Tenere un gatto fuori casa
Gli utenti registrati possono scrivere una risposta
1
Ikki,
23/05/17 19:04
Buonasera gente,
avrei una questione da proporre.
L'anno scorso sono morti entrambi i miei due animali (il mio gatto, anziano, per una malattia ai polmoni che si trascinava da lungo tempo, la mia cagna per una malattia all'apparato digerente che non ha mai dato sintomi), e dopo tutto questo tempo sento il bisogno di avere di nuovo un animale nella mia vita. Il problema è che i miei, ancora sconvolti, non vogliono assolutamente un altro animale per casa, e penso che non ne vorranno mai più. Quindi, dopo un anno che ho lasciato perdere, ho pensato di risolvere il problema così.
Io vivo in una via molto tranquilla, al di fuori del paese, con poche macchine e dove non ci sono mai stati episodi di violenza nei confronti dei (pochi) gatti, tutti domestici, che vivono qui. Anche il mio vecchio gatto stava molto spesso fuori e siamo sempre stati tranquilli perché è un luogo sicuro quello in cui vivo. Pensavo, se mia madre non vuole avere un animale per casa, potrei adottare un gatto randagio, curarmi di lui normalmente, nutrendolo, facendogli la cuccia, vaccinarlo, portarlo dal veterinario quando sta male e tutto, però senza mai farlo entrare in casa (il divieto di mia madre non può estendersi al di fuori delle mura domestiche).
Prendendo per buona questa ipotesi, dovrei trovare però un gatto/gattino che è sempre stato randagio, non che abbia vissuto prima in casa, perché sennò passerebbe a una situazione peggiore (da gatto di casa a gatto fuori-di-casa). Se invece riesco ad adottare un gatto che è sempre stato fuori e magari nessuno lo nutriva e curava, avrebbe un salto di qualità di vita notevole.
Secondo voi è una buona idea o sarebbe meglio lasciar perdere? Per me sarebbe una grande cosa, ma capisco che il benessere del gatto viene prima di tutto.
2
Marina,
23/05/17 19:10
Se esistono colonie in zona, potresti occuparti di una colonia più che di un singolo gatto, sarebbe ancora meglio. Magari dividendo il lavoro con altre "gattare" che già lo fanno.
Prova a darti un'occhiata in giro...
3
Ikki,
23/05/17 19:17
Marina ha scritto:
Se esistono colonie in zona, potresti occuparti di una colonia più che di un singolo gatto, sarebbe ancora meglio. Magari dividendo il lavoro con altre "gattare" che già lo fanno.
Prova a darti un'occhiata in giro...
Già fatto, nel senso, ho già chiesto di poter aiutare le colonie della città vicina, con l'accordo che mi avrebbero chiamato le volontarie per farmi sapere quando andavano, ma dopo circa cinque mesi in cui ho chiesto di poter andare a dare una mano sono stata richiamata una volta sola (ho chiesto a dicembre, pensa te). Mi hanno chiamato la sera per la mattina dopo, e non sono potuta andare, perché avevo già preso un altro impegno (con tutto il rispetto, non puoi avvisare con così poco anticipo). E sto ancora aspettando la prossima chiamata...
Quindi mi sa che non c'è tutta questa esigenza di volontari per le colonie di gatti.
Per questo vorrei ripiegare prendendomi un gatto mio.
4
Andrea,
23/05/17 19:23
Ikki ha scritto:
Pensavo, se mia madre non vuole avere un animale per casa, potrei adottare un gatto randagio, curarmi di lui normalmente, nutrendolo, facendogli la cuccia, vaccinarlo, portarlo dal veterinario quando sta male e tutto, però senza mai farlo entrare in casa (il divieto di mia madre non può estendersi al di fuori delle mura domestiche).
Prendendo per buona questa ipotesi, dovrei trovare però un gatto/gattino che è sempre stato randagio, non che abbia vissuto prima in casa, perché sennò passerebbe a una situazione peggiore (da gatto di casa a gatto fuori-di-casa). Se invece riesco ad adottare un gatto che è sempre stato fuori e magari nessuno lo nutriva e curava, avrebbe un salto di qualità di vita notevole.
Può capitare di trovare un gatto nella situazione che descrivi però è appunto una cosa che capita per caso, se non capita per anni?
