RISPETTO RECIPROCO: ecco il mio concetto!; pagina 6

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76 ravenwolf, 19/09/11 14:10

Lifting_Shadows ha scritto:
Personalmente mi riesce molto difficile continuare a rispettare certe persone. Non capisco perchè molti vegan abbiano paura di offendere gli altri, non sappiano fare in modo che le proprie esigenze vengano rispettate, e invece i carnivori, anzi gli schifivori, sembrano una specie protetta a cui non puoi dire nè à nè bah altrimenti sei talebano, estremista, razzista dell'alimentazione, ami solo gli animali, rischi catastrofiche cadute d'immagine dell'intero movimento animalista mondiale con crollo delle quotazioni in borsa del 70% non farmaceutico di yves rocher e recrudescenze nella caccia alla foca.

Per noi le cose sono chiare: mangiare animali è uno sterminio. Però quando una cosa è accettata ampiamente dalla società ed è entrata a far parte delle normali consuetudini di ogni giorno, il problema si complica. Per un tagliatore di teste dell'Amazzonia è normale tagliare le teste dei propri nemici e rimpicciolirle a mo' di trofeo. A noi, la sola idea ci fa ribrezzo.
Quando una cosa viene presentata come "accettabile" è più difficile una presa di coscienza. Per molti è anche proprio difficile provare empatia per l'animale ucciso; anche perché siamo tutti ormai quasi de-sensibilizzati alla violenza.
E la gente ha paura di ciò che è diverso, che esula dalle proprie convinzioni, per questo i carnivori stanno sulla difensiva.

Io ho un'amica che si professa vegetariana, sabato stavo a cena da lei. Il ragazzo ha preparato la carne, la frittata, i piselli con la salsiccia, le melanzane con lo speck, e dulcis in fundo c'era uno che il giorno dopo sarebbe andato a cacciare.

Pensa che ho un amico cacciatore che non perde occasione di parlarmi della caccia e di mostrarmi le sue "deliziose" foto di cinghiali massacrati.
E lo sa cm la penso. Una volta ha persino ucciso per sbaglio un cinghialino. Che tristezza che mi ha fatto.

Riguardo agli amici: quando mangio con loro, cerco di non pensare a quello, o meglio, a chi hanno nel piatto, ma alle loro qualità di persone. Per voi sarà difficile crederlo, ma ho conosciuto che considero i migliori amici al mondo, pur non essendo vegetariani (non parlo del cacciatore qui sopra).

Ma questo, ovvio, è come sento io le cose. Per trovare questo "equilibrio" ho dovuto "scindere" la persona da quello che mangia. Sennò mi trovavo in una "contraddizione interna" .

77 Lifting_Shadows, 19/09/11 14:22

ravenwolf ha scritto:
Per noi le cose sono chiare: mangiare animali è uno sterminio. Però quando una cosa è accettata ampiamente dalla società ed è entrata a far parte delle normali consuetudini di ogni giorno, il problema si complica. Per un tagliatore di teste dell'Amazzonia è normale tagliare le teste dei propri nemici e rimpicciolirle a mo' di trofeo. A noi, la sola idea ci fa ribrezzo.

Sì, ma qui stiamo parlando di gente che sa. Non è un estraneo che cade dalle nuvole, è gente che sa benissimo quanto e come mangi bene, e la sofferenza degli animali. Com'è che noi le abbiamo spezzate le abitudini, e loro no? Fino a dove è condizionamento dei media? Dove inizia il menefreghismo assoluto, la mancanza di empatia, l'insensibilità? Per ognuno di loro la risposta è diversa, e di conseguenza anche il mio atteggiamento nei loro confronti.

Riguardo agli amici: quando mangio con loro, cerco di non pensare a quello, o meglio, a chi hanno nel piatto, ma alle loro qualità di persone. Per voi sarà difficile crederlo, ma ho conosciuto che considero i migliori amici al mondo, pur non essendo vegetariani (non parlo del cacciatore qui sopra).

Beh è ovvio che non si possa dire che un onnivoro è necessariamente una cattiva persona. Sarebbe come dire che fra i vegan non esistono stronzi. Io non rispetto che mangino animali, proprio no.

78 Carlovegan, 19/09/11 15:05

ravenwolf ha scritto:
Pensa che ho un amico cacciatore che non perde occasione di parlarmi della caccia e di mostrarmi le sue "deliziose" foto di cinghiali massacrati.
E lo sa cm la penso. Una volta ha persino ucciso per sbaglio un cinghialino. Che tristezza che mi ha fatto.

Non ti sto giudicando, però io non capisco come puoi chiamare amico un cacciatore. Io i cacciatori li odio, li disprezzo e sono contento quando si sparano a vicenda! Sarò infantile, però i cacciatori mi stanno sul cazz

79 Suffi, 19/09/11 15:18

Carlovegan ha scritto:
Non ti sto giudicando, però io non capisco come puoi chiamare amico un cacciatore. Io i cacciatori li odio, li disprezzo e sono contento quando si sparano a vicenda! Sarò infantile, però i cacciatori mi stanno sul cazz

Nemmeno io potrei avere a che fare con qualcuno che per hobby uccide animali; se il mangiare carne può in qualche modo essere giustificato (non dico in generale, ma nel caso di amici che magari avevamo da prima o in altre situazioni specifiche), questo no, non lo tollererei.

