campagna contro galline in gabbia

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1 Vale_2O17, 3/09/17 13:05

Ciao a tutti,
Ultimamente c'è un gruppo di attivisti che sta facendo pressione su una nota catena di supermercati per convincerli a non commerciare più uova di galline allevate in gabbia. Evidentemente loro stanno cercando di migliorare la condizione animale per gradi, prima eliminando gli allevamenti in gabbia fino ad arrivare all'abolizione totale degli allevamenti (o almeno questo è quello che ho capito io). Hanno anche svolto importanti reportage sugli allevamenti e li vogliono presentare al parlamento europeo.
Ma secondo voi è efficace questa linea di azione? O è meglio protestare per chiedere tutto e subito?
Loro chiedono aiuto alle persone in rete per mandare mail ecc... A volte ho anche partecipato... Però mi lasciano dei dubbi... Voi cosa ne pensate?
A presto,
Valentina.

2 Andrea, 3/09/17 13:29

Vale_2O17 ha scritto:
Evidentemente loro stanno cercando di migliorare la condizione animale per gradi, prima eliminando gli allevamenti in gabbia fino ad arrivare all'abolizione totale degli allevamenti (o almeno questo è quello che ho capito io).

Questo non avverrà mai. Chi mai potrebbe abolire una cosa che il 99% della gente consuma quotidianamente? Magari un domani aboliranno le armi (ironico), non certo i prodotti animali.

Siamo solo noi singoli a poter cambiare le cose in questo campo, e per fortuna possiamo farlo diventando vegan. Ma appena la gente sente dire che esistono modi "umani" per allevare e uccidere hanno la scusa pronta.

C'è anche un associazione fondata da un allevatore, il cifw, che si occupa di diffondere a livello internazionale il mito delle "uccisioni felici".

Va poi detto che gli allevamenti di galline "all'aperto" sono identici agli altri. Un capannone stipato di galline che non possono neppure muoversi, con una porta che quasi nessuna di loro vedrà mai perché coperta dalle altre galline, che porta a un minuscolo cortile battuto dal sole può essere considerato allevamento all'aperto. E i pulcini maschi ovviamente vengono uccisi esattamente allo stesso modo.

3 Marina, 3/09/17 14:06

Su questo tema, anziché rispondere in due parole, segnalo gli articoli scritti negli ultimi 10 anni, dove è spiegato in dettaglio perché queste iniziative sono molto dannose per gli animali.
D'altro canto, tutte le associazioni straniere serie, quelle realmente animaliste, non stile CIWF, sono tutte schierate allo stesso modo, contro queste campagne aberranti.

Ecco gli articoli, da leggere e diffondere:

https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=461

https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=539

https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1462
(questo riguarda la carne e non le uova, ma il concetto è lo stesso)

https://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1499

4 Vale_2O17, 3/09/17 19:06

Grazie per le risposte.
Ho letto tutti gli articoli e anche altri di altri siti, sono un po' perplessa perché a quanto pare ci sono movimenti che VOLONTARIAMENTE confondono le acque per trarne o visibilità o profitto... E hanno anche molto seguito tra i vegani stessi... Bisogna imparare a distinguere le azioni serie dalle altre, è ancora difficile per me...

5 Marina, 3/09/17 21:18

Vale_2O17 ha scritto:
Grazie per le risposte.
Ho letto tutti gli articoli e anche altri di altri siti, sono un po' perplessa perché a quanto pare ci sono movimenti che VOLONTARIAMENTE confondono le acque per trarne o visibilità o profitto...

Sì, ci sono sempre stati.

Vale_2O17 ha scritto:
E hanno anche molto seguito tra i vegani stessi...

Molto non credo, poi bisogna vedere cosa si intende per vegani in questo caso. Se chi lo è o chi dice di esserlo.


Vale_2O17 ha scritto:
Bisogna imparare a distinguere le azioni serie dalle altre, è ancora difficile per me...

