RISPETTO RECIPROCO: ecco il mio concetto!; pagina 5

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61 Vale_Vegan, 9/08/11 13:21

è deprecabile ogni forma di violenza, o peggio di morte, causata ad un innocente o un debole... non può esistere rispetto in presenza di quest'etica, si arrende anche il libero arbitrio di fronte ad una ovvietà del genere...regge a malapena la sopportazione...

62 monicaAprilia, 11/08/11 16:19

ElisaCI ha scritto:
Il problema è che dicono di rispettare la tua scelta di non mangiare carne ma in realtà non la rispettano per niente perchè poi ti giudicano, ti prendono in giro, ti chiamano talebano integralista, ti umiliano mangiando carne davanti a te...Insomma io non credo nel rispetto di chi mangia cadaveri...

E' ovvio che non possiamo averlo il rispetto per chi violenta la dignità dei nostri coinquilini terrestri. Non c'è ragionamento che tenga. Noi veniamo tutti da due molecole semplici per cui sono nate le stelle e dalle stelle siamo venuti al mondo tutti noi, siamo tutti un unica cosa, veniamo tutti da lì. E per questo dobbiamo avere rispetto del prossimo, chiunque sia, per avere rispetto di noi stessi. Ma hai visto che fine stiamo facendo?: noi primati umani stiamo distruggendo la terra solo per soldi e potere, abbiamo perso il vero senso della "vita". Ma come dice Jane goodall "CAMBIARE IL MONDO IN UNA NOTTE" non è poi così difficile. E' un libro straordinario. Esprime dei concetti che toccano il cuore.

63 ravenwolf, 17/09/11 15:18

Ciao Monica,
arrivo un pò tardi ma volevo cmq esprimere il mio concetto di rispetto. Ho faticato un pò a trovare un equilibrio, ma in parte ci sono riuscita. Io condanno il mangiare animali in sé, e non le dirette persone che li mangiano (apparentemente può sembrare la stessa cosa); perché mi sono resa conto che non lo fanno per loro intrinseca cattiveria, ma per ignoranza (intesa come "non-conoscenza"), comodità, cultura, paura del diverso e dei cambiamenti.
Ma sai quanto giocano i condizionamenti culturali? secondo me tantissimo.
"E' normale, lo fanno tutti..." è quello che i media ci propinano quotidianamente. Per questo è importante che noi facciamo informazione (a chi vuole ascoltarci, altrimenti si ottiene l'effetto opposto...).
Non è che "vivo e lascio morire", però cerco di non giudicare le persone da quello che mangiano; è quello che alcuni chiamano "razzismo alimentare". Ho avuto la fortuna di conoscere persone fantastiche, e nessuna di loro era vegan (e nemmeno vegetariana); credo che il rispetto vada rivolto prima di tutto alla persona, poi possiamo parlare delle ingiustizie.

64 Andrea, 17/09/11 17:24

ravenwolf ha scritto:
perché mi sono
resa conto che non lo fanno per loro intrinseca cattiveria, ma per ignoranza (intesa come "non-conoscenza"), comodità, cultura, paura del diverso e dei cambiamenti.
Ma sai quanto giocano i condizionamenti culturali? secondo me tantissimo.
"E' normale, lo fanno tutti..." è quello che i media ci propinano quotidianamente.

Beh però questo vale per la persona media, mentre chi convive con una persona vegan sa tutto: cosa succede agli animali, quanto bene si vive senza mangiarli ecc. quindi non è più condizionamento: decide a mente fredda che il piacere di un dato piatto vale più degli animali uccisi. E se pensassi che la persona che vive con me è talmente condizionata dai media da ingorare il mio esempio vivente avrei qualche serio dubbio su di lei.

Poi certo, ci può volere un po' di tempo, però si parla die settimane o mesi, chi dopo anni dalla presa di coscienza di queste cose non cambia per me deve prendersi la responsabilità di farlo con piena consapevolezza.

Non è che "vivo e lascio morire", però cerco di non giudicare le persone da quello che mangiano; è quello che alcuni chiamano "razzismo alimentare".

No, su questo non sono affatto d'accordo. Non ho ami sentito questa espressione ma non si può certo parre di razzismo!

Fare differenze tra gay e etero è discriminazione sessuale, fare differenze (per assurdo) tra chi violenta i bambini e chi non lo fa non lo è: è chiaro che nel primo caso si discrimini qualcuno, nel secondo si cerca di tutelare i bambini.

