Fu l'uomo bianco a trarne profitto. Per la lingua di bisonte e per indumenti realizzati con la sua pelle, esisteva un mercato orientale insaziabile. Nel 1832, Catlin descrisse un massacro di bufali, da parte di seicento Sioux a cavallo. Questi uomini uccisero 1400 animali, di cui prelevarono soltanto le lingue. Queste venivano vendute ai bianchi, in cambio di pochi litri di whiskey. Il whiskey, indubbiamente, contribui' a rovinare il talento degli indiani nell'utilizzare il piu' possibile un animale. Tra le tribu' che non commerciavano con i bianchi, ogni
animale veniva usato completamente, fino agli zoccoli. Non ne veniva sprecata alcuna parte. I bisonti, inoltre, non venivano uccisi durante l'inverno, perche' in quel
periodo gli Indiani si nutrivano con la carne essiccata durante l'autunno. Ora, invece, i bisonti venivano uccisi soprattutto d'inverno. Era durante il periodo freddo, infatti, che la loro magnifica pelliccia cresceva folta ed elegante. Catlin calcolo' che ogni anno vennero uccisi circa 200.000 bufali, per ricavarne giacche destinate ai mercati dell'Est. La vendita, faceva guadagnare al cacciatore indiano all'incirca una pinta di whiskey. Se
gli Indiani avessero compreso il concetto di estinzione di un animale, avrebbero interrotto questo massacro. Ma per gli Indiani, il bufalo era un dono del Grande Spirito, un dono che avrebbe continuato a giungere per sempre. Decenni dopo la scomparsa delle prime grandi mandrie, gli Indiani delle Pianure credevano ancora che il ritorno degli animali fosse imminente. Fino al 1890, ballavano la Danza del Fantasma, inventata per far tornare i bisonti, e pregavano affinche' questo miracolo avvenisse.
Nonostante la facilita' ed i ricavi economici dell'uccisione dei bisonti, ci furono tribu' che non abbandonarono gli antichi stili di vita delle Pianure. Oltre alle tribu' del Sudest, continuarono a dedicarsi all'agricoltura anche tribu' del Midwest, del Sud Ovest e del Nord Ovest. Ad esempio, gli Osage, i Pawnee, gli Arikara, i Mandan, i Wichita e i Caddoan continuarono a vivere in insediamenti agricoli stanziali. Anche se circondati di bufali, costruivano le loro abitazioni usando legname e terra. Tra alcuni Indiani del Sud Ovest, il cotone, i contenitori di vimini e di terracotta, erano materiali preferiti ai sostituti di origine animale, come i sacchetti di cuoio.
Catlin fu tremendamente preciso quando previde la conseguenze disastrose cui andavano incontro le tribu' dipendenti dai bisonti. Ad oggi, sono gli Indiani che hanno subito nella maniera peggiore l'assimilazione da parte di altri popoli. I Sioux del Sud Dakota, ad esempio, hanno il piu' grave livello di poverta' e un dei piu' alti tassi
di alcolismo del paese. Viceversa, le tribu' che dipendevano poco o per nulla dallo sfruttamento degli animali per la propria sopravvivenza, come i Cherokee, i Choctaw, i Creek e i Chickasaw, stanno prosperando e crescendo, essendo state assimilate senza perdere la propria cultura.
In passato, in piu' di una tribu' il consumo di carne era raro - certamente non quotidiano. A seguito dell'introduzione europea dell'abitudine al consumo di carne, dell'uso di cavalli e fucili, della diffusione di bevande alcoliche e del commercio con i bianchi, molte cose cambiarono. Gli Indiani che oggi possono dirsi vegetariani sono relativamente pochi.
Ma non e' sempre stato cosi'. Per la maggior parte dei nativi americani anziani, la carne non solo non era uno dei cibi preferiti, ma il suo consumo non era visto con rispetto (nella maniera in cui oggi, da parte degli americani, lo e' il mangiare tacchino durante la Festa del Ringraziamento - come fosse un dovere religioso).Non c'era nulla di cerimoniale nel mangiare carne. Cio' che veniva piu' usato per riti e cerimonie, era una pianta, il
tabacco - che anche in queste occasioni veniva usata con moderazione. Le grandi celebrazioni, come le Feste dell'Estate, erano centrate sul raccolto, specialmente sulla raccolta del mais. I Choctaw non sono l'unica
tribu' che continua a ballare la Danza del Mais.
Come sarebbe oggi l'America, se le tradizioni indiane avessero continuato ad essere seguite? Credo sia giusto dire che il rispetto degli Indiani per le forme di vita non umane avrebbe avuto un influenza maggiore nella societa' americana. Il mais, anziche' la carne di tacchino, sarebbe il piatto celebrativo della festa del Ringraziamento. Meno specie sarebbero state estinte, l'ambiente darebbe piu' sano e gli americani, sia Indiani che non-Indiani, vivrebbero piu 'a lungo delle vite piu' sane. Ci
sarebbero anche meno sessismo e razzismo, dato che molte persone ritengono che il modo in cui tratti gli animali (i piu' indifesi) e' lo stesso in cui tratterai i bambini,
le donne e le minoranze.
Senza rendersene conto, i guerrieri e i cacciatore indiani del passato si prestarono al gioco degli uomini bianchi che ambivano alle loro terre ed ai loro bisonti. Quando vennero tolte loro le terre e le mandrie di bisonti furono decimate, non c'era piu' nulla con cui sopravvivere. Gli Indiani che scelsero un sentiero pacifico e utilizzarono la diversita' e l'abbondanza di piante per sopravvivere riuscirono, invece, a preservare i loro stili di vita. Anche dopo essere stati spostati in nuove terre, poterono continuare a coltivarle ed andarono avanti.
Oggi, noi, i loro discendenti, dobbiamo riappropriarsi dello spirito delle antiche tradizioni, a beneficio di tutta la popolazione. Dobbiamo allontanarci dalle influenze europee che hanno cancellato uno stile di vita piu' sano. Dobbiamo nuovamente abbracciare i nostri fratelli e sorelle, gli animali, e "tornare al mais" una volta per sempre.
(*) Rita Laws e' Choctaw e Cherokee. Vive e scrive in Oklahoma. Il suo nome Choctaw, Hina Hanta, significa Luminoso Sentiero della Pace: cio' che per lei rappresenta il vegetarismo. E' vegetariana da oltre quattordici anni.
[Fonte: VRG Journal, Settembre 1994]
[Fonte web:
http://www.vrg.org/journal/94sep.htm]