Off-topic vari; pagina 125

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1861 brinella, 12/10/11 23:00

http://www.youtube.com/watch?v=Q5x-XAQurAI

lo posto qui per non andare ot nell'altra conversazione in Vivere Vegan.

1862 eweg, 5/11/11 18:27

Lifting_Shadows ha scritto:
Che io sappia ci sono solo state diverse proposte per il nome, ma che le lingue attualmente parlate nella maggior parte d'Europa siano discendenti di un'unica lingua -ma non si sa se questa a sua volta fosse figlia di un'altra lingua- non lo dico io ed è stato dimostrato ampiamente tramite somiglianze troppo profonde per essere casuali o nate in un secondo momento.

Sì ma ci sono molte teorie sul quando sia avvenuto. Ma a quanto ne so si dice, in genere, che l'indoeuropeo unitario non sia mai esistito e che la famiglia indoeuropea sia nata come un sistema di "isoglosse", cioè per esempio le parole per indicare i numeri, alcuni animali, alcune colture e altro avrebbero viaggiato da una lingua all'altra rendendo queste lingue imparentate tra loro, anche se in origine non lo sarebbero state.

Ma il problema è quando e dove è nata questa famiglia: la teoria che si insegna a scuola colloca la formazione nella Russia meridionale e l'arrivo in Europa nell'età del rame con gli invasori kurgan, poi c'è la teoria di Colin Renfrew che sostiene che l'indoeuropeo fosse la lingua dei primi agricoltori europei del neolitico giunti dall'Anatolia, poi c'è la teoria di Mario Alinei per cui l'indoeuropeo era la lingua degli europei paleolitici e non viene da fuori.

1863 Lifting_Shadows, 5/11/11 19:00

eweg ha scritto:
Sì ma ci sono molte teorie sul quando sia avvenuto.

Stiamo infatti parlando di una lingua non documentata ricostruita per comparazione, tutte le datazioni devono essere ragionevolmente ampie, ma poichè le prime documentazioni di lingue indoeuropee risalgono al II millennio a.C. vuol dire che a quell'epoca l'indoeuropeo già non esisteva più.

Ma a
quanto ne so si dice, in genere, che l'indoeuropeo unitario non sia mai esistito e che la famiglia indoeuropea sia nata come un sistema di "isoglosse", cioè per esempio le parole per indicare i numeri, alcuni animali, alcune colture e altro avrebbero viaggiato da una lingua all'altra rendendo queste lingue imparentate tra loro, anche se in origine non lo sarebbero state.

Non è così, è l'esatto contrario. Si è ricostruita questa lingua, chiamata indoeuropeo, ed era unitaria. Ciò che non si può dire con certezza è se a sua volta questa lingua sia figlia di un'altra lingua.
E' proprio lo sviluppo delle isoglosse a fare in modo che una lingua originariamente unita si divida, non il contrario. Più l'isoglossa si sviluppa, meno ci capiamo. Quindi non è che lo sviluppo delle isoglosse ha permesso alle lingue indoeuropee di imparentarsi fra di loro, ma proprio il contrario, cioè lo sviluppo delle isoglosse ha diviso l'indoeuropeo facendo nascere delle lingue figlie da cui sono nate altre lingue.
Le isoglosse a loro volta si possono sviluppare per vari motivi, e l'influenza di altre famiglie linguistiche è uno di essi.
Per "lingue imparentate" però non si intendono lingue che hanno somiglienze lessicali, perchè quelle sono troppo in superficie e non ci dicono nulla. Le lingue sono definite imparentate quando le somiglianze sono in profondità, ossia a livello morfologico e sintattico.
Quindi una lingua può essere influenzata da un'altra -portavoce di una cultura più ricca, più potente ecc- ma ciò non le rende parenti.

Ma il problema è quando e dove è nata questa famiglia: la teoria che si insegna a scuola colloca la formazione nella Russia meridionale e l'arrivo in Europa nell'età del rame con gli invasori kurgan, poi c'è la teoria di Colin Renfrew che sostiene che l'indoeuropeo fosse la lingua dei primi agricoltori europei del neolitico giunti dall'Anatolia, poi c'è la teoria di Mario Alinei per cui l'indoeuropeo era la lingua degli europei paleolitici e non viene da fuori.

