Prodotti per restauro

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1 danvegan, 22/12/17 13:08

Ciao a tutti, in questo periodo mi sto appassionando molto al restauro degli oggetti più disparati, dal semplice utensile arrugginito al vecchio mobile.
A parte la soddisfazione personale, trovo che questa passione ben si sposa con la vita vegan, in quanto restaurare un manufatto impattera' sempre infinitamente meno sull' ambiente, piuttosto che gettarlo e comprarne uno nuovo.
Pensavo di fare anche qualche corso, ma qui arrivano un paio di dilemmi.

Il primo é il trattamento antitarlo. Se non ho alcun problema a rendere un manufatto "inattaccabile" dai tarli, ne ho eccome al trattamento noto come "camera a gas", che prevede in soldoni l' uccisione di tutti i tarli, e delle eventuali uova alla loro schiusa.

A questo proposito, trovo interessante far notare come in tutti i videocorsi che ho seguito, non si parli mai di uccidere, far morire, togliere la vita ai tarli stessi, ma semmai di inattivarli. Qualcuno ha qualche idea in proposito? L' alternativa è cercare di trovare io stesso un metodo diverso, oppure lasciar perdere questo passaggio.

Il secondo dilemma riguarda invece le colle. Nei videocorsi citano la colla di coniglio e la colla di bue; inutile aggiungere che non ho la minima intenzione di comprarle. Una delle prime regole del restauro, é che deve essere completamente reversibile, cioè le varie riparazioni ed aggiunte devono poter essere rimosse. Questo perché se un giorno dovesse essere scoperta una tecnica o un materiale migliore, il restauro deve poter essere rifatto.
Qualcuno ha qualche idea su una colla vegetale, minerale o di sintesi che sia reversibile?

2 Marina, 22/12/17 18:32

Sui tarli non so rispondere, ma sulla colla non credo che questa "reversibilità" sia così determinante: lo stai facendo per hobby, non stai restaurando opere d'arte, quindi puoi lasciar perdere questo requisito, secondo me, e usare una colla non animale qualsiasi.
Poi se ne esiste anche una "reversibile", ok, ma non lo vedo proprio come un must, ecco :-)

3 ghichtin, 22/12/17 21:42

danvegan ha scritto:
Qualcuno ha qualche idea su una colla vegetale, minerale o di sintesi che sia reversibile?

Lì per lì mi viene in mente la colla vinilica. Ce ne sono di diversi tipi ed alcuni sono reversibili.
A meno che tu non debba fare un restauro "storico", perché penso che sia "vietata" ;-)
Ma non credo sia il tuo caso.

Appena il mio Falegname di riferimento torna in Italia provo a chiedergli e poi al limite ti riferisco :-)

4 danvegan, 22/12/17 23:39

Marina ha scritto:
Sui tarli non so rispondere, ma sulla colla non credo che questa "reversibilità" sia così determinante: lo stai facendo per hobby, non stai restaurando opere d'arte, quindi puoi lasciar perdere questo requisito, secondo me, e usare una colla non animale qualsiasi.
Poi se ne esiste anche una "reversibile", ok, ma non lo vedo proprio come un must, ecco :-)

Certo, ma se non imparo adesso a conoscere le colle adatte, che sto restaurando vecchie chiavi inglesi, stipiti sbrecciati, porte rovinate, e posso pure permettermi di sbagliare, dicevo se non imparo adesso, che esperienza avrò se mai un giorno, dovesse capitarmi di dover restaurare non dico un' opera d' arte, ma anche un semplice pezzo d' antiquariato? Per dire... nella casa di cui parlavo in un altro post,e che sto svuotando, mi sono trovato per le mani un libro datato 1770; non gli metterei mai una colla vinilica, per il semplice motivo che non esisteva in quel periodo, per cui diventerebbe un falso storico, praticamente rovinato. Men che meno comprerei della colla animale, mentre potrei provare col la colla di farina di frumento o di soia, ovviamente devo già aver fatto esperienza sul quando, come e su quali materiali si può usare, e con quali risultati.

Non si se mi sono spiegato; voglio poter dire, "posto che non uso colla animale, so per esperienza che la miglior colla che posso usare é questa" :)

5 danvegan, 22/12/17 23:43

ghichtin ha scritto:
Lì per lì mi viene in mente la colla vinilica. Ce ne sono di diversi tipi ed alcuni sono reversibili.
A meno che tu non debba fare un restauro "storico", perché penso che sia "vietata" ;-)
Ma non credo sia il tuo caso.

Appena il mio Falegname di riferimento torna in Italia provo a chiedergli e poi al limite ti riferisco :-)

Perfetto, soprattutto mi interessano le colle "storiche" non animali

6 pamela, 23/12/17 15:04

Interessa anche me. In passato avevo trovato la ricetta di una colla da falegname usata tradizionalmente, ma poi non sono più riuscita a ritrovarla. Da poco ho trovato questa, che pare andar bene al massimo per il compensato:
https://www.ideegreen.it/come-fare-la-colla-vinilica-in-casa-79561.html

Per i tarli mi è venuto in mente un frutto di un albero americano che repelle i ragni ma anche tutti gli altri insetti. In USA i frutti costano un dollaro l'uno e la gente li compra e li tiene in casa a questo scopo. Non ricordo il nome, ma se riesco a ricordarmi dove ho visto i semi in vendita lo dico. Bisognerebbe provare se è vero che repelle soltanto (da noi vengono usate alternativamente e a piacere le dizioni repellente e insetticida) e vedere se è abbastanza forte la repellenza da indurre i tarli ad uscire dalle gallerie, ma poi quando escono dal mobile che fine fanno?
Comunque mi impegno a fare una ricerca, perché diverse volte ho sentito persone che avevano questo problema e io non avevo nessuna alternativa cruelty-free e magari meno pericolosa anche per l'uomo da suggerire. I fumi di ammoniaca non sono il massimo della salute per nessuno.

