eutanasia

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1 Sara, 6/06/05 13:09

Riprendendo il discorso sul post sulla PETA...qual'è la vostra posizione nei confronti dell'eutanasia verso malati terminali o in stato vegetativo?
Sono curiosa soprattutto di sapere l'opinione di Luciano(anche se credo di intuire la sua posizione).

2 Daniele, 6/06/05 13:19

Sara ha scritto:
Riprendendo il discorso sul post sulla PETA...qual'è la vostra posizione nei confronti dell'eutanasia verso malati terminali o in stato vegetativo?
Sono curiosa soprattutto di sapere l'opinione di Luciano(anche se credo di intuire la sua posizione).

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Io non sarei così sicuro della posizione di Luciano, se è quella che io penso tu pensi!;)

3 falco, 6/06/05 13:26

Sara ha scritto:
Riprendendo il discorso sul post sulla PETA...qual'è la vostra posizione nei confronti dell'eutanasia verso malati terminali o in stato vegetativo?
Sono curiosa soprattutto di sapere l'opinione di Luciano(anche se credo di intuire la sua posizione).

Ho le idee parecchio confuse, magari non ci è possibile, in quanto uomini, essere illuminati su questo campo.
Ma dato che è una cosa contro natura, ne sono contrario.
Chi sa se dopo la vita non ci aspetti un'altra vita piena di sofferenza che, paragonata ad un coma (anche doloroso) in stato vegetativo, è 1000 peggio?
E' una ipotesi. Nella mia religione non credo questo, ho altre credenze, ma non certezze, così come nessuno ce le ha.

Purtroppo l'eutanasia viene ipocritamente fatta spesso per risparmiare la sofferenza dei familiari o le strutture ospedaliere, senza considerare minimamente la vita della persona più interessata.

Ma poi, a maggior ragione per sottolineare la contraddizione della cosa... perchè si sterilizza l'ago? Perchè il paziente non soffra? Ma vaff...

4 Daniele, 6/06/05 13:40

Dico la mia...
... inutile dire che è un argomento abbastanza delicato.

Di certo, sostenere che una persona tenuta in vita soltanto da delle macchine sia "viva" è, per quanto mi riguarda, abbastanza difficile. Non è la persona ad essere viva, sono le macchine che la tengono in vita. Enrico parlava di natura, anche questo non è forse contro-natura?

Però in effetti è difficile dirsi a favore dell'eutanasia, io direi che non sono contrario, nel senso che ritengo che in certi casi l'eutanasia sia una pratica accettabile. Adesso non chiedetemi in quale caso si e in quale caso no, probabilmente non saprei rispondere... però lascio questa porta aperta, in effetti sarebbe bello (e anche giusto) che ognuno potesse decidere per sè, ma purtroppo non è sempre così.

Non sottovaluterei il fatto che tenere in stato vegetativo (attaccata alle suddette macchine) una persona per, poniamo, 25 anni è un costo enorme (non so quantificare) che non so se valga la pena di affrontare... non so se è giusto che si impegnino tante "risorse" per una persona viva solo grazie alle macchine cui è attaccata.

5 Lucik, 6/06/05 13:59

Anche io penso di intuire quello che Sara pensa.....(ciao)

Io non sarei così sicuro della posizione di Luciano, se è

quella che io penso tu pensi!;)
Questo ragazzo mi piace sempre di più....

Penso che se uno vuole farla finita perchè l'unica alternativa che ha è non vivere, ma spegnersi con dolore, può farlo. Se non può muoversi e mi chiede di staccargli la spina....potrei anche aiutarlo. Penso che un uomo possa decidere della sua vita...non su quella degli altri. Tuttavia, quando una persona non è in grado di chiedermelo....e devo decidere solo io, non lo so.

Come vedete (questo è un messaggio riferito ad altri post su altri forum), la Chiesa plagia mostruosamente...ed è brutto se l'unico modo per far rendere conto del contrario sia quello di dover portare QUESTI ESEMPI: dimostra di pensarla diversamente per poter essere credibile....E per "amor del vero" e con la mia lucidità intellettuale, ricambio la considerazione: quelli che votano SI lo fanno perchè seguono le indicazioni di partito e si bevono tutto quello che gli viene detto....è gente ofuscata nei pensieri che si mette anche a sostenere qualcosa per appartenenza credendoci!!!...Ma io... so fare le eccezioni tra le persone che ho di fronte.

Interessanti le considerazioni di Enrico sulla relatività degli stati....(anche se forse solo dal punto di vista filosofico, non potendo sapere)

Ciao, Luciano.

6 Sara, 6/06/05 14:09

Io la penso come Luciano, i dubbi ovviamente vengono quando il malato non può comunicare con noi(ad esempio se è in coma o se è un'animale).Con gli animali malati e per cui non c'è più nulla da fare ho sempre aspettato fino all'ultimo, optando per una morte naturale(mica tanto
visto che poi erano pieni di flebo e antidolorifici)finchè però non stavano talmente male da ritrovarmi costretta a portarli dal veterinario per l'eutanasia sentendomi una merda.
Credo che anche per gli umani mi comporterei in questo modo, a meno che l'umano non venga tenuto in vita da una macchina...in questo caso...posso capire un pò...ma anni e anni in stato vegetativo non ha molto senso, anche se capisco che la speranza(dei parenti e amici)è l'ultima a morire e si spera sempre in un miracolo.

