aviaria alla televisione; pagina 2

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16 Lucik, 27/02/06 19:21

Prendo questo spunto per fare una considerazione. Come si dimenticano le cose... La "spettacolarità" di una notizia
o l'importanza di un evento, è accompagnata al tempo
spesso al breve lasso di tempo che le persone impiegano per dimenticarsene. E capita anche a noi stessi!!! Ma vi ricordate quando tutti dicevano che dopo la caduta del regime di Saddam (potevo chiamarlo dopoguerra in Iraq ma il termine mi pareva poco appropriato) la "gestione" della situazione avrebbe dovuto essere centrata su un intervento dell'ONU.... qualcuno fa caso che poi tutto questo, ad oggi, è passato nel silenzio? Ce ne sarebbero mille altre, e sarebbe anche "divertente" andare a constatare le cose che abbiam sentito di cui poi non si è più parlato.

Quando una cosa è nel suo svolgersi, siamo dentro l'evento... ma poi passa tutto in sordina. Quante
promesse, sfide, accadimenti di cui abbiam visto l'inizio sono rimasti sospesi senza che nemmeno CI RICORDASSIMO DI RICORDARE che avremmo voluto conoscerne l'esito...
Forse talmente tante e veloci sono le informazioni, che così come le recepiamo, con velocità simile le facciam scivolare via dalla nostra attenzione...

17 shivers, 28/02/06 09:25

Lucik ha scritto:
Prendo questo spunto per fare una considerazione. Come si dimenticano le cose... La "spettacolarità" di una notizia o l'importanza di un evento, è accompagnata al tempo spesso al breve lasso di tempo che le persone impiegano per dimenticarsene. E capita anche a noi stessi!!! Ma vi ricordate quando tutti dicevano che dopo la caduta del regime di Saddam (potevo chiamarlo dopoguerra in Iraq ma il termine mi pareva poco appropriato) la "gestione" della situazione avrebbe dovuto essere centrata su un intervento dell'ONU.... qualcuno fa caso che poi tutto questo, ad oggi, è passato nel silenzio? Ce ne sarebbero mille altre, e sarebbe anche "divertente" andare a constatare le cose che abbiam sentito di cui poi non si è più parlato.

Quando una cosa è nel suo svolgersi, siamo dentro l'evento... ma poi passa tutto in sordina. Quante promesse, sfide, accadimenti di cui abbiam visto l'inizio sono rimasti sospesi senza che nemmeno CI RICORDASSIMO DI RICORDARE che avremmo voluto conoscerne l'esito...
Forse talmente tante e veloci sono le informazioni, che così come le recepiamo, con velocità simile le facciam scivolare via dalla nostra attenzione...

E' STRA-VERO. L'informazione italiana è affetta da "polismo": tangentopoli, trenopoli, strupopoli,
tempopoli, cogneopoli, sarsopoli, aviaropoli, terrorismopoli, minchiopoli, etc.
Tendenzialmente, l'ondata dura una settimana circa, inizia su rai3 per concludersi ottenebralmente su Studio Aperto.

18 Bacca, 1/03/06 09:44

Tableboy ha scritto:
perdita di milioni di euro questo è la sola cosa che ai non vegan conta :))

A me di sicuro non riguarda, visto che, rientrando nella fascia di esenzione, quest'anno le tasse non le pago. Ma
la milionata di euro che il simpatico ministro ha devoluto agli allevatori, chi credi che la pagherà? :-(
Dovremmo chiedere l'obiezione fiscale...

ciao

--
Bacca

19 Bambi, 1/03/06 16:59

comunque per farla breve....io dico che è una rivolta degli animali verso l'uomo....ma la cosa drammatica è che continuano a morire migliaia di polli, anche se non vengono mangiati....anzi vengono trucidati, strozzati e bruciati vivi....quindi alla fine i polli non li mangiano (almeno in parte) ma li massacrano ugualmente....:((((

20 Sara, 2/03/06 19:20

Oggi sono stata dal veterinario, c'era una vecchia che chiedeva a tutti se doveva abbandonare il gatto :-|, dopo che ha parlato con la veterinaria che le ha spiegato che i gatti non corrono rischi e bla bla bla, se ne va...ritiro le gattine che avevo lasciato questa mattina per la sterilizzazione e mentre sto per uscire incrocio un signore che mi chiede se le ho portate a fare le analisi per l'aviaria(????????????)!!!

