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16 sberla54, 16/12/05 18:46

Mi trovo daccordo con Andrea in effetti.
Faccio il positivista ma in cuor mio sono pieno di
cinismo.
Vedo l'uomo come una bestia disinteressata al suo futuro, se non a quello consumistico a breve termine.
Nessuno vuole perdere quello che abbiamo ora e nessuno ha il coraggio di rischiare per sbirciare cio' che ci
potrebbe regalare il futuro.

Noi cmq dobbiamo fare la nostra parte, seguire quella che ci sembra al momento la via migliore e se in futuro ce ne sara' una che ci sembrera' ancora migliore seguire quella...solo cosi' possiamo cercare di reprimere i nostri giustificati orizzonti pessimisti e pensare di poter continuare a sperare.

17 Lucik, 16/12/05 18:55

1) Crescita e sostenibilità sono possibili. E' la classica visione che vede un trade-off tra le due cose ad essere impropria. Sviluppo e sostenibilità è una politica perseguibili, fattibile ed economicamente conveniente.
2) La relazione della FAO sullo stato del pianeta non avverte esplicitamente della possibilità di gravi danni ambientali: sottolinea la lora attuale manifestazione. Precisando che se nel corso del secolo che ci attende non verranno presi provvedimenti, il pianeta (e il genere umano) avranno seri rischi in termini di esistenza.
3) Citando: il pianeta terra non é un'auto maneggevole, é un transatlantico. Per cambiare rotta di un grado, le manovre devono essere attuate con largo anticipo. Certi problemi devono essere presi con l'anticipo necessario affinchè questi non sfuggano di mano. Il pianeta impiega anni/decenni per catalizzare un dato cambiamento. Dovremmo cominciare oggi per avere risultati tra 20 anni.

se la distruzione è certa, cazzo allora mi ci
butto anch'io e via!

Questo mi piace :-) Potremmo fondare una scuola... "filosofia pragmatica" :-) Come insegeremmo noi, non ce n'è!

18 Sara, 16/12/05 19:36

shivers ha scritto:
Altrimenti che cazzo ci stiamo a fare attenti a non comprar quello a non usar quello a limitar il consumo di quell'altro? se la distruzione è certa, cazzo allora mi ci butto anch'io e via!

Per limitare i danni, per non contribuire con le proprie mani alla distruzione, per non essere complici, almeno non del tutto.

19 Andrea, 16/12/05 20:26

shivers ha scritto:
Altrimenti che cazzo ci stiamo a fare attenti a non comprar quello a non usar quello a limitar il consumo di quell'altro? se la distruzione è certa, cazzo allora mi ci butto anch'io e via!

Per quanto mi riguarda limitare i danni.

20 Andrea, 16/12/05 20:32

Lucik ha scritto:
Il pianeta impiega
anni/decenni per catalizzare un dato cambiamento. Dovremmo cominciare oggi per avere risultati tra 20 anni.

Esatto, ma non stiamo cominciando, anzi stiamo andando nella direzione opposta. Dovremmo capire gli errori, cambiare e tra 20 anni vedere i primi risultati, tra 40 qualcosa di piu'.. tra 400 forse un miglioramento. Ma non credo che ci siano 400 anni.

Nel tuo esempio del transatlantico, stiamo puntando sugli scogli e accelerando, per di piu' travolgendo delle
piccole barche che se ne stanno ferme per i fatti loro. Secondo me non c'e' tempo per evitare l'impatto, ma possiamo cambiare rotta, per renderlo meno devastante e soprattutto non trascinare nella nostra fine (che ci siamo meritati) le barchette che non c'entrano niente.

Il che non e' una cosa da poco.

21 ire, 17/12/05 11:22

shivers ha scritto:
Altrimenti che cazzo ci stiamo a fare attenti a non comprar > quello a non usar quello a limitar il consumo di > quell'altro? se la distruzione è certa, cazzo allora mi ci > butto anch'io e via!

Sara ha scritto:

Per limitare i danni, per non contribuire con le proprie mani alla distruzione, per non essere complici, almeno non del tutto.

secondo me ha ragione shivers: se non c'è nessuna speranza diventa vana ogno nostra preoccupazione etica per gli animali o per qualsiasi altra causa. dal pessimismo radicale al qualunquismo il passo è breve assai. la motivazione "per non contribuire con le proprie mani alla distruzione, per non essere complici" fa sembrare che la scelta di una vita etica sia per le "anime belle": basta che uno non ci tenga a sentrisi puro e innocente che già sarebbe autorizzato a fare i peggio danni. inoltre una scelta morale per potersi dire tale deve essere motivata da ragioni morali e non da una qualche forma di pur nobile egoismo (non contribuisco, o contribuisco meno, così mi sento più a posto con la coscienza), perciò questo tipo di ragionamento mi sembra molto debole anche sul piano
logico.

