Contro la peste suina stop al pascolo brado

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1 blackberry, 23/06/05 16:37

<<Il primo passo per arrivare a debellare definitivamente la peste suina africana è l'abbattimento di tutti i capi abusivi e la loro sostituzione con maiali che siano in possesso di certificazione sanitaria. A tirare le somme di un'epidemia che da trenta anni anni ha messo in ginocchio migliaia di allevatori soprattutto della provincia di Nuoro, è Salvatore Montinaro, del servizio prevenzione dell'assessorato regionale alla Sanità. Il
pianoL'occasione gliel'ha data la presentazione ufficiale del nuovo piano di eradicazione della peste suina presentato ieri nei locali della Camera di commercio del capoluogo barbaricino. «I tantissimi capi trovati morti l'anno scorso a Urzulei, a Orgosolo e nella valle di Lanaittu che non risultavano all'anagrafe ? sono le sue parole ? ci hanno dato la misura di quanti allevamenti fantasma esistano sul territorio e quanto un'altissima percentuale di essi sfugga ai controlli e vada perciò a rappresentare delle potenziali sorgenti di virus anche per quelle aziende che invece seguono i crismi della legalità». L'assioma di Montinaro si lega direttamente ad una delle direttive del nuovo piano che senza mezzi termini detta: «Per i suini che vengono allevati al pascolo brado abusivo, è previsto l'abbattimento e la distruzione senza alcun indennizzo». Allevamenti abusiviDiscorso legittimo, alla luce del fatto che gli allevamenti non inseriti nel registro di stalla sono quelli che più facilmente sfuggono ai controlli sanitari e quindi sono potenzialmente i maggiori veicoli della malattia. Più difficile è invece riuscire a individuare le figure che dovrebbero farsi carico di questa pesante incombenza. Il piano parla genericamente di unità di crisi, ma al momento le competenze non sono ancora state definite, anche se si stanno delineando dei protocolli d'intesa con le forze dell'ordine. Gli espertiAll'incontro erano presenti anche Domenico Rutili, del Centro di referenza nazionale pesti suine, Sandro Rolesu, dell'Osservatorio epidemiologico veterinario regionale e Raffaele Piroddi, funzionario settore veterinario della Regione, Morgan Avetta in rappresentanza del ministero della Salute e Donatella Campus, direttore del servizio prevenzione
dell'assessorato alla Sanità. Non ha invece potuto presenziare alla manifestazione l'assessore regionale Nerina Dirindin. Un altro dei punti fondamentali su cui verte il nuovo piano è quello della commercializzazione dei prodotti suinicoli. Rimangono in vigore le restrizioni che già esistono per le zone considerate ad alto rischio (al 90 per cento in provincia di Nuoro) che non possono esportare le proprie carni suine. Una sorta di embargo (per altro legittimo) posto dalla Comunità europea. Un veto che nel solo mese di agosto del 2004 ha fatto perdere alle aziende del Nuorese ? comprese quelle regolarmente accreditate per la produzione di carni suine lavorate ? più di 500 mila euro. La soluzione per frenare questa caduta libera c'è, a detta degli esperti che hanno stilato il piano: «Chiediamo alle comunità locali dei sacrifici iniziali ? continua Montinaro ? una volta abbattuti i capi abusivi, gli allevamenti potranno nascere solo dentro i recinti, è l'unico modo per dare speranza e futuro a questo territorio». Le sanzioniIl piano prevede delle sanzioni altissime nell'ordine delle migliaia di euro per quegli allevatori che continueranno ad allevare in modo abusivo. Questo soprattutto alla luce del fatto che i contagi da un po' di tempo hanno cominciato a tracimare dai confini amministrativi della provincia di Nuoro e diffondersi in zone fino a oggi considerate indenni come Sassari e Oristano. Le condizioni che favoriscono l'incidenza della malattia sono state ieri stigmatizzate da Domenico Rutili: «La caratteristica della sunicoltura sarda che viene svolta per lo più secondo i metodi tradizionali ? ha spiegato l'esperto ? è tra i maggiori fattori predisponenti. A questo si aggiunge una fetta consistente di fauna selvatica che vive in promiscuità con quella allevata a pascolo brado». Francesca Gungui>>

é una vergogna.... li trattano come se fossero stracci logori..
non se ne potevano accorgere un pò prima?!?
accidenti a loro...

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!