Impressioni sul veganismo; pagina 3

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31 Lucik, 21/08/05 16:40

Fai dei dicorsi che si perdono da un concetto semplicissimo dell'etica: male non necessario.
E viene da chiedersi se a parte passare due anni ad osservare una SPECIE, quella vegana, hai fatto in tale ambito qualcosa che abbia in pratica un'utilità.

32 osservatore, 21/08/05 17:44

Stabilire ciò che è o non è necessario è abbastanza insidioso. L'etica jaina, nell'ossessione patologica di
non nuocere ad alcun essere vivente, giungeva a proporre una lista interminabile di tabù, prescrizioni, divieti tipo: portare una mascherina di tela per non ingerire insettini, non effettuare mai passeggiate di notte, non correre su un prato, etc.. E' neccessario usare della
carta per scrivere poesie? Mah... Qualcuno potrebbe dire che preservare le abilità e le tradizioni connesse con l'equitazione è nobile e necessario per l'intelligenza e
la cultura umana oltre che per la conoscenza del mondo animale. Qualcun'altro potrebbe dire che, dopo aver opportunamente ridotto l'eccessiva quantità di prodotti di origine animale, è necessario valorizzare la maggiore flessibilità, adattabilità all'ambiente e capacità di utilizzare le varie risorse naturali che derivano da uno stile di vita onnivoro. Guardate sull'atlante quanti paesi del terzo mondo trovano nella pesca una risorsa fondamentale. Dopo aver combattuto gli abusi, è necessario lasciar estinguere le abilità e le tradizioni connesse con la pesca proibendola su tutto il pianeta? Una delle vostre faq dice che l'estinzione delle specie domestiche(ovini, bovini, etc. ) non sarebbe un male, visto che si tratta di specie artificiali, costruite dall'uomo e non più necessarie. Guardate sull'atlante quante aree del pianeta non sono adatte all'agricoltura e sono adatte invece al pascolo. E' necessario tenere un gatto domestico, che per di più mangia carne? Quanto tempo è che esistono le polpettine vegan per gatti? Cinque anni? Sei? E prima?

33 Lucik, 21/08/05 18:03

Tu continui a parlare di troppe cose. Tu chi sei. Tu dove vivi. Le cose si fanno solo se si ha la visione assoluta del tutto e se non non si fanno? Allora forse non ha senso fare nulla.
TU hai l'alternativa. Per TE non è necessario. Di cosa altro stiamo parlando?
Cominica con l'evidenza. Poi passa di scalino. Probabilmente alcuni dubbi resteranno. Ma non vuole dire che allora possono giustificare il fare nulla.

Che senso ha fare qualsiasi cosa a questo mondo se la si pensa così, dato che in ogni cosa ci può essere una contraddizione nella prospettiva assolutista. Si resti allora banderuole al vento, che si muovono senza un criterio.

E questa "mania" scientifica per cui è l'assoluta
mancanza del dubbio che DEVE ipoteticamente giustificare il comportamento umano.... Saremmo ancora al mondo piatto. E forse in un certo senso, lo siamo.

34 Lucik, 21/08/05 18:15

L'ultima frase si riferisce al fatto che per fare una scelta o attuare un comportamento o una riflessione si pretende per forza l'approvazione della scienza, che, se assente, motiva la totale astensione da qualsiasi peso morale. La scienza che giustifica...prescindendo dalla semplicità della logica e dalla ricerca della riflessione individuale. Nonchè dalla propria "sperimentazione" della vita.

35 Skorpio81, 21/08/05 18:43

Sono d'accordo con Lucik. A me pare che i grandiosi voli pindarici della mente di Osservatore per scovare contraddizioni e punti deboli nella filosofia vegan siano solo l'ennesimo tentativo di trovare giustificazioni valide, e socialmente accettabili, per non muovere un dito. Secondo me si fa troppe seghe mentali. I concetti di base per cui siamo diventati vegan sono semplici semplici, li capirebbe anche un bambino di 3 anni.

36 Skorpio81, 21/08/05 18:46

E anche lui li ha capiti. Solo che adesso che li ha capiti, dato che non vuole diventare vegan (è troppo faticoso, difficile, staccarsi dalle abitudini, si sa) deve trovare un motivo valido che lo giustifichi per restare onnivoro. Per non sentirsi in contraddizione con sè stesso in ogni momento.

37 marcello, 21/08/05 19:15

osservatore ha scritto:
Guardate sull'atlante quante aree del pianeta
non sono adatte all'agricoltura e sono adatte invece al pascolo.

Dove pascolano gli animali, ci si può fare benissimo agricoltura, al posto loro, a parte certi tipi di capre selvatiche che stanno dove quasi non c'è niente.

Gli animali hanno comunque bisogno di grandi quantità d'acqua e di prati verdi e fertili per mangiare.

E tolgono spazio a coltivazioni che potrebbero essere utilizzate direttamente per l'alimentazione umana.

M.

38 marcello, 21/08/05 19:17

osservatore ha scritto:
Quindi niente Palio di Siena, niente carabinieri a cavallo, niente dressage, salto a ostacoli, penthatlon moderno alle olimpiadi...

Che dramma eh!

Pensa che già una volta abbiamo rinunciato ai gladiatori, però poi ci abbiamo fatto l'abitudine.

;-)

M.

39 Lucik, 21/08/05 19:20

Anche la tortura è un'arte millenaria... non va persa.... troppa conoscenza sprecata....