7 elivege, 6/06/05 15:05

L'argomento è estremamente delicato. Personalmente ho
avuto a che fare con il coma, ma fortunatamente mio padre ne è uscito in un mese. La sofferenza che accompagna quei giorni è tanta ed è dura affrontare ogni singolo giorno...(parlo per la mia esperienza). Non ho dovuto prendere decisioni per mio padre....ma se avessi dovuto non so come mi sarei comportata...
Elisabetta

8 Suizid, 6/06/05 17:37

Sarebbe molto carino e democratico se ci mandassero a casa una roba come quella della donazione degli organi.
Uno decide e non si pone il problema.
Io morirei volentieri,e mi rifiuterei di tenere una persona che amo attaccata ad un cavo perchè lo trovo umiliante,un'agonia non necessaria e straziante.
Molto più dignitosa l'eutanasia.

9 lacoscienza, 6/06/05 20:49

l'eutanasia è un metodo efficace per porre fine alle esistenze "inutili", nessuno dovrebbe avere il diritto di vivere in condizioni non dignitose.

10 Andrea, 6/06/05 21:02

lacoscienza ha scritto:
nessuno dovrebbe avere il diritto di
vivere in condizioni non dignitose.

Spero che intendessi "il dovere".. sul fatto che nessuno dovrebbe essere obbligato a vivere sono d'accordo. Se una persona sa di avere i giorni contati e di doverli passare attaccata a una macchina ha tutto il diritto di decidere di farla finita. Ma il diritto di vivere devono averlo tutti, altrimenti chi decide quali sono le condizioni dignitose? Mi pare rischioso, per usare un eufemismo..

andrea

11 hypatia, 7/06/05 10:02

vediamo..
la faccenda si può vedere in miriadi di aspetti..
è eutanasia se per sedare il dolore ti danno una dose di farmaci che abbrevia la tua vita?
è eutanasia staccare dei macchinari che mantengono in vita solo il tuo corpo mentre il tuo cervello è già andato a farsi friggere?
è eutanasia il suicidio assitito, per cui i medici ti danno di che ammazzarti, ma poi fai tutto tu?

partendo dal presupposto che ognuno è responsabile della propria vita e delle proprie scelte, tutti dovrebbero avere il diritto di scegliere in condizioni ottimali quando e come non c'è più ragione di vivere.
compito della medicina a questo punto sarebbe assicurare condizioni adatte per decidere. una persona non è liberamente in grado di decidere se soffre in maniera inimmaginabile, a livello fisico e psicologico, e spesso la richiesta di morire è motivata solo da altri fattori, e non da un desiderio reale di morire.

se però una persona, nel pieno possesso delle sue facoltà, eccetera, esprime il desiderio di non continuare a vivere, credo sarebbe disumano costringerla a continuare una vita che non ha più senso(sempre nell'ottica di questa
ipotetica persona); se un medico non vuole assumersi la responsabilità di praticare direttamente l'eutanasia, dovrebbe almeno permettere di uccidersi.

per quanto riguarda invece chi non è in grado di decidere autonomamente, perchè è in coma, o per mille altre ragioni, secondo me (e in effetti anche secondo molti di voi!) la questione è più complicata..però sofferenze intollerabili e non rese sopportabili dai farmaci o la morte cerebrale sono secondo me fattori che giustificano una cessazione della vita; anche perchè credo che gli uomini possano definirsi tali soltanto quando usano il cervello..e per molti questo non succede mai in una vita intera!

12 camillo, 7/06/05 11:25

io teoricamente sono daccordo però se dovessi avere qualcuno di caro in quelle condizioni non so come reagirei. per me stessa la vorrei invece.

13 lacoscienza, 7/06/05 17:36

per questo esitono le leggi e chi può farle applicare è logico che non possiamo decidere in modo soggettivo .quindi chi ri sulta essere una vita inutile (con inutile intendo non in grado di fare felice te stesso o chi ti sta intorno o lo Stato dove risiedi)
dovrebbe essere abbattuto

14 Cokolada, 11/06/05 17:58

E' un argomento che mi tormenta tanto non ho una risposta decisa, però credo che la differenza fondamentale sia lo stato del paziente.

Se è cosciente penso che possa decidere liberamente, davanti a una vita solo di dolore devastante io personalmente vorrei morire, quella non la chiamo più
vita.

In caso di paziente incosciente, ma con encefalogramma non piatto beh io credo che debba rimanere in vita, costerà, ma credo ne valga la pena perchè se c'è anche solo una millesima possibilità che esca dal coma, bisogna considerarla e mi sembra giusto pagare tutti per il mantenimento di questi pazienti.

15 lacoscienza, 11/06/05 18:13

secondo me bisogna anche differenziare in base alla motivazione per cui è entrato in coma.
esempio: quelli che fann incidenti stradli perchè ubriachi ,dovrei mantenerli ?

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