Incrociando vari dati fra cui quelli derivanti dall'archeologia si è stabilita la zona a sud degli Urali, detta Eurasia, come zona dove si trovavano gli indoeuropei. Non è compito mio smentire le altre teorie, ma l'Anatolia è stata fra le prime mete delle migrazione degli indoeuropei, come dimostrano i reperti lì trovati che sono comunque più recenti di quelli della zona a sud degli Urali.
Non so cosa voglia dire poi il secondo che hai citato con "l'indoeuropeo non veniva da fuori", se pensi che il tocario era una lingua indoeuropea ed era parlata in Cina.

1864 eweg, 5/11/11 19:48

Lifting_Shadows ha scritto:
Non è così, è l'esatto contrario. Si è ricostruita questa lingua, chiamata indoeuropeo, ed era unitaria.

Ah, io avevo sempre letto il contrario.

Incrociando vari dati fra cui quelli derivanti dall'archeologia si è stabilita la zona a sud degli Urali, detta Eurasia, come zona dove si trovavano gli indoeuropei.

A questo non credo, perchè in quella zona non mi sembra che ci siano molte lingue indoeuropee, se fosse nato là avrebbe originato molti più gruppi linguistici in quella zona.

Non è compito mio smentire le altre teorie, ma l'Anatolia è stata fra le prime mete delle migrazione degli indoeuropei, come dimostrano i reperti lì trovati che sono comunque più recenti di quelli della zona a sud degli Urali.

Bisogna vedere se davvero i reperti appartenevono a gente che parlava indoeuropeo

Non so cosa voglia dire poi il secondo che hai citato con "l'indoeuropeo non veniva da fuori", se pensi che il tocario era una lingua indoeuropea ed era parlata in Cina.

In effetti non è molto corretto, la teoria della continuità dice solo che i primi abitanti dell'Europa parlavano già lingue indoeuropee, non che l'indoeuropeo sia nato lì (che io sappia)

1865 Lifting_Shadows, 5/11/11 20:08

eweg ha scritto:
Lifting_Shadows ha scritto:
Non è così, è l'esatto contrario. Si è ricostruita questa > lingua, chiamata indoeuropeo, ed era unitaria.

Ah, io avevo sempre letto il contrario.

Ma no, assolutamente, dove lo hai letto?
Le isoglosse indicano le aree dove un determinato fonema si è trasformato in un altro, quindi se si è trasformato vuol dire che in origine era unitario. E la trasformazione di un singolo fonema può avere conseguenze tali da rendere le lingue non più reciprocamente comprensibili.

A questo non credo, perchè in quella zona non mi sembra che ci siano molte lingue indoeuropee, se fosse nato là avrebbe originato molti più gruppi linguistici in quella zona.

Perchè gli indoeuropei sono emigrati e hanno raggiunto posti anche molto molto lontani, spingendo anche le popolazioni che si trovavano sul loro cammino. Oggi in quella zona indicata come originaria degli indoeuropei si parla un'infinità di lingue che non sono autoctone, ma parlate da genti che vivevano più a sud. Spostandosi a nord hanno incontrato gli indoeuropei, e lo si vede perchè ci sono parole base comuni alle due famiglie (quindi somiglianze lessicali), che per il resto sono abissalmente diverse (morfologicamente e sintatticamente).
Ma il fatto che oggi non ci siano molte lingue indoeuropee lì non significa che in passato non ci siano state, è come dire che in Italia non si è mai parlato latino perchè oggi si parla italiano.

Bisogna vedere se davvero i reperti appartenevono a gente che parlava indoeuropeo

Le iscrizioni ti bastano? :) i reperti sono di vario tipo, anche linguistici, e mostrano il contatto di popolazioni arrivate lì in un secondo momento con gli indoeuropei che al tempo vivevano lì.

