CONOSCETE ALDO CAPITINI?
Gli utenti registrati possono scrivere una risposta
1
ilakira_manuelita,
7/11/06 15:11
Ciao a tutti,
Sto leggendo proprio in questi giorni la biografia di Aldo Capitini, di Giacomo Zanga, e mi chiedevo se qualcuno di voi conosceva questo grande personaggio storico, fondatore, del movimento non-violento in Italia, creatore della dottrina liberalsocialista, laico, ma intriso di un profondissimo e personalissimo senso religioso che lo avvicinava molto, come pensiero ideologico hai più celebri Gandhi e S. Francesco, una figura altamente "scomoda" per molti laici ed ecclesiastici perchè riusciva a scuotere gli animi e le coscienze della gente
Naturalemente era animalista e vegetariano (non vegano, ma stiamo parlando all'incirca di metà XX sec., quando ancora gli allevamenti intensivi non erano diffusi).
Un grande personaggio, troppo a lungo rimasto nell'ombra, come spesso succede a chi compie gesta rivoluzionarie e illuminate....
Il libro è "Aldo Capitini" di Giacomo Zanga, ed. Bresci, Torino 1988....è un'edizione un po' vecchiotta, non so se sia facilmente reperibile :-(
2
lemurella,
7/11/06 15:17
sinceramente non l'avevo mai sentito nominare,ma ora mi
hai incuriosita..meno male che c'è internet!
3
lleo,
7/11/06 15:59
* ilakira-manuelita ha scritto:
Naturalemente era animalista e vegetariano (non vegano, ma stiamo parlando all'incirca di metà XX sec., quando ancora gli allevamenti intensivi non erano diffusi).
Questa è una frase pericolosa.
4
michelangelo,
7/11/06 16:08
Certo, fondatore della società vegetariana italiana e ispiratore della "non-violenza attiva".
5
michelangelo,
7/11/06 16:15
L'Associazione Vegetariana Italiana è nata nel 1952 sulla spinta di poche persone che, guidate da Aldo Capitini, docente di filosofia morale all'Università di Perugia, apostolo della non-violenza, hanno dato vita alla prima associazione vegetariana in Italia. Insieme, sorretti unicamente dalla forza dell'ideale vegetariano, pacifico e pacificatore, hanno deciso di dedicarsi alla diffusione di questo valore, consapevoli che l'uomo possa salvarsi dall'autodistruzione solo riportando la sua alimentazione al rispetto delle leggi naturali, cioè all'esclusione del cibo carneo, che comporta l'uccisione di animali pacifici
e innocenti.
6
Andrea,
7/11/06 16:15
* ilakira-manuelita ha scritto:
Naturalemente era animalista e vegetariano (non vegano, ma stiamo parlando all'incirca di metà XX sec., quando ancora gli allevamenti intensivi non erano diffusi).
Senza togliere niente a Capitini ma giusto per chiarezza: anche negli allevamenti estensivi per produrre latte vengono uccisi i vitellini, ed era cosi' anche in quegli anni.
7
michelangelo,
7/11/06 16:16
nel 1952, Aldo Capitini, partendo dalla convinzione che il sostentamento umano non debba basarsi sulla morte di altri esseri viventi, cominciò a riflettere sul vegetarismo come scelta consequenziale al suo impegno nonviolento.
Da un articolo del 1963 di Aldo Capitini: «Persone isolate e gruppi vi sono tuttavia, per zoofilia o per ideologia (gandhiana e nonviolenta, teosofica, pitagorica, naturistica, ecc.). Non siamo ancora in grado di farne un quadro esatto. Per arrivare a questo, per divulgare l'ideale e la buona pratica del vegetarianesimo, per rafforzare i rapporti tra i vegetariani e praticanti, nel 1952 [...] abbiamo messo in moto, anche per impulso di Emma Thomas [...] la Società vegetariana italiana, costituita nel settembre a Perugia, al termine di un congresso dedicato, dal Centro per la nonviolenza, allo studio e alla pratica della nonviolenza verso il mondo animale e vegetale. Era presente il segretario della International Vegetarian Union che ha la centrale a Londra, e che ha accolto il gruppo italiano nella grande famiglia internazionale» .
Dopo la morte di Capitini, nel 1968, la Società Vegetariana Italiana cambiò la sua sede da Perugia a Milano e nel 1970 il Dottor Ferdinando Delor cambiò il nome in Associazione Vegetariana Italiana, proseguendo sulla linea ideale tracciata da Capitini. Con alcuni collaboratori costituì un'organizzazione più capillare e iniziò la pubblicazione del trimestrale L'Idea Vegetariana, partecipò assiduamente a convegni e incontri a livello internazionale divulgando articoli e volumi sul vegetarismo come scelta etica, sulle proprietà degli alimenti e sulle considerazioni scientifiche. Da allora l'Associazione Vegetariana
Italiana ha avuto una continua evoluzione, inserendosi a tutti gli effetti nel movimento vegetariano europeo e mondiale.