80 Andrea, 19/09/11 15:18

ravenwolf ha scritto:
Ma infatti non ho detto che li giustifico...

Io contestavo le tue affermazioni precedenti sul fatto che sono vittime di condizionamenti culturali, che non bisogna fare "razzismo alimentare" ecc.

Cmq non è un
concetto così facile da capire; parliamoci chiaro: molti, degli animali uccisi, se ne sbattono.

Continuo a non capire cosa intendi, forse intendiamo due cose diverse per "capire" ma le due cose mi sembrano in contraddizione. Prima dici che non è facile capire che sia sbagliato uccidere animali per mangiarli e poi che se ne sbattono.

Io dico che invece secondo me quando si ha accanto una persona vegan (ma anche se si viene a contatto per una sola volta con delle valide argomentazioni per la scelta vegan ma ora lasciamo perdere questo) non si può non aver capito. Però resta il fatto che come dici giustamente tu la maggior parte della gente degli animali uccisi se ne sbatte.

E quindi mi dispiace ma io (sottolineo io, non è che tutti debbano pensarla come me) non posso considerare una brava persona qualcuno che ha riflettuto su quello che sta facendo, ne ha preso atto ma continua ad uccidere animali perché "se ne sbatte" della loro vita.

Sul fatto di non perdere tempo con chi non vuole capire sono d'accordo, infatti per convincere la gente la cosa migliore è rivolgersi al pubblico generico e approfondire con chi è interessato.

81 ravenwolf, 19/09/11 16:13

Su chi non sa, siamo tutti d'accordo.
Personalmente credo molto nei condizionamenti della
società.
Molto spesso chi sa, chiude gli occhi, cerca di non vedere, rimane nelle proprie rassicuranti, comode abitudini, accettate da tutti e non "strane".
Per esempio, il mio ragazzo sa tutto del perché della scelta vegan, ne condivide le motivazioni di base, a casa mangiamo vegan.
Ma quando siamo fuori a cena con altri, mentre io ordino cibo vegan, lui mangia carne; dice che ha paura di essere giudicato e che non riesce a collegare cibo e animale ucciso. O meglio, lo collega, però pensa : "Ma sì, chissene importa..."
Abbiamo discusso tante volte su questo, ma siccome è adulto e vaccinato, non mi va di imporgli nulla; sarà la sua coscienza a farlo.
Non per questo lo considero "cattivo".
Come non considero cattivi i miei amici che mangiano animali per abitudine. E, ripeto, non tutti abbiamo lo stesso grado di coscienza o di empatia. Ma voglio bene ai miei amici, nonostante continuino a fare qualcosa che è inconciliabile con le mie credenze.
Ma poi che si intende per "cattivo"? ognuno né da la sua definizione.

Concludendo, il concetto è questo: è sbagliato mangiare animali, ma finché sarà considerato "normale" mangiarli ci toccherà convivere ogni giorno con molte persone che non sentono empatia per quello che hanno nel piatto. Però, se ci troviamo bene con loro...perché non frequentarle? Perchè dobbiamo per forza porre delle barriere?
Una cosa che possiamo fare invece è informare, fare vedere che si vive bene e meglio senza prodotti animali.
Spesso preparo cene vegan per gli amici e nessuno se ne è mai lamentato, anzi.

Altra questione: io sono l'unica vegan che conosco. Non mi posso chiudere in un bunker.

Riguardo all'amico cacciatore, in realtà è un ragazzo che esce nella mia compagnia...a me feriscono i suoi "prodigiosi" racconti di massacro dei cinghiali, ma per lui la caccia è una malattia, un motivo di orgoglio che ha trovato per superare le sue insicurezze. Lo so che è una minchiata essere fieri di sparare a delle povere bestie; ho anche provato a parlargli, ma non è servito a molto.
Ho preferito lasciar perdere.

82 Carlovegan, 19/09/11 18:38

ravenwolf ha scritto:
Ma poi che si intende per "cattivo"? ognuno né da la sua definizione.

Il tuo amico cacciatore è cattivo, anzi è un assassino crudele!

Riguardo all'amico cacciatore, in realtà è un ragazzo che esce nella mia compagnia...a me feriscono i suoi "prodigiosi" racconti di massacro dei cinghiali

ci credo che ti feriscono

ma per lui
la caccia è una malattia, un motivo di orgoglio che ha trovato per superare le sue insicurezze.

Anch'io sono insicuro, anzi forse sono la persona più insicura di tutte quelle che conosco, non per questo vado a fare stragi.

Lo so che è una
minchiata essere fieri di sparare a delle povere bestie;

E' un abominio, la stessa cosa che uccidere un essere umano, la stessa cosa.

ho anche provato a parlargli, ma non è servito a molto.
Ho preferito lasciar perdere.

Si, però non chiamarlo più amico!

83 ravenwolf, 20/09/11 22:05

Carlovegan ha scritto:
Si, però non chiamarlo più amico!

Vabbé, conoscente, và ;-)

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!