In effetti non è molto corretto, la teoria della continuità dice solo che i primi abitanti dell'Europa parlavano già lingue indoeuropee, non che l'indoeuropeo sia nato lì (che io sappia)

Sicuramente non si parlava solo indoeuropeo, perchè in Europa ci sono anche altre famiglie linguistiche, e di alcune magari non si è conservata nessuna traccia perchè non ha avuto lingue figlie o perchè la popolazione che la parlava è stata sottomessa o si è estinta in qualche modo.

1866 Lifting_Shadows, 5/11/11 20:12

E ora, collegandoci all'altro thread, se non ci fossero stati linguisti e filologi col cavolo che si potevano sapere queste cose! :P

1867 eweg, 5/11/11 20:45

Lifting_Shadows ha scritto:
Ma no, assolutamente, dove lo hai letto?
Le isoglosse indicano le aree dove un determinato fonema si è trasformato in un altro, quindi se si è trasformato vuol dire che in origine era unitario. E la trasformazione di un singolo fonema può avere conseguenze tali da rendere le lingue non più reciprocamente comprensibili.

Ah, va beh, su questo non ho niente da dire

A questo non credo, perchè in quella zona non mi sembra che > ci siano molte lingue indoeuropee, se fosse nato là avrebbe > originato molti più gruppi linguistici in quella zona.

Perchè gli indoeuropei sono emigrati e hanno raggiunto posti anche molto molto lontani, spingendo anche le popolazioni che si trovavano sul loro cammino.

Non penso che possa essere successa una sostituzione così radicale

Oggi in quella zona
indicata come originaria degli indoeuropei si parla un'infinità di lingue che non sono autoctone, ma parlate da genti che vivevano più a sud. Spostandosi a nord hanno incontrato gli indoeuropei, e lo si vede perchè ci sono parole base comuni alle due famiglie (quindi somiglianze lessicali), che per il resto sono abissalmente diverse (morfologicamente e sintatticamente).

Può essere, ma secondo me è più logico pensare che siccome la maggior parte dei gruppi linguistici indoeuropei si trova in Europa, allora l'indoeuropeo sia nato in Europa.

A quanto ne so, per le altre famiglie linguistiche si fa così: i polinesiani parlano lingue di un solo gruppo, ma la loro famiglia linguistica è l'austronesiano, quasi tutti i gruppi dell'austronesiano si trovano a Taiwan, per cui l'origine dell'austronesiano dev'essere Taiwan.

Bisogna vedere se davvero i reperti appartenevono a gente > che parlava indoeuropeo

Le iscrizioni ti bastano? :)

Ma come, le iscrizioni indoeuropee considerate più antiche non sono proprio quelle dell'Anatolia? Nella Russia meridionale che iscrizioni ci sono?

1868 Lifting_Shadows, 6/11/11 01:08

eweg ha scritto:
Non penso che possa essere successa una sostituzione così radicale

Dici? E nei Balcani, dove nessuna delle popolazioni che attualmente ci vive è autoctona?

Può essere, ma secondo me è più logico pensare che siccome la maggior parte dei gruppi linguistici indoeuropei si trova in Europa, allora l'indoeuropeo sia nato in Europa.

L'inglese è indoeuropeo ed è parlato anche negli USA e in Australia, Canada ecc. Noi sappiamo che gli inglesi ci sono arrivati dopo, se uno studioso un domani dovesse scoprire tutto questo da zero e riducesse l'origine di una lingua alla zona dove è maggiormente parlata sbaglierebbe di grosso, in questo caso sbaglierebbe a dire che gli indoeuropei sin dalle origini abitavano negli Usa basandosi sul solo dato quantitativo.
Inoltre si chiama "indoeuropeo" non a caso, entrambi gli elementi -indo e europeo- sono importantissimi.

Ma come, le iscrizioni indoeuropee considerate più antiche non sono proprio quelle dell'Anatolia? Nella Russia meridionale che iscrizioni ci sono?

Mi riferivo a quelle delle lingue attualmmente parlate in Caucaso. Iscrizioni in indoeuropeo come ho già detto non esistono. Gli studi archeologici hanno rivelato una cultura lì presente prima che altrove, e grazie anche all'apporto linguistico che ha permesso determinate datazioni, grazie al supporto di altre scienze come archeobotanica ecc si è potuto fare dei controlli incrociati e stabilire con certezza che quella fosse l'origine.