7 pamela, 23/12/17 15:09

Ho trovato. Maclura pomifera e si trova anche in Italia, dove immagino non siano conosciute le proprietà repellenti del frutto.

8 danvegan, 23/12/17 18:47

Grazie mille per la ricetta, proverò a fare diversi esperimenti carta su carta, carta su legno, legno su legno... in realtà credo che il problema si possa presentare se si vuole impiallacciare un manufatto, oppure in caso un manufatto abbia un pezzo mancante e anziché ricostruirlo in stucco, si voglia ricorrere alla realizzazione di un intarsio. Ma in questo caso la colla sarebbe "aiutata" dallo stesso stucco usato per unire la linea di congiunzione, e chissà, potrebbe essere sufficiente. Se poi non si tratta di un pezzo d' arte o di antiquariato... due chiodini ad ago per rinforzare ulteriormente e via...

Riguardo al tarlo, in verità io avevo pensato di porre nelle vicinanze dei pezzi di legno molto teneri e dell' umidità ideale, completamente sforacchiati; l' ambiente ideale per i tarli. Dopodiché si tratta soltanto di capire dove e quando si possono lasciare, impattando il meno possibile sulla flora

9 danvegan, 23/12/17 19:16

pamela ha scritto:
perché diverse volte ho sentito persone che avevano questo problema e io non avevo nessuna alternativa cruelty-free e magari meno pericolosa anche per l'uomo da suggerire. I fumi di ammoniaca non sono il massimo della salute per nessuno.

ecco vedi, qui hai centrato esattamente il punto; ammettiamo serenamente che le conoscenze che abbiamo, sicuramente in Italia, ma forse anche in altre parti del mondo, riguardo al restauro cruently free, é pari a zero, per il semplice fatto che non ci sono ancora abbastanza esperienze al riguardo.

A mia volta mi impegno a scrivere qualsiasi cosa di utile dovessi mai trovare per l' incollaggio dei materiali in modo reversibile, e per allontanare i tarli dai manufatti lignei.

10 danvegan, 28/12/17 23:52

Per ora ho trovato il legno di cipresso levigato, per allontanare i tarli.

Ho trovato inoltre una colla chiamata coccoina, che sarebbe addirittura commestibile... a base di fecola di patata, però non so quanta forza di incollaggio abbia.

X Pamela mi sembra che tu sua molto attenta al tema ambientale: hai trovato un modo per pulire i vari pennelli/stracci dai prodotti chimici? Io per il momento sto usando lo sverniciatore e il petrolio bianco per sverniciare dei mobili in legno, però mi chiedo se sia corretto sciacquare i pennelli che uso nel lavandino, e lavare gli stracci in lavatrice...

11 Andrea, 29/12/17 00:08

danvegan ha scritto:
Ho trovato inoltre una colla chiamata coccoina

Esiste ancora la famosa coccoina? Un tempo faceva parte della dotazione standard per gli alunni delle elementari.

12 danvegan, 29/12/17 08:47

Sì esiste ancora, io però non l' ho mai vista, quando ero piccolo si usava la pritt e la vinavil.

Tu l'hai mai usata? Se si ti ricordi quanto incollava?

13 Andrea, 29/12/17 10:07

L'ho usata secoli fa ma non ricordo proprio quanto incollasse.

14 Ninetta, 29/12/17 11:29

danvegan ha scritto:
Sì esiste ancora, io però non l' ho mai vista, quando ero piccolo si usava la pritt e la vinavil.

Tu l'hai mai usata? Se si ti ricordi quanto incollava?

Se era quella nel barattolo blu con il buco al centro, incollava meno della pritt... Andava giusto bene per le elementari... :-)

15 pamela, 29/12/17 18:56

danvegan ha scritto:
Per ora ho trovato il legno di cipresso levigato, per allontanare i tarli.

Ho trovato inoltre una colla chiamata coccoina, che sarebbe addirittura commestibile... a base di fecola di patata, però non so quanta forza di incollaggio abbia.

X Pamela mi sembra che tu sua molto attenta al tema ambientale: hai trovato un modo per pulire i vari pennelli/stracci dai prodotti chimici? Io per il momento sto usando lo sverniciatore e il petrolio bianco per sverniciare dei mobili in legno, però mi chiedo se sia corretto sciacquare i pennelli che uso nel lavandino, e lavare gli stracci in lavatrice...

Cerco il più possibile di evitare prodotti chimici e soprattutto tossici. Per questo penso di usare solo vernici ad acqua o comunque ecologiche, ma finora non ho avuto molte occasioni di dipingere. Parlavo di pittura ad olio in un negozio di belle arti e il gestore mi diceva che in passato i pittori spesso ci lasciavano le penne a causa dei fumi tossici dei solventi. Adesso esistono anche colori ad olio solubili in acqua. Prova comunque a vedere un canale youtube che si chiama Arte per te, non vegan, è tenuto da un'insegnante di belle arti e restauratrice che fornisce molte ricette di autoproduzione e soluzione a vari problemi. Al momento non ricordo cosa ha detto sul pulire pennelli. Da qualche parte però ho sentito qualcuno che puliva i pennelli, lasciava l'acqua tutta in un barattolo (non erano colori ad olio) e, una volta evaporata l'acqua, usava il deposito come fondo per le tele. Anni fa ho visto operai usare i solventi, lasciarli in un barattolo fino ad evaporazione e buttare il barattolo nella spazzatura, ma non so se ora si debba portare all'isola ecologica, immagino di si.

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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

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