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ZUCCHERO RAFFINATO (SACCAROSIO)
Lo zucchero raffinato (saccarosio) è un alimento senza vita che può diventare pericoloso quando se ne abusa, anche perché subisce quasi 20 processi chimici (usando anche parti animali) in cui perde più del 90% degli alimenti nutritivi. Crea infatti una situazione di emergenza artificiale, in cui sembra di avere una maggior energia, mentre ciò è solo l'effetto di un momento di sovraeccitazione passeggera dovuta alla liberazione di ormoni da parte delle ghiandole surrenali e del pancreas. Lo zucchero è necessario al nostro organismo, però nella sua forma naturale, ovvero come ci viene fornito dalla frutta fresca e dagli altri carboidrati (patate, pane, pasta, riso, verdura, ecc.).
Quando si mangia qualcosa di dolce il pancreas emette dell'insulina per fare in modo che il livello di glucosio nel sangue non aumenti oltre una certa misura. Se questa situazione si ripete sovente il pancreas si danneggia ed allora emette insulina in continuazione, risultato: il livello del glucosio nel sangue resta sempre basso e la persona non ha energia sufficiente per vivere. Questa malattia, detta ipoglicemia, costringe il malato ad assumere qualcosa, magari di dolce, quando sente che le sue energie sono proprio esaurite.
Per essere debitamente assimilato lo zucchero necessita di sali minerali e vitamine, che i cibi naturali hanno nelle giuste proporzioni, mentre lo zucchero industriale non ne contiene affatto. Ne consegue che per digerirlo (e assimilarlo) deve essere utilizzata la riserva organica tra cui possiamo elencare le vitamine B2, B3, B5, B6, C, ed E; calcio, manganese, magnesio, cromo e zinco.
Ne consegue che lo zucchero raffinato ed i prodotti che lo contengono privano il corpo di queste preziose sostanze creando irritabilità, nervosismo ed il terreno per problemi ancor più gravi (ipoglicemia, ecc.). Per ovviare a simili inconvenienti è possibile ridurne il consumo in modo lento ma progressivo, sostituendolo con del malto (di grano, di riso, ecc), con del succo di mele, di uva, ecc…
Riferimenti bibliografici
1. Farmacia e Fitoterapia
Gemi Edizioni S.r.l., C.P. Monterotondo Stazione,
00016 Monterotondo (RM).
2. Piante Officinali - Integratori Naturali,
Supplemento a RNC, pubblicato a cura della Body Sprint, 37013 Caprino Veronese (VR). Tel. 045-6200111.
3. Sugar Blues
Macro Edizioni – Via Savona 66
47023 Diegaro di Cesena (FC).
** LO ZUCCHERO RAFFINATO FA BENE? **
Ingurgitare, questo è il modo con cui gli occidentali si nutrono. Gli alimenti? La maggior parte sono del tipo non naturale, il buon 70 % del tipo di produzione industriale non integrale e raffinato. Punta di diamante gli Usa che, a discapito di una macchina sanitaria potentissima ed efficientissima, presenta al mondo la popolazione maggiormente malata di patologie cronico-degenerative. La migliore macchina sanitaria e il popolo piu malato? Qualcosa non torna. Su cosa puntare il dito? In primis l'alimentazione e gli stili di vita. Un' alimentazione
che è fonte di malnutrizione e anticamera di serie patologie, con un valore misconosciuto che miete vittime.
Osserviamo, ad esempio, l'uso di quello che può sembrare banale: lo zucchero raffinato.
Gia‚ nel 1957, il dr. William Coda aveva compreso che l'alimentazione era regolata da sistemi di equilibrio omeostatico e biochimico: la biochimica moderna faceva i suoi primi passi negli studi clinici medici. Qualcosa però non si è mossa nella direzione giusta. Sono pochi i terapeuti della cosiddetta medicina ufficiale che vigilano sul modo di mangiare dei propri pazienti. Si tende a medicalizzare e "correggere " farmacologicamente. Errore
su errore. Meglio dire un orrore.