1869 Lifting_Shadows, 6/11/11 10:22

eweg ha scritto:
Può essere, ma secondo me è più logico pensare che siccome la maggior parte dei gruppi linguistici indoeuropei si trova in Europa, allora l'indoeuropeo sia nato in Europa.

Forse è più logico pensarlo, ma non è corretto. Se uno ha una teoria deve dimostrarla su solide basi, perchè pur sempre di scienze si tratta, ed essere in grado di sostenerla e di difenderla dalle critiche.
Come ho detto prima i parlanti indoeuropeo si sono spostati in varie direzioni, tanto verso ovest quanto verso est, e infatti il gruppo linguistico indoario non è meno esteso di quello linguistico dell'Europa occidentale. Inoltre stiamo parlando dell'Europa svariate migliaia di anni fa, non si può pensare che i parlanti indoeuropeo fossero così numerosi da potersi trovare oggi in Anatolia e domani in Islanda. Gli spostamenti sono avvenuti nel corso di migliaia di anni, lentamente -spinti da necessità come carestie, malattie ecc- o per lotte con altri popoli, o per cause più pacifiche. Così come sono arrivati in Islanda sono arrivati anche in Cina, ma chi ci è arrivato sono i loro discendenti, non i parlanti indoeuropeo. Non è realistico pensare il contrario sia per una questione numerica di abitanti dell'epoca sia perchè per una questione di tempo, perchè a loro volta le lingue che parlavano questi discendenti hanno avuto il tempo di generare lingue figlie, o di morire.

Così stanno le cose allo stato attuale delle conoscenze. Anche chi non dà molta importanza all'idea di una patria originaria degli indoeuropei non nega che sia quello l'ultimo posto in cui per l'utlima volta si sono trovati tutti insieme prima di dividersi, emigrare e sviluppare nuove lingue e nuovi popoli. Anche perchè dove potevano stare ancora prima non è dato sapere almeno attualmente.
Le altre ipotesi sono state scartate perchè inconsistenti o proprio sbagliate (proprio la linguistica spesso è stata viziata da nazionalismi vari, soprattutto nei Balcani, per dimostrate la supremazia di un popolo sull'altro e giustificare così espulsioni o sottomissioni. Questo è avvenuto in tempi molto recenti. E' per questo che non sarebbe proprio bello se sparissero linguisti, filologi e storici come dicevi negli altri post, perchè per quanto lontani nel tempo questi fatti ci possono influenzare ancora oggi, e se distorti -volontariamente o non- possono avere anche conseguenze molto gravi come le guerre).
Ciò non toglie che potrebbe venir fuori qualcosa di nuovo proprio oggi e che costringerà a mettere in discussione o rivedere in parte ciò che finora è stato detto. Già ora molte domande non hanno risposte, proprio perchè la materia è delicata ed è difficile trovare dei materiali su cui lavorare, però diciamo che per adesso ci sono molti punti saldi. Il bello di tutto questo è che non si finisce mai di scoprire, poi uno lo può ritenere utile o meno, per me è utilissimo e molto bello e coinvolgente.

1870 eweg, 6/11/11 11:11

Lifting_Shadows ha scritto:
eweg ha scritto:
Non penso che possa essere successa una sostituzione così > radicale

Dici? E nei Balcani, dove nessuna delle popolazioni che attualmente ci vive è autoctona?

Ti riferisci all'invasione slava? Perchè io trovo assurdo anche un evento del genere ed anche i sostenitori della teoria della continuità (in pochi secoli tutte le lingue spariscono ed un popolo sbucato dal nulla sostituisce interi altri popoli)

Può essere, ma secondo me è più logico pensare che siccome > la maggior parte dei gruppi linguistici indoeuropei si trova > in Europa, allora l'indoeuropeo sia nato in Europa.