Follia pura, ora già mi preparo mentalmente ad assassini vari che oltre a prendersela con i volatili, avranno la scusa buona per uccidere gatti, cani, conigli e via dicendo.

Che schifo, l' uomo si crede così onnipotente, che è disposto a uccidere e distruggere chiunque gli passi davanti, pur di non rimetterci(ma cosa poi????)nulla.

21 Skorpio81, 3/03/06 14:21

A Reugen, in Germania, il ministro dell'agricoltura ha
dato l'autorizzazione a sparare a gatti e cani randagi.
Che schifo.
E il bello è che non è per niente detto che quel gatto sia morto per l'aviaria (vedere articolo2).

AVIARIA: RUEGEN, CONSENTITO DI SPARARE A GATTI E CANI RANDAGI
3 mar 06
Proteste contro decisione anche dall'Italia. http://www.animalieanimali.it

3 marzo 2006 - Animalisti sul piede di guerra in Germania, dopo che il ministro dell'agricoltura del Meclemburgo-Cispomerania, Till Backhaus, ha deciso di autorizzare i cacciatori a sparare ai gatti e ai cani randagi per impedire la possibile diffusione
dell'influenza aviaria, che nei giorni scorsi ha ucciso un gatto randagio sull'isola di Ruegen. Per Thomas Schroeder, presidente del "Deutsches Tierschutzbund",
l'associazione tedesca per la protezione degli animali, il ministro si e' fatto prendere dal panico.
Nella circostanza, Backhaus ha fatto valere l'articolo 23 della legge regionale sulla caccia, che consente di abbattere i gatti che si trovano "a piu' di 200 metri di distanza dall'abitazione piu' vicina"; la stessa norma
si applica anche ai cani "che danno la caccia ad animali selvatici al di fuori della portata di azione dei loro proprietari".
L'associazione dei cacciatori ha stimato in un minimo di
30 mila i gatti randagi in circolazione nel Meclemburgo-Cispomerania. Thomas Schroeder ha anche criticato la prassi introdotta da una settimana di permettere di sparare con cartucce a pallini di piombo agli animali acquatici ritenuti malati. "La diffusione della rosa di pallini finisce solo per ferire gli animali, senza ucciderli", ha spiegato, e si e' chiesto come faranno i cacciatori a distinguere gli animali contagiati da quelli sani, se a Ruegen non si e' stati nemmeno in grado di raccogliere tutte le carcasse di uccelli morti.

"La prima vittima dell'influenza aviaria e'
l'intelligenza: abbattere cani, gatti e uccelli selvatici e' solo il sintomo di una isteria senza senso, priva di alcuna efficacia per la prevenzione della malattia". Loredana De Petris, senatrice dei Verdi, commenta la decisione del Ministro dell'Agricoltura del Meclemburgo in Germania che ha consentito l'abbattimento di cani e gatti randagi contro la diffusione del virus H5N1. "La caccia a cani e gatti randagi - dichiara la senatrice - e' una pratica aberrante che consegue il solo risultato di diffondere su di un'area piu' vasta animali in fuga e feriti. Questa inutile mattanza e' solo un segno di incivilta' e ci auguriamo che venga immediatamente sospesa dal governo tedesco".
(AGI)

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Gatto muore d’aviaria. Ma è la solita BUFALA. Panico ingiustificato per un micio positivo al virus H5N1 in Germania
01-03-2006