Fare differenze tra chi veste "bene" e chi no è fare una sorta di "razzismo", ma tra chi compra scarpe fatte dai bambini cinesi (consapevolmente, solo perché gli piacciono) e chi non lo fa ovviamente non è discriminare per cosa si indossa ma volontà di tutelare i più deboli.

Allo stesso modo non si può parlare di razzismo alimentare in questo caso perché ovviamente uno può mangiare quello che vuole se non fa male agli altri è solo volontà di difendere gli animali.

credo che il rispetto vada
rivolto prima di tutto alla persona, poi possiamo parlare delle ingiustizie.

Mah, questo proprio non lo condivido.. proseguendo con gli esempi, se una persona avvelena i atti del quartiere perché lo disturbano il mio pensiero va prima di tutto a quei gatti. Il fatto che io rispetti o meno tizio non influisce molto sulla sua vita (probabilmente per niente): del cibo avvelenato influisce molto su un cane.

La priorità va difendere chi non può farlo, non a rispettare gli aggressori.

Ovviamente NON sto parlando di chi non ha ancora riflettuto su queste cose e mangia carne per abitudine.

65 ravenwolf, 18/09/11 10:04

Ho sentito parlare per la prima volta di razzismo alimentare qui...

http://www.hacknews.net/2010/12/07/razzismo-alimentare-no-grazie/#more-861
...non sono d'accordo con il concetto di base, anche se stimo lo Zio Hack, ma era per farvi capire cosa si intende con questo termine.
Credo che sia riferito ad un modo di porsi di una persona che ha un certo stile alimentare (ad esempio, macrobiotica) nei confronti di una persona che non adotta lo stesso
stile.

Hai ragione su molte cose, Andrea; infatti il mio compagno è diventato vegetariano dopo che gli ho fatto vedere cosa si cela dietro l'alimentazione onnivora. Io però parlavo degli amici. Anche se, quando vado a cena con loro, mangiano carne, io sto bene con loro, li ho scelti per altri motivi; era questo che intendevo.
Una persona non è solo la somma di quello che mangia o delle azioni che compie; certo, è anche questo, ma non solo.

Io non giustifico il mangiare animali, però in parte capisco chi li mangia perché non è così facile liberarsi dai condizionamenti mentali, cambiare stile di vita...lo vedo dalle loro faccie sconvolte quando dico che sono vegan. Anch'io ci sono passata. Fino a vent'anni ero convinta che non si potesse vivere senza carne. Tutti i libri di alimentazione che avevo letto me lo dicevano. Poi, una serie fortuita di eventi mi ha portata a questa scelta. Fossi stata più "cieca", magari non l'avrei fatta.

66 Marina, 18/09/11 11:15

ravenwolf ha scritto:
Hai ragione su molte cose, Andrea; infatti il mio compagno è diventato vegetariano dopo che gli ho fatto vedere cosa si cela dietro l'alimentazione onnivora. Io però parlavo degli amici. Anche se, quando vado a cena con loro, mangiano carne, io sto bene con loro, li ho scelti per altri motivi; era questo che intendevo.

Tu li avrai scelti per altri motivi, ma prima di diventare veg.
Dopo, è ovvio che il tuo giudizio debba coinvolgere anche questo aspetto.
Puoi evitare di pensarci e chiudere in uno scompartimento stagno quel che senti sull'argomento quando sei con loro. Che è un po' quello che tutti siamo costretti a fare coi nostri parenti stretti, per superare il fatto che vogliamo loro bene, ma non accettiamo che mangino animali e ci ferisce che lo facciano. Questo è quello che possiamo fare. Però non lo definirei "stare bene". Il riuscire o meno a "stare bene" dipende molto da quanto senti dentro di te la sofferenza degli animali e da quanto riesci ad allontanarne il pensiero.

Una persona non è solo la somma di quello che mangia o delle azioni che compie; certo, è anche questo, ma non solo.

E' soprattutto quello.
Se le azioni che compie comportano sofferenza e morte e quella persona ne è consapevole, allora queste costituiscono una gran parte di quello che tale persona è.

Io non giustifico il mangiare animali, però in parte capisco chi li mangia perché non è così facile liberarsi dai condizionamenti mentali, cambiare stile di vita...