Perchè è cosi deletiero lo zucchero raffinato? Cosa è la raffinazione?
La sostanza naturale presente nella barbabietola da zucchero, viene sottratta, privandola delle sue componenti biologiche: vitamine, proteine, ecc. per renderla più bella alla vista del consumatore. Il colore bianco è migliore ed accattivante, inoltre anche il gusto dello zucchero non raffinato è diverso dalle abitudini del palato, alle quali la stragrande maggioranza dei consumatori fa riferimento. Ogni cibo raffinato, come direbbe un medico cinese, perde lo Jing. E' come se perdesse il valore biologico, le naturali funzioni per le quali è stato creato. Diamo qui qualche spunto sulla biochimica dei danni nell' organismo umano:
* Aumenta l'acidita‚ del sangue. L'assenza dei substrati vitaminici e proteici, cagionata dall'attività di raffinazione, impone al nostro organismo la necessità di consumare i propri per la scissione dello zucchero; questo va a creare molecole di ac. Piruvico in sovrabbondanza, che acidificano il sangue: situazione che altera parecchie condizioni biologiche tra cui anche la respirazione cellulare.
* Impoverisce il corpo di sali minerali. L'acidificazione forzata crea una condizione "tampone", per la quale l'organismo si mette a sottrarre calcio dalle fonti principali come denti ed ossa, nel tentativo di bloccare l'eccessivo metabolismo acido, per cui si perde per sempre il substrato principale delle ossa e dei denti, condannandolo all'osteoporosi.
* Impegna e intossica il fegato. Lo zucchero non scisso si accumula nel fegato che diventa un contenitore di molte molecole di glucosio, fin quando, diventato "grasso" e superate la capacità di immagazzinamento, fa accumulare queste molecole in altri organi vitali.
* Produce acidi grassi. Il fegato "grasso" è centrale nell'aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel
sangue.
* Perdita di memoria. Si è notato che lo zucchero raffinato, condizionando l'intero metabolismo cellulare, determina una perdita diretta della capacità di memorizzare dati e di avere una memoria attiva.
* Sonnolenza. Altra condizione diretta da uso eccessivo.
Il paradigma alimentazione e salute era già noto dai tempi di Ippocrate (400 a.C.), per cui "fai che il tuo cibo sia la tua medicina" era l'impostazione di pensiero e regola centrale di ogni azione medica. Oggi sembra che si sia invertita la rotta, con al centro uno degli errori reiterati: la raffinazione degli alimenti che mangiamo. Ad esempio, negli Usa, il rapporto cibo naturale ed industriale è di 20 a 80. Colpa dei media? Probabilmente la faccenda piu scottante è far collimare gli interessi delle multinazionali con quelli della salute pubblica. A questo dobbiamo pensarci noi consumatori, senza dimenticare che in caso contrario non ci penserà nessun altro, politici compresi.
Ormai c'è di tutto, alimenti di ogni tipo, che imitano lontanamente l'originale, riuscendo nel colore, nel
sapore, nell'odore, ma non certo nella sostanza. Nello
Jing direbbero gli orientali. Ma questo progresso può sostituirsi alla natura? La chimica moderna può eguagliare la natura? Mi sono chiesto tante volte se esiste un chimico coraggioso e super-pagato, che riesca a "inventarsi" il valore biologico dell'uovo di gallin o del succo d'uva, rispetto a quelli che circolano sul nostro mercato: quasi 3000 sostanze diverse. Io non l'ho ancora sentito, e voi?
Per quanto possibile abituiamo sin da piccoli i nostri figli a consumare alimenti naturali, freschi, compreso zucchero integrale, probabilmente poco invitante per colore e gusto, ma sano e complementare in una dieta equilibrata.
Ricordiamo che l'atto di zuccherare e/o salare le pietanze è di per se una cattiva abitudine e comporta squilibri organici.
Giuseppe Parisi,
medico chirurgo, esperto in terapie non convenzionali
www.fomeco.orgfBACI!!! :)