L'inglese è indoeuropeo ed è parlato anche negli USA e in Australia, Canada ecc. Noi sappiamo che gli inglesi ci sono arrivati dopo, se uno studioso un domani dovesse scoprire tutto questo da zero e riducesse l'origine di una lingua alla zona dove è maggiormente parlata sbaglierebbe di grosso

INFATTI! Quello che ho detto io è una cosa che lessi su un libro: quello che conta è la zona in cui una famiglia linguistica è più diversificata, non so se nel caso dell'Europa il ragionamento è corretto, ma mi risulta che si faccia così per gli altri gruppi linguistici.

L'esempio che hai fatto è uno di quelli che avevo letto: se un linguista del futuro vedesse che la maggior parte delle lingue germaniche come l'Inglese si trova in Europa, dovrebbe concludere che è da lì che vegono, perchè è lì che hanno avuto il tempo di differenziarsi. Nelle zone in cui i gruppi linguistici sono meno differenziate è probabile che siano lì da poco tempo.

Ma come, le iscrizioni indoeuropee considerate più antiche > non sono proprio quelle dell'Anatolia? Nella Russia > meridionale che iscrizioni ci sono?

Mi riferivo a quelle delle lingue attualmmente parlate in Caucaso. Iscrizioni in indoeuropeo come ho già detto non esistono. Gli studi archeologici hanno rivelato una cultura lì presente prima che altrove, e grazie anche all'apporto linguistico che ha permesso determinate datazioni, grazie al supporto di altre scienze come archeobotanica ecc si è potuto fare dei controlli incrociati e stabilire con certezza che quella fosse l'origine.

C'è chi dice che in realtà gli elementi associati agli indoeuropei sono in realtà non-indoeuropei, come i kurgan.

Lifting_Shadows ha scritto:
eweg ha scritto:
Può essere, ma secondo me è più logico pensare che siccome > la maggior parte dei gruppi linguistici indoeuropei si trova > in Europa, allora l'indoeuropeo sia nato in Europa.

Forse è più logico pensarlo, ma non è corretto. Se uno ha una teoria deve dimostrarla su solide basi, perchè pur sempre di scienze si tratta, ed essere in grado di sostenerla e di difenderla dalle critiche.

Ecco, ad esempio a quanto ne so dal punto di vista archeologico non sembra esserci stata nessuna invasione indoeuropea dell'Europa nell'Età del Rame.

Come ho detto prima i parlanti indoeuropeo si sono spostati in varie direzioni, tanto verso ovest quanto verso est, e infatti il gruppo linguistico indoario non è meno esteso di quello linguistico dell'Europa occidentale.

sì ma in quei luoghi ci sono solo 2 gruppi, l'Indoario e l'Iranico che su wikipedia sono separati ma altrove sono uniti, mentre in Europa ci sono Romanzo, Germanico, "Celtico", Greco, Albanese, Slavo e Baltico

1871 Lifting_Shadows, 6/11/11 12:09

eweg ha scritto:
Ti riferisci all'invasione slava? Perchè io trovo assurdo anche un evento del genere ed anche i sostenitori della teoria della continuità (in pochi secoli tutte le lingue spariscono ed un popolo sbucato dal nulla sostituisce interi altri popoli)

Invasione slava? Gli Slavi sono arrivati nella Penisola Balcanica senza distruggere nulla, hanno creato isole slavofone sovrapponendosi a quello che già c'era.
Ovvero: quando sono arrivati nella Penisola Balcanica c'era questa situazione linguistica: greco nel nord e latino nel sud come lingue franche, e poi altre lingue "minori".
I nuovi venuti, fra cui gli Slavi con tutti i loro dialetti, vanno a sovrapporsi a questa situazione in cui c'è essenzialmente bilinguismo greco/latino. Lo spazio materiale poteva essere uno spazio deserto, semideserto o abitato da queste genti.
Nell'alto Medioevo, i piccoli principati slavi diventarono politicamente più rilevanti e il rapporto fra slavo e latino si capovolse. I principi slavi parlavano latino, ma diventava sempre più una lingua di minoranza. Si mantenne lungo la costa, infatti molte città lì oggi hanno tre nomi: uno latino, uno slavo e uno italiano.

INFATTI! Quello che ho detto io è una cosa che lessi su un libro: quello che conta è la zona in cui una famiglia linguistica è più diversificata, non so se nel caso dell'Europa il ragionamento è corretto, ma mi risulta che si faccia così per gli altri gruppi linguistici.