[dalla mia tesi!]
8
shivers,
7/11/06 16:17
era un grande; nella politica nostrana c'è chi si ispira anche a lui; non faccio nomi per ovvi motivi.
9
Andrea,
7/11/06 16:17
michelangelo ha scritto:
L'Associazione Vegetariana Italiana è nata nel 1952 sulla spinta di poche persone che, guidate da Aldo Capitini
Che si stara' rivoltando nella tomba vedendo cosa stanno combinando quelli dell'AVI..
10
michelangelo,
7/11/06 16:23
Andrea ha scritto:
* ilakira-manuelita ha scritto:
Naturalemente era animalista e vegetariano (non vegano, ma > stiamo parlando all'incirca di metà XX sec., quando ancora > gli allevamenti intensivi non erano diffusi).
Senza togliere niente a Capitini ma giusto per chiarezza: anche negli allevamenti estensivi per produrre latte vengono uccisi i vitellini, ed era cosi' anche in quegli anni.
. . .e si, ma è come se un jainista puntualizzasse qualcosa su te, nel 2050; vabò,chiudiamo qui,sai cosa voglio dire.
11
shivers,
7/11/06 16:30
che palle sti jainisti che figheggiano scopicchiando le formiche e nel contempo si beano dei lucrosi interessi delle loro fottutissime banche senza neppur che ripudino l'organizzazione castale; certo, poi son contro l'agricoltura perché l'aratro semina morte; ma andassero aff.
gandhi era un'altra cosa.
12
tucano,
7/11/06 16:40
michelangelo ha scritto:
. . .e si, ma è come se un jainista puntualizzasse qualcosa su te, nel 2050; vabò,chiudiamo qui,sai cosa voglio dire.
Non è proprio la stessa cosa. Un Jainista avrebbe già tante cose da puntualizzare adesso, anche se non so se la comunità jainista che si è terasferita negli Stati Uniti giri con maschera e scopino.
Però nel 1952 la Vegan Society era già nata da qualche anno e credo che certe cose le avessero spiegate altrimenti Donald Watson sarebbe rimasto vegetariano.
Per il resto non ho mai letto niente di Capitini, ma ne ho sempre sentito parlare in modo positivo.
13
Andrea,
7/11/06 16:46
Andrea ha scritto:
Senza togliere niente a Capitini ma giusto per chiarezza: > anche negli allevamenti estensivi per produrre latte > vengono uccisi i vitellini, ed era cosi' anche in quegli > anni.
michelangelo ha scritto:
. . .e si, ma è come se un jainista puntualizzasse qualcosa su te, nel 2050;
Ho precisato apposta che non voglio togliere niente a Capitini, erano altri tempi e c'erano altre mentalita'. Sicuramente ci voleva piu' sensibilita' per essere vegetariani negli anni '50 di quanta ce ne voglia per essere vegan oggi.
Pero' quella frase lasciava intendere che solo negli allevamenti intensivi i vitellini morissero per il latte, ossia che se oggi vado a comrapre il latte dal contadino vicino casa non faccio del male ai vitellini. Questa e' un'informazione sbagliata, da qui la puntualizzaione.
Ribadisco: nessuna critica a capitini, solo una precisazione a una frase che potrebbe essere male interpretata.
andrea
14
Nuanda,
7/11/06 17:13
nella politica nostrana c'è chi si ispira
anche a lui
non so quanto si possa ispirare a lui...
1 perchè è politica
2 perchè è nostrana!!!
15
ilakira_manuelita,
7/11/06 18:11
Andrea ha scritto:
* ilakira-manuelita ha scritto:
Naturalemente era animalista e vegetariano (non vegano, ma > stiamo parlando all'incirca di metà XX sec., quando ancora > gli allevamenti intensivi non erano diffusi).
Senza togliere niente a Capitini ma giusto per chiarezza: anche negli allevamenti estensivi per produrre latte vengono uccisi i vitellini, ed era cosi' anche in quegli anni.
Si, si è ovvio, non volevo intendere che 50 anni fa i vitellini non venissero uccisi, solo che la mercificazione della vita animale era meno evidente e gli allevamenti più eco-sostenibili. Gli animali in sostanza, erano trattati comunque con più rispetto che negli allevamenti-lager moderni (ciò non toglie che dal punto di vista etico si fosse comunque ben lontani dall'accordare uguale dignità a tutte le specie viventi e uguale diritto alla vita, cose loro assolutamente dovute!)