dentifricio; pagina 2

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16 pamela, 9/06/07 03:57

Sul forum promiseland il chimico moderatore ha sostenuto che il bicarbonato non può danneggiare i denti, se non mi sbaglio perché si scioglie istantaneamente a contatto con la saliva. Per un periodo ho usato il bicarbonato come collutorio e, guarda caso, la formazione di carie si è arrestata. Potrebbe esserci un interesse a sostenere che il bicarbonato danneggia lo smalto. Se lo usassero tutti, certi guadagni si ridurrebbero drasticamente.
Altre sostanze anticarie utili: olio di semi di pompelmo, caolino (argilla bianca), mirra, menta, salvia, origano, tutti antibatterici Ce ne sono anche altri, ma adesso non mi vengono in mente. E' facilissimo preparare le tinture, comprando solo le erbe secche, che costano pochissimo, e aggiungere le tinture al bicarbonato e/o al caolino. Se invece acquisti gli oli essenenziali, risparmi sempre rispetto al costo del dentifricio, che spesso comunque contiene bicarbonato, menta e altre essenze, nonché roba chimica non sempre innocua.

17 Andrea, 9/06/07 09:03

pamela ha scritto:
Sul forum promiseland il chimico moderatore

Non mi fiderei di quello che scrive: ad sempio da anni
finge di non capire (o veramente non capisce) la definizione di cruelty-free e definisce la nostra
posizione come "posizione meschina, falsa
e fuorviante".

Non mi interessa quanto di questo atteggiamento sia frutto di cattiva fede e dell'evidente odio per gli animalisti, quanto sia frutto di conflitti di interessi e quanto di altre cause.

Il punto e' che le cose che scrive e di cui sono in grado di valutare la veridicita' sono palesemente false o sbagliate. Quindi non mi fido neppure del resto.

18 blunotte, 9/06/07 17:01

Ok, essendo nuova, prima di tornare a chiedere informazioni mi sono letta ben bene su questo forum anche i precedenti sull'argomento e il serrato scambio di opinioni tra Andrea e Barbara3 dell'anno scorso.
Ora, perdonatemi l'ingenuità (e l'ignoranza, visto che
fino a qualche mese fa nemmeno sapevo che i test sugli animali fossero impiegati anche al di fuori della ricerca farmacologica e fossero invece una piaga così grande) ma sono più confusa di prima.

Andrea ha scritto:
Se fossero solo ingredienti vegetali allora il discorso verrebbe a cadere: per quelle non c'e' obbligo di effettuare test.

Altrimenti devono aderire allo standard.

Cosa vuol dire?, non c'è obbligo e quindi un prodotto esclusivamente vegetale è SICURAMENTE cruelty-free o non c'è obbligo ma POTREBBERO comunque essere ingredienti testati? E comunque, non potrebbero essere irritanti e dannosi anche componenti vegetali, la legge li lascia fuori?
Riguardo alla Healthcare, confermo che a parte carbonato di calcio e di sodio, xantan-gum, hydrated silica, glicerina e disodium cocoyl glutamate presenta in etichetta del dentifricio solo estratti vegetali ed olii essenziali, quindi sarebbero a posto,però mi hanno risposto così: "Cortese consumatrice,
come da lei notato i nostri prodotti hanno la certificazione etica rilasciata dall’ICEA.
Il fato che noi siamo impegnati ad utilizzare materie prime non testate sugli animali, non è certificato in quanto la ufficializzazione dell’acquisto dei prodotti “Cruelty free” non è altro che un auto certificazione dai costi piuttosto esosi.
Per tanto preferiamo comunicare ai nostri consumatori che i prodotti non vengono testati sugli animali e manterranno un prezzo del prodotto “più” basso piuttosto che addizionare il prezzo finale di una spesa dovuta ad un ente certificatore che registra un auto certificazione. Confidiamo nella condivisione delle nostre politiche aziendali e assicuriamo che le nostre scelte sono indirizzate verso un prodotto sempre più a basso costo in modo da renderlo più accessibile a tutti"
Allora alla luce di tutto mi chiedo:
1) è possibile che alcune ditte davvero restino fuori dalla lista solo per motivi di loro budget?
2) La certificazione Icea-Lav perchè dovrebbe essere proibitiva per una ditta che ha già quella Icea? Mentono sicuramente? C'è un tariffario aggiuntivo e non credono
che per loro sia un valore aggiunto?
3)Perchè nelle liste Vivo ci sono aziende che impiegano prodotti animali nonostante tale uso venga indicato da Vivo stesso come indice di non cruelty-free. Ok, Andrea, mandami pure al diavolo ma
aiutami, mi sembra tutto un orribile incubo, condivido la tua posizione sullo standard ma mi sembra davvero una goccia nell'oceano. Credo sia nostro dovere intanto, subissare di mail tutte le ditte facendo loro sapere il perchè non acquistiamo più o perchè, al contrario, le abbiamo scelte. Ciao