22 Lucik, 17/12/05 11:35

non da una qualche forma di pur nobile
egoismo (non contribuisco, o contribuisco meno, così mi sento più a posto con la coscienza)

Come quelli che mangiano uova e formaggi e dicono di essere vegetariani per questioni etiche...? Effettivamente... Ciao!

23 Andrea, 17/12/05 11:57

ire ha scritto:
se non c'è nessuna speranza
diventa vana ogno nostra preoccupazione etica per gli animali o per qualsiasi altra causa.

Non capisco perche'.

Il fatto di sapere che la gente continuera' a ferirsi e morire per vari tipi di incidenti non ci ferma dal fare il possibile per evitare di causarne in prima persona e possibilmente aiutare chi ne fosse vittima.

Allo stesso modo non vedo come il ritenere che non ci
sara' mai una societa' che non sfrutta gli animali
dovrebbe fermarci dal fare la scelta vegan.

Noi dobbiamo evitare di fare del male, e cercare di sensibilizzare gli altri affinche' facciano lo stesso, questo indipendentemente da come vanno le cose in generale.
Per assurdo se sapessimo che tra 2 anni un meteorite distruggera' la terra non riprenderemmo certo a mangiare carne.

24 blackberry, 17/12/05 13:42

Andrea ha scritto:
Esatto, ma non stiamo cominciando, anzi stiamo andando nella direzione opposta. Dovremmo capire gli errori, cambiare e tra 20 anni vedere i primi risultati, tra 40 qualcosa di piu'.. tra 400 forse un miglioramento. Ma non credo che ci siano 400 anni.

è proprio quello che intendevo io..!!

25 blackberry, 17/12/05 14:02

Sara ha scritto:
ire ha scritto:
pessimismo della ragione, ottimismo della volontà

Hai la volontà di non utilizzare più mezzi di trasporto, elettrodomestici(compreso il pc), di non sprecare energia(quindi illuminare tutto con le candele), di non vivere in una casa di mattoni e di non riprodurti?

Se rispondi si a tutte allora hai ragione, altrimenti no.La condizione degli animali non è l'unico problema del mondo, qualsiasi cosa facciamo produciamo un danno enorme.

Il problema è che anche se noi muoviamo qualche passo per ridurre i danni... siamo sempre delle marionette che vivono in una società che per i troppi interessi dietro non ci danno molte alternative.. prendiamo per esempio la città di Malmoe in Svezia.. esiste un'area, anticamente adibita a cantieri navali che è stata ampiamente qualificata (di chiama Bo01 in cui hanno costruito un distretto urbano molto prestigioso) che può essere preso come modello di sostenibilità in tutto il mondo! Si autoalimenta con fonti di energia rinnovabile al 100% utilizzando l'eolico e i pannelli fotovoltaici per l'energia, per il riscaldamento nelle case usano pannelli solari e il distretto ha dei bacini nella roccia in cui viene depositata l'aqua del
mare tiepida (e ulteioromente riscaldata) d'estate e
fredda d'inverno e rilasciata per produrre aria fresca per l'estate e viceversa aria calda per l'inverno (una genialata).. All'interno del distretto di può circolare solo in bici o a piedi e per chi deve andate oltre ci sono delle autorimesse in cui vengono noleggiate per chiunque lo desideri dei veicoli sperimentali che utilizzano il biogas (prodotto dall'apposito trattamento dei rifiuti) o la corrente elettrica (generata sempre dalle pale eoliche).. in più il treno che collega il distretto Bo01 a Malmo è elettrico..
insomma veramente una cosa da promuovere a livello internazionale!
invece a noi che alternative abbiamo oltre alle macchine e i mezzi in molte città in cui non ci sono nemmeno piste ciclabili e molto pericolose a piedi?? niente!! e tutto ciò è molto sconfortante...

ci vorrebbe una rivoluzione di massa e non usare in tutta italia combustibili almeno per un mese.. sarebbe interessante vedere i risvolti.. però come si fa con lavoro e tutto il resto?
scusate i vaneggi.. :D

26 sberla54, 17/12/05 14:24

Io sono completamente daccordo con Andrea.

Credo che nessuno di noi possa sapere con certezza cosa sta' per succedere nel nostro futuro.

Potrebbero avvenire scoperte tecniche e tecnologiche fino ad ora impensabili, in grado di modificare in meglio tutto quello che conosciamo...basta pensare a quante invenzioni utilizziamo ora che sarebbero state impensabili 200 anni fa...

Il modo di vivere dell'uomo inoltre non e' l'unico possibile...la nostra bella societa' capitalista basata
sul lavoro e sulla produzione massima non e' di certo l'unico esempio di societa' esistente al mondo...ci sono tanti altri tipi di associazioni di persone che vivono in maniera piu' sostenibile.

Non e' detto che saremo condannati per sempre a vivere in questo modo...soprattutto perche' se non cambiamo tipo di societa' probabilmente non troppo tardi finiremo per non avere piu' un pianeta dove vivere.