Non è così difficile, basta chiedersi:
1. se una cosa salva la vita agli animali o invece giustifica la loro prigionia e morte;
2. se si trattasse di esseri umani quelle cose sarebbero accettabili (si può sempre usare il paragone della schiavitù, con aggiunta di uccisione finale quando la persona non è più abbastanza utile).

E la risposta vien da sé.

6 Vale_2O17, 4/09/17 12:07

Marina ha scritto:
Non è così difficile, basta chiedersi:
1. se una cosa salva la vita agli animali o invece giustifica la loro prigionia e morte;
2. se si trattasse di esseri umani quelle cose sarebbero accettabili (si può sempre usare il paragone della schiavitù, con aggiunta di uccisione finale quando la persona non è più abbastanza utile).

E la risposta vien da sé.

Grazie in effetti così è più facile :-) e per il tipo di manifestazioni invece? Come si riconosce una efficace da il volersi mettere in mostra? Ad esempio come si fa a prevedere che una rappresentazione scenica faccia colpo sul pubblico anziché rendersi ridicoli e rafforzare l'idea del vegano estremista e rompiscatole? Quando ha senso rispondere alle provocazioni in TV/radio e quando è meglio non andare proprio a certe trasmissioni?

7 Marina, 4/09/17 12:19

Vale_2O17 ha scritto:
Come si riconosce una efficace da il volersi mettere in mostra? Ad esempio come si fa a prevedere che una rappresentazione scenica faccia colpo sul pubblico anziché rendersi ridicoli e rafforzare l'idea del vegano estremista e rompiscatole?

I casi in cui si prendono a male parole i passanti sicuramente fa danno, questo è facile da giudicare. Per il resto, si deve valutare volta per volta. Alcuni manifestazioni coreografiche è chiaro che sono ridicole, altre è chiaro che sono serie, ma ce ne saranno sempre che sono un po' al limite e lì bisogna valutare mettendosi nei panni del pubblico. Nel dubbio, meglio evitare quelle che si pensa possano essere ridicole/dannose.

Vale_2O17 ha scritto:
Quando ha senso rispondere alle provocazioni in TV/radio e quando è meglio non andare proprio a certe trasmissioni?

Per le trasmissioni la risposta è facile: non andare mai.
Chi organizza queste trasmissioni lo fa solo per dare spettacolo e farà sempre in modo che ci siano solo litigi e non informazione. Finora è sempre successo così, negli ultimi anni.

Per le provocazioni TV/radio, anche quelle è meglio lasciarle perdere e dedicare il tempo a fare informazione in modo costruttivo, non "in difesa".
Ci sono dei casi in cui bisogna per forza rispondere a della disinformazione fatta, per limitare i danni, ma bisogna cercare di farlo in modo serio. Sono situazioni un po' al limite che vanno valutate volta per volta.
Ma non credo sia molto importante sapere queste cose per chi inizia a fare attivismo: ci sono tantissime attività da fare senza bisogno di impegolarsi in queste, quindi meglio dedicare il proprio tempo a quelle certe.

8 Andrea, 4/09/17 12:39

Ovviamente si parla di divulgazione della scelta vegan. Se uno va a manifestare contro dei cacciatori l'insulto può benissimo avere il suo senso (rovinare una fiera della caccia ad esempio). Mentre entrare in un ristorante e mettersi a urlare in faccia ai presenti è solo un modo per farsi vedere danneggiando gli animali.

9 Vale_2O17, 4/09/17 12:41

ha scritto:
Ma non credo sia molto importante sapere queste cose per chi inizia a fare attivismo: ci sono tantissime attività da fare senza bisogno di impegolarsi in queste, quindi meglio dedicare il proprio tempo a quelle certe.

Quello sicuramente, chiedo perché a volte si chiede il sostegno per certe campagne o attivisti che fanno le cose citate sopra... È importante capire a chi dare il proprio sostegno...

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!