19 Andrea, 9/06/07 17:35

blunotte ha scritto:
Cosa vuol dire?, non c'è obbligo e quindi un prodotto esclusivamente vegetale è SICURAMENTE cruelty-free o non c'è obbligo ma POTREBBERO comunque essere ingredienti testati

C'e' gente che testa sugli animali di tutto, compreso il sale da cucina, l'acqua, qualunque cosa. Su questo non abbiamo alcun controllo.

Pero' i test obbligatori per legge sui nuovi ingredienti, su cui abbiamo controllo, in questo caso non ci sarebbero.

E comunque, non potrebbero essere irritanti e
dannosi anche componenti vegetali, la legge li lascia fuori?

I test su animali non riducono assolutamente il rischio per l'uomo, certe leggi sono assolutamente superate e
rimangono solo perche' fa comodo. L'unica garanzia di sicurezza o meno e' l'uso che ne facciamo noi esseri
umani.

Riguardo alla Healthcare, confermo che a parte carbonato di calcio e di sodio, xantan-gum, hydrated silica, glicerina e disodium cocoyl glutamate presenta in etichetta del dentifricio solo estratti vegetali ed olii essenziali, quindi sarebbero a posto,

Beh, no, non sono a posto se hanno anche ingredienti non vegetali e non aderiscono allo standard.

però mi hanno risposto così:
"Cortese consumatrice,
come da lei notato i nostri prodotti hanno la certificazione etica rilasciata dall’ICEA.
Il fato che noi siamo impegnati ad utilizzare materie prime non testate sugli animali, non è certificato

Non e' vero che utilizzano materie prime non testate su animali: se non sono tutte vegetali e' impossibile. Devono impegnarsi a non usare materie prime messe in commercio dopo un certo anno. Non so se non hanno capito il problema oppure se fanno finta.

in quanto la
ufficializzazione dell’acquisto dei prodotti “Cruelty free” non è altro che un auto certificazione dai costi piuttosto esosi.

Uh? Non mi risulta ci siano costi per l'auto-certificazione!

Per tanto preferiamo comunicare ai nostri consumatori che i prodotti non vengono testati sugli animali e manterranno un prezzo del prodotto “più” basso piuttosto che addizionare il prezzo finale di una spesa dovuta ad un ente certificatore che registra un auto certificazione.

Non capisco cosa intendano. A quanto so (magari
rispondera' piu' precisamente marina) i costi ci sono se vogliono la certificazione Icea, cioe' se Icea manda i
suoi tecnici per i controlli e garantisce che dicono la verita'.

Se invece non vogliono spese possono provvedere all'auto-certificazione: firmano un impegno a soddisfare
lo standard. Mandano il tutto ad Antonella de Paola. Hanno anche un po' di pubblicita' gratuita per il fatto di
finire sulle liste.. Non costa nulla, e io mi fiderei, perche' mentire in un'auto-certificazione e' un reato grave. La certificazione Icea serve per dare una maggiore fiducia al consumatore medio.

Il problema e' ceh devono essere molto piu' selettivi
nella scelta degli ingredienti. Non so se questo si traduca in costi maggiori.

1) è possibile che alcune ditte davvero restino fuori dalla lista solo per motivi di loro budget?

No, se, come credo al 99,9% l'auto-certificazione non
costa niente. Poi quasi tutte le ditte della lista sono piccolissime aziende.

2) La certificazione Icea-Lav perchè dovrebbe essere proibitiva per una ditta che ha già quella Icea? Mentono sicuramente? C'è un tariffario aggiuntivo e non credono che per loro sia un valore aggiunto?

Non so che certificazione Icea abbiano, puo' darsi che pensino che una certificazione sul cruelty-free non valga la spesa. Pero' c'e' appunto l'auto-certificazione. Se
io avessi una piccola azienda penso che userei l'auto-certificazione.

3)Perchè nelle liste Vivo ci sono aziende che impiegano prodotti animali nonostante tale uso venga indicato da Vivo stesso come indice di non cruelty-free.

I prodotti animali non li mettono in tutti i cosmetici, quindi da quella lista hai le marche che non incrementano la vivisezione, poi sui singoli prodotti devi guardare gli ingredienti. Purtroppo fare l'elenco dei prodotti che ne sono privi sarebbe un lavoro enorme, pero' sul sito di
VIVO ci sono delle indicazioni che aiutano.