Ma una famiglia linguistica si può diversificare per mille motivi, fra cui politici e religiosi, di spostamento, tante cose.

L'esempio che hai fatto è uno di quelli che avevo letto: se un linguista del futuro vedesse che la maggior parte delle lingue germaniche come l'Inglese si trova in Europa, dovrebbe concludere che è da lì che vegono, perchè è lì che hanno avuto il tempo di differenziarsi.

Ma forse questa cosa l'hai un po' fraintesa.
Innanzi tutto non si può passare da ie a inglese così, come se non ci fosse stata la fase di germanico in mezzo e poi le altre divisioni: come ho detto prima gli spostamenti maggiori sono avvenuti con i discendenti degli ie, quindi puoi spiegare quello che è successo all'inglese tenendo conto di cosa ha fatto il germanico, ma non puoi collegare -in questo ambito- inglese e ie, che sono separati da migliaia di anni.
Pensa alle lingue romanze, che sono parlate dal Portogallo alla Romania: discendono tutte dal latino, che era la lingua di una piccola zona dell'Italia (il Lazio appunto), i cui parlanti sono diventati sempre più potenti e si sono estesi sempre di più.
Cosa ti fa pensare che l'ie non abbia fatto la stessa cosa, partendo da un punto piccolo ed estendosi in ogni direzione?

Nelle zone in cui i
gruppi linguistici sono meno differenziate è probabile che siano lì da poco tempo.

E invece no. Esempio: le lingue slave sono molto più simili fra di loro che tutte le altre lingue figlie dell' ie, e sono parlate anche nella zona in cui è stata individuata la "patria" degli indoeuropei. Quindi pensa un po' cosa abbiamo: lingue poco diverse parlate nella zona in cui, patria o non patria, gli indoeuropei stavano da più tempo. Questa cosa non si può spiegare se non esci dalla sola linguistica e aggiungi vari altri fattori, fra cui la religione, perchè lo slavo ecclesiastico è stato il collante che ha tenuto queste lingue insieme per molto tempo.

Quando si differenzia una lingua? Quando le genti si spostano, o arrivano invasori, e vengono decimate o assorbite, o restano tagliate fuori dai contatti con per motivi di conformazione del territorio. La differenza nasce con l'allontanamento.
Se le lingue sono poco differenziate fra di loro, come appunto le slave, vuol dire che invece sono rimaste vicine, o geograficamente o culturalmente o entrambe le cose. Pensa che l'Ungheria e la Romania dividono i paesi slavi, ma l'unità linguistica è rimasta.

C'è chi dice che in realtà gli elementi associati agli indoeuropei sono in realtà non-indoeuropei, come i kurgan.

Beh studia entrambe le fonti e scegli da che parte stare.

Ecco, ad esempio a quanto ne so dal punto di vista archeologico non sembra esserci stata nessuna invasione indoeuropea dell'Europa nell'Età del Rame.

Ma cosa intendi tu per invasione? Ho detto già prima che i parlanti ie in parte si sono spostati per guerre e appropriazione di territori, ma per lo più a quanto è dato sapere erano un popolo pacifico che si spostava quando aveva necessità, quindi anche dopo aver vissuto per anni o secoli nello stesso posto.

sì ma in quei luoghi ci sono solo 2 gruppi, l'Indoario e l'Iranico che su wikipedia sono separati ma altrove sono uniti, mentre in Europa ci sono Romanzo, Germanico, "Celtico", Greco, Albanese, Slavo e Baltico

L'Indoario sarà pure un nome solo, ma racchiude centinaia e centinaia di lingue e dialetti, quindi non capisco come le lingue oggi parlate in Europa con le loro piccole e facilmente numerabili discendenze dovrebbero stare a dimostrare che l'ie era più europeo che indiano... ?

Slavo e baltico per alcuni (baltici soprattutto, che non ci tengono a stare con i russi manco sulla carta) sono rami separati, per altri (russi soprattutto) sono uniti.
Lascia stare Wikipedia per queste cose...ci ho trovato scritto che i Bulgari sono discendenti dei Traci.