Il fulcro della questione sta nel rendersi conto che non ci sono limiti al cambiamento, non ci sono limiti a cio' che si puo' inventare e non ci sono limiti all'intelletto umano.
Come dicevate anche voi, gli esempi di sostenibilita' ci sono gia', non c'e' neppure bisogno di aspettare il progresso tecnologico (anche il carissimo Giorgino Dabliu Bush ha un bel ranch ecologico in texas, totalmente autosufficiente)....tutto cio' che c'e' da fare e'
mettere i problemi ambientali della nostra terra al primo posto rispetto ai problemi monetari di questo o di quel capitalista....ed e' la gente che lo deve chiedere,
perche' di sicuro le persone alle quali apparteniamo non hanno alcun interesse a riguardo.

27 sberla54, 17/12/05 14:27

Per quanto riguarda la sostenibilita' del trasporto
privato (che salta spesso fuori) vi voglio far vedere (per chi non la conosce) la macchina ad aria compressa, creata nel 2001.

Date una letta a cio' che e' scritto a questo indirizzo http://www.ecotrasporti.it/eolo.html

oppure leggete qui sotto:
______

La macchina ad aria compressa... finisce in una nuvola di fumo
Il caso Eolo auto di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice. Qualcuno l'ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.
A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far
circolare informazioni.
Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti:
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006... Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza.
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o
dellaEsso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che
l'"informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è
a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al
tavolo...
... fatele girare certe informazioni!!! La gente deve SAPERE!!!!!!!
ANDATE QUI:
http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
--
Claudia Cristi
Eascon S.P.A.
Via Gobetti 52/2
40129 BolognaItaly
Tel. +39 051 358120
Fax. +39 051 355473
____________

28 Andrea, 17/12/05 14:32

blackberry ha scritto:
Il problema è che anche se noi muoviamo qualche passo per ridurre i danni... siamo sempre delle marionette che vivono in una società che per i troppi interessi dietro non ci danno molte alternative..

Purtroppo secondo me e' infinitamente peggio. Per un privato cittadino che fa delle scelte critiche ce ne sono 100 che se ne fregano di tutto e di tutti.

SI da la colpa alla "societa'" ma poi tutti vogliamo l'auto, il lettore DVD, la TV a schermo piatto, il telefonino nuovo ogni 6 mesi ecc. ecc.

In molti casi non ci danno molte altrnative, ma anche dove le alternative e l'informazione ci sono la gente sceglie i propri interessi, a parte rarissime eccezioni.

29 Lucik, 17/12/05 16:05

Ci sono diverse realtà, sia in ambito strettamente industriale che in ambito di relazione tra aziende e comunità territoriali, in cui economia, ecologia e soluzioni innovative volte al risparmio ed al recupero di energia e materiali, all'utilizzo di fonti rinnovabili, alla trasformazione degli output in nuovi input preziosi hanno ormai evidenziato il loro bellissimo successo. Furbacchioni, state parlando dell'argomento della mia tesi di laurea! :-)

Ci sono forze esistenti che hanno in mente solo il mantenimeno dello status quo. Ci sono interessi economici che corrompono e impongono fuori e dentro le istituzioni il proprio perdurare. Ci sono problemi legati alla riconversione di strutture e di posti di lavoro. Ma si devono affrontare con una visione di lungimiranza e di opportunità innovative. Visto che si diceva che si ragiona sempre in termine di soldi... basterebbe (proposta ben conosciuta a livello mondiale in questo ambito) che nel calcolo dei costi e dei ricavi, i costi ambientali fossero iscritti a bilancio!!!

Comunque, visto che si parlava di cosa si farebbe se si sapesse che tra 2 anni finisce il mondo, mi é venuta un'idea per un topic... verrete a visitarlo in Chat...?
:-)

30 sberla54, 17/12/05 16:48

Andrea ha scritto:
SI da la colpa alla "societa'" ma poi tutti vogliamo l'auto, il lettore DVD, la TV a schermo piatto, il telefonino nuovo ogni 6 mesi ecc. ecc.

Molti esagerano col consumismo, questo e' vero, c'e'
gente che cambia mensilmente il cellulare o che sputtana migliaia di euro nei nuovi gadget tecnologici di scarsa utilita....ma credo che il problema stia piu' in alto.

Non penso sia giusto questa demonizzazione della tecnologia...in fondo e' grazie alla tecnologia che si
sono fatti grossi progressi in svariati campi ed e' sempre grazie a lei che possiamo mantenere un minimo di speranza nel futuro.

E' il mercato invece a fare danni....e' il potere
economico delle grandi aziende...in grandi cartelli..le grandi lobby.

Se si mettesse lo stesso impegno che si mette nella creazione dei nuovi gadget per un popolo di assatanati consumisti nello studio e nell'applicazione costante di nuove tecnologie piu' sostenibili (e intendo dalla ricerca di fonti di energia alternativa ad una legge che vieti lo spreco dei materiali per l'impacchettamento delle merci, per dire...) allora si potrebbe iniziare a cambiare rotta.

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!