Lush lo indica sul sito con una "V" verde.

Anche il sito www.crueltyfree.it lo indica per i singoli prodotti se non sbaglio.

condivido la
tua posizione sullo standard ma mi sembra davvero una goccia nell'oceano.

Sicuramente, non c'e' neanche paragone tra l'impatto di questa scelta e quello della scelta vegan.. pero' e'
sempre una cosa che aiuta gli animali. Siamo in tanti a comprare solo cosmetici cruelty-free quindi sommando le tante "gocce nell'oceano" si ottiene qualcosa.

andrea

20 pamela, 9/06/07 18:10

Si, ultimamente ho letto la risposta ad una vegan e sono rimasta malissimo. Ho immaginato che alla base ci fosse un forte senso di colpa, con conseguente rimozione e negazione, ma è solo un'impressione.
Ho appena fatto una verifica empirica (o altamente scientifica): ho messo una punta di bicarbonato per uso alimentare in bocca. Si è sciolto quasi tutto immediatamente, solo qualche granello ha tardato. Allora, se vogliamo essere sicuri, in attesa di consultazione di altri chimici, potremmo fare così: prepariamo la nostra miscela e ogni volta la sciogliamo con poca acqua, prima di immergerci lo spazzolino. Di sicuro è solubile in acqua. Il caolino, invece, mi sento di consigliarlo senza riserve: è un'argilla finissima e morbida, come consistenza
assomiglia al talco ed escludo che possa graffiare lo smalto.
Per esperienza e in memoria di un ingente numero di milioni (di lire) trasmigrati dalle mie tasche a quelle del mio dentista, raccomando a tutti di usare antibatterici naturali a volontà, perché secondo me la quantità presente nei dentifrici in commercio non è sufficiente. Inoltre, tutte le sostanze che ho scritto, sono ingeribili senza pericolo, anzi usate come cura per vari disturbi. L'unica che potrebbe causare problemi, a seconda della dose, potrebbe essere la salvia. Comunque, visto che esistono dentifrici alla salvia, visto che è anche un condimento tradizionale, penso che la dose contenuta nel nostro dentifricio autoprodotto non possa essere nociva, anche se ingerita inavvertitamente.
Ciao

Pamela

21 blunotte, 9/06/07 18:37

Andrea ha scritto:
* >
C'e' gente che testa sugli animali di tutto, compreso il sale da cucina, l'acqua, qualunque cosa. Su questo non abbiamo alcun controllo.

Ma come è possibile? Legalmente?In quali posti ?Ti chiedo scusa se cado dalle nuvole ma non riesco nemmeno a concepirlo un simile orrore


I test su animali non riducono assolutamente il rischio per l'uomo, certe leggi sono assolutamente superate e rimangono solo perche' fa comodo. L'unica garanzia di sicurezza o meno e' l'uso che ne facciamo noi esseri umani.

Sono d'accordo, però siccome appunto ho appreso che si testa tutto mi sembrava strano che ci fossero eccezioni, anche tra gli ingredienti vegetali ci sarà qualcosa di nuovo, giusto?
Healthcare
Beh, no, non sono a posto se hanno anche ingredienti non vegetali e non aderiscono allo standard.

Ho trovato nel sito Icea la loro certificazione e la lista degli ingredienti prodotto per prodotto: chiuso l'argomento.
I prodotti animali non li mettono in tutti i cosmetici, quindi da quella lista hai le marche che non incrementano la vivisezione, poi sui singoli prodotti devi guardare gli ingredienti.

Mi riferivo al fatto che viene dichiarato da Vivo: "Quando gli ingredienti derivano da sfruttamento e uccisione di animali anche se non testati NON possono comunque essere considerati cruelty-free.." e poi te le ritrovi nelle
liste perchè hanno aderito allo standard, va bene, non è poco però...
Non mi accontento di usare un prodotto vegan su di me se la ditta da cui lo compro usa ingredienti animali in altri prodotti. Quantomeno devo farle sapere che disapprovo. E' il solito discorso se comprare o no il gelato vegan dalla multinazionale che fa di tutto.

comprare solo cosmetici cruelty-free quindi sommando le tante "gocce nell'oceano" si ottiene qualcosa.

Nessuno sforzo è inutile per carità, ma è come spalare con un cucchiaino quando continuano a riversare camionate di terra!. Questo schifo deve finire, punto, stop. In ogni caso lo standard è importante perchè i produttori fanno pressioni ai fornitori, ma noi DOBBIAMO fare pressioni alle aziende, non rimanere anonimi dentro ai numeri delle vendite(o mancate vendite).