Ma anche in quel caso, riusciresti a lasciarlo fuori? Va bene che è meglio fuori accudito che fuori non accudito ma riusciresti a lasciarlo esposto comunque a un certo pericolo? Senza contare che se vuole venire a casa con te dovresti chiuderlo fuori.
5
Andrea,
23/05/17 19:28
Ikki ha scritto:
Il problema è che i miei, ancora sconvolti, non vogliono assolutamente un altro animale per casa, e penso che non ne vorranno mai più.
Ma perché gli ricorderebbe gli altri che sono morti o perché non vogliono attraversare le stesse situazioni?
Nel secondo caso potresti proporre di prendere un animale "tuo" che adesso vive con voi e che quando andrai via di casa verrà con te. In tal caso a meno di una disgrazia sarai solo tu a vivere i problemi della sua vecchiaia, malattie ecc. ecc. (Sì lo so, probabilmente in questi anni ci avrai già pensato ed escluso l'ipotesi per qualche motivo).
6
Ikki,
23/05/17 19:40
Andrea ha scritto:
Può capitare di trovare un gatto nella situazione che descrivi però è appunto una cosa che capita per caso, se non capita per anni?
Ma anche in quel caso, riusciresti a lasciarlo fuori? Va bene che è meglio fuori accudito che fuori non accudito ma riusciresti a lasciarlo esposto comunque a un certo pericolo? Senza contare che se vuole venire a casa con te dovresti chiuderlo fuori.
Eh lo so... è una cosa che (per fortuna) capita per caso. Ti dirò, quando ero piccola, una quindicina di anni fa, c'erano molti più gatti intorno a casa mia, e ricordo bene che io e gli altri bambini della via avevamo adottato un gattino randagio e lo avevamo curato nel modo in cui ho descritto: gli davamo da mangiare a turno, lo portavamo dal veterinario e tutto, però non è mai entrato nelle nostre case. E io stessa, qualche anno dopo, da sola, mi sono occupata nello stesso modo di una gatta randagia che girava nei dintorni di casa mia, e ricordo che da smagrita e spelacchiata era diventata una bella gattona.
Poi nessuno dei due gatti ha vissuto quanto potrebbe vivere un gatto che vive dentro casa, ma erano già randagi di loro, sarebbero stati peggio se non li avessimo curati.
Però all'atto pratico sarebbe difficile trovarsi nella stessa situazione, perché quando ero piccola i gatti randagi intorno a casa mia erano parecchi, adesso non ci sono più e sono rimasti solo quelli domestici. Quindi non so se ne troverò mai uno randagio da adottare. L'unica cosa è aspettare e sperare che me ne capiti uno.
Ti dico, per me personalmente non sarebbe un problema lasciarlo fuori, se so che comunque ha da mangiare e un posto caldo dove dormire e ripararsi. Ovviamente non sarebbe la stessa cosa che averlo in giro per casa, ma purtroppo in casa non lo posso fare entrare e devo farmene una ragione. E non penso che sarebbe un problema nemmeno per il gatto, una volta che gli hai fatto capire che in casa non può entrare penso che sia normale per lui rimanere fuori (rimanendo coerenti e senza strappi alla regola, sennò sì che soffrirebbe nel non poter entrare, una volta che ha provato il "gusto" di star dentro casa).
7
Ikki,
23/05/17 19:46
Andrea ha scritto:
Ma perché gli ricorderebbe gli altri che sono morti o perché non vogliono attraversare le stesse situazioni?
Nel secondo caso potresti proporre di prendere un animale "tuo" che adesso vive con voi e che quando andrai via di casa verrà con te. In tal caso a meno di una disgrazia sarai solo tu a vivere i problemi della sua vecchiaia, malattie ecc. ecc. (Sì lo so, probabilmente in questi anni ci avrai già pensato ed escluso l'ipotesi per qualche motivo).
Scusa, quando ho risposto al tuo altro messaggio ancora non avevi lasciato questo.
