ANIMALI LIBERI

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1 danvegan, 25/02/12 09:04

Ciao a tutti sono abbastanza distrutto oggi.

Purtroppo la carpina che abbiamo salvato si e' ammalata di vescica natatoria e dubito che sopravvivera', sto discutendo con Laura la possibilita' di liberarli in un laghetto.

Non ce la faccio piu' a vederli chiusi in un acquario perche' al posto dei vetri vedo delle sbarre, la cosa che piu' mi fa male e' sapere che se morira' sara' morta senza mai aver provato la liberta'.

Certo in un lago ci sono dei rischi, ma comunque ora che si sono ripresi forse e' giusto lasciargli fare la loro vita finalmente liberi per quanto struggente e doloroso sara' il distacco.

Non voglio aspettare che muoiano uno dopo l' altro, non e' giusto. Sono gia' morti due, la verita' e' che i pesci non sono fatti per vivere in un acquario.

MAX era un pesce rosso che aveva una specie di simbiosi con Laura, arrivava al punto di farsi dare un bacio sul muso da lei tirando fuori la testa dall' acqua, a stendere le pinne appena la vedeva, a saltargli in mano, quando non c'era stava sul fondale a pinne chiuse e appena la vedeva sembrava impazzito.

CARASSIUS era un bellissimo pesce bianco con la coda e le pinne a strascico, quando l' abbiamo salvato era pieno di ustione chimiche dal momento che era in una specie di melma verde.

CARPINA e' quella che sta male adesso, se ne sta sempre su fondale in cerca di cibo

ROUGE e' un piccolo pesce rosso dispettoso che da' sempre le musate e tira le code a gli altri pesci, pere poi simulare indifferenza se controlliamo

SALE e PEPE sono due pesci rossi che abbiamo salvato da una persona che li teneva in una boccia completamente sporca, il piuì piccolo tremava e aveva degli scatti nervosi poi vcon il tempo e' guarito

2 Laura79, 25/02/12 09:30

La carpa sta malissimo e l'ho isolata in un acquario piccolino.
Sta piegata a forma di C e muove a malapena una pinna di tanto in tanto.
Tra non molto chiamerò la veterinaria e mi farò preparare un antinfiammatorio da iniettare nell'acqua.
Spero di fare in tempo perché ogni minuto è prezioso, sento che sta per morire: è in gravissime condizioni.
A questo punto devo scegliere se liberare o no gli altri pesci che sono ancora dei cuccioli.
Sono quasi convinta di lasciarli liberi nel lago, ma il fatto è che non riesco a separarmi da Rouge al quale sono particolarmente affezionata.
Devo pensarci un po' perché la scelta non è facile.
Già quando era morto Carassius avevo pensato alla possibilità di renderli liberi, ma la mia veterinaria me lo aveva sconsigliato, perché nel lago ci sono le tartarughe ghiotte di pesci rossi, così avevo deciso di tenerli con me per proteggerli. Li avrei lasciati andare da grandi.
Ci penserò e spero di fare la cosa più giusta.

3 Andrea, 25/02/12 10:07

Più che altro bisogna sapere da un esperto se hanno qualche probabilità di sopravvivenza una volta liberati. Adesso provo a scrivere ai due esperti e vediamo cosa dicono.

4 danvegan, 25/02/12 12:29

Siamo andati a prendere l' antiinfettivo e l' abbiamo gia' iniettato nell' acqua.

Inoltra abbiamo messo la vaschetta al sole per scaldarla e stimolare il sistema immunitario.

Abbiamo parlando a lungo con la veterinaria: dunque, se la carpina sopravvivera' la libereremo ma d' estate in modo che le probabilita' di sopravvivere aumentino al massimo; in effetti le carpe in estate e' la cosa migliore perche' ha ottime probabilita' di sopravvivere e di vivere felice la sua vita.

Per i pesci rossi il discorso e' un po' piu' complicato, non sono fatti per vivere alle nostre temperature e hanno molti piu' pericoli di morire o essere predati da animali che invece sono nel loro habitat ideale, quindi nulla a che vedere con una situazione naturale predatori/prede.

Gli abbiamo descritto come teniamo l' acquario e non puo' obiettare su nulla, non abbiamo sbagliato noi e' proprio sfortuna contro cui si puo' fare ben poco.

5 danvegan, 25/02/12 12:35

Scusate gli errori

danvegan ha scritto:
Siamo andati a prendere l' antiinfettivo e l' abbiamo gia' iniettato nell' acqua.

InoltrE abbiamo messo la vaschetta al sole per scaldarla e stimolare il sistema immunitario.

Abbiamo parlaTO a lungo con la veterinaria: dunque, se la carpina sopravvivera' la libereremo ma d' estate in modo che le probabilita' di sopravvivere aumentino al massimo; in effetti LIBERARE le carpe in estate e' la cosa migliore perche' ha ottime probabilita' di sopravvivere e di vivere felice la sua vita.

Per i pesci rossi il discorso e' un po' piu' complicato, non sono fatti per vivere alle nostre temperature QUINDI HANNO PIU PROBABILITA''

di morire o essere predati da animali che


6 Tritone, 25/02/12 13:41

ciao!
Mi dispiace per le condizioni critiche di alcuni dei vostri pesci, incrociamo dita & pinne!!!