22 Andrea, 9/06/07 19:39

blunotte ha scritto:
Ma come è possibile? Legalmente?In quali posti ?

Ad esempio nelle universita'. C'e' gente che passa la
vita a fare test del genere e poi scrivere pubblicazioni inutili per fare carriera.

CI sono ditte che testano di tutto cosi' se i loro
prodotti creano problemi hanno test (inutli) che fanno credere che non siano dannosi.

Un esempio eclatante sono le sigarette: si sa da decenni che fanno male, ma si continua a testarle su animali a cui il fumo non fa male per avere documentazione da usare nelle cause legali.

Sono d'accordo, però siccome appunto ho appreso che si testa tutto mi sembrava strano che ci fossero eccezioni, anche tra gli ingredienti vegetali ci sarà qualcosa di nuovo, giusto?

Beh no.. gli ingredienti vegetali esistono in natura. Gli ingrendienti chimici invece vengono creati dall'uomo e ce ne sono continuamente di nuovi.

Ho trovato nel sito Icea la loro certificazione e la lista degli ingredienti prodotto per prodotto: chiuso l'argomento.

Si', ma e' una certificiazine diversa, che se non sbaglio dice che i prodotti hanno un basso impatto ambientale e che il prodotto finito non e' testato. Invece quello che serve e' la certificazione (sempre di Icea) sulla data degli ingredienti.

Icea fornisce vari tipi di certificazioni che riguardano l'impatto ambientale, il commercio equo, i test su animali ecc. ecc. Loro non hanno la certificazione che riguarda i test su animali, ma sull'impatto ambientale. Quindi sono megglio di altri prodotti che non hanno neppure quella, ma non sono cruelty-free.

23 Andrea, 9/06/07 19:44

blunotte ha scritto:
però mi hanno risposto così:

[ ... ]

la ufficializzazione dell’acquisto dei prodotti “Cruelty free” non è altro che un auto certificazione dai costi piuttosto esosi.

Confermo quello che avevo detto (ho verificato proprio per scrupolo): questa loro posizione non ha senso.

E' solo la certificazione Icea-LAV che si paga. L'auto-certificazione invece non ha alcun costo. Si
firmano delle carte, e si e' inclusi nelle liste.

Quindi se veramente si soddisfano i criteri dello standard non ci sono scuse per non farlo.

24 Neomys, 9/06/07 20:02

pamela ha scritto:
Sul forum promiseland il chimico moderatore ha sostenuto che il bicarbonato non può danneggiare i denti, se non mi sbaglio perché si scioglie istantaneamente a contatto con la saliva. Per un periodo ho usato il bicarbonato come collutorio e, guarda caso, la formazione di carie si è arrestata. Potrebbe esserci un interesse a sostenere che il bicarbonato danneggia lo smalto. Se lo usassero tutti, certi guadagni si ridurrebbero drasticamente.
Altre sostanze anticarie utili: olio di semi di pompelmo, caolino (argilla bianca), mirra, menta, salvia, origano, tutti antibatterici Ce ne sono anche altri, ma adesso non mi vengono in mente. E' facilissimo preparare le tinture, comprando solo le erbe secche, che costano pochissimo, e aggiungere le tinture al bicarbonato e/o al caolino. Se invece acquisti gli oli essenenziali, risparmi sempre rispetto al costo del dentifricio, che spesso comunque contiene bicarbonato, menta e altre essenze, nonché roba chimica non sempre innocua.

Mah non è il caso del mio dentista, visto che ci siamo messi a fare insieme uno studio sulla messa a punto di un colluttorio proprio per combattere i batteri cariogeni, e lui non ha preso proprio in considerazione il bicarbonato tra gli elementi prova. Probabilmente perché non sa delle sue proprietà antibatteriche, non lo sapevo neanche io... Mi consigliava semplicemente di non metterlo direttamente sullo spazzolino perché la sua polvere è in grado di rigare lo smalto, non perché si scioglie con la saliva...
Comunque grazie Pamela, mi hai dato un sacco di dritte, come sempre ;-) !
(ma quante cose sai? :-) )

25 blunotte, 10/06/07 00:03

Grazie Andrea, non è facile, un conto è essere coerente con i miei principi ma acquisire conoscenza della realtà è...un baratro che si spalanca.
Andrea ha scritto:
Beh no.. gli ingredienti vegetali esistono in natura. Gli ingrendienti chimici invece vengono creati dall'uomo e ce ne sono continuamente di nuovi.