Diciamo che è un po' un misto tra le due cose. Ancora sono in lutto per quelli "vecchi" e non vogliono affezionarsi ad altri, e inoltre non vogliono altre responsabilità. Non nel senso che se ne devono occupare loro, me ne occuperei io, però se sono fisicamente "dentro casa" la responsabilità la sentono anche loro, come se l'animale fosse il loro. Non vogliono proprio avere altri animali, ci ho già discusso tante volte e non c'è stato niente da fare. Io aspetterei anche di andare via, il problema è che per come sono messa a livello lavorativo ancora qualche anno ci vorrà, e stare per un tempo così lungo senza animali è una sofferenza per me (sembro esagerata, lo so...).
8
Puzzola,
24/05/17 10:14
io non concordo con la tua idea. vedo solo due possibilità:
1) adotti un gatto randagio ma socializzato con gli umani, che magari non è mai vissuto in casa, e dopo 2 mesi di coccole te lo trovi a grattare la porta di casa per entrare. a quel punto? gli neghi l'accesso? imponi a tua madre un gatto che non vuole?
2) adotti un gatto feral, completamente non socializzato con gli umani. intanto come fai a portarlo lì e sperare che ci resti? dove vai a trovarlo? a volte ce ne sono anche in colonia, ma se lo sradichi dal suo territorio - cosa che per altro è illegale - lui cercherà di tornarci, mettendosi in pericolo per farlo. e soprattutto un gatto così col cappero che si fa vaccinare, visitare e mettere l'antiparassitario. se si ferisce, non riuscirai a curarlo adeguatamente. figurati a fargli gli esami del sangue quando diventa vecchio.
fidati, io sono gattara parecchio, mi interesso di etologia e relazione felina nel tempo libero, ho sette gatti di cui uno selvatico - ma non feral - che viveva già lì quando siamo arrivati. abbiamo fatto amicizia, lo nutro, ma non si fida e non si fiderà mai degli umani al punto di farsi toccarea parte le testatine contro il pugno, figurati farsi prendere. abbiamo cercato di dargli un antivermi perchè ha la tenia e ovviamente non volendo comprare prosciutto o simili per nascondere la pastiglia, abbiamo provato a prenderlo. risultato: il mio ragazzo è stato azzannato e si è fatto una settimana di antibiotici con un dito che sembrava una banana. nonostante sia selvatico così, lui vuole entrare in casa - non perchè per lui abbia un qualche significato affettivo, ma semplicemente perchè vuole conquistare quel territorio.
se adotti un gatto, devi dargli una vita consona ai suoi bisogni. aspetta che tua madre elabori il lutto, non imporle un altro gatto ora. piuttosto vai a fare volontariato nei gattili, che ne hanno un gran bisogno :)
9
Andrea,
24/05/17 10:56
Puzzola ha scritto:
abbiamo cercato di dargli un antivermi perchè ha la tenia e ovviamente non volendo comprare prosciutto o simili per nascondere la pastiglia, abbiamo provato a prenderlo. risultato: il mio ragazzo è stato azzannato e si è fatto una settimana di antibiotici con un dito che sembrava una banana
Come alternativa al prosciutto quelle scatolette schifose dl supermercato pare siano irresistibili, io ho usato quelle in un caso di emergenza.
E provare con una gabbia trappola? Alla fine è stato l'unico modo per prenderlo nel mio caso.
10
Ikki,
24/05/17 11:53
Grazie, Puzzola, per l'opinione, infatti è per questo che ho posto la questione. Perché non sono un'esperta e ho bisogno di consigli altrui. Sembra una cosa più complicata di quanto appaia, in effetti.
A dire il vero l'estate scorsa una possibile occasione mi era capitata: durante una gita in campagna con gli scout abbiamo trovato un gattino di nemmeno due mesi che però aveva un'infezione terribile agli occhi. L'ho portato dal veterinario che dopo le cure lo avrebbe affidato al gattile. E' riuscito a salvarlo, ma purtroppo rimarrà cieco per sempre... ecco, questo è un gatto che deve stare in casa per forza, non puoi tenerlo fuori, ma se me ne capitasse un altro sano lo prenderei io tenendolo fuori? Non lo so...