Beh, facile è facile.
Poi che uno non voglia farlo perché è più comodo non cambiare abitudini, ok, ma non si può dire che sia difficile.

Ovvio che "capiamo" chi lo fa, perché l'abbiamo fatto anche noi fino a tot anni fa, ma se una persona, dopo essere stata informata di tutto, continua a mangiarli, allora è colpevole della morte diq uegli animali.
A te quella persona può continuare a piacere lo stesso, e questa è una tua scelta personale (fartela piacere o meno), ma che quello che fa non sia grave non si può certo dire.

Ciao,
Marina

67 ravenwolf, 18/09/11 17:32

Beh, che dire...la penso in modo leggermente diverso. Ma se lo spiegassi, finirei col parlare di morale kantiana e Buddhismo Zen e, oltre a violare la policy del sito, renderei questa discussione filosofica, barbosa e inutile
;)
Volelo solo esprimere un parere. Penso che, la cosa più importante, è il fatto che siamo tutti d'accordo sull'ingiustizia del mangiare animali. Ma cmq siamo persone, con le loro storie alle spalle e il loro modo di sentire:)

68 Andrea, 18/09/11 18:41

ravenwolf ha scritto:
Credo che sia riferito ad un modo di porsi di una persona che ha un certo stile alimentare (ad esempio, macrobiotica) nei confronti di una persona che non adotta lo stesso stile.

Ecco, appunto, quindi è come il modo di porsi da parte di chi veste in un certo modo nei confronti di chi veste in un altro. Ma non ha niente a che vedere con la scelta vegan, che invece parte da presupposti etici.

Per questo ho fatto l'esempio delle scarpe ottenute da sfruttamento minorile: non si può dire che chi è contrario al loro uso discrimini in base all'abbigliamento, perché il problema non è certo quello bensì la tutela dei bambini che le fabbricano.

non si potesse vivere senza carne. Tutti i libri di alimentazione che avevo letto me lo dicevano. Poi, una serie fortuita di eventi mi ha portata a questa scelta. Fossi stata più "cieca", magari non l'avrei fatta.

Questo vale per molte persone, però amici, parenti, conoscenti stretti di una persona vegan non hanno questa scusante: loro sanno che non ci sono controindicazioni di alcun genere e hanno anche per forza di cose dovuto riflettere su quello che comporta in consumo di prodotti animali. Per loro mangiare carne significa aver deciso a mente fredda che far uccidere animali per la gola va bene.

Per questo dico che se uno vuole rispettarli (non dico rispettare la decisione di mangiare carne ma la persona) può anche farlo, però non possiamo dare loro nessun alibi. Tra l'altro loro per primi si prendono le lor responsabilità dicendo chiaramente che trovano giusto uccidere animali, quindi non vedo perché dobbiamo essere noi vegan a giustificarli.

69 ravenwolf, 19/09/11 10:11

Andrea ha scritto:

Tra
l'altro loro per primi si prendono le lor responsabilità dicendo chiaramente che trovano giusto uccidere animali, quindi non vedo perché dobbiamo essere noi vegan a giustificarli.

Ma infatti non ho detto che li giustifico...Cmq non è un concetto così facile da capire; parliamoci chiaro: molti, degli animali uccisi, se ne sbattono. E non dico che non mi dispiaccia, ma non per loro (ognuno fa le cose secondo la propria coscienza...anche i serial killer;) ), ma per la grande quantità di animali massacrati e altrettanti bambini che muoiono di fame per questo.

Prova a far capire questa cosa a mio nonno, che, quando alle cene in famiglia rifiuto la carne, mi rinfaccia sempre che ai tempi suoi faceva la fame e una volta fu costretto a rubare del cibo al vicono contadino per sfamare i suoi fratelli beccandosi pure qualche randellata.

Poi forse ho sviluppato questo modo di pensare anche per autodifesa. Sarò poco combattiva ma con quelli che mi dicono "i vegani son deficenti" non ho alcuna voglia di discutere. Se uno è ottuso e non accetta il mio modo di vivere, piuttosto che uscirne con le ossa rotte, preferisco farmi i ca**i miei. Siccome giudicare è lo sport nazionale, preferisco evitare il più possibile situazioni sgradevoli. Solo a chi è aperto e davvero interessato riesco a parlare del veganismo. Altrimenti, no.

