee e africana.
La fuga di 26 sciami di api africane determino' invece la nascita di una popolazione di api selvatiche ibride, nelle quali a prevalere sono le caratteristiche negative.
I media le hanno battezzate 'api assassine' a causa dell'aggressivita' verso gli alveari di api europee, che riescono a sopprimere con estrema facilità.

Anche animali domestici e umani hanno pagato un alto prezzo per questo fallimento della bioingegneria: in Messico, dal 1986 al 1991 sono stati segnalati almeno 1.000 attacchi a persone, che hanno causato 58 decessi.
Si stima che attualmente, in US, queste api abbiano gia' ucciso piu' di 600 tra umani e altri animali, oltre alle centinaia di alveari 'africanizzati' che vengono
distrutti ogni anno.

Fonte: http://utenti.tripod.it/vegan

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