Va bene ingenua :-), intendevo nuovi nel senso della "scoperta" in natura e nell'utilizzo nei preparati

Icea fornisce vari tipi di certificazioni che riguardano l'impatto ambientale, il commercio equo, i test su animali ecc. ecc. Loro non hanno la certificazione che riguarda i test su animali, ma sull'impatto ambientale. Quindi sono megglio di altri prodotti che non hanno neppure quella, ma non sono cruelty-free.

Per quanto riguarda la Bio Healthcare dicendo "discorso chiuso" intendevo proprio in senso negativo: depennata,
per i motivi che chiarisci qui sopra. Peccato, glielo scrivo. Ciao, Daniela

26 susi, 15/06/07 14:21

E poi aggiungo ci sono gli Enti di ricerca, gli Istituti zooprofilattici, l'Istituto superiore di sanità che con i nostri soldi si divertono a sperimentare sugli animali tutto quello che gli viene in testa proprio e sempre per avere finanziamenti pubblici e per fare pubblicazioni utili alla loro carriera. Ci sono medici e veterinari che non fanno altro.

27 susi, 15/06/07 14:25

Io sto usando un dentrificio della TEA con salvia e argilla che dovrebbe essere OK ma costa circa 5 euro.

Mi dite per favore dove trovare il caolino e l'argilla verde e qual è la differenza.
Ciao Susi

28 pamela, 15/06/07 19:08

Ci sono molti tipi di argilla. Per uso interno è indicata l'argilla verde ventilata, di qualità migliore di molte altre. Serve per fare una cura depurativa, bevendo i primi giorni solo l'acqua d'argilla e a seguire si può
mescolare l'argilla all'acqua e bere il tutto. Io uso l'argilla verde ventilata per depurare l'acqua del rubinetto, azzerando il costo delle minerali e i pesi delle bottiglie da trasportare. Mio padre mi raccontava che quando bisognava scavare per un pozzo, si andava a cercare l'acqua in terreni argillosi, almeno dalle sue parti. Le mie gatte, se dovevano scegliere tra una ciotola con solo acqua e una con acqua e argilla (un cucchiaino) andavano decise verso l'argilla e, se l'acqua finiva, si leccavano tutta l'argilla sul fondo, lasciando la ciotola pulitissima.
Il caolino è un'argilla bianca molto leggera. Si usa per fare creme di bellezza ed è la più indicata come dentifricio, non per il colore, ma perché è talmente sottile da non rischiare di graffiare lo smalto. Io non l'ho trovata con facilità, non tutte le erboristerie la hanno, ma se si insiste, te la procurano (dopotutto è il loro mestiere). Non ho provato in farmacia, ma sono sicura che anche le farmacie la procurano. Quelle che fanno preparazioni galeniche dovrebbero averla. Per l'argilla verde ventilata non ci sono problemi, si trova ovunque, farmacie ed erboristerie. Se vuoi usarla esternamente, come cura di bellezza o per guarire, puoi usare argille meno raffinate e costose. Chiedi argilla per uso esterno.
Io metto l'argilla verde ventilata anche nella ciotola della gatta e uso acqua d'argilla se devo disinfettare qualche feritina, visto anche che rifiuta i disinfettanti normali.

29 susi, 18/06/07 13:55

Grazie,
per purificare l'acqua quanta ne metti in un litro?
Susi

30 pamela, 19/06/07 11:12

Nelle ciotole degli animali un cucchiaino, anche un po' meno. In un litro d'acqua un cucchiaio di argilla, scuoti la bottiglia e aspetti che si posi per berla. Puoi riempire la bottiglia altre nove volte, utilizzando sempre la stessa argilla. Quando si è posata, io la travaso in un'altra bottiglia per evitare che la posa si alzi di nuovo. Ma anche se bevi l'acqua argillosa, non ti fa male, perché l'argilla ha inglobato le impurità varie. Per far cadere l'argilla nella bottiglia io uso un imbuto. Dopo dieci litri, butti via l'argilla e ne usi un altro cucchiaio per altri dieci litri. Il difficile è tenere il conto dei litri.
L'argilla dovrebbe assorbire ogni sostanza nociva. Di sicuro il sapore migliora notevolmente.
E' un metodo che ho trovato in rete, ma non saprei più ritrovarlo, dopo aver letto in giro che le acque minerali possono essere peggiori di quelle del rubinetto, perché hanno meno controlli e meno requisiti richiesti, senza parlare dei pericoli della plastica esposta al sole e al calore, come spesso avviene.

Ciao

Pamela

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

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