Premesso che come voi sono favorevolissimo alla vita selvatica (l'acquario, salvo rari casi, è una "prigione dorata"), per il discorso liberazione in natura occorre fare molta attenzione.
Per gli animali liberati, in primis (quindi i suggerimenti del/i veterinario/i di aspettare la stagione calda vanno benissimo); ma anche per gli altri animali che vivono negli ambienti dove vorremmo liberare i nostri pesci.
Spesso pensando di fare un atto di bene... si finisce per fare del male (inconsapevolmente). Come forse già sapete, gran parte della fauna che vive nelle acque dolci italiane (e non) in questi ultimi 30-40 anni ha avuto dei contraccolpi micidiali a causa di inquinanti, distruzione degli habitat e... liberazione di specie alloctone (non originarie di quel luogo). Proprio come certe specie di carpe e tutti i pesci rossi del genere Carassius!
Liberando animali alloctoni (provenienti da allevamenti o dall'acquario di casa) in laghi, stagni, fiumi, si rischia di:

- condannare a morte il nostro pesciolino, che da un momento all'altro si trova da "casa sua" in in luogo sconosciuto e in condizioni ecologiche, ambientali, fisiche e chimiche molto diverse (temperatura dell'acqua, ossigeno disciolto, possibili predatori sconosciuti ai suoi occhi, ecc.)

- diffondere eventuali patologie infettive (se il mio pesce ha una malattia o è portatore "silente" di una patologia) negli animali che vivono in quell'ambiente. Considerate che molti pesci non autoctoni possono essere portatori di malattie sconosciute ai nostri pesci indigeni. Negli anni scorsi la liberazione dei gamberi della Louisiana, ad esempio, ha portato la "peste del gambero" che ha quasi estinto i nostri gamberi di fiume, che già se la passavano male con le acque non proprio pulite che riserviamo loro...

- spezzare i delicati equilibri biologici di quello stagno, lago, tratto di fiume. Alcuni pesci liberati "incautamente" sono erbivori e vanno a mangiare quelle risorse che, magari, scarseggiano già per gli animali "residenti" da una vita in quel posto. Altri pesci sono onnivori/carnivori e possono fare piccole stragi di larve, anfibi, ecc. Pensate che con la "scusa" di mangiare - peraltro in quantità limitate - le larve di zanzara, sono stati liberati milioni di pesci rossi in stagni & laghi, portando all'estinzione di anfibi quali tritoni & rane rosse (questi sì, invece, grandi predatori delle larve di zanzara). Risultato finale: zanzare a go-go, anfibi estinti & pesci rossi moribondi...

In conclusione di questo noioso msg, prima di liberare i pesciolini occorre valutare bene la situazione locale (fatevi aiutare da qualche esperto faunista del posto, se mi dite in quale zona operate posso suggerirvi qualche collega).
Il miglior compromesso è, solitamente, questo: in condizioni meteoclimatiche ottimali, e possibilmente con il pesce in buona salute, si sceglie uno stagnetto o una fontanella di un'area verde urbana, dove sono già presenti e in salute i compagni dei nostri pesci, e si liberano in quella situazione di ambiente seminaturale.

Salvo indicazioni in tal senso da parte di esperti di fiducia, escludere sempre, e sempre, stagni e laghetti naturali. Anche se sono già presenti pesci rossi & carpe.

Spero di essere stato di aiuto!
Un saluto pinnato ;-)

7 danvegan, 25/02/12 13:59

Noi pensavamo di liberarla nel laghetto del Parco di Monza.

Ovviamente andrei a prelevare dell' acqua facendo l' adattamento chimico e termico al pesce in modo che non abbia alcun trauma da stress

8 Tritone, 25/02/12 15:03

danvegan ha scritto:
Noi pensavamo di liberarla nel laghetto del Parco di Monza.
Ovviamente andrei a prelevare dell' acqua facendo l' adattamento chimico e termico al pesce in modo che non abbia alcun trauma da stress

ciao!
Non conosco direttamente il Parco di Monza, adesso chiedo ad alcuni amici lombardi. So di certo, però, che sono presenti almeno tre specie di anfibi di interesse conservazionistico in grave declino in Lombardia e in Italia in generale: tritone crestato, rana di Lataste e rospo smeraldino. Di certo la Roggia Principe nei Giardini della Villa Reale è uno degli habitat all'interno del Parco dove è assolutamente VIETATO immettere pesci, pena l'estinzione della popolazioni di anfibi.
A più tardi per aggiornamenti (ed eventuali siti alternativi).

9 danvegan, 25/02/12 15:08

Carpina ci ha lasciati in questo momento, le nostre cure sono state vane.

L' unica consolazione e' che adesso non soffre piu', spero abbia finalmente trovato un po' di pace e spero anche che dove e' adesso abbia trovato la liberta'.

La seppelliremo sotto una pianta come abbiamo fatto con Max e Carassius

10 Vale_Vegan, 25/02/12 15:22

Nuuuuuu.... :"((((

11 annamaria77, 25/02/12 15:23

ciao Carpina! nuota lassù :*

12 Carlovegan, 25/02/12 18:02

:"-(

13 Laura79, 25/02/12 20:12

Adesso che la carpa non c'è più come farà a dormire Sale? Si sdraiava sempre accanto a lei per fare la nanna, era affezionatissimo. Povero Sale!

14 Metaller94, 27/02/12 22:09

Ha visto se aveva dei puntini bianchi o robe del genere per caso?

15 elenaele71, 27/02/12 22:21

Mi dispiace molto...

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Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!