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1 Marinik, 5/04/12 12:35
2 Marina, 5/04/12 13:18
Marinik ha scritto:
a questo punto mi chiedo: una piccola ditta artigiana che produce pochi cosmetici dalla formulazione abbastanza semplice e solo con estratti vegetali (olii vegetali, olii essenziali, acqua di fiori o estratti idroalcolici) e pochissimi ingredienti di sintesi arcinoti e di vecchia data, e quindi sicuramente non testati di recente, si può definire "cruelty free"?
Proseguendo, però, col mio ragionamento ho poi pensato: Molte certificazioni Ecobio (come ad esempio quella di ICEA) richiedono (tra l'altro) che nei cosmetici compaiano solo una serie di ingredienti "approvati"
Se questa lista di ingredienti è "approvata" se ne deduce che i test siano già stati fatti, e di conseguenza chi aderisce a questa certificazione utilizzi solo ingredienti già testati e basterebbe definire qual'è la data più recedne di sperimentazione degli ingredienti della lista per definire una cut off date...
Sono ragionamenti farneticanti secondo voi?
Sarebbe meglio approfittare delle ore notturne per dormire piuttosto che pensare a queste cose?
3 Andrea, 5/04/12 13:20
Marinik ha scritto:
a questo punto mi chiedo: una piccola ditta artigiana che produce pochi cosmetici dalla formulazione abbastanza semplice e solo con estratti vegetali (olii vegetali, olii essenziali, acqua di fiori o estratti idroalcolici) e pochissimi ingredienti di sintesi arcinoti e di vecchia data, e quindi sicuramente non testati di recente, si può definire "cruelty free"?
Lo chiedo perchè di fatto, anche se non ha aderito ad alcuno standard (nemmeno l'autocertificazione vivo) e non ha pubblicato nessuna Cut-Off Date, di fatto non "incrementa" la vivisezione...
Ovviamente è stata mia premura suggerire alla ditta di aderire alla lista vivo, e mi è stato risposto che quasi sicuramente lo faranno tra qualche mese visto che stanno riformulando un pò tutta la linea per renderla eco-bio, e preferiscono fare le pratiche dopo aver chiarito bene le nuove formulazioni, per cui staremo a vedere come si muoveranno...
Proseguendo, però, col mio ragionamento ho poi pensato: Molte certificazioni Ecobio (come ad esempio quella di ICEA) richiedono (tra l'altro) che nei cosmetici compaiano solo una serie di ingredienti "approvati"
Se questa lista di ingredienti è "approvata" se ne deduce che i test siano già stati fatti, e di conseguenza chi aderisce a questa certificazione utilizzi solo ingredienti già testati e basterebbe definire qual'è la data più recedne di sperimentazione degli ingredienti della lista per definire una cut off date...
4 Andrea, 5/04/12 13:21
5 Marina, 5/04/12 13:23
Andrea ha scritto:
No.. ho scritto il post più palloso della settimana ed è stato inutile perché nel frattempo è stata già data la risposta..
6 Marinik, 5/04/12 14:36
7 Andrea, 5/04/12 15:32
Marinik ha scritto:
Per il discorso della piccola ditta il mio era un dubbio "personale", la ditta non si proclama "Cruelty Free", però utilizzando solo ingredienti "vecchi" (molto vecchi) pensavo di poter stare tranquillo...
Insomma, sempre meglio preferire la doppia certificazione Ecobio+Cruelty Free
Una nota: Per esperienza posso assicurare che molte ditte non fanno il famoso pezzo di carta per la certificazione Vivo perchè non sanno che esiste!
Nel mio piccolo cerco di suggerire la cosa e spronare le ditte ad ottenere la certificazione, ma che voi sappiate esiste qualcosa di simile all'estero? o le liste PETA, BUAV, Naturewatc etc etc sono comunque a pagamento?
8 Marinik, 5/04/12 15:53
9 Marina, 5/04/12 17:17
Marinik ha scritto:
Una nota: Per esperienza posso assicurare che molte ditte non fanno il famoso pezzo di carta per la certificazione Vivo perchè non sanno che esiste!
Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.
Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!