La conoscenza si può avere su tutto... bisogna scegliere quale perseguire, quale cambiare e quale sviluppare. Pensate alla conoscenza che avremmo in campo gastronomico se avessimo dedicato secoli a una cucina vegana. Ovvio... :-)

40 mat, 21/08/05 22:04

Lucik e Marcello, sono d'accordo.
Osservatore, scoraggiare gli altri con i paroloni è sempre facile. Salvo poi non capire cose semplicissime...
Le sofferenze inflitte non hanno giustificazioni. MAI. Matilde

41 Marina, 22/08/05 12:34

osservatore ha scritto:
Quindi niente Palio di Siena, niente carabinieri a cavallo, niente dressage, salto a ostacoli, penthatlon moderno alle olimpiadi...

madonna, sai che perdita :-)

Ma allora niente più cani e gatti domestici...

Certo, una volta che saranno estinti, si'.
Per adesso, essendo che ce ne sono decine di migliaia di abbandonati, e' solo un dovere quello di dar loro
rifugio.

Certo che per essere uno che si e' letto un sacco di siti vegan stai cascando proprio sulle cose piu' banali... ma hai letto i siti o Topolino? :-)

Ciao,
Marina

42 Marina, 22/08/05 12:37

Skorpio81 ha scritto:
Sono d'accordo con Lucik. A me pare che i grandiosi voli pindarici della mente di Osservatore per scovare contraddizioni e punti deboli nella filosofia vegan siano solo l'ennesimo tentativo di trovare giustificazioni valide, e socialmente accettabili, per non muovere un dito.

Secondo me farebbe lo stesso anche se si trattasse di fare qualcosa di "umanitario", anziche' "animalista" (per quanto, la scelta vegan E' comunque anche umanitaria), se per questo dovesse cambiare vita e abitudini.

Ciao,
Marina

43 Marina, 22/08/05 12:42

Marcello ha scritto:
osservatore ha scritto:
Guardate sull'atlante quante aree del pianeta
non sono adatte all'agricoltura e sono adatte invece al > pascolo.

Dove pascolano gli animali, ci si può fare benissimo agricoltura, al posto loro, a parte certi tipi di capre selvatiche che stanno dove quasi non c'è niente.

Gli animali hanno comunque bisogno di grandi quantità d'acqua e di prati verdi e fertili per mangiare.

E tolgono spazio a coltivazioni che potrebbero essere utilizzate direttamente per l'alimentazione umana.

Guarda, in queste ultime settimane mi sono letta decine di articoli sull'impatto ambientale e sociale (due palle...) degli allevamenti e, francamente, sentire queste affermazioni semplicistiche di "osservatore" che si dichiara pure uno che "ha letto", mi fa proprio cadere le braccia.

La terra sfruttabile, sul pianeta, e' gia' tutta
sfruttata, infatti, per fare questi cari pascoli "a costo zero" buttano giu' la foresta amazzonica, guarda un
po'.
Guardatelo tu, l'atlante, caro mio.

Tu non ti sei letto proprio niente, caro osservatore, parli a vanvera e basta.

Guarda che se gli animali vuoi continuare a mangiarli, sei libero di farlo. Purtroppo. Nessuno di noi ha il potere di costringerti a fare altrimenti. E quindi, a che ti serve trovare scuse?
Buon appetito.

Marina

44 osservatore, 22/08/05 15:43

Non si stava parlando di buttar giù la foresta amazzonica, ma di estinzione di specie domestiche (ovini, bovini, etc.). Il pascolo costituisce (cito l'enciclopedia) " l'unico modo di valorizzazione del suolo nei paesi ad agricoltura primitiva,povera o poco progredita, come pure nei climi sfavorevoli alla vegetazione per eccesso di freddo o di siccità". In Italia "si cerca di migliorare i pascoli mediante sistemazione e consolidamento del terreno, estirpazione dei cespugli, prosciugamento di acquitrini, miglioramento della cotica erbosa (...) Questi programmi di miglioramento del pascolo sono previsti sia a livello locale sia a livello nazionale allo scopo (...) la rivalorizzazione (...) di vaste zone di terreno agricolo montuoso e collinare che è rimasto abbandonato a causa dell'inurbamento delle popolazioni (...)."
La mia alimentazione è già a base vegetale, così come era a base vegetale la tradizionale dieta mediterranea. Qual è la differenza? Che voi avete dei tabù in più, tabù che riducono la flessibilità e l'adattabilità.

45 osservatore, 22/08/05 16:16

Spero che almeno qualcuna delle sciocchezze che ho scritto vi sia servita per affinare i vostri argomenti. Se realmente avete ragione, è probabile che alla fine finirete col prevalere ed avremo una nuova civiltà vegan. La vecchia agricoltura era basata sulla simbiosi tra coltivazioni e zootecnia: gli animali fornivano forza lavoro e concime, e il sistema degli avvicendamenti alternava colture come il grano alle foraggere. La pesca svolgeva un ruolo essenziale nella sopravvivenza delle popolazioni italiane, spesso condotta a livello familiare. Questo mondo ora non esiste più. L'importante è non concepire il veganismo in maniera assoluta, astorica, come fa Franco Libero Manco. La storicizzazione degli argomenti potrebbe infine permettere anche una riconciliazione con la Chiesa Cattolica e con i vangeli, tutte forze che nel mondo contano eccome.

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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.

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