1872 Guest, 6/11/11 12:12

Lifting_Shadows ha scritto:
... poi uno lo può ritenere utile o meno, per me è utilissimo e molto bello e coinvolgente.

Il fatto è che secondo me non ci sono lavori più utili e altri meno... c'è la necessità di soddisfare primariamente alcuni bisogni pratici, ma sfido chiunque a confermare che il lavoro basato sull'intelletto, che sia esso "culturale" o scientifico non possa essere ritenuto anch'esso un bisogno primario dell'essere umano; certo...se si parla di sopravvivenza è chiaro che senza Dante e i critici d'arte si può vivere benissimo, ma anche senza muratori e carpentieri, che per altro non possono espletare il loro lavoro al meglio senza l'uso di arnesi progettati dagli specialisti del settore, che siano ingegneri o altri..

1873 Lifting_Shadows, 6/11/11 12:18

No no Didi infatti non mi riferivo a te, ma a quello che aveva detto Eweg, ossia che si può vivere tranquillamente senza storici linguisti ecc, e gli ho detto che invece forse queste conoscenze non sono troppo inutili se servono a far capire quanto sia infondata una guerra nei Balcani (per fare l'esempio che mi è più consono) volta a dimostrare che "qua stavamo prima noi".
Stai tranquilla che "non di solo pane vive l'uomo" ed è proprio impossibile che smetta di creare, perchè c'è l'ha nel sangue, è ciò che lo rende uomo! Meno male se no sai che mondo di m---

1874 Guest, 6/11/11 12:24

Lifting_Shadows ha scritto:
No no Didi infatti non mi riferivo a te, ma a quello che aveva detto Eweg..

Si! l'avevo capito! Era, infatti, per sottolineare! XD

1875 eweg, 6/11/11 12:28

Lifting_Shadows ha scritto:
Invasione slava? Gli Slavi sono arrivati nella Penisola Balcanica senza distruggere nulla, hanno creato isole slavofone sovrapponendosi a quello che già c'era.
Ovvero: quando sono arrivati nella Penisola Balcanica c'era questa situazione linguistica: greco nel nord e latino nel sud come lingue franche, e poi altre lingue "minori".
I nuovi venuti, fra cui gli Slavi con tutti i loro dialetti, vanno a sovrapporsi a questa situazione in cui c'è essenzialmente bilinguismo greco/latino. Lo spazio materiale poteva essere uno spazio deserto, semideserto o abitato da queste genti.

Ma è assurdo che nel giro di pochi secoli nei balcani siano arrivati così tanti popoli slavi da soppiantare o conquistare tutte le altre genti che vivevano lì e che oltre al latino che era la lingua ufficiale dell'impero che gli aveva invasi avranno parlato anche le loro lingue

Pensa alle lingue romanze, che sono parlate dal Portogallo alla Romania: discendono tutte dal latino

Questa poi è una delle più assurde, come fanno le lingue romanze, che funzionano tutte allo stesso modo tranne il rumeno ed hanno tutte gli articoli, a derivare da una lingua che funziona in un modo completamente diverso (con le declinazioni), sarà il latino a derivare dalle lingue romanze (Cicerone diceva dal greco mischiatosi con le lingue italiane, Dante diceva che fu creata dai dotti)

Cosa ti fa pensare che l'ie non abbia fatto la stessa cosa, partendo da un punto piccolo ed estendosi in ogni direzione?

Niente! Ma da dove è partita questa estensione? Io penso che il luogo dove gli indoeuropei sono rimasti più tempo sarà quello dove le loro lingue sono più differenziate in gruppi diversi. Ma magari sarà anche la Russia o l'Ucraina, ma bisogna vedere QUANDO.

Nelle zone in cui i
gruppi linguistici sono meno differenziate è probabile che > siano lì da poco tempo.

E invece no. Esempio: le lingue slave sono molto più simili fra di loro che tutte le altre lingue figlie dell' ie, e sono parlate anche nella zona in cui è stata individuata la "patria" degli indoeuropei.

Ma è proprio quello che sto mettendo in dubbio! Che la zona sia quella!

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