Questione a parte del volontariato: con le colonie ci ho provato ma niente, mi sono messa l'anima in pace (ho descritto sopra quello che è successo). Ci sarebbe il volontariato nel gattile (è una cosa separata dalle colonie, anche i volontari sono diversi e diverse sono le associazioni che se ne occupano), finora non ho mai provato ad andare lì perché informandomi ho scoperto che le cene di beneficenza le fanno a base di prodotti animali (latticini e uova, vegetariane quindi) e perciò ero un po' restia a dare il mio contributo ad un'attività che aiuta i gatti ma uccide bovini e maiali. Cosa dovrei fare secondo voi? Andare lì comunque a fare volontariato? Grazie per le vostre opinioni!
11
Ikki,
24/05/17 11:57
Scusate il doppio messaggio, ma non posso modificare quello vecchio. Intendevo: che uccide bovini e polli, non maiali.
12
Puzzola,
24/05/17 11:58
Ikki ha scritto:
Questione a parte del volontariato: con le colonie ci ho provato ma niente, mi sono messa l'anima in pace (ho descritto sopra quello che è successo). Ci sarebbe il volontariato nel gattile (è una cosa separata dalle colonie, anche i volontari sono diversi e diverse sono le associazioni che se ne occupano), finora non ho mai provato ad andare lì perché informandomi ho scoperto che le cene di beneficenza le fanno a base di prodotti animali (latticini e uova, vegetariane quindi) e perciò ero un po' restia a dare il mio contributo ad un'attività che aiuta i gatti ma uccide bovini e maiali. Cosa dovrei fare secondo voi? Andare lì comunque a fare volontariato? Grazie per le vostre opinioni!
si ho letto la tua esperienza negativa con le colonie... magari è un gruppo un po' chiuso, o effettivamente non hanno troppo bisogno. per come son fatta io, inizierei in gattile proponendomi di aiutare anche ai benefit con alternative vegane! visto che già fanno iniziative vegetariane, sono almeno sensibili all'argomento, magari hanno solo bisogno di una spintarella per rifletterci meglio.
in ogni caso, facendo anche solo volontariato con i mici, aiuti loro e non causi nessuna sofferenza ad altri animali... le cene le fanno comunque, con te o senza di te.
13
Puzzola,
24/05/17 12:04
Andrea ha scritto:
Come alternativa al prosciutto quelle scatolette schifose dl supermercato pare siano irresistibili, io ho usato quelle in un caso di emergenza.
E provare con una gabbia trappola? Alla fine è stato l'unico modo per prenderlo nel mio caso.
ho provato con le scatolette, ho fatto una specie di palla di bocconcini e ci ho messo la pastiglietta dentro, senza toccarla con le mani per non lasciare l'odore sul bocconcino... e gliel'ho propinata dopo un giorno e mezzo di digiuno, apposta per fargli venir fame. me l'ha sgamata a mezzo metro di distanza, è un vero gatto coi super poteri :D
mi han consigliato di usare prosciutto o lardo o sardine perchè hanno un odore più forte, ma non ci penso nemmeno.
ora non voglio giocarmi eccessivamente la sua fiducia perchè la gabbia trappola la sfodererò quando si tratterà di portarlo a sterilizzare... appena riesco di nuovo a stargli vicino a pasto, provo con un vermifugo spot on. sei anche tu gattofilo andrea?
14
Andrea,
24/05/17 17:06
sei anche tu gattofilo andrea?
Un giorno, anni fa, tornando a casa ho visto un gatto un po' mal messo in una colonia, ho chiesto a chi se ne occupava e in pratica erano stati abbandonati dei gatti e questo non si era integrato ed era stato ferito a una zampa, forse da un auto.
Visto che non si faceva prendere e questi non ci avrebbero perso tempo (ragionano un po' sui grandi numeri: portare cibo a 10 gatti va bene, ma stare troppo tempo dietro a uno singolo no) l'ho fatto io, ma è stata un'esperienza isolata.
15
Marina,
24/05/17 19:04
Ikki, io ti consiglio di insistere coi tuoi fino allo sfinimento.
Non sei una bambina, per cui non è giusto che prendano solo loro delle decisioni che riguardano anche te. Casa "loro", non è solo loro, è anche tua, dato che ti han messo al mondo ;-)
Quindi se stare senza un animale ti pesa molto non è giusto fare come vogliono loro: se tu ti prendi la responsabilità di occupartene e di portarlo via con te quando andrai a stare per conto tuo, io non credo che sia giusto che loro ti impediscano di tenerlo. Come ho detto, è casa loro, ma anche tua.