70 ravenwolf, 19/09/11 10:12

Sorry...al vicino contadino...son dislessica;)

71 Marina, 19/09/11 10:28

ravenwolf ha scritto:
Prova a far capire questa cosa a mio nonno, che, quando alle cene in famiglia rifiuto la carne, mi rinfaccia sempre che ai tempi suoi faceva la fame e una volta fu costretto a rubare del cibo al vicono contadino per sfamare i suoi fratelli beccandosi pure qualche randellata.

Ma si', ovvio che non e' al nonno che devi far capire le cose... per quanto, non e' che gli anziani non possano capire, eh, ci sono anche persone che diventano vegan in veneranda eta'.

Poi forse ho sviluppato questo modo di pensare anche per autodifesa. Sarò poco combattiva ma con quelli che mi dicono "i vegani son deficenti" non ho alcuna voglia di discutere. Se uno è ottuso e non accetta il mio modo di vivere, piuttosto che uscirne con le ossa rotte, preferisco farmi i ca**i miei. Siccome giudicare è lo sport nazionale, preferisco evitare il più possibile situazioni sgradevoli. Solo a chi è aperto e davvero interessato riesco a parlare del veganismo. Altrimenti, no.

Ma su quello fai benissimo, inutile perdere tempo con chi non e' interessato, e' da ignorare e basta.

Ciao,
Marina

72 Carlovegan, 19/09/11 12:30

Marina ha scritto:
Una persona non è solo la somma di quello che mangia o delle > azioni che compie; certo, è anche questo, ma non solo.

E' soprattutto quello.
Se le azioni che compie comportano sofferenza e morte e quella persona ne è consapevole, allora queste costituiscono una gran parte di quello che tale persona è.

Forse sarò esagerato, talebano ed estremista, però io i parenti strettissimi, che prima di diventare vegan amavo, li vedo con altri occhi, non dico che li disprezzo, di sicuro non li amo più, proprio perchè con il loro agire compiono azioni "che comportano sofferenza e morte".

73 Quadrupede, 19/09/11 12:43

Con parenti strettissimi intendi genitori o fratelli/sorelle?

74 Carlovegan, 19/09/11 12:49

Quadrupede ha scritto:
Con parenti strettissimi intendi genitori o fratelli/sorelle?

Con parenti strettissimi intendo mia mamma e mia sorella, invece mio padre e mio fratello da parecchio tempo non li considero più stretti

75 Lifting_Shadows, 19/09/11 13:19

Personalmente mi riesce molto difficile continuare a rispettare certe persone. Non capisco perchè molti vegan abbiano paura di offendere gli altri, non sappiano fare in modo che le proprie esigenze vengano rispettate, e invece i carnivori, anzi gli schifivori, sembrano una specie protetta a cui non puoi dire nè à nè bah altrimenti sei talebano, estremista, razzista dell'alimentazione, ami solo gli animali, rischi catastrofiche cadute d'immagine dell'intero movimento animalista mondiale con crollo delle quotazioni in borsa del 70% non farmaceutico di yves rocher e recrudescenze nella caccia alla foca.
Che responsabilità.
Io ho un'amica che si professa vegetariana, sabato stavo a cena da lei. Il ragazzo ha preparato la carne, la frittata, i piselli con la salsiccia, le melanzane con lo speck, e dulcis in fundo c'era uno che il giorno dopo sarebbe andato a cacciare. E lei lo sa che gli animali soffrono, le ho dato tutti i volantini, tutte le spiegazioni, ha visto i video. Lo sa anche il ragazzo. Lo sa anche il mio amico. Eppure hanno mangiato. Eppure nessuno ha detto "sei un coglione" a quello che va a caccia.
Io posso amare i miei parenti, e i miei amici più stretti, ma certi argomenti è meglio non toccarli, rischio di avere una crisi esistenziale. E' meglio non guardarli quando mangiano certe cose, perchè sono io a non voler sapere quello che fanno. Mi prendo in giro io da sola. Il bello è che da fuori sembra che ci si dia arie, che ci si ritenga superiori, io in realtà soffro come un cane in queste situazioni, perchè mi sento sola, incompresa, una merdina secca che sa solo stare male e non può fare niente per salvare gli animali, che parla e parla e nessuno se la caca, povera fessa che crede di contare qualcosa.

P.S. Quella sera io ho mangiato la pizza fredda.

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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

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