(dal quotidiano Libero del 01 Marzo 2006) - Figuriamoci se, prima o poi, il mostro non finiva in prima pagina. E quale mostro migliore di quell’essere sfuggente, insondabile, magico, sovrannaturale, adorato dai poeti maledetti e bruciato assieme alle streghe dalla santa inquisizione? Ma sì, è lui, il gatto. Già si erano avuti sentori sinistri ai tempi di quell’altra fantomatica malattia che è la Sars. Ricordate gli zibetti, i gatti civetta sterminati dalle popolazioni locali perché untori di una malattia di cui non si è nemmeno certi ancora oggi dell’esistenza, tanto meno di cosa la causa sul serio? Ricordate le mascherine, i fazzoletti sulla bocca, i controlli di chi osava starnutire in aereo? Oggi è solo un ricordo. Potete smoccolare (il naso) sul Boeing che vi porta a destinazione e tutti penseranno che forse avete il raffreddore.
L’uomo ha bisogno di qualcosa che annunci in qualche modo una catastrofe, se non altro per poi esorcizzarla.
Dunque oggi salirà sulla ribalta ancora una volta il gatto. Ne hanno trovato morto uno, su una sperduta isola tedesca del mar Baltico, l’isola di Ruegen, popolata da uccelli marini, molti dei quali infetti o portatori del virus H5N1. Ed eccolo qua scodellato dalla cassa mediatica, il primo gatto al mondo con l’influenza aviaria. “Venghino signori, venghino a vedere la sirena e la donna cannone”.
Se aprite uno dei più prestigiosi testi di malattie infettive del cane e del gatto, il Greene, c’è un capitolo intitolato “Mumps and Influenza”. Il “mumps” è la parotite epidemica, a tutti nota come gli “orecchioni”. Ebbene scoprirete che il virus, causa degli orecchioni nell’uomo, può essere trasmesso in via sperimentale a un numero sorprendente di animali. Non solo, nel sangue di alcuni cani che vivevano a contatto con bambini colpiti dalla malattia, si trovavano tracce di anticorpi. In altri termini si riesce in laboratorio ad infettare le cellule di cani e gatti, ma non si riesce a farli ammalare di orecchioni.
Allo stesso modo i virus della vera influenza (non i raffreddori e i mal di gola delle forme parainfluenzali) che appartengono tutti agli Orthomixovirus, causano la malattia “naturale” principalmente nell’uomo, nel maiale, nel cavallo, nel furetti e nei volatili (e neanche in tutti, perché i piccioni sono resistenti). I gatti e i cani sono fuori, out, non c’entrano, non hanno nulla a che fare con le influenze di polli, di uomini e maiali. Sono colpiti da molte altre malattie virali, alcune delle quali mortali, come il cimurro o la peritonite infettiva, ma che non sono minimamente pericolose per l’uomo o per il mulo o per la pecora o per il pappagallo. Chiaro?
Ci sono poi alcune malattie virali che possono interessare praticamente tutti i mammiferi, dai pipistrelli all’uomo alla volpe all’elefante. Una di queste è la terribile rabbia, il cui virus, possiamo dire non guarda in faccia a nessuno. Se andiamo a riaprire il nostro testo sacro sulle malattie infettive del cane e del gatto, troveremo un piccolo paragrafo sull’influenza. Ma se abbiamo appena sostenuto che non colpisce cani e gatti? È vero, tant’è che vista l’enorme diffusione di questi animali da compagnia e la promiscuità con l’uomo, sono decine d’anni che vengono tenuti sotto particolare osservazione per tutte quelle che si chiamano “zoonosi”, ovvero le malattie trasmissibili dagli animali all’uomo e viceversa. E l’influenza non è mai stata fonte di preoccupazione. Ebbene, nonostante non si sia mai verificato il caso di un cane o un gatto ammalato di influenza, apprenderemo che, se inoculiamo dosi massicce di virus nel loro sangue, troveremo poi gli anticorpi e a qualche soggetto vrrà pure un po’ di congiuntivite. E allora? Se facciamo una flebo di virus della varicella a una giraffa appena nata, non mi stupirei che si grattasse per qualche giorno. Un gatto morto sull’isola di Ruegen in cui è stato trovato un H5N1 dovrebbe fare altrettanta notizia di una persona morta di fame in Africa che è risultata positiva per l’Aids.
Non siete ancora convinti? Quando ci fu la Spagnola (e oggi sappiamo che il virus fu incubato negli uccelli e nei maiali) morirono milioni di persone nel mondo. Nessun gatto, che si sappia, diede un colpo di tosse.
I virologi, come c’insegnano i grandi Duesberg, Mullis, e il nostro Luigi De Marchi, quando sono a corto di epidemie, diventano pericolosissimi perché pervasi dall’insana brama di andarle a cercare. “..Sappiamo che errare è umano, ma l’ipotesi Hiv-Aids è un errore macroscopico. Lo dico forte e chiaro per mettere in guardia la gente…”. Così scriveva Kary Mullis, premio Nobel per la chimica, quando sembrava che l’Aids dovesse portarci tutti, in pochi mesi, nella valle di Giosafat. Siamo ancora qui. Con i nostri gatti sulle ginocchia che fan le fusa. OSCAR